Pinneggiando su Pinterest mi imbatto in innumerevoli foto di cibo, poche però sono quelle che aggiungo alla bacheca dedicata alla mia gola. Girano molte cose, ma poche sono veramente interessanti. Tendenzialmente mi salvo le foto che mi colpiscono di più in quanto ben fatte, o particolari, non per la ricetta in sè..
Però un po' di tempo fa ho visto la foto di una pasta che mi è piaciuta un sacco. La ricetta era abbastanza semplice e anche un po' banale a dirla tutta. Ma quello che mi ha colpito è stato il formato della pasta.
Mi è rimasto in testa a lungo, e quando è così so già che non avrò pace fimchè non la riproduco a modo mio. In rete avevo visto che la fa anche la Garofalo, alcune amiche mi avevano detto appunto di averla comprata di quella marca ... Così, in vista di una domenica di pranzo familiare al gran completo, munita di una vaga speranza mi sono messa alla ricerca di questa benedetta pasta. Vaga perchè non l'avevo mai visto quel formato, da nessuna parte, per cui in cuor mio sapevo che avrei faticato a trovarla, e infatti....
Ho girato tre grossi ipermercati e girato per altri tre centri commerciali, e niente. Non l'ho trovata. Delusione e anche un po' di frustrazione perchè avevo già in testa come farla, e già immaginavo le facce dei miei a tavola...me ne sono tornata a casa con le pive nel sacco e stanca come un asino da soma.
Ho anche benevolmente invidiato alcune amiche perchè per loro era nromale trovarle vero Antonia? A questo punto, fosse solo per principio, la dovevo trovare a tutti i costi. Quasi mi ero rassegnata ad ordinarla online alla Garofalo, anche se in confezioni da 5 kg...già cercavo di capire con chi potevo dividerla...
Oggi però mi è capitato di dover andare a Sesto S. Giovanni, alla ricerca dell' assistenza Sky e guardacaso il negozio era proprio nelle vicinanze di una grande Ipercoop dentro a un mega centro commerciale. Mi è sembrato un segno... detesto i centri commerciali ma sono entrata velocemente e solo per controllare le corsie della pasta mi sarò fatta come minimo un paio di chilometri su e giù, dal parcheggio al reparto e ritorno...
Non l'ho vista inizialmente, poi, mentre rassegnata e delusa me ne stavo andando, ho alzato gli occhi su un piccolo scaffale e...ta...da!!! Eccola lì nella sua bella carta rossa fiammante. Non è Garofalo, ma è comunque di Gragnano. Ottimo ho pensato, arrampicandomi su per lo scaffale per raggiungere il piccolo spazio in cui era confinata. Erano gli ultimi due pacchi da mezzo chilo. I miei due agognati pacchi!
Non ho aspettato la domenica, ero troppo contenta e curiosa di vedere cosa ne usciva...
Lasagna riccia, puré di fave, pecorino e guanciale croccante
per due o tre persone
4 sfoglie di lasagne ricce
500 gr fave fresche, pesate sgusciate
1 cipolla bionda
200 gr pecorino
mezzo bicchiere scarso di latte
70/80 gr guanciale
un paio di foglioline di menta
sale, pepe
olio e.v.
sgusciate le fave, tritate finemente la cipolla e lasciatela appassire in un goccio d'olio, poi aggiungete le fave e lasciatele insaporire. Copritele di acqua calda e portatele a cottura, ci vorrà intorno alla mezz'ora, più o meno. In ogni caso assaggiate. Quando sono morbide morbide sono pronte.
Mentre le fave cuociono, tagliate a pezzetti il pecorino direttamente in un pentolino. Copritelo a filo con il latte e fatelo fondere a fuoco dolcissimo, mescolando spesso, finché è completamente sciolto. Al momento vi sembrerà liquido, ma lasciandolo leggermente raffreddare riprenderà un po' di corpo, addensandosi.
Ungete leggermente una padella, scaldatela a fuoco vivace e aggiungete il guanciale tagliato a stick, fatelo dorare bene quindi togliete dal fuoco e tenete da parte.
Mettete a bollire dell'acqua per cuocere la pasta. Per le lasagne, io lo faccio dentro una lasagnera, così le lasagne ci stanno belle lunghe e non corro il rischio che si appiccichino fra loro..
Passate al minipimer le fave ormai cotte, conservandone qualcuna per la decorazione. Otterrete un bel puré denso e cremoso.
Cuocete le lasagne, poi scolatele e una a una spalmatele di crema di fave, arrotolatele su se stesse.
Nel piatto mettete un poco di salsa al pecorino, appoggiatevi la lasagna arrotolata, nappatela con dell'altra salsa al pecorino, aggiungete qualcuna delle fave tenute da parte, guarnite con qualche pezzetto di guanciale croccante e la menta a pezzettini.
Inutile dire che quel signore che vive con me ha apprezzato molto...
Secondo me questo formato di pasta si presta a mille variazioni, ..a me piace molto l'idea di arrotolarle e questo mi stimola a pensare ad altri abbinamenti...ne ho già in mente un paio che dovrebbero andare bene..
vedremo, intanto son contenta, e per me che non lo sono mai di quello che faccio, è già una cosa....
martedì 28 aprile 2015
venerdì 24 aprile 2015
ancora una ricetta svuotafrigo
e poi per un po' con lo svuotafrigo non vi ammorbo più.
Stavolta uun dolce, molto semplice, per far fuori della ricotta e un paio di pere che aspettavano sconsolate sul portafrutta. Normalmente io non amo tanto la ricotta, non quella che trovo qui quantomeno...se avessi invece la possibilità di averne di fresca, appena fatta, sarebbe tutta un'altra storia...però a volte compro quella bio, in previsione, metti che mio nipote si fermi a cena, per lui che la adora è una ottima alternativa...
E poi, non so, ma a casa mia per la frutta si va a periodi, a volte non faccio in tempo a comprarla che è già finita, e altre volte invece staziona giorni sul portafrutta. Non so mai regolarmi, se c'è non la mangiano, se non c'è la chiedono...oppure se compro pere, vogliono mele, e viceversa...
e mettiamoci d'accordo allora!
Comunque, non avevo molto tempo e ho cercato di ottenere il massimo col minimo sforzo. Così ho fatto un mix di tante idee... quello che ne è uscito è stato un dolce goloso, molto apprezzato.
Sbriciolata di cioccolato a modo mio
per la frolla:
300 gr farina
220 gr burro
150 gr zucchero
50 gr cacao amaro
2 tuorli
1 pizzico di sale
1 cucchiaino essenza di vaniglia
per la crema pasticcera:
mezzo litro di latte
6 tuorli
150 gr zucchero
50 gr farina
poca scorza di limone
per il ripieno:
350 gr crema pasticcera
200 gr ricotta vaccina
60 gr zucchero a velo
1 cucchiaino essenza di vaniglia
2 piccole pere, in alternativa 1 se è grossa
poco limone
Preparate la frolla.
Io ho usato l'impastatore, con la frusta a foglia.
Prima zucchero e burro morbido e una volta amalgamato, i tuorli e la vaniglia, infine la farina e il cacao, e il pizzico di sale. Quando l'impasto si raccoglie a palla è pronta.
Potete impastare comunque a mano, al solito modo, seguendo l'ordine dei passaggi che ho indicato.
Avvolgete la frolla al cioccolato in poca pellicola e lasciatela riposare una mezzora in frigorifero.
Nel frrattempo preparate la crema pasticcera. Scaldate il latte con la scorza di limone, a parte montate i tuorli con lo zucchero, aggiungete la farina, e sempre con la frusta elettrica amalgamate tutto.
Quando il latte è caldo, fatelo scendere a filo dentro la crema di uova e farina, mescolando con una frusta a mano finchè è tutto omogeneo. Rimettete sul fuoco e cuocete la pasticcera finchè si addensa, lasciate andare a fuoco dolce qualche momento, poi eliminate la scorza di limone, trasferite la crema in una capiente ciotola e coprite con la pellicola direttamente a contatto. Lasciate raffreddare completamente.
Quando la crema pasticcera si è del tutto raffreddata, eliminate la pellicola, aggiungete la ricotta facendola passare da un setaccio, unite anche lo zucchero a velo e l'essenza di vaniglia, mescolate bene tutto con le fruste elettriche finchè la crema è perfettamente amalgamata ed omogenea.
Sbucciate le pere, eliminate il torsolo, e tagliatele a pezzettini. Raccoglieteli in un piatto, o una ciotola, e spruzzateli con qualche goccia di limone per non farli annerire. Mescolate bene e tenete da parte, coperto.
Foderate uno stampo apribile da 26 cm. con carta forno bagnata e strizzata.
Prendete la frolla dal frigorifero e fatela cadere sbriciolata sul fondo della teglia foderata di cart in quantità sufficiente a coprire il fondo.. Premete leggermente per compattarla un poco.
Prendete la crema e versatela sul fondo di frolla, lasciando però uno spazio tutto intorno al bordo della tortiera. Infilate nella crema i pezzetti di pera tenuti da parte, premendoli leggermente per farli affondare.
Ora distribuite il resto della frolla, sempre sbriciolandola, sulla superficie della crema, avendo cura di non lasciare spazi intorno al bordo e in modo che sia completamente coperta, non si dovrà vedere la crema sottostante.
Cuocete in forno già caldo a 180° per 35 minuti circa, dipende dal forno.
Ottima davvero! Me ne sono concessa una bella fetta...
Stavolta uun dolce, molto semplice, per far fuori della ricotta e un paio di pere che aspettavano sconsolate sul portafrutta. Normalmente io non amo tanto la ricotta, non quella che trovo qui quantomeno...se avessi invece la possibilità di averne di fresca, appena fatta, sarebbe tutta un'altra storia...però a volte compro quella bio, in previsione, metti che mio nipote si fermi a cena, per lui che la adora è una ottima alternativa...
E poi, non so, ma a casa mia per la frutta si va a periodi, a volte non faccio in tempo a comprarla che è già finita, e altre volte invece staziona giorni sul portafrutta. Non so mai regolarmi, se c'è non la mangiano, se non c'è la chiedono...oppure se compro pere, vogliono mele, e viceversa...
e mettiamoci d'accordo allora!
Comunque, non avevo molto tempo e ho cercato di ottenere il massimo col minimo sforzo. Così ho fatto un mix di tante idee... quello che ne è uscito è stato un dolce goloso, molto apprezzato.
Sbriciolata di cioccolato a modo mio
per la frolla:
300 gr farina
220 gr burro
150 gr zucchero
50 gr cacao amaro
2 tuorli
1 pizzico di sale
1 cucchiaino essenza di vaniglia
per la crema pasticcera:
mezzo litro di latte
6 tuorli
150 gr zucchero
50 gr farina
poca scorza di limone
per il ripieno:
350 gr crema pasticcera
200 gr ricotta vaccina
60 gr zucchero a velo
1 cucchiaino essenza di vaniglia
2 piccole pere, in alternativa 1 se è grossa
poco limone
Preparate la frolla.
Io ho usato l'impastatore, con la frusta a foglia.
Prima zucchero e burro morbido e una volta amalgamato, i tuorli e la vaniglia, infine la farina e il cacao, e il pizzico di sale. Quando l'impasto si raccoglie a palla è pronta.
Potete impastare comunque a mano, al solito modo, seguendo l'ordine dei passaggi che ho indicato.
Avvolgete la frolla al cioccolato in poca pellicola e lasciatela riposare una mezzora in frigorifero.
Nel frrattempo preparate la crema pasticcera. Scaldate il latte con la scorza di limone, a parte montate i tuorli con lo zucchero, aggiungete la farina, e sempre con la frusta elettrica amalgamate tutto.
Quando il latte è caldo, fatelo scendere a filo dentro la crema di uova e farina, mescolando con una frusta a mano finchè è tutto omogeneo. Rimettete sul fuoco e cuocete la pasticcera finchè si addensa, lasciate andare a fuoco dolce qualche momento, poi eliminate la scorza di limone, trasferite la crema in una capiente ciotola e coprite con la pellicola direttamente a contatto. Lasciate raffreddare completamente.
Quando la crema pasticcera si è del tutto raffreddata, eliminate la pellicola, aggiungete la ricotta facendola passare da un setaccio, unite anche lo zucchero a velo e l'essenza di vaniglia, mescolate bene tutto con le fruste elettriche finchè la crema è perfettamente amalgamata ed omogenea.
Sbucciate le pere, eliminate il torsolo, e tagliatele a pezzettini. Raccoglieteli in un piatto, o una ciotola, e spruzzateli con qualche goccia di limone per non farli annerire. Mescolate bene e tenete da parte, coperto.
Foderate uno stampo apribile da 26 cm. con carta forno bagnata e strizzata.
Prendete la frolla dal frigorifero e fatela cadere sbriciolata sul fondo della teglia foderata di cart in quantità sufficiente a coprire il fondo.. Premete leggermente per compattarla un poco.
Prendete la crema e versatela sul fondo di frolla, lasciando però uno spazio tutto intorno al bordo della tortiera. Infilate nella crema i pezzetti di pera tenuti da parte, premendoli leggermente per farli affondare.
Ora distribuite il resto della frolla, sempre sbriciolandola, sulla superficie della crema, avendo cura di non lasciare spazi intorno al bordo e in modo che sia completamente coperta, non si dovrà vedere la crema sottostante.
Cuocete in forno già caldo a 180° per 35 minuti circa, dipende dal forno.
Ottima davvero! Me ne sono concessa una bella fetta...
mercoledì 15 aprile 2015
Ricette svuotafrigo - 3
vi avevo avvisato che avrei continuato ad annoiarvi con queste ricette, per cui eccovene ancora una.
Fatta per finire un pacco mezzo aperto di spaghetti grezzi cav. Cocco, e un pezzetto di guanciale che se aspettavo ancora un po' sarebbe rinsecchito e finito nella spazzatura.
Come sempre, il cassetto della verdura mi viene in soccorso.
Non è un piatto molto elegante, anzi, è decisamente rustico, leggermente ingentilito dalla scorza d'arancia, però come quasi sempre succede, le cose improvvisate riescono particolarmente bene. La metto nel blog non solo perchè è particolarmente buona, ma anche per ricordarmi come l'ho preparata....ultimamente la memoria un po' annaspa, per cui a volte, se lascio passare troppo tempo, va a finire che mi dimentico tutti i passaggi che ho fatto e quando voglio rifarla il risultato è qualcosa di completamente diverso.
Per cui ecco il piatto:
Spaghetti grezzi alla rustica
per due persone
spaghetti grezzi Cav. Cocco q.b.
120 gr guanciale
2 cipolle bionde
mezzo mazzetto di agretti
la scorza di mezza arancia non trattata
poco olio
sale, pepe nero macinato al momento
Per prima cosa mondate gli agretti, lavateli e lasciateli in un colapasta a sgocciolare l'acqua in eccesso.
In una larga padella mettete un filo d'olio, non troppo perchè poi il guanciale rilascerà il suo grasso.
Affettate le cipolle, non troppo sottili. Scaldate l'olio, aggiungete le cipolle e lasciatele stufare a fuoco allegro per un paio di minuti mescolandole in modo che non brucino, quindi aggiungete il guanciale tagliato a cubetti e fate rosolare tutto insieme per qualche minuto, il tempo che le cipolle ammorbidiscano e il guanciale diventi trasparente..
Nel frattempo mettete a bollire l'acqua per la pasta e poi calate la pasta.
Da una arancia non trattata ricavate mezza buccia, il più intera possibile. Con un coltellino affilato eliminate più che potete la parte bianca interna, dopodichè tagliatela a piccoli cubettini e tenete da parte.
Quando cipolla e guanciale saranno bene ammorbiditi, aggiungete gli agretti ben sgocciolati. Lasciate stufare tutto insieme per qualche minuto in modo che gli agretti restino leggermente croccanti.
Mescolate il tutto in modo che gli agretti non si ammassino fra loro. Regolate di sale.
Scolate la parta, mettetela direttamente dentro la padella del condimento, mescolate molto bene e servite con una generosa macinata di pepe e un pizzico dei cubettini di scorza d'arancia.
Da rifare!
Fatta per finire un pacco mezzo aperto di spaghetti grezzi cav. Cocco, e un pezzetto di guanciale che se aspettavo ancora un po' sarebbe rinsecchito e finito nella spazzatura.
Come sempre, il cassetto della verdura mi viene in soccorso.
Non è un piatto molto elegante, anzi, è decisamente rustico, leggermente ingentilito dalla scorza d'arancia, però come quasi sempre succede, le cose improvvisate riescono particolarmente bene. La metto nel blog non solo perchè è particolarmente buona, ma anche per ricordarmi come l'ho preparata....ultimamente la memoria un po' annaspa, per cui a volte, se lascio passare troppo tempo, va a finire che mi dimentico tutti i passaggi che ho fatto e quando voglio rifarla il risultato è qualcosa di completamente diverso.
Per cui ecco il piatto:
Spaghetti grezzi alla rustica
per due persone
spaghetti grezzi Cav. Cocco q.b.
120 gr guanciale
2 cipolle bionde
mezzo mazzetto di agretti
la scorza di mezza arancia non trattata
poco olio
sale, pepe nero macinato al momento
Per prima cosa mondate gli agretti, lavateli e lasciateli in un colapasta a sgocciolare l'acqua in eccesso.
In una larga padella mettete un filo d'olio, non troppo perchè poi il guanciale rilascerà il suo grasso.
Affettate le cipolle, non troppo sottili. Scaldate l'olio, aggiungete le cipolle e lasciatele stufare a fuoco allegro per un paio di minuti mescolandole in modo che non brucino, quindi aggiungete il guanciale tagliato a cubetti e fate rosolare tutto insieme per qualche minuto, il tempo che le cipolle ammorbidiscano e il guanciale diventi trasparente..
Nel frattempo mettete a bollire l'acqua per la pasta e poi calate la pasta.
Da una arancia non trattata ricavate mezza buccia, il più intera possibile. Con un coltellino affilato eliminate più che potete la parte bianca interna, dopodichè tagliatela a piccoli cubettini e tenete da parte.
Quando cipolla e guanciale saranno bene ammorbiditi, aggiungete gli agretti ben sgocciolati. Lasciate stufare tutto insieme per qualche minuto in modo che gli agretti restino leggermente croccanti.
Mescolate il tutto in modo che gli agretti non si ammassino fra loro. Regolate di sale.
Scolate la parta, mettetela direttamente dentro la padella del condimento, mescolate molto bene e servite con una generosa macinata di pepe e un pizzico dei cubettini di scorza d'arancia.
Da rifare!
sabato 11 aprile 2015
ricette svuotafrigo - 2
Mi ci son messa d'impegno a svuotare e a liberare dispensa, frigorifero e freezer. Troppe cose stazionano, e pure da troppo tempo. Come ho già detto, non congelo molto, perchè secondo me il cibo congelato cambia sapore e io lo sento subito quel sapore di "frigo" anche se uso tutte le accortezze per congelare al meglio..
Non ho l'abbattitore, che conserverebbe in maniera totalmente diversa, e appunto per questo congelo pochissimo. Ma utlimamente la mia pigrizia, unita al fatto che non sempre mi ricordo di scongelare qualcosa da cucinare, ha fatto sì che il freezer cominciasse ad essere troppo pieno.
Una bella ripulita, un controllo delle cose che giacevano aspettando la degna fine mi hanno fatto decidere a sistemare un po' di cose.
Così preparatevi che pian piano ve le sciorino tutte, le mie ricette svuotafrigo.
Eccovi la prima, una idea che mi è venuta quando mi sono ritrovata in mano dei filetti di rombo...aprire il cassetto della verdura in frigo, ha fatto il resto.
Minestra di rape, pane nero e polpettine di rombo
per 2/3 persone
600 gr rape bianche
1 scalogno
400 gr filetti di rombo
1 cucchiaio di latte o panna
poco aglio
sale, pepe
erba cipollina
2 fette di pane nero
olio e.v.
una noce di burro
poca farina bianca
olio per friggere
pulite le rape, lavatele e asciugatele, quindi tagliatele a fettine sottili.
In una larga padella, lasciate stufare lo scalogno tritato in un goccio d'olio e una noce di burro, aggiungete le rape e mescolate bene, quando si sono un poco insaporite, aggiungete un goccio di acqua calda.
Portate a cottura a fuoco lento, aggiungendo dell'altra acqua calda se ce ne fosse bisogno. Fate in modo che il fondo resti un po' lento. Una volta cotte, frullatele in una crema abbastanza morbida e tenete in caldo.
Con pazienza, eliminate ogni eventuale spina dai filetti di rombo, quindi tritateli finemente insieme a un goccio di latte, e un pezzetto di aglio, io l'ho fatto nel Bimby, potete farlo nel frullatore eventualmente, mescolate o fate girare ancora un attimo il frullatore. Regolate di sale e di pepe.
Trasferite l'impasto in una ciotola e unite qualche filo di erba cipollina tagliuzzato con la forbice.
Con questo composto preparate delle piccole polpettine, passatele nella farina e friggetele in un piccolo pentolino, in olio profondo, poche alla volta in modo che siano ben coperte. Lasciatele dorare bene e scolatele su della carta per assorbire l'olio in eccesso.
Tagliate a piccoli quadretti le fette di pane,sistematele su della carta forno e lasciatele tostare in forno.
Preparate il piatto mettendo un poco della minestra di rape, sistemate due o tre polpettine su uno spiedino di legno, appoggiatele nel piatto e decorate con i quadrucci di pane nero e dell'erba cipollina.
Semplice semplice, sapore molto delicato, ci è piaciuto molto.
Qualcuno, uno a caso, ne avrebbe mangiate delle altre, ma ahimé, erano finite.....
magari le rifarò con altro pesce...
martedì 7 aprile 2015
la mia Pasqua
anche questi giorni di festa sono passati, molto piacevolmente, nella serenità familiare.
Ranghi ridotti perchè in forza di quel proverbio Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi, mia figlia Chiara è andata al mare con la sua famiglia.
Niente spostamenti per noi, mamma non è stata tanto bene e abbiamo preferito non allontanarci.
E appunto per questo per una volta, a Pasqua, mi sono divertita in cucina. Non capita tutti gli anni, perchè molte volte ci prendiamo una piccola vacanza in questa occasione, oppure andiamo al ristorante.
Così, fatta la conta dei presenti, ho immaginato questo menù per 6 persone.
con l'aperitivo:
per accompagnare salame e uova sode:
Focaccia gialla alle olive
100 gr farina gialla finissima fioretto
120 gr farina 00
2 rametti di rosmarino
10 gr lievito per dolci
2 uova intere
2,5 dl latte
sale, pepe macinato fresco
70 gr olive taggiasche denocciolate
Con pazienza, in una ciotola setacciate le due farine e il lievito, tritate finemente il rosmarino lavato e asciugato e aggiungetelo alle farine.
A parte, con la frusta elettrica, sbattete le uova fino ad amalgamarle, poi aggiungete il latte e stemperate bene tutto.
Aggiungete il composto di latte e uova alle farine setacciate mescolando con una frusta a mano per non fare grumi. Unite un pizzico di sale e una generosa macinata di pepe nero.
Aggiungete le olive tagliate a metà e mescolate di nuovo molto bene.
Imburrate e spolverate con la farina fioretto uno stampo a ciambella da 24 cm, versate l'impasto nello stampo e sbattetelo o scuotetelo in modo che il composto versato si pareggi, oppure, se preferite pareggiatelo con una spatola.
Cuocete in forno già caldo ventilato a 180° per 40 minuti.
Togliete dal forno, lasciate raffreddare e tagliate a fette per accompagnare salumi e uova sode.
l'antipasto:
Terrina di robiola, uova di quaglia e asparagi
da un vecchio Sale & Pepe
700/800 gr di robiola (Osella)
18/20 uova di quaglia
10 grossi asparagi verdi
1 cipollotto rosso, un po' grossino
1 cucchiaio colmo di prezzemolo e basilico tritati insieme
qualche cucchiao di latte o panna liquida
pane integrale a fette
sale, pepe bianco
qualche stelo di erba cipollina per decorare
Questa terrina va preparata la sera prima.
Cuocete gli asparagi al dente, dopo aver eliminato il fondo più duro e lavati.
Cuocete anche le uova di quaglia. Mettetele in un pentolino, copritele di acqua fredda e calcolate circa 3 minuti da quando inizia a bollire. Fate raffreddare e sgusciatele, con santissima pazienza, cercando di non rovinarle più di tanto.
Tritate finemente il cipollotto rosso e poi le erbe aromatiche,
In una ciotola lavorate la robiola con le fruste elettriche fino a farla diventare una crema, aggiungete un pizzico di sale e una generosa macinata di pepe bianco.
Foderate di carta forno bagnata e strizzata, oppure di pellicola trasparente, uno stampo da plumcake da 1 l. circa.
Copritene il fondo con le fette di pane integrale, bagnate leggermente di latte o di panna la superficie, senza esagerare.
Cominciate a fare uno strato di robiola sul pane, spalmandola con il dorso di un cucchiaio.
Allineate in due file parallele le uova di quaglia, inframmezzatele con gli asparagi sbollentati, cospargete con un poco di cipolla e di erbe tritate.
Proseguite con un altro strato di robiola a coprire bene il tutto, e continuate con le uova rimaste, la cipolla e le erbe. Coprite per bene con la robiola rimasta, e fate in modo che tutto sia ben coperto, quindi bagnate leggermente con il latte o la panna altre fette di pane e chiudete la terrina mettendole sull'ultimo strato di robiola con la parte bagnata verso il formaggio.
Premete leggermente per assestare il tutto e per evitare che rimangano spazi vuoti, coprite tutto con la pellicola e conservate in frigorifero fino al momento di servire.
Affettate, mettete nel piatto e decorate con qualche filo di erba cipollina.
il primo:
Lasagnetta in verde
ho calcolato 2 sfoglie di lasagna a testa, poi tagliate ognuna a metà
per il ragù di asparagi:
1 scalogno
2 mazzi di aspargina
1 mazzo di asparagi un po' più grossi
poco olio e una noce di burro
sale, pepe bianco
per la besciamella alla crema di piselli:
600 gr latte
60 gr burro
60 gr farina
500 gr piselli (surgelati)
1 cipollotto fresco
salvia
sale, pepe, noce moscata
poco olio e una noce di burro
per finire il piatto:
2 tuorli sodi
mondate e lavate gli asparagi, tagliateli a tocchetti irregolari, salvando a parte le punte.
In una padella scaldate un goccio d'olio, aggiungete una noce di burro e fate appassire lo scalogno tritato,
aggiungete i tocchetti di asparagi e lasciate insaporire, quindi regolate di sale e di pepe, coprite di acqua calda e cuocete una decina di minuti, dopodichè aggiungete le punte tenute da parte e portate a cottura, lasciando però il fondo un poco lento. Non cuoceteli troppo altrimenti si sfalderanno. Meglio un pochino al dente, non troppo.
In un'altra padella scaldate di nuovo un goccio d'olio, una noce di burro, aggiungete il cipollotto affettato, e lasciatelo stufaer un attimo, poi i piselli surgelati, magari date loro una sciacquata veloce sotto l'acqua fredda prima, un paio di foglioline di salvia e coprite di acqua calda. Regolate di sale e pepe e portate a cottura aggiungendo poca acqua calda alla volta se si asciugasse troppo. Lasciate lenti anche questi, ma non acquosi.
Preparate la besciamella al solito modo, fondete il burro, aggiungete la farina, lasciatela tostare poi il latte caldo e mescolate con la frusta per non fare grumi, fate sobbollire un attimo, regolate di sale, pepe e aggiungete un pizzico di noce moscata.
A questo punto, tenete da parte un poco di piselli per la decorazione del piatto, poi frullateli a crema con il minipimer.
Unite la crema di piselli alla besciamella. Mescolate in modo che il tutto sia perfettamente omogeneo.
Tenete tutto in caldo mentre preparate piatto per piatto.
Procedete ora a cuocere le lasagne. Mettete a bollire l'acqua in una capace teglia che possa contenere almeno due lasagne per volta, salate e cuocete le sfoglie qualche minuto, scolatele su un canovaccio pulito, tagliatele a metà e montate il piatto. Sul fondo un poco di asparagi, poi un quadrato di lasagna, spalmatelo con la besciamella ai piselli, un altro po' di ragù di asparagi, quindi un'altra lasagnetta e ripetete la stessa sequenza. Sopra l'ultima, una leggera spalmata di besciamella, ancora un poco di asparagi, piselli di quelli tenuti da parte e una grattugiata di tuorlo sodo a mimosa.
I secondi:
Spinacino di vitello ripieno
1 spinacino di vitello, aperto a tasca
300 gr carne di manzo tritata
100 gr mortadella tritata
100 gr carne di maiale, un po' mista, tritata
2 uova
1 ciuffo di prezzemolo
1 piccolo spicchio d'aglio
la mollica di un panino, bagnata nel latte e strizzata
2 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato
sale, pepe,
1 pizzico di noce moscata
poco olio, poco burro
1 bicchiere di vino bianco
salvia, rosmarino, timo
per accompagnare:
agretti all'olio
1 tuorlo sodo per colorare
in una ciotola mescolate le carni tritate. Fatevele passare un paio di volte al tritacarne dal macellaio.
Unite la mortadella tritata finemente, il prezzemolo tritato con l'aglio, il parmigiano, la mollica bagnata nel latte e strizzata, salate, pepate e aggiungete un pizzico di noce moscata, le uova. Mescolate lungamente il tutto lavorandolo con le mani, poi riempite con questo impasto di carne la tasca dello spinacino.
Premete e spingete il ripieno fino in fondo il più possibile, quindi chiudete l'apertura cucendola con un poco di filo bianco.
Scaldata un goccio d'olio insieme al burro in una teglia da forno, rosolate ben bene da tutti i lati l'arrosto ripieno, aggiungete uno spicchio d'aglio, un rametto di rosmarino, qualche foglia di salvia e qualche rametto di timo fresco. Sfumate con il vino bianco, poi, una volta evaporato il vino, aggiungete un paio di mestoli di acqua calda, o se ne avete, di brodo e cuocete in forno a 180/200° rigirando l'arrosto ogni tanto e bagnandolo col suo fondo di cottura.
Servite a fette accompagnato da un nido di agretti scottati e conditi con un goccio d'olio dove metterete un tuorlo sodo o quello che vi suggerisce la fantasia.
Costolette d'agnello in frittura panata e patate rosmarine
15/20 costolette d'agnello
per la marinatura:
rosmarino q.b
timo q.b.
2 spicchi d'aglio
la scorza di un limone
poco olio, pepe
per la cottura:
2 uova
pangrattato
1 rametto di rosmarino tritato finemente
olio per friggere
sale
per le patate:
rosmarino
aglio
scorza di limone
la sera prima sistemate le costolette, eliminate eventuale grasso in eccesso e paratele.
Lavatele e asciugatele tamponandole con carta da cucina. Man mano mettetele in una ciotola, cospargetele di aghi di rosmarino, rametti di timo, pezzetti di aglio, scorza di limone, un leggero giro d'olio e una macinata di pepe.
Alla fine, con le mani, date una vigorosa mescolata a tutto, coprite e lasciate a marinare tutta la notte.
Arrivato il momento di impanare, eliminate tutti i pezzetti di scorza di limone e passate le costolette nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato a cui avrete mescolate il rosmarino tritato finemente, premete ognuna per consolidare la panatura e friggetele in olio caldo. Servitele caldissime con le patate.
Le patate al forno. Lavate e asciugate, tagliate a tocchetti, mescolate con un trito di rosmarino e aglio, messe in teglia con qualche pezzetto di scorza di limone, un giro d'olio, sale, pepe. Cotte in forno a 180/200° finché sono ben dorate.
poi ho rifatto la Faraona all'arancia con la ricetta di Barbara che avevo fatto tempo fa, e l'ho accompagnata a una bella insalata mista primaverile, con rapanelli e cipollotto fresco.
E per finire, prima qualcosa di fresco..
Ananas, arancia e kiwi al Maraschino
frutta fresca pulita, affettata, messa in un piatto da portata un po' concavo, con aggiunta di qualche cucchiaiata di Maraschino.
poi dulcis in fundo:
Tre consistenze al Blu Curaçao e mango
mezzo litro di latte
3 tuorli
80 gr zucchero
1 anice stellato
1 dl Blu Curaçao più 2 cucchiai colmi
250 gr panna liquida fresca
8 gr. gelatina in fogli
2 manghi maturi
3 gr gelatina in fogli
qualche anice stellato
qualche alchechengi
Preparate la crema inglese. Mettete a bollire il latte insieme all'anice stellato.
Nel frattempo montate le uova con lo zucchero fino a renderle belle spumose.
Unite il latte caldo a filo mescolando fino a rendere omogeneo il tutto. Rimettete su fuoco dolce e cuocete la crema sempre mescolando, se avete un termometro, portatela a 85°, altrimenti controllate che sia pronta quando vela il cucchiaio.
Ammollate la gelatina in fogli, una volta pronta, strizzatela e aggiungetela alla crema, lasciate sciogliere completamente mescolando. Unite anche il decilitro di liquore. Mescolate bene.
Togliete dal fuoco, eliminate l'anice stellato e dividete la crema in due parti. In una ciotola mettetene un terzo o poco più, e il resto nell'altra ciotola.
Alla prima ciotola con il terzo di crema, aggiungete i due cucchiai abbondanti di Curaçao, mescolate e colatela nei bicchieri facendo uno strato di circa un dito scarso, lasciate che si raffreddi un poco e mettete in frigorifero.
Lasciate completamente raffreddare il resto della crema, poi semimontate la panna e aggiungetela alla crema, mescolando con pazienza finchè è perfettamente e completamente amalgamata e il composto è omogeneo.
Riprendete i bicchieri, controllate che il primo strato di crema inglese al Curaçao sia ormai solido e colatevi sopra la bavarese cercando di fare strati più o meno alti uguali. Rimettete in frigorifero a solidificare.
Sbucciate i manghi, frullateli lungamente per ridurli a una purea perfettamente liscia, trasferitela in una terrina.
Mettete ad ammollare la gelatina.
Prendete una piccola parte della crema di mango (due o tre cucchiai) e scaldatela in un pentolino, quando è calda aggiungete la gelatina ormai morbida, ben strizzata, e fate sciogliere mescolando.
Togliete dal fuoco e sempre mescolando molto velocemente con una frusta a mano, fatela colare a filo nella crema di mango.
Riprendete ancora una volta i bicchieri dal frigorifero, controllate sempre che tutto sia ormai solido, quindi versate la crema di mango facendo un leggero strato. Coprite ogni bicchiere con la pellicola e lasciate in frigo a riposare. Meglio preparare tutto la sera prima.
Al momento di servire, decorate con un piccolo anice stellato e un alchechengi.
Questa la tavola, apparecchiata molto semplicemente da mia figlia Serena, mentre spignattavo..
Bene, passata la festa, ripartiamo...
Buon dopo Pasqua a tutti!
Ranghi ridotti perchè in forza di quel proverbio Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi, mia figlia Chiara è andata al mare con la sua famiglia.
Niente spostamenti per noi, mamma non è stata tanto bene e abbiamo preferito non allontanarci.
E appunto per questo per una volta, a Pasqua, mi sono divertita in cucina. Non capita tutti gli anni, perchè molte volte ci prendiamo una piccola vacanza in questa occasione, oppure andiamo al ristorante.
Così, fatta la conta dei presenti, ho immaginato questo menù per 6 persone.
con l'aperitivo:
per accompagnare salame e uova sode:
Focaccia gialla alle olive
100 gr farina gialla finissima fioretto
120 gr farina 00
2 rametti di rosmarino
10 gr lievito per dolci
2 uova intere
2,5 dl latte
sale, pepe macinato fresco
70 gr olive taggiasche denocciolate
Con pazienza, in una ciotola setacciate le due farine e il lievito, tritate finemente il rosmarino lavato e asciugato e aggiungetelo alle farine.
A parte, con la frusta elettrica, sbattete le uova fino ad amalgamarle, poi aggiungete il latte e stemperate bene tutto.
Aggiungete il composto di latte e uova alle farine setacciate mescolando con una frusta a mano per non fare grumi. Unite un pizzico di sale e una generosa macinata di pepe nero.
Aggiungete le olive tagliate a metà e mescolate di nuovo molto bene.
Imburrate e spolverate con la farina fioretto uno stampo a ciambella da 24 cm, versate l'impasto nello stampo e sbattetelo o scuotetelo in modo che il composto versato si pareggi, oppure, se preferite pareggiatelo con una spatola.
Cuocete in forno già caldo ventilato a 180° per 40 minuti.
Togliete dal forno, lasciate raffreddare e tagliate a fette per accompagnare salumi e uova sode.
l'antipasto:
Terrina di robiola, uova di quaglia e asparagi
da un vecchio Sale & Pepe
700/800 gr di robiola (Osella)
18/20 uova di quaglia
10 grossi asparagi verdi
1 cipollotto rosso, un po' grossino
1 cucchiaio colmo di prezzemolo e basilico tritati insieme
qualche cucchiao di latte o panna liquida
pane integrale a fette
sale, pepe bianco
qualche stelo di erba cipollina per decorare
Questa terrina va preparata la sera prima.
Cuocete gli asparagi al dente, dopo aver eliminato il fondo più duro e lavati.
Cuocete anche le uova di quaglia. Mettetele in un pentolino, copritele di acqua fredda e calcolate circa 3 minuti da quando inizia a bollire. Fate raffreddare e sgusciatele, con santissima pazienza, cercando di non rovinarle più di tanto.
Tritate finemente il cipollotto rosso e poi le erbe aromatiche,
In una ciotola lavorate la robiola con le fruste elettriche fino a farla diventare una crema, aggiungete un pizzico di sale e una generosa macinata di pepe bianco.
Foderate di carta forno bagnata e strizzata, oppure di pellicola trasparente, uno stampo da plumcake da 1 l. circa.
Copritene il fondo con le fette di pane integrale, bagnate leggermente di latte o di panna la superficie, senza esagerare.
Cominciate a fare uno strato di robiola sul pane, spalmandola con il dorso di un cucchiaio.
Allineate in due file parallele le uova di quaglia, inframmezzatele con gli asparagi sbollentati, cospargete con un poco di cipolla e di erbe tritate.
Proseguite con un altro strato di robiola a coprire bene il tutto, e continuate con le uova rimaste, la cipolla e le erbe. Coprite per bene con la robiola rimasta, e fate in modo che tutto sia ben coperto, quindi bagnate leggermente con il latte o la panna altre fette di pane e chiudete la terrina mettendole sull'ultimo strato di robiola con la parte bagnata verso il formaggio.
Premete leggermente per assestare il tutto e per evitare che rimangano spazi vuoti, coprite tutto con la pellicola e conservate in frigorifero fino al momento di servire.
Affettate, mettete nel piatto e decorate con qualche filo di erba cipollina.
il primo:
Lasagnetta in verde
ho calcolato 2 sfoglie di lasagna a testa, poi tagliate ognuna a metà
per il ragù di asparagi:
1 scalogno
2 mazzi di aspargina
1 mazzo di asparagi un po' più grossi
poco olio e una noce di burro
sale, pepe bianco
per la besciamella alla crema di piselli:
600 gr latte
60 gr burro
60 gr farina
500 gr piselli (surgelati)
1 cipollotto fresco
salvia
sale, pepe, noce moscata
poco olio e una noce di burro
per finire il piatto:
2 tuorli sodi
mondate e lavate gli asparagi, tagliateli a tocchetti irregolari, salvando a parte le punte.
In una padella scaldate un goccio d'olio, aggiungete una noce di burro e fate appassire lo scalogno tritato,
aggiungete i tocchetti di asparagi e lasciate insaporire, quindi regolate di sale e di pepe, coprite di acqua calda e cuocete una decina di minuti, dopodichè aggiungete le punte tenute da parte e portate a cottura, lasciando però il fondo un poco lento. Non cuoceteli troppo altrimenti si sfalderanno. Meglio un pochino al dente, non troppo.
In un'altra padella scaldate di nuovo un goccio d'olio, una noce di burro, aggiungete il cipollotto affettato, e lasciatelo stufaer un attimo, poi i piselli surgelati, magari date loro una sciacquata veloce sotto l'acqua fredda prima, un paio di foglioline di salvia e coprite di acqua calda. Regolate di sale e pepe e portate a cottura aggiungendo poca acqua calda alla volta se si asciugasse troppo. Lasciate lenti anche questi, ma non acquosi.
Preparate la besciamella al solito modo, fondete il burro, aggiungete la farina, lasciatela tostare poi il latte caldo e mescolate con la frusta per non fare grumi, fate sobbollire un attimo, regolate di sale, pepe e aggiungete un pizzico di noce moscata.
A questo punto, tenete da parte un poco di piselli per la decorazione del piatto, poi frullateli a crema con il minipimer.
Unite la crema di piselli alla besciamella. Mescolate in modo che il tutto sia perfettamente omogeneo.
Tenete tutto in caldo mentre preparate piatto per piatto.
Procedete ora a cuocere le lasagne. Mettete a bollire l'acqua in una capace teglia che possa contenere almeno due lasagne per volta, salate e cuocete le sfoglie qualche minuto, scolatele su un canovaccio pulito, tagliatele a metà e montate il piatto. Sul fondo un poco di asparagi, poi un quadrato di lasagna, spalmatelo con la besciamella ai piselli, un altro po' di ragù di asparagi, quindi un'altra lasagnetta e ripetete la stessa sequenza. Sopra l'ultima, una leggera spalmata di besciamella, ancora un poco di asparagi, piselli di quelli tenuti da parte e una grattugiata di tuorlo sodo a mimosa.
I secondi:
Spinacino di vitello ripieno
1 spinacino di vitello, aperto a tasca
300 gr carne di manzo tritata
100 gr mortadella tritata
100 gr carne di maiale, un po' mista, tritata
2 uova
1 ciuffo di prezzemolo
1 piccolo spicchio d'aglio
la mollica di un panino, bagnata nel latte e strizzata
2 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato
sale, pepe,
1 pizzico di noce moscata
poco olio, poco burro
1 bicchiere di vino bianco
salvia, rosmarino, timo
per accompagnare:
agretti all'olio
1 tuorlo sodo per colorare
in una ciotola mescolate le carni tritate. Fatevele passare un paio di volte al tritacarne dal macellaio.
Unite la mortadella tritata finemente, il prezzemolo tritato con l'aglio, il parmigiano, la mollica bagnata nel latte e strizzata, salate, pepate e aggiungete un pizzico di noce moscata, le uova. Mescolate lungamente il tutto lavorandolo con le mani, poi riempite con questo impasto di carne la tasca dello spinacino.
Premete e spingete il ripieno fino in fondo il più possibile, quindi chiudete l'apertura cucendola con un poco di filo bianco.
Scaldata un goccio d'olio insieme al burro in una teglia da forno, rosolate ben bene da tutti i lati l'arrosto ripieno, aggiungete uno spicchio d'aglio, un rametto di rosmarino, qualche foglia di salvia e qualche rametto di timo fresco. Sfumate con il vino bianco, poi, una volta evaporato il vino, aggiungete un paio di mestoli di acqua calda, o se ne avete, di brodo e cuocete in forno a 180/200° rigirando l'arrosto ogni tanto e bagnandolo col suo fondo di cottura.
Servite a fette accompagnato da un nido di agretti scottati e conditi con un goccio d'olio dove metterete un tuorlo sodo o quello che vi suggerisce la fantasia.
Costolette d'agnello in frittura panata e patate rosmarine
15/20 costolette d'agnello
per la marinatura:
rosmarino q.b
timo q.b.
2 spicchi d'aglio
la scorza di un limone
poco olio, pepe
per la cottura:
2 uova
pangrattato
1 rametto di rosmarino tritato finemente
olio per friggere
sale
per le patate:
rosmarino
aglio
scorza di limone
la sera prima sistemate le costolette, eliminate eventuale grasso in eccesso e paratele.
Lavatele e asciugatele tamponandole con carta da cucina. Man mano mettetele in una ciotola, cospargetele di aghi di rosmarino, rametti di timo, pezzetti di aglio, scorza di limone, un leggero giro d'olio e una macinata di pepe.
Alla fine, con le mani, date una vigorosa mescolata a tutto, coprite e lasciate a marinare tutta la notte.
Arrivato il momento di impanare, eliminate tutti i pezzetti di scorza di limone e passate le costolette nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato a cui avrete mescolate il rosmarino tritato finemente, premete ognuna per consolidare la panatura e friggetele in olio caldo. Servitele caldissime con le patate.
Le patate al forno. Lavate e asciugate, tagliate a tocchetti, mescolate con un trito di rosmarino e aglio, messe in teglia con qualche pezzetto di scorza di limone, un giro d'olio, sale, pepe. Cotte in forno a 180/200° finché sono ben dorate.
poi ho rifatto la Faraona all'arancia con la ricetta di Barbara che avevo fatto tempo fa, e l'ho accompagnata a una bella insalata mista primaverile, con rapanelli e cipollotto fresco.
E per finire, prima qualcosa di fresco..
Ananas, arancia e kiwi al Maraschino
frutta fresca pulita, affettata, messa in un piatto da portata un po' concavo, con aggiunta di qualche cucchiaiata di Maraschino.
poi dulcis in fundo:
Tre consistenze al Blu Curaçao e mango
mezzo litro di latte
3 tuorli
80 gr zucchero
1 anice stellato
1 dl Blu Curaçao più 2 cucchiai colmi
250 gr panna liquida fresca
8 gr. gelatina in fogli
2 manghi maturi
3 gr gelatina in fogli
qualche anice stellato
qualche alchechengi
Preparate la crema inglese. Mettete a bollire il latte insieme all'anice stellato.
Nel frattempo montate le uova con lo zucchero fino a renderle belle spumose.
Unite il latte caldo a filo mescolando fino a rendere omogeneo il tutto. Rimettete su fuoco dolce e cuocete la crema sempre mescolando, se avete un termometro, portatela a 85°, altrimenti controllate che sia pronta quando vela il cucchiaio.
Ammollate la gelatina in fogli, una volta pronta, strizzatela e aggiungetela alla crema, lasciate sciogliere completamente mescolando. Unite anche il decilitro di liquore. Mescolate bene.
Togliete dal fuoco, eliminate l'anice stellato e dividete la crema in due parti. In una ciotola mettetene un terzo o poco più, e il resto nell'altra ciotola.
Alla prima ciotola con il terzo di crema, aggiungete i due cucchiai abbondanti di Curaçao, mescolate e colatela nei bicchieri facendo uno strato di circa un dito scarso, lasciate che si raffreddi un poco e mettete in frigorifero.
Lasciate completamente raffreddare il resto della crema, poi semimontate la panna e aggiungetela alla crema, mescolando con pazienza finchè è perfettamente e completamente amalgamata e il composto è omogeneo.
Riprendete i bicchieri, controllate che il primo strato di crema inglese al Curaçao sia ormai solido e colatevi sopra la bavarese cercando di fare strati più o meno alti uguali. Rimettete in frigorifero a solidificare.
Sbucciate i manghi, frullateli lungamente per ridurli a una purea perfettamente liscia, trasferitela in una terrina.
Mettete ad ammollare la gelatina.
Prendete una piccola parte della crema di mango (due o tre cucchiai) e scaldatela in un pentolino, quando è calda aggiungete la gelatina ormai morbida, ben strizzata, e fate sciogliere mescolando.
Togliete dal fuoco e sempre mescolando molto velocemente con una frusta a mano, fatela colare a filo nella crema di mango.
Riprendete ancora una volta i bicchieri dal frigorifero, controllate sempre che tutto sia ormai solido, quindi versate la crema di mango facendo un leggero strato. Coprite ogni bicchiere con la pellicola e lasciate in frigo a riposare. Meglio preparare tutto la sera prima.
Al momento di servire, decorate con un piccolo anice stellato e un alchechengi.
Questa la tavola, apparecchiata molto semplicemente da mia figlia Serena, mentre spignattavo..
Bene, passata la festa, ripartiamo...
Buon dopo Pasqua a tutti!
Etichette:
antipasti,
aperitivi,
dolci al cucchiaio,
dolci alla frutta,
dolci e dessert,
Pasqua,
pollame,
pranzi e cene,
primi,
ricette per le feste,
secondi,
terrine
sabato 4 aprile 2015
Buona Pasqua!
Auguri a tutti per una Pasqua serena, con la speranza che possa portare il sole della Primavera, fuori e dentro tutti noi.
(immagine trovata in rete)
(immagine trovata in rete)
Iscriviti a:
Post (Atom)