sabato 23 agosto 2014

sapori freschi

e  sono arrivata ai sapori freschi. Decisamente freschi  come questa pazza non-estate.
A differenza del meteo, questi sono  piacevoli però, soprattutto per la presenza del lemongrass,  o erba citronella.
Difficilmente mi vedrete fare qualche dolce al limone, non lo amo molto se non in due o tre casi, tipo le delizie al limone, quelle di Elisabetta Cuomo credo che me le ricorderò finché campo, e la Bettitorte, una torta al limone che è burrosa, morbida e profumata come poche. Storica ricetta della mia amica Betti, talmente buona  da meritarsi  appunto di portare il suo nome. Prima o poi la posterò e,  se vorrete,  potrete  apprezzarla ...
Niente limone per me dicevo, ma al lemongrass non so resistere, adoro il suo profumo, il suo sapore delicato e fresco, molto meno aggressivo del limone, e allo stesso tempo diverso e  particolare.
Mi piace usarla nel pesce, o con i crostacei, ma secondo me il suo meglio lo regala profumando le creme, o la ricotta...
Il problema è che deve essere usata  fresca  e purtroppo non è di facile reperibilità. Qui la trovo solo nei supermercati più forniti  di prodotti esotici, soprattutto cinesi.  A Milano ce n'è forse solo uno che vende anche prodotti ortofrutticoli cinesi e thailandesi freschi. E' Kathay, in zona Paolo Sarpi, la Chinatown milanese.
Avevo anche tentato di coltivarla in vaso, grazie a delle piantine che mi aveva regalato un amico coquinario, Marco, una vera autorità in materia di peperoncini, ne conosce e ne  coltiva varietà infinite, e fine esperto sull'uso di tantissime  spezie.
Ma nonostante le mie cure, non hanno retto ai primi freddi padani....
Così, quando mi prende la voglia, mi armo di pazienza e  mi faccio un bel po' di strada, smoccolo più di  mezz'ora per trovare parcheggio,  ma alla fine torno a casa con il mio profumato carico di  steli di lemongrass.
Durano molto in frigorifero,  ma quando non li uso subito tutti, congelo. E vi assicuro che non perde assolutamente i suoi profumi..
Tornando ai sapori freschi, eccovi una ricetta davvero molto semplice la cui particolarità sta proprio nell'erba citronella. E' lei che fa la differenza,  veramente una grande differenza.
Ed è sempre lui, Christophe  Michalak....mi piace molto quest'uomo, perchè fa dolci semplici ma di classe, e li sa presentare in modo del tutto personale, diverso da tutti gli altri pasticceri di grido.
Dolci semplici, niente cinquantamila passaggi, creme di qui, cremosi di là,  cuori congelati dentro, coperture e ricami vari sotto e sopra. Solo il tocco di genio della presentazione e qualche rivisitazione che trasforma anche un dessert classico e straconosciuto  in qualcosa di davvero speciale. Non è da tutti. No.





Pannacotta  al lemongrass e frutti rossi


per quattro persone

500 gr panna liquida fresca
150 gr lemongrass fresca (o citronella)
90 gr zucchero
6 gr gelatina in fogli
2 cucchiai di confettura di frutti di bosco
1 cucchiaio abbondante di succo di lime
la scorza  grattugiata di mezzo lime
250 gr di frutti rossi misti
6 o 7 fragole


la sera prima portate a ebollizione la panna insieme all'erba citronella affettata, tritata  finemente, lasciate sobbollire qualche istante, poi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire..
Coprite e mettete a riposare in frigorifero tutta la notte.
L'indomani, filtrate bene la panna dalla citronella e pesatene 370 gr.
Niente paura, non ve ne avanezerà dai 500 gr. la bollitura un poco la ridurrà.
Ammollate la gelatina in acqua fredda e nel contempo rimettete sul fuoco la panna filtrata, portatela nuovamente a bollore e aggiungetelo zucchero e poi la gelatina ben strizzata e asciugata. Mescolate affinché tutto si sciolga e il composto sia omogeneo.
Ora prendete dei bicchieri lisci, industriatevi a fare  in modo che restino un po' inclinati.
Io uso i contenitori vuoti delle uova, sono perfetti anche per questo uso!
Una volta posizionati stabilmente i bicchieri, versate la panna in modo che arrivi fin quasi a un bordo.
Con delicatezza mettete tutto in frigorifero a rassodare.
Poco prima di servire, preparate i frutti di bosco.
Lavateli delicatamente, scolateli altrettanto delicatamente.
Lavate anche le fragole, col picciolo, in acqua e un goccio di vino. Poi  scolatele, asciugatele eliminate il picciolo e  tagliatele in quarti.
In una ciotola mettete i due cucchiai di confettura di frutti rossi, stemperatela  mescolandola con il cucchiaio di succo di lime  e aggiungete anche la scorza grattugiata di mezzo lime.
Versate dentro la ciotola anche i frutti di bosco e miscelate il tutto delicatamente.
Prendete i bicchieri dal frigorifero, la pannacotta ormai si sarà solidificata.
Riempite lo spazio vuoto rimasto con la frutta, aggiungete un pizzico di scorza di lime grattugiata e servite.

Consiglio di prepararla un paio di giorni prima. Ho notato che più riposa, più  si amalgama il sapore della citronella.

Un dessert  davvero facilissimo, si fa in pochissimo tempo e regala al palato sfumature di sapore che sorprendono davvero.


E con questa ricetta fresca e profumata, vi saluto per qualche giorno.
Sono arrivate le vacanze anche per me.
A presto!!







mercoledì 20 agosto 2014

sapori d'estate

anche se l'estate non c'è, facciamo finta e usiamo quello che questa stagione comunque  ci regala.
Questo piatto è frutto di quel filo tenace che lega chi condivide la stessa passione per la cucina.
Una classica ricetta di terre del sud, che ha dentro  tutti i suoi  colori e il sapore del sole caldo e avvolgente.
Sicuramente gli ingredienti che trovo qui, nelle praterie milanesi, non hanno lo stesso sapore dei medesimi ingredienti calabresi, ma mi accontento lo stesso, in attesa un giorno di poter andare ad assaggiare sul posto.
La ricetta l'ha condivisa Tiziana qualche giorno fa,  su Coquinaria, e mi ha subito attratto, per le melanzane, che adoro,  per  il profumo del basilico e del pomodoro fresco, unito alla dolcezza della mozzarella...
Lei ha usato i sedanini, io la gramigna. Una sorta di cucina fusion nostrana...



Barchette di melanzane


per due persone


2 melanzane abbastanza grosse, di quelle scure
1 mozzarella di bufala
pomodori S. Marzano, o altri da sugo
abbondane basilico
2 piccoli spicchi d'aglio
olio, sale, pepe
gramigna, o altra pasta corta. q.b.
parmigiano grattugiato
poco pangrattato per gratinare

olio e.v.


Tagliate a metà le melanzane per il lungo,  compreso il picciolo, svuotatele delicatamente lasciando però un po' di polpa comunque.
Tagliate a pezzetti la polpa che avete tolto.
Mettete tutto, barchettte e polpa a fare l'acqua cosparse di sale, per una mezzoretta.
Mentre le melanzane sono sotto sale, preparate il sugo.
Scottate e pelate i San Marzano, o i pomodori da sugo che avete scelto, eliminate i semi interni e tritateli grossolanamente.
In una larga padella scaldate un goccio d'olio, aggiungete uno spicchio d'aglio e lasciate insaporire qualche secondo, poi aggiungete i pomodori preparati, e lasciate cuocere fino ad avere  un normale sugo di pomodoro.
Profumatelo con abbondante basilico, regolate di sale.
Tagliate a pezzetti la mozzarella di bufala, mettela in un colino, così perderà un po' della sua acqua e sarà un poco più asciutta.
A questo punto sciacquate velocemente le melanzane, sia le barchette che la polpa, e asciugatele il più possibile.
In una piccola casseruola friggete  prima le melanzane a pezzetti, e poi le barchette in olio profondo.I gusci di melanzane li  ho fritti uno per volta, girandoli più volte, finchè sono stati  morbidi.
Scolate le melanzane su carta da cucina in modo che perdano l'olio della frittura e tenete da parte.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, ma lasciatela parecchio al dente.
Scolatela, conditela con il sugo preparato, aggiungete i pezzetti di melanzane fritte, la mozzarella ben scolata, un paio di cucchiai di parmigiano grattugiato e ancora abbondante basilico spezzettato con le mani, qualche sottilissima fesa d'aglio.
Riempite  le barchette di melanzane con la pasta così condita, date una leggera spolverata di pane grattugiato e infornate a 180° ventilato,  finchè vi sembrano abbastanza gratinate. Occhio a non prolungare troppo la cottura altrimenti si bruciano.
Servitele belle calde, e sentirete che bontà!







 Grazie a Tiziana, amica di lungo corso coquinario. Una ricetta davvero ottima, che rifarò spesso pensando a lei.


domenica 17 agosto 2014

sapori delicati

e dopo quelli decisi, passiamo a quelli delicati. Certo, di solito si fa l'inverso, prima i sapori delicati e poi si va a salire verso quelli più forti.
Chiedo scusa  ma  l'idea mi è venuta  qualche giorno dopo, mentre stazionavo da buoni cinque minuti davanti al banco della pescheria, 
Sempre pesce? Quasi, stavolta sono  molluschi.
Adoro le capesante, le mangerei sempre, e cerco di preparale in tanti modi per riuscire a valorizzarle al massimo, a volte sperimento con esiti incerti, altre invece sono molto  soddisfatta, come in questo caso, e allora mi piace condivdere.

Ecco cosa è uscito dalla mia fantasia prima, e dalle mie mani poi.




Lasagnette al ragù di capesante e zucchine


per due persone

6 sfoglie da lasagne all'uovo (compre)
10 capesante
3  piccole zucchine verdi
una manciata di salicornia (asparagi di mare)
un ciuffo abbondante di prezzemolo
1 piccola cipolla, metà se è grossa.
1 spicchio d'aglio
sale, pepe
poco olio
poco burro


Prendete le noci di capesante dalle conchiglie, dividetele dai coralli e lavate tutto accuratamente per eliminare eventuale sabbia.
Ai coralli tagliate abbondantemente  via la parte scura  e teneteli da parte.
Tritate finemente la cipolla, lavate e tritate anche il prezzemolo, sbucciate lo spicchio d'aglio.
Tagliate le noci delle capesante a pezzetti abbastanza grossi, in modo che si vedano poi nel piatto.
Pulite la salicornia, eliminando le parti più dure ed eventuali parti scure, e mettetele a bagno per qualche minuto in modo che perdano impurità, se ci sono. Ripetete  l'operazione più volte cambiando l'acqua finchè non vedete che è completamente pulita.
Mondate e lavate le zucchine, tagliatele a triangolini o a pezzetti non troppo piccoli.
Portate a ebollizione un pentolino d'acqua, e sbollentatevi la salicornia per due o tre minuti, quindi scolatela e raffreddatela sotto l'acqua fredda in modo che non perda il suo colore brillante. Tenetela da parte.
In una larga padella, meglio se antiaderente, scaldate un goccio d'olio e una noce di burro,  e fate soffriggere qualche istante il prezzemolo con la cipolla tritata e lo spicchio d'aglio, unite le zucchine e lasciatele cuocere una decina di minuti, quindi aggiungete la salicornia scottata e lasciate insaporire bene, infine, dopo qualche minuto, aggiungete anche le capesante a pezzetti e continuate la cottura per qualche altro minuto. Le capesante si cuoceranno in pochissimo, mentre le zucchine dovranno essere cotte ma ancora un poco croccanti, non sfatte. Regolate di sale e di pepe. Assaggiate eventualmente man mano perchè la salicornia comunque esprimerà tutta la sua salinità.
Ora, in un piccolo pentolino fondete una noce di burro, appena spumeggia, versateci i coralli delle capesante tenuti da parte e fateli cuocere circa 5 minuti. Tenete da parte anche questi.
In una larga padella dove farete bollire dell'acqua con un pizzico di sale, cuocete le sfoglie da lasagna. Una volta cotte, stendetele su un canovaccio pulitissimo.
Io procedo un paio alla volta, le asciugo subito da entrambi i lati sul canovaggio  e procedo man mano a preparare il piatto.
Mettete un poco di ragù di capesante sul fondo del piatto, appoggiatevi sopra una lasagnetta cotta, di nuovo del ragù e ancora una lasagnetta, e via così, a comporre tre strati in ogni piatto.
Alla fine, tritate grossolanamente i coralli cotti nel burro, e spargeteli a colorare i piatti.
Se vi va, un altro pizzico di prezzemolo e stop.

Era la mia prima volta con la salicornia, ed è stata una piacevole sorpresa, credo che sperimenterò altre cose con questo ingrediente così particolare.

Buone buone, delicate e anche belle da vedere.




lunedì 11 agosto 2014

sapori decisi

ancora una volta vi propongo un piatto di pesce. Lo so, sono quasi monotona, ma a noi piace molto e  in più è digeribile e   leggero, e siccome sia io che mio marito siamo decisamente vintage, è una cosa da tenere in considerazione.
Questo  piatto che vi racconto oggi non è proprio leggerino, ma ogni tanto perchè no? In ogni caso,  con queste cotture io riduco sempre molto la quantità di grassi, per cui mi sento di dire che era comunque un piatto unico sostamzioso ma non pesante.

Sono particolarmente soddisfatta della riuscita di questa specie di minestra di pesce,  era buonissima, sarà stato il peperone, o lo zenzero, chissà. Sta di fatto che se ce ne fosse stata altrettanta l'avremmo finita tutta.
Eccola qui:



Minestra saporita

per 3/4  persone

4 o 5 totanetti
400 gr pescatrice (pesata pulita)
500 gr cozze
500 gr mazzancolle
mezzo peperone verde
una decina di pomodori pizzutelli
un ciuffo abbondante di prezzemolo
2 spicchi  d'aglio
1 pezzetto  di zenzero fresco
fumetto di pesce, se l'avete
poco olio e. v. d'oliva, di buona qualità
pasta corta a piacere, q.b.
io ho usato i ditaloni rigati


Per prima cosa pulire tutto il pesce.
Se la pescatrice è intera, spellatela e ricavate due filetti, eventualmente fosse  troppa, congelate l'eccedenza oppure preparatela a  parte in un altro modo. Se siete più comodi, compratela già a tranci.
Sgusciate le mazzancolle lasciando perà la coda con un pezzetto di carapace ed eliminate il budellino.
Pulite i totani, spellateli , dividete i ciuffi dal sacco, lavate tutto molto bene e tagliateli ad anelli e a metà i ciuffi.
Lavate accuratamente  le cozze, poi mettetele sul fuoco  in una capace pentola insieme a uno spicchio d'aglio, coprite e lasciatele aprire.
Da un peperone verde, di quelli carnosi, ricavatene la metà. Pulitela da semi e filamenti, lavatela e riducetela a tocchetti regolari.
Scottate i pomodori pizzutelli in acqua bollente, spellateli, divideteli a metà ed eliminate i semi. Riducete anch'essi in dadolata grossolana.
Pelate un pezzetto di zenzero fresco, grosso modo un centimetro  o poco più.
Lavate, asciugate e tritate il prezzemolo insieme a un piccolo spicchio d'aglio.
Riprendete le cozze, ormai aperte ed toglietele dai gusci. Filtrate il liquido che si sarà formato attraverso un colino foderato con della garza, o della carta da cucina, e tenete tutto da parte.
A questo punto si può iniziare a cuocere.
In una larga padella scaldate un filo d'olio, fate un soffritto con il prezzemolo tritato insieme all'aglio, quindi aggiungete i peperoni e lasciateli stufare qualche minuto perchè inizino ad ammorbidirsi, aggiungete lo zenzero a fettine, poi in sequenza, prima i totani e lasciate insaporire un paio di minuti, poi la pescatrice tagliata a pezzettoni, altri due minuti  di cottura,  poi le mazzancolle ancora due o tre minuti. Regolate di sale e di pepe.
A questo punto unite i pomodori a pezzetti e il liquido di cottura delle cozze, filtrato in precedenza e un mestolo di fumetto di pesce se l'avete disponibile, altrimenti va bene anche dell'acqua calda.. Dovrete avere una consistenza abbastanza brodosa.
Nel frattempo, a parte, cuocete la pasta, ma non fino a perfetta cottura. Lasciatela parecchio al dente, quindi scolatela e unitela alla minestra di pesce e finite la cottura così pian piano, ci vorranno altri tre o quattro minuti, senza mescolare troppo,quando la pasta è quasi perfettamente cotta, aggiungete anche le cozze.
Alla fine dovrà essere brodosa ma senza esagerare, per cui regolatevi con il liquido, se serve aggiungetene poco alla volta fino a quando vi sembra della consistenza giusta per una minestra abbastanza fissa. Assaggiate ed eventualmente regolate ancora di sale e di pepe.
Servite ben calda, aggiungendo ad ogni piatto, se vi va, ancora un pizzico di prezzemolo tritato e un filo d'olio buono.
E' un piatto che può essere servito, in dosi giuste, come apertura di un pranzo di pesce, oppure, come piatto unico dopo qualche antipasto.
Era davvero speciale la rifarò sicuramente,  magari sostituendo la pescatrice con qualche altro pesce, vedremo cosa passerà il convento.



venerdì 8 agosto 2014

cercasi estate

qui ancora non si vede altro che un tentativo di estate.
Come se ne  scorge un accenno, ti tornano  il buonumore e la speranza di vedere il cielo azzurro,  ma dura poco perchè ci pensa  quasi subito la pioggia a frustrare le attese.
Niente solleone, niente caldo. Solo piogge quotidiane, a volte leggere e a volte torrenziali, quasi monsoniche. E quando non piove, il cielo è grigio come  sul finire dell'autunno. Guardare ogni giorno le previsioni meteo è sconfortante, meglio non farlo, ne va della mia salute mentale.
Non ce la posso fare. L'estate con la sua luce, il suo sole, mi ricaricano. Ne faccio scorta per affrontare meglio i mesi invernali che qui sembrano non finire mai..
E niente. Bisogna avere pazienza e continuare a sperare che cambi. Ma chi vive sperando....
L'unica, magra consolazione è che le temperature aiutano chi  come me è ancora in città, ma io baratterei molto volentieri il fresco per un bel po' di sole e di tempo stabile..

Il meteo quindi  non aiuta la mia vena creativa in cucina,  per cui mi rifugio nelle cose consuete, sicure.
So che saranno gradite e non mi costeranno troppa fatica. Massima resa col minimo sforzo, e con le temperature non propriamente estive,  va bene anche questo






Involtini in salsa di cipolle

per due/tre persone

4/6 fette di fesa di vitello, non troppo grosse
150 gr  pancetta
2 salamelle mantovane o in alternativa
200 gr di salsiccia
1 ciuffo abbondante di prezzemolo
1 spicchio d'aglio non troppo grosso
4 cipolle bionde
2 belle foglie di alloro
parmigiano reggiano grattugiato
1 bicchiere di vino bianco
olio, sale, pepe nero macinato al momento
pepe nero  in grani



scegliete delle scaloppe di vitello che siano a fetta intera, paratele eliminando eventuali nervi o pelle esterna.
Mettetele tutte belle allineate su un tagliere. Stendete sulla carne le fette di pancetta e premete leggermente in modo che aderisca bene. Spellate le salamelle, o la salsiccia, e distribuite anche questa sulle fette di carne e appiattitele come avete fatto per la pancetta.
Tritate il prezzemolo insieme allo spicchio d'aglio, e spargetene un po' su ogni fetta di carne che avete farcito.
Completate il ripieno con un poco di parmigiano grattugiato.
Arrotolate le fette di carne e legatele con dello spago da cucina o con i laccetti di silicone, oppure  chiudetene le estremità con degli stuzzicadenti.
Sbucciate le cipolle e affettatele finemente.
In una larga padella antiaderente  scaldate un goccio d'olio, fateci rosolare gli involtini da tutte le parti,  salate e pepate abbondantemente, aggiungete la cipolla, lasciate insaporire bene, poi unite le foglie di alloro e sfumate con il vino bianco.
Lasciate evaporare il vino quindi coprite la padella con un coperchio, abbassate il fuoco elasciate cuocere finchè gli involtini sono morbidi e le cipolle tenderanno a disfarsi. Ci vorranno circa 30/40 minuti.
Togliete gli involtini dalla pentola,  eliminate l'alloro e passate le cipolle al minipimer.
Eliminate lo spago, o i laccetti o gli stuzzicadenti e servite gli involtini ben caldi,  insieme alla crema di cipolle e decorate con qualche grano di pepe nero sparso qua e là.

Ci sarebbe stata bene anche  una polentina.

E' un piatto niente di che, ma ha il suo bel perchè...

sabato 2 agosto 2014

Façon Michalak

ho recentemente comprato un paio di libri di Christophe Michalak,  giovane  pasticcere francese. Uno è il classico volume corredato di belle fotografie,  l'altro è un minuscolo libercolo ricco semplicemente di ricette scritte. "Les desserts qui me font craquer" il suo titolo.
Leggo le note che aprono uno dei libri, e mi rendo  conto che potrebbe essere mio figlio, infatti è nato lo stesso anno di mia figlia Serena....vabbè, non divaghiamo...
Sfogliando le ricette del libercolo la mia attenzione è stata fatalmente attratta da uno dei dolci più classici della cucina francese che io amo particolarmente. La crème caramel. 
E che cosa ci sarà mai  di particolare in questo dolce, penserete...
C'è il modo di preparala. 
Lui scrive che questa ricetta la deve al suo amico di sempre Jean-François Piège,  a suo dire genio della cucina francese, che ha saputo interpretare con successo questo incredibile dessert. 
A me non importa più di tanto di chi sia,  se sua o di Piège,  mi ha talmente incuriosito che ho voluto subito sperimentare....



Crème caramel e noccioline salate


per 4 persone

per la crème caramel:

330 gr  panna liquida fresca
3 gr Fruttapec 2:1
40 gr zucchero semolato
65 gr tuorli (a me ce ne son voluti 4)
1 bacca di vaniglia
1 cucchiaio abbondante  di Ricard, o Pastis


per il caramello salato:

140 gr zucchero semolato
55 gr panna liquida fresca
35 gr acqua
40 gr burro
2 gr sale



per decorare:

arachidi tostate e salate q.b.



In una casseruola portate a ebollizione la panna insieme alla bacca di vaniglia incisa per il lungo, poi lasciate riposare il tutto per una ventina di minuti, coperto.
Nel frattempo mescolate lo zucchero alla pectina, e dividete le uova raccogliendole in una ciotola.
Filtrate la panna dalla vaniglia e rimettetela sul fuoco, aggiungete lo zucchero addizionato della pectina mescolando energicamente, sul fuoco, con le fruste elettriche.
Spostate dal fuoco la casseruola e aggiungete, sempre frullando, i tuorli preparati.
Lui dice di frullarli fuori dal fuoco, io ho preferito rimettere a fuoco dolce frullando per un altro paio di minuti. A questo punto profumate con il Ricard, o il Pastis e date un'altra mescolata.
Vedrete che il composto sarà denso ma ancora fluido, colatelo nei bicchierini facendolo scendere attraverso un colino.
Mettete i bicchierini a raffreddare in frigorifero  per almeno un'ora e preparate il caramello.
Mescolate panna e acqua, e scaldatele ben bene al microonde.
Mettete lo zucchero in un pentolino su fuoco dolce e lasciatecelo finchè si liquefà e diventa un caramello bruno, poi poco a poco, sempre mescolando con una frusta, e facendo parecchia attenzione, aggiungete il miscuglio caldo di acqua e panna, mescolate e aggiungete il sale e il burro a pezzetti.
Trasferitelo in una ciotola, copritelo con della pellicola messa direttamente a contatto e lasciatelo raffreddare completamente.
Una volta freddo, con un cucchiaio versatelo in un leggero strato sulla superficie della crème caramel che ormai si sarà solidificata, coprite ogni biccherino con della pellicola e fate riposare in frigorifero fino al momento di portare il tavola il dessert.
All'ultimo minuto, cospargete di arachidi tostate e salate leggermente tritate o pestate nel mortaio.



Le dosi sono perfette, sono venuti 4 bicchierini. Questa cosa mi è piaciuta parecchio.
Le quantità previste in ricetta  sono calibrate perfettamente e non bisogna fare calcoli su calcoli per riuscire a ricavare un dolce per una famiglia normale, e non per un reggimento o per un laboratorio di pasticceria.

Il Ricard non si sente per nulla, cosa che temevo dato che non amo il sapore di anice, anzi, esalta il sapore  delle arachidi e aumenta il sentore di vaniglia.

La consistenza era perfetta,  la texture forse un poco meno liscia rispetto alla crème caramel classica, ma è una cosa appena percettibile, per me almeno. Un altro vantaggio è la velocità di preparazione, che consente di risparmiare tempo ed energia, e non é cosa da poco.




Insomma, sono proprio contenta del risultato. 
Provate!!