sabato 31 agosto 2019

insalata di calamari, avocado e passion fruit, ricordando vecchie estati

Fine agosto, ultimi scampoli di una estate strana, pigra e sonnolenta oltre che molto calda. Quando arriva questo momento mi prende la sensazione che qualcosa sia ancora in sospeso e la sottile,  malinconica consapevolezza che l'autunno sta quasi per  bussare, e questa cosa mi cambia inevitabilmente l'umore.
Meglio non pensarci e godersi quel che resta del sole e della luce.
La mia cucina di questo periodo  è fatta di cose leggere e fresche, anche se  sto tenendo  faticosamente a bada la voglia  di un buon risotto. Ma l'estate dura troppo poco per non approfittare dei suoi colori e dei suoi sapori finchè si può.
Ieri, davanti al banco del pesce, ho avuto la conferma delle mie sensazioni. Non era quel trionfo che c'è sempre  di ogni tipo e specie di pesce, crostacei e molluschi. Ci ho messo un po' a scegliere, niente di quello che avevo davanti  mi accendeva la lampadina. Ho ripiegato svogliatamente su delle orate perchè le ho viste freschissime,  e sui calamari. Le orate sono andate al cartoccio, semplici semplici, rosmarino, fetta di limone e un goccio di vino bianco, mentre per i calamari ero indecisa se friggerli o che.
Pulivo calamari e intanto pensavo a quanti ne avevamo mangiati, rigorosamente fritti,  nei primi anni di matrimonio, quando andavamo in vacanza  a Bibione, dai fratelli Paron.
Un piccolo albergo che mi aveva consigliato un mio collega, ispettore del giornale per il Veneto e Friuli. Erano le vacanze solo per noi dopo la settimana di rito passata in Friuli dai miei, al paese.
Ci siamo andati per due o tre anni a fila, dal 1971 al 1973  sempre verso la fine di agosto. Avevamo fatto compagnia. Era facile,  c'erano sempre molti giovani,  data la convenienza dei prezzi. Il primo anno che ci siamo andati abbiamo conosciuto un gruppo  di ragazzi di Corsico coi quali  poi siamo rimasti  in contatto per molti anni.
Durante l'inverno ci vedevamo anche a Milano, si usciva insieme a mangiare la pizza, o a bere qualcosa, o ci si ritrovava a casa mia,  ma l'appuntamento vero, quello più divertente era dai fratelli Paron.
Noi eravamo gli unici sposati del gruppo, gli altri perlopiù erano single e un paio di loro aveva la fidanzata, che però rimaneva a casa. Di giorno  in spiaggia, giochi al sole e in mare,  e la sera a ballare alla Playa, una piccola discoteca a pianta rotonda al limite della spiaggia. Ancora non c'era una vera e propria passeggiata lungomare e i locali dove passare la serata erano molto pochi, qualche  ristorante, qualche birreria e i negozi aperti fino a tardi la  notte.
Non vi sto a raccontare quello che  succedeva, ma erano risate e divertimento quotidiano. Uno di loro, Maurizio, era soprannominato Dracula per via dei suoi canini molto evidenti, ed era il bersaglio di scherzi e prese in giro quotidiane.
A un certo punto, Dario, uno del gruppo,  propone una scommessa. Andare  tutti insieme  a mangiare in un certo ristorante molto chic  un sabato sera,  giornata clou di presenze,   e avrebbe pagato lui la cena a patto che Dracula si vestisse da donna e si fingesse la sua fidanzata.  Ma dovevamo andarci a piedi, attraversando tutta Bibione.  Ovviamente lui non  aveva nessuna intenzione di travestirsi, ma tale  e tanta fu l'opera di convincimento, e secondo me tanto potè anche l'ottima fama del ristorante, che alla fine si decise.
Non so come ma tutto l'albergo  venne a conoscenza della scommessa e una sera, nella sala ristorante, comparvero vestiti della sua misura, scarpe n. 41 con il tacco, scialli di seta, accessori di ogni tipo  e una bellissima parrucca di capelli ricci rossi. Decisamente le ospiti dei Paron avevano uno spiccato senso dell'umorismo, ma soprattutto erano della taglia giusta!
Il divertimento vero fu fargli fare le prove dei vestiti, truccarlo,  vederlo camminare malfermo sui tacchi mentre prendeva confidenza.
Arriva finalmente il momento della cena. Lui a quel punto si era rassegnato alla cosa ed   entrato perfettamente  nella parte.   Scelse un abito lungo di un bel verde brillante, uno scialle di seta bianca tutto ricamato  e con  lunghe  frange  poi, con la sua chioma fiammeggiante e truccato come una drag queen,  aprì il corteo davanti a noi abbracciato a Dario. Ogni tanto  incespicava, lanciava gridolini,  e fingeva di volerlo baciare.
Noi  e il resto del gruppo seguivamo alla spicciolata, soffocando le risate ed osservando le espressioni delle persone che si giravano incuriosite, alcuni con smorfie di disapprovazione, o fermi a guardare incapaci di capire,  altri con una espressione divertita mentre facevano commenti sottovoce.
Per farla breve, la serata proseguì al ristorante, col vino bianco che scorreva a fiumi  e con enormi vassoi di frittura mista che giravano in continuazione...riuscimmo in qualche modo ad evitare che cantasse canzonacce,  credo che altrimenti  ci avrebbero sbattuto fuori senza guardare troppo per il sottile.
Mi vien da ridere al solo ricordo di lui, leggermente alticcio,  col trucco sfatto e la parrucca ormai sbilenca sulla testa, seduto davanti a un piatto colmo di calamari fritti...
Intanto ho deciso come cucinare i miei:

Insalata di calamari, avocado e passion fruit

per 2 persone di buon appetito

500 g di calamari
1 avocado maturo
2 lime
1 cetriolo
5 o 6 pomodorini piccadilly
il cuore di un sedano verde
1 cipollotto rosso di Tropea (2 se sono piccoli)
5 o 6 frutti della passione
sale, pepe
olio e.v.
poco peperoncino
qualche foglia di prezzemolo per colorare


per il court bouillon:
1 carota
1 piccolo porro 
1 costa di sedano
1 foglia di alloro
qualche rametto di prezzemolo
1 piccola cipolla bionda
qualche grano di pepe
mezzo bicchiere di vino bianco
sale.


Portate a ebollizione l'acqua con le verdure per il court bouillon lavate e mondate. Lasciatele cuocere a fuoco basso  una mezz'oretta poi filtrate.
Rimettete sul fuoco.
Nel frattempo pulite i calamari eliminando le interiora, le alette e la pelle.
Lavateli bene sotto l'acqua corrente e poi tagliateli a rondelle non troppo alte.
Lasciate da parte i tentacoli, congelateli per un'altra ricetta.
Tuffate le rondelle di calamari nel court bouillon, aggiungete il vino bianco, regolate di sale, riportate a bollore poi abbassate il fuoco e controllate spesso
la cottura. Non devono essere gommosi.
Mentre i calamari cuociono, pulite tutte le verdure, lavatele asciugatele.
Eliminate i semi interni dei pomodorini e tagliateli a pezzetti, tagliate il cetriolo  prima a bastoncini, lasciando la scorza ed eliminando i semi interni, e poi ogni bastoncino a pezzetti. Tagliate a pezzetti  anche il cuore di sedano lasciando  le foglie, affettate finemente il cipollotto.
Raccogliete tutto in una ciotola.
A parte tagliate a metà i passion fruit e raccogliete la polpa in un contenitore, quindi frullate tutto col minipimer e filtrate il succo.  Tenete da parte.
Spremete i due lime, filtrate e unite il succo al passion fruit.  Aggiungete il sale, il pepe, il peperoncino a piacere  e un goccio d'olio, quindi emulsionate bene il tutto.
Trasferite i calamari insieme alle verdure, aggiungete l'avocado  a pezzetti  e l'emulsione di lime e passion fruit.
Mescolate delicatamente e guarnite con qualche fettina di lime e qualche fogliolina di prezzemolo.


Con il gruppo di Corsico poi ci siamo persi di vista, è nata Serena, e dopo è arrivata  anche Chiara e per qualche anno siamo stati impegnati a fare i genitori,  le uscite in compagnia si sono inevitabilmente diradate fino a cessare del tutto..alcuni di loro si sono sposati, Maurizio so che aveva passato il concorso per vigile urbano del suo comune, alcuni come Giorgino e Dario ho continuato a sentirli telefonicamente, ma poi la vita ha portato tutti da altre parti.
Sono ritornata un paio di volte a Bibione, l'ultima due o tre anni fa, una domenica fuori stagione.  Naturalmente è tutto cambiato, talmente tanto che ho faticato a riconoscere i "nostri" luoghi. La discoteca c'è sempre ma non si chiama più La Playa,  l'alberghetto dei Paron è diventato una gelateria-pasticceria, e i condominii sono aumentati a dismisura, i negozi hanno  quasi tutti insegne  scritte in tedesco,  il piazzale  del Sole è un enorme parcheggio a pagamento ed è rimasto molto poco dell'atmosfera di quei giorni...
Purtroppo tutto cambia e  si trasforma, a volte in meglio e a volte in peggio, ma io conservo il ricordo di giorni spensierati e allegri, di un futuro che ci prometteva tantissimo ma che  ormai è dietro le spalle.