lunedì 30 aprile 2012

mio caro S. Efisio

quest'anno non ci sarò, non mi vedrai in giro con la mia macchina fotografica a scattare foto, e io non ti vedrò nella tua piccola chiesa in attesa della Confraternita, e non ti vedrò nemmeno arrivare davanti alle tribune accompagnato dal suono di tutte le sirene delle navi in  porto mentre cammini su un letto di petali di rose, preceduto dalla Milizia e dall'Alter Nos....poco male, dirai. Una in meno, chi vuoi che se ne accorga,  in mezzo a quelle migliaia di persone che ti acclamano e che intonano canti di preghiera...
Sappi però che il mio cuore è lì, e vivrò da lontano tutta la bellezza, l'emozione e la commozione di questa prossima giornata come è successo le altre volte.... ricordi?

La mia prima volta è stata  tre anni fa, ormai. 
Sedute con Pinella e Silvana, davanti a una tazza di pessimo caffè e una di   the quasi insapore,  una mattina di febbraio Pinella dice: sapete che al 1° Maggio c'è una festa bellissima a Cagliari? la festa di S. Efisio, sarebbe una bella occasione per venire in Sardegna, che ne dite?
io e Silvana ci guardiamo, un attimo di silenzio ed esitazione e poi decidiamo che si potrebbe anche fare...
e si fa, e si è fatto per due anni consecutivi...
Confesso che non  conoscevo nemmeno l'esistenza di questa festa, così parto contenta di poter stare con gli amici,  convinta che fosse una normale festa di Patrono, ed  anche  una occasione di vedere una città che non conosco, e invece.... 
E' stato qualcosa che è andato al di là di una normale festa patronale, a metà fra religione, folclore e storia, è stato un momento emozionante e coinvolgente che mi ha completamente conquistato, travolto,  appassionato....è stata una immersione totale nella cultura e nell'anima sarda, con momenti talmente intensi che sono tatuati indelebilmente nella memoria, a tal punto che il Primo Maggio è diventato un appuntamento fissato da un anno all'altro.....anche se purtroppo quest'anno buoni motivi mi tengono a casa.
La seconda volta poi, grazie ai buoni uffici, la perseveranza e il grande impegno di Mariella, una amica coquinaria sarda, ho avuto anche un Pass da fotografa, ed ho potuto scorazzare in mezzo ai carri, alle persone e ai cavalli per scattare le mie foto, ed è stato un momento magico, pieno di poesia e di emozioni, talmente coinvolgente che a un certo punto mi sono sentita sarda anch'io...è stato un grande regalo per me.

Siamo partiti la mattina di buonora. Lasciate le macchine al parcheggio,  dopo una piccola passeggiata nella via Manno, sbuchiamo in una grande piazza. Il cielo è azzurro, l'aria frizzantina, ma il sole è talmente caldo che non ci si fa caso,  veniamo catturati da un grande brusio, dal suono di mille voci, dai colori dei fiori, dalla bellezza delle ragazze e dai bellissimi carri trainati da certi buoi che sono alti e grossi come una casa di un piano... il Bue Rosso esiste solo in Sardegna, ed è una creatura possente, bellissima, coperta da un mantello fulvo, molto folto, dove ti viene voglia di tuffare le dita...

Il tutto mi arriva  come un treno, inaspettato ed emozionante, la commozione riga le mie guance di lacrime, silenziose e incontrollate, sono colpita, travolta da tanta bellezza, dal profumo dei fiori, dal canto che si leva tra la gente,  e dal rumore dei sonagli dei buoi e dei cavalli...

Ogni carro rappresenta un paese e trasporta uomini, donne e bambini col vestito antico e tradizionale del loro paese, è addobbato con paramenti bellissimi, finissime tele ricamate, e reca i prodotti della terra, i dolci della tradizione,  gli attrezzi di uso quotidiano. Le donne sfoggiano gioielli antichi tenuti per questa occasione, di una bellezza assoluta,   che altrimenti non vedresti mai.... I fiori sono un trionfo, i colori ancora di più e io mi sento elettrizzata talmente tanto che mi perdo a guardare queste meraviglie, e la macchina scatta a raffica...mentre i carri aspettano il via per dare inizio alla sfilata.






































dietro ai carri sfilano le persone, in un ordine ben preciso, che non sono sicura di conoscere, comunque prima gli sposati, poi le nubili, poi le vedove, e i bambini....
loro mi prendono particolarmente, sono così belli e già così fieri nei loro costumi! Già respirano la storia e le tradizioni, anche se lo fanno con la giocosità tipica dei bambini, sono una meraviglia...




























































































 e tutto è accompagnato, sottolineato dal suono delle launeddas..







 e poi  cavalieri e cavallerizze che svettano su questi magnifici cavalli, con bardamenti e finiture bellissime..



























verso la fine della sfilata arriva la milizia,  la scorta del santo, che si distingue per il colore arancione della livrea e  che ne preannuncia l'arrivo...











ma il decano della Milizia del Santo è lui, il Signor Viola



l'arrivo della milizia prelude a sa ramadura....arrivano le donne, di tutti i paesi, armate di grandi cesti e  con i grembiuli pieni di petali di rose. Scientemente, con metodo e determinazione, spargono petali di rose a ricoprire interamente il selciato. Non ne resta più un angolo scoperto, nemmeno il più piccolo, il più nascosto..
un letto profumato accoglierà il passaggio del Santo, e questo per me è forse il momento più emozionante.
Il vento prende dalle mani delle donne i petali di rosa e li porta ovunque, alcuni  mi vengono addosso e mi  accarezzano mentre cerco di  fissare il momento con la mia macchina fotografica....













































mentre le donne spargono petali di rosa, arrivano i notabili.....

prima il Mazziere...









poi gli altri personaggi:










e poi il potere politico rappresentato dall'Alter Nos, di solito un Assessore comunale, o simili





tutto questo mentre il Santo si avvicina, accompagnato dalle pie donne e dalla Confraternita.....




e finalmente, eccolo, a chiudere la processione, mentre il suono delle sirene delle navi in porto, tutte le navi in porto, parte all'unisono, facendomi venire i brividi...la gente dalle finestre getta petali di rose al suo passaggio, e tutto torna in una prospettiva religiosa, la gente, dopo il suo passaggio, si incammina dietro di lui, liberamente, per accompagnarlo nel suo viaggio verso la chiesa di Nora, luogo dove subì il martirio...


















da Nora tornerà  a Cagliari nella chiesa a lui intitolata dopo qualche giorno, facendo il percorso inverso e arrivando di notte, accompagnato dalla luce di ceri e candele, in una dimensione molto più suggestiva e mistica.

QUI potrete vedere un video della processione in costume e leggere alcuni cenni storici su S. Efisio...








caro S. Efisio, so che tu, l'anno scorso, hai avuto un occhio di riguardo per me  e per i miei amici,  soprattutto per una in particolare che doveva affrontare una prova molto difficile. Di questo ti ringrazio. Però, scusami se approfitto della tua benevolenza, potresti guardare giù ogni tanto? Buttare un occhio così, en passant, su mio nipote Valerio? Sai, lui è appena arrivato fra noi, è piccino e deve affrontare la vita, ma se tu lo guardassi  di tanto in tanto io mi sentirei più tranquilla....

domani comunque io ci sarò, col cuore. Contaci.