venerdì 27 gennaio 2023

la mia zuppa di lenticchie rosse per Il Club del 27

Veganuary, ma che significa questa parola? Deriva da "Veg" e "January" ossia vegano e Gennaio.
Un appuntamento annuale  che cade proprio dopo le feste per  spingerci a una alimentazione più sana, vegana, priva di proteine animali.
Un   intero mese, appunto gennaio, in cui  prevalentemente si  escludono  tutti quegli alimenti di origine animale, non solo la carne, ma anche le uova e i latticini, facendo più spazio a verdura, frutta cereali e legumi. Ed ecco che  il  Il Club del 27  ci aiuta  proponendo, sul tema, tante buone ricette.
La mia è questa:



Zuppa di lenticchie rosse, patate e rosmarino.

per 4 persone


300 g di lenticchie rosse secche, decorticate
2 patate abbastanza grosse
4 carote,
2 cipolle bionde
1 costa di sedano
2 rametti di rosmarino fresco
1,5 litri di brodo vegetale
un pizzico di sale
una generosa macinata di pepe nero


Sciacquate le lenticchie, poi lasciatele a bagno almeno una mezz'ora, dopodichè scolatele.
Portate a ebollizione il brodo vegetale in una capiente casseruola.
Nel frattempo mondate e lavate le verdure.
Tritate finemente le cipolle, la costa di sedano e tagliate a pezzettoni le patate e le carote.
Quando il brodo è in ebollizione unite le lenticchie e le verdure, aggiungete i due rametti di rosmarino. Regolate di sale e coprite la casseruola. Continuate la cottura per una mezz'ora, o finchè le verdure e le lenticchie saranno morbide.
A quel punto eliminate il rosmarino, anche gli eventuali aghi che si saranno dispersi nella zuppa.
Frullate la zuppa con il minipimer o col frullatore finchè avrete una crema densa e vellutata.
Trasferitela nei piatti e completate con una generosa macinata di pepe nero.
Servitela ben calda accompagnata da crostini di pane tostato.
Se la preferite meno densa, allungatela con dell'altro brodo vegetale caldo.





giovedì 26 gennaio 2023

Maiale in agrodolce alla Cantonese

Mi è sempre piaciuta la cucina cinese, anche se,  al ristorante,  mi son sempre soffermata sui piatti più conosciuti, tipo il pollo con le mandorle, o i ravioli al vapore, o ancora gli involtini primavera, qualche volta l'anatra alla pechinese, che adoro.  Pochissime volte mi sono cimentata con piatti sconosciuti, andando a "naso" leggendo gli ingredienti, e non sempre con buoni risultati. Inutile chiedere ai camerieri, difficilmente sanno spiegare bene cosa c'è nel piatto.
Ma questa settimana,Cook_my_Books mi dà l'opportunità di approfondire la conoscenza della  cucina cinese di casa.
Kwoklyn Wan, l'autore di The complete chinese takeaway cookbook,  è colui che ha preso in mano la ristorazione  di famiglia, ereditata dal nonno che aprì il primo ristorante cinese a Leicester nel 1962
 Il  suo libro ci propone una cucina veloce, pochi ingredienti  e tempi molto brevi,  basata sulla tradizione ma che si può preparare in casa, senza dover andare per forza al ristorante.

La prima ricetta che ho scelto di fare è una di quelle che preferisco.




Maiale in agrodolce alla cantonese

per 2/3 persone

300 g di lonza di maiale, tagliata a pezzetti
1 uovo sbattuto
50 g di amido di mais
un pizzico di sale
q.b. di olio di arachidi per friggere

per la salsa agrodolce:

240 ml di succo d'arancia (fresco)
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 cucchiaio di Ketchup
3 cucchiai di aceto di vino bianco
1/2 peperone rosso, privato di semi e filamenti,  a pezzi
1/2  cipolla tritata grossolanamente
3 fette di ananas (fresco, o in scatola) a pezzi
3 cucchiai di amido di mais
6 cucchiai di acqua
1 pizzico di sale

Raccogliete tutti gli ingredienti della salsa, tranne l'amido di mais, in una larga casseruola, mettetela su fuoco medio e portate a ebollizione. Abbassate il fuoco e cuocete per circa 5 minuti.
Sciogliete l'amido di mais nell'acqua mescolando velocemente per non fare grumi, aggiungete la miscela nella salsa poco per volta, mescolando continuamente. Lasciate addensare finchè è abbastanza densa da ricoprire bene il dorso di un cucchiaio.

Tenete in caldo.

Mettete i pezzetti di lonza in una ciotola, aggiungete l'uovo sbattuto e il sale, mescolate bene assicurandovi che la carne ne sia ben avvolta. In un'altra ciotola mettete l'amido di mais, unite la carne bagnata di uova e mescolate abbondantemente in modo che la lonza ne sia ben ricoperta. Eliminate l'eccesso di amido scuotendo la carne in un colino.

Scaldate abbondante olio di semi di arachide in una larga padella, portatelo alla temperatura di 170° e friggete i pezzi di lonza. Lasciateli dorare da tutti i lati per circa 5 minuti, fino a completa cottura.

Man mano friggete, prelevate la carne con una schiumarola e appoggiatela su un piatto coperto di carta da cucina in modo che perda un po' dell'olio di frittura.

Una volta terminato, versate la carne nella salsa tenuta in caldo. Date una mescolata in modo che gli ingredienti siano ben  amalgamati e servite.

La salsa agrodolce è originaria della provincia di Hunan. Originariamentre una miscela di aceto e zucchero, e pochissima somiglianza con il piatto colorato e brillante che si serve oggi un po' dappertutto.

L'autore ci regala un modo di dire della zona:

"La vita è un paio di bacchette. Che ci servono dolce, acido, amaro e piccante. Ove possibile rendiamo la vita dolce"

Goloso anche solo alla vista. Alla fine abbiamo fatto pure la scarpetta...