oggi è la giornata nazionale dell'albicocca e Silvia Gregori del blog La Greg ci racconterà ogni notizia, ogni aneddoto che riguarda questo coloratissimo e delizioso frutto.
Io contribuisco con una crostata che qualche anno fa mi ha fatto tribolare un po'. In origine era una ricetta tratta da una monografia sui desserts di Claudio Sadler, probabilmente il libro aveva qualche inesattezza, sia sulle dosi che sulle proporzioni della frolla e avevo sudato le proverbiali sette camicie per ottenere un risultato decente, ma la torta ci era piaciuta assai, e siccome chi la dura la vince, l'ho un pochino ripensata.
Quella che vedete qui è il frutto delle mie sperimentazioni e modifiche.
E'
un dolce facile ma abbastanza laborioso, serve solamente un poco
più di lavoro, per cui prendetevi tutto il tempo che serve per
farla, con tranquillità.
Crostata
di albicocche al Marsala e crema di mandorle
1
kg scarso albicocche mature ma ancora un po' dure
200
g Marsala
100
g zucchero
per
la crema:
150
g latte di mandorla
200
g latte
100
g panna liquida fresca
4 tuorli d'uovo
4 tuorli d'uovo
40
g farina
120
g zucchero
per
la frolla:
200 g burro
130
g farina
90
g fecola
130
g mandorle tritate finissime
4
tuorli
130
g zucchero
1
cucchiaino di estratto di vaniglia
per
finire il dolce:
poca
marmellata di albicocche
250
g circa panna liquida fresca
mandorle
a lamelle q.b.
1 cucchiai0 zucchero
a velo
La
qualità delle albicocche è fondamentale per la riuscita del dolce.
Devono essere mature, ma non mollicce. Meglio se sono colorite ma
ancora sode, altrimenti si spappoleranno in cottura e
rilasceranno un sacco di liquido.
La
sera prima, preparate le albicocche.
Lavatele,
asciugatele, apritele a metà ed eliminate il nocciolo. Raccoglietele in una
ciotola con lo zucchero e il Marsala mescolatele bene, copritele e
lasciatele macerare in frigo per un'ora o poco più.
Trascorso
il tempo, trasferite il tutto in una casseruola e portate a
ebollizione, cuocete a fuoco vivo per circa 10/12 minuti. Dopodichè
versatele in un colino capiente.
Lasciatele
a scolare nel colino appoggiato dentro a un contenitore, un
pentolino, quello che volete, perchè possano rilasciare tutto il
liquido possibile e in modo da poterlo poi raccogliere. Conservate
in frigorifero per tutta la notte sia le albicocche dentro al colino
che lo sciroppo.
La
mattina dopo, togliete le albicocche dal colino, raccogliete il
liquido scolato durante il riposo notturno, aggiungete anche questo allo
sciroppo tenuto da parte e rimettete tutto il liquido sul fuoco in un
pentolino. Portate a bollore, abbassate il fuoco e fate ridurre fino
a metà o anche un po' sotto la metà. Avrete alla
fine uno sciroppo molto denso. Lasciatelo intiepidire e tenetelo da
parte coperto.
Preparate la frolla come vostro consueto, impastando tutti gli ingredienti, formando un panetto tondo, appiattitelo già un pochino, in modo che poi sia pronto da tirare e lasciate riposare almeno un'ora in frigorifero, dopodiché stendete la pasta col mattarello.
Foderate
con la frolla una tortiera apribile da 24 cm. ritagliate eventuale pasta in eccesso e compattate i bordi.
Con della
carta forno ritagliata a misura coprite l'interno del guscio di
frolla, metteteci i fagioli, o ceci, o, se le avete, quelle palline
di ceramica specifiche per la cottura in bianco. Cuocete la
frolla a 180° ventilato per circa 25/30 minuti, o finché
la pasta ai bordi è bella dorata.
Una
volta cotta toglietela dal forno, fatela riposare qualche istante
poi estraete delicatamente la carta forno coi fagioli e lasciatela
raffreddare completamente.
Mentre
la crostata cuoce preparate la crema.
In
un pentolino scaldate latte, panna e latte di mandorla. Mentre i
liquidi si scaldano, in una ciotola montate i tuorli con lo zucchero,
aggiungete setacciando la farina e mescolate bene. Unite quindi il
composto di latte a filo sempre mescolando e rimettere la crema su
fuoco dolce. Cuocete sempre mescolando fino a che sarà una bella
crema densa e liscia. Togliete dal fuoco, coprite la crema con
della pellicola messa direttamente a contatto con la superficie in
modo che non si formi la pellicina e lasciate intiepidire.
In
un padellino antiaderente mettete a tostare le mandorle a scaglie,
muovendole continuamente per evitare che brucino. Tenete da
parte e lasciatele raffreddare.
A
questo punto tutto è pronto per finire il dolce
Aprite
la tortiera, sformate il guscio di pasta frolla e posatelo
direttamente sul piatto di servizio.
Versate
qualche cucchiaiata di marmellata di albicocche e col dorso dello
stesso cucchiaio stendetela a fare un velo su tutto il fondo della
crostata, impedirà alla pasta di assorbire il liquido delle
albicocche.
A
questo punto procedete con uno strato di crema pasticcera alla
mandorla, adagiate le albicocche sulla crema, pareggiandole e
appiattendole leggermente con la pressione della mano, con la parte
tagliata verso il basso; aggiungete un po’ dello sciroppo
tenuto da parte, in questo modo
quindi
versate a cucchiaiate il resto della crema sulle albicocche
stendendola delicatamente sempre col dorso del cucchiaio, o con
una spatola, in modo che siano completamente coperte e ben
racchiuse fra i due strati di crema
Se
non la servite subito, tenetela in frigorifero così, ovviamente
coperta, fino al momento della decorazione finale.
Per
finire la torta, montate la panna aggiungendo un cucchiaio di
zucchero a velo, e quando è bella soffice e ben montata, versatela
sopra la crema, pareggiando il tutto. Seminate fittamente sulla
superficie della panna le mandorle a lamelle precedentemente tostate
e spolverate di zucchero a velo.
più
che pareggiare io preferisco lasciare la cupoletta di panna montata
perchè mi piace la morbidezza della panna su questa torta, ma se
preferite, rasatela con una spatola a gomito, in modo che la
superficie sia dritta.
L'interno, dopo il taglio, è così:
L'interno, dopo il taglio, è così:
è una torta veramente sontuosa, ricca di sapori e profumi.
Spero che piaccia anche a voi quanto piace a me...
È bellissima ma non fa per me. Adoro le mandorle ma non mi piace affatto il sapore che hanno con lo zucchero, forse perché mi ricordano la pasta di mandorle che da bambina odiavo.
RispondiEliminaE' uno spettacolo questa crostata e sarà pure buonissima.
RispondiEliminaUn abbraccio
che delizia,lunga la preprazione ma ne vale proprio la pena,complimenti e grazie,felice domenica
RispondiEliminaUn dolce da scoprire e da assaporare morso dopo morso .... Complimenti
RispondiEliminagrazie a tutte!
RispondiEliminaDirei che "sontuosa" è l'aggettivo giusto. Se il bruttissimo tempo non me le farà marcire, dovrei avere parecchie albicocche, e allora ti copierò brutalmente questa favolosa crostata.
RispondiEliminaGrazie Ruli!! Le tue albicocche saranno un valore aggiunto! Un abbraccio
RispondiEliminaE' magnifica Giuli!! gran lavoro
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