lunedì 21 ottobre 2024

Gnocchi di pane alla barbabietola, cozze e fonduta di parmigiano

Qualche giorno fa abbiamo festeggiato una nostra ricorrenza, una data significativa per me e mio marito. 
Avevamo pensato  di fare tutto  il giro del Lago di Como e di farlo con calma, con  tante  piccole  soste nei nostri  angoli preferiti, prendendoci tutta la giornata e  pranzando sulla terrazza a lago di uno dei nostri posti del cuore.  Ma Giove pluvio  si è messo in mezzo rovinando tutti i nostri programmi. Così ho cercato di ovviare imbastendo qualcosa  che ci consolasse della mancata  gita. Ho preparato un pranzo  con quello che avevo in casa, fra frigo, freezer e dispensa
. Ma non è andata male.


Gnocchi di pane alla barbabietola, cozze e fonduta di parmigiano

per 2 persone


350 g di mollica di pane raffermo
1 piccola barbabietola
1 uovo grande
poca  farina
2 o 3 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato
1 pizzico di noce moscata
prezzemolo tritato
sale, pepe


per le cozze:


700/800 g di cozze lavate e raschiate
1 spicchio d'aglio
3 cucchiai colmi di olio e.v. d'oliva
prezzemolo tritato
qualche gambo di prezzemolo
un pizzico di peperoncino (facoltativo)

per la fonduta:

100/120  ml di latte
q.b. di parmigiano grattugiato 
pepe nero macinato al momento



Nel bimby o in  un robot da cucina, frullate la mollica di pane ma  lasciatela un po' grossolana. Unite la barbabietola sbucciata e tagliata a pezzettini. Mettete anche l'uovo, il parmigiano e la noce moscata, il sale e il pepe.  Frullate di nuovo il tutto fino a renderlo omogeneo, e se vi sembra che l'impasto sia troppo morbido, aggiungete la farina a un cucchiaio alla volta, finché vi sembra che possa essere abbastanza sodo da reggere la cottura, senza indurire.
Con le mani inumidite prendete un po' di impasto per volta e, facendolo roteare fra le mani, formate degli gnocchi non troppo grossi, preferibilmente tutti di uguale misura. Disponeteli su un tagliere infarinato e copriteli con un canovaccio pulito.
Preparate la fonduta scaldando il latte. Una volta caldo unite tanto parmigiano grattugiato fino ad ottenere una salsa abbastanza densa e fluida, pepatela generosamente e tenetela in caldo.
Portate a ebollizione dell'acqua, salata,  in una pentola.
In una larga padella antiaderente mettete uno grosso spicchio d'aglio, una dose generosa di olio e.v. d'oliva, qualche gambo di prezzemolo e, se vi piace, un pizzico di peperoncino secco.
Lasciate insaporire un minuto poi unite le cozze che avrete lavato e raschiato bene in precedenza.
Coprite la padella e lasciate che  si aprano.
Mentre le cozze sono in cottura, cuocete gli gnocchi, pochi alla volta.
Man mano che vengono a galla, prelevateli con un mestolo ragno e metteteli insieme alle  cozze.
Ora mantecateli finché saranno ben conditi col fondo di cottura e le cozze si saranno tutte aperte.
Spolverateli con abbondante prezzemolo tritato.
In ogni piatto mettete un poco di fonduta al parmigiano, poi la porzione di gnocchi e cozze, dell'altro prezzemolo e servite subito ben caldo.











domenica 13 ottobre 2024

Cake alle patate dolci e zenzero

 Poi la smetto, davvero. L'ho detto che le farò tutte o quasi, no? Questo libro, Snacking Cakes di Yossi Arefi, che chiude la settimana Cook_my_Books, è una continua tentazione. Perché sono dolci che si fanno in dieci minuti e sono tutti, ma proprio tutti, semplici e particolari al tempo stesso. Come questo



Torta di patate dolci e zenzero

( Gingery sweet potato cake)

70 g di zucchero semolato

2 uova grandi
180 ml di olio neutro
2 cucchiaini di zenzero macinato
1 cucchiaino di cannella in polvere
¾ cucchiaino di sale
135 g di patate dolci sbucciate grattugiate con la grattugia a fori grandi
100 g di pera sbucciata grattugiata con la grattugia a fori grandi 50 g di zenzero candito tritato finemente
190 g di farina
2 cucchiaini di lievito in polvere
¼ cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 cucchiaio di zucchero a velo

Posizionate la griglia al centro del forno e preriscaldate il forno a 180°C ventilato.
Imburrate o rivestite con la carta forno una teglia quadrata da 20x20 antiaderente. Sbattete lo zucchero semolato e le uova fino a quando il composto diventa chiaro e spumoso. Aggiungete l'olio, lo zenzero macinato, la cannella e il sale. Sbattete fino a ottenere un composto liscio ed emulsionato. Incorporate la patata dolce grattugiata, la pera e 25 g di zenzero candito, ora la farina, il lievito e il bicarbonato di sodio e mescolate fino a ottenere un composto ben amalgamato e omogeneo.
Versate l'impasto nello stampo preparato, sbattettelo leggermente, livellatelo e cospargetelo con i restanti 25 g di zenzero candito tritato e una leggera spolverata di zucchero a velo
Cuocete la torta fino a quando sarà gonfia e dorata, da 30 a 40 minuti, fate sempre la prova stecchino. Mettete lo stampo su una griglia a raffreddare per circa 15 minuti, poi sformatela e lasciatela raffreddare completamene su una gratella.
Un dolce che sorprende per la morbidezza e per il perfetto bilanciamento dei sapori. Da rifare sicuramente.


mercoledì 9 ottobre 2024

Cake alla banana e burro di mandorle

Lo ripeto,  Snacking  Cakes,  di Yossy Arefi, è una fonte inesauribile di idee dolci  davvero originali, facili e veloci da fare, tanto che si è guadagnato un'altra  settimana  con  Cook_my_Books.
Qui le banane piacciono, ma  se io le preferisco praticamente ancora verdi, mio marito le ama quando sono mature e iniziano ad essere maculate.
Capita però che stazionino qualche giorno di troppo nel portafrutta  e a quel punto, per non vederle soffrire troppo,  comincio a  pensare a  come utilizzarle.
La ricetta  di Yossy mi ha aiutato anche questa volta  perchè, con la creatività che la contraddistingue,  ha reso  questo dolce del tutto diverso dal solito banana bread.  Potevo star fuori?


Cake  alla banana e burro di mandorle

120 g di zucchero
1 uovo grande
350 g di banane mature, schiacciate
120 g di burro di mandorle 
120 ml di latte intero
60 ml di olio di semi (riso, girasole, vinacciolo)
160 g di farina
1 cucchiaino e mezzo di lievito
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale

Per il burro di mandorle:
250 g di mandorle pelate
1 cucchiaio raso di olio di semi
 un pizzico di sale

per accompagnare:

200 ml di panna liquida
30 g di zucchero a velo
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

zucchero a velo per spolverare


Prima preparate il burro di mandorle.

Tostatele in forno a 150° ben distese su una teglia foderata di carta forno. lasciatele tostare bene per circa 10 minuti. Toglietele e lasciatele intiepidire, ma non raffreddare. Ancora un po' calde mettetele nel tritatutto con un pizzico di sale e l'olio. Iniziate a frullare fino a quando le mandorle inizieranno a rilasciare il loro olio  e diventeranno una sorta di crema abbastanza fluida. Magari azionate il tritatutto a intermittenza, in modo da non surriscaldarlo.  Trasferitelo  in una ciotola e tenete da parte. Ve ne avanzerà un po'  ma  potrete consumarlo nello yogurt, in un altro dolce, mangiarlo a cucchiaiate, come più vi piace.

Scaldate il forno a 180° statico
Imburrate e infarinate uno stampo quadrato da 20x20, o foderatelo di carta forno. Oppure potete usare un classico stampo da plumcake come ho fatto io.
In una ciotola sbattete, con le fruste elettriche, l'uovo e lo zucchero finché schiarisce e gonfia un po'.
Aggiungete le banane schiacciate, il latte, il burro di mandorle, l'olio, la vaniglia, il sale. Continuate a montare con le fruste fino a rendere il composto liscio e omogeneo. Ora unite la farina, il lievito e il bicarbonato e mescolate ancora.
Versate l'impasto nello stampo scelto e sbattetelo leggermente, livellatelo con una spatola.
Mettete in  forno fino a quando il dolce sarà gonfio e dorato, ci vorranno più o meno dai 35 ai 45 minuti se usate lo stampo quadrato, da 55 a 65 minuti  se usate lo stampo da plumcake,  e fate in ogni caso la prova stecchino.
Togliete dal forno e lasciatelo riposare e intiepidire qualche minuto, poi sformatelo su una gratella e fatelo raffreddare completamente.
Prima di portarlo a tavola, montate la panna con lo zucchero a velo e la vaniglia.

Servitelo spolverato di zucchero a velo, accompagnato dalla panna montata alla vaniglia.
Umido, fondente e profumato. Non è durato molto in questa famiglia...Anche questo è uno di quei dolci che ha bisogno di riposo per esprimersi al   meglio per cui, mio consiglio, preparatelo il giorno prima.










venerdì 4 ottobre 2024

Torta alle doppie mele - Double apple cake

Questa è ancora una ricetta del libro Snacking Cakes di Yossy Arefi che stiamo sfogliando con Cook_my_Books e che continueremo a scoprire anche tutta la settimana prossima.
Di torte di mele ne esistono versioni infinite, ma è un dolce che ha sempre un  forte richiamo su di me.
Uno dei pochi dolci che faceva la Luisa, mia madre. 
Cotto nel forno a gas della nostra piccola cucina, quando lo sfornava riempiva la casa di un profumo che è rimasto nella mia  memoria e che ricerco in ogni dolce alle mele che provo a fare. Dal primo piano, dove abitavamo, il profumo saliva su, su fino al terzo, l'ultimo. Tanto  che la  signora Vanzini  scendeva a suonare il campanello per chiedere  a mia madre la ricetta di quella torta così profumata. 
Rivedo quel suo sorriso un po' nascosto, quasi impercettibile, e il lampo  di soddisfazione  che le illuminava gli occhi mentre gliela snocciolava a voce, ancora  lì, sulla soglia.
Trovare una ricetta con le mele in questo libro è stata l'occasione per provarne una nuova, un po' diversa da quella di mamma ma, all'assaggio, altrettanto buona, profumata, morbida  e fondente.


Torta alle doppie mele

(Double apple cake)


133 g di zucchero di canna chiaro
1 uovo grande
250 g di salsa di mele non zuccherata
120 ml di olio neutro, (io di riso)
2 cucchiaini di cannella in polvere
¼ di cucchiaino di noce moscata appena grattugiata
⅛ cucchiaino di pimento macinato
½ cucchiaino di sale 
160 g di farina multiuso
1 cucchiaino di lievito in polvere
½ cucchiaino di bicarbonato di sodio
poco succo di limone
circa 300 g di  mele  (pesate pulite, io Golden)
1 cucchiaio di zucchero semolato o turbinado
zucchero a velo, per spolverare


Per la salsa di mele:
3 mele medie  (io Golden)
2 o 3 cucchiai di acqua
poco succo di limone


Preparate la salsa di mele.
Sbucciate, detorsolate e tagliate a pezzetti piccoli le mele . Mettetele in un pentolino con due o tre cucchiai di acqua e un goccio di succo di limone, niente zucchero,  su fuoco dolce. Coprite e ogni tanto mescolate in modo che non si attacchino, eventualmente aggiungete poca acqua calda per volta. Cuocetele fino a quando saranno morbidissime e poi passatele al frullatore fino ad avere una salsa abbastanza densa. Lasciatele intiepidire. Magari ve ne avanzerà un po' rispetto alla dose della ricetta. Poco male, la potete mangiare a cucchiaiate come ho fatto io.
Scaldate il forno a 180°.
Imburrate e infarinate, oppure foderate uno stampo quadrato da 22/23 cm per lato con la carta forno.
Sbucciate le mele per la copertura, tagliatele in quarti e ogni quarto in sottili fettine a mezzaluna. Raccoglietele in un piatto e irroratele con un goccio di succo di limone in modo che non anneriscano.

In una capiente ciotola, con le fruste elettriche, sbattete lo zucchero di canna con l'uovo fino a quando il composto diventa chiaro e spumoso. Unite la salsa di mele, l'olio, le spezie, il sale.
Mescolate ancora con le fruste elettriche fino a quando è tutto ben incorporato unite la farina, il lievito, il bicarbonato e continuate a montare fino ad avere un impasto liscio e amalgamato.
Versatelo nella teglia preparata, sbattetela leggermente per assestarlo e livellatelo con una spatola di gomma. 
Disponete sulla superficie le fettine di mele in tre file parallele; Cospargetele con lo zucchero  turbinato o semolato.

Cuocete la torta finché sarà gonfia e dorata.  Fate la prova stecchino infilato nel centro,  se uscirà pulito il dolce è pronto. Comunque ci vorranno dai 45 ai 55 minuti..
Togliete la torta dal forno e lasciatela riposare qualche minuto poi, aiutandovi con la carta forno, sformatela e appoggiatela su una gratella per farla raffreddare completamente.

Servitela tagliata a quadrotti, spolverata generosamente con lo zucchero a velo.

Anche per questa torta, Yossy spiega che si può usare, in alternativa allo stampo quadrato, una teglia rotonda apribile da 23 cm. e assicura che è buonissima anche con le pere. Basta sostituire la mela con la pera affettata sottilmente e fare la salsa di pere invece che di mele. Ed è cosa buona e giusta aggiungere mezzo cucchiaino di cardamomo macinato.


Buona, e il giorno dopo anche di più, la salsa di mele la rende umida e fondente, e le spezie le danno una spinta in più.  E' uno di quei dolci in cui il riposo aiuta a esaltare meglio  i sapori.
Fatela!


 




 


 

 





giovedì 3 ottobre 2024

Torta con noci pecan al burro dorato e cioccolato bianco

Come dicevo nel post precedente, il libro della settimana Cook_my_Books è Snacking cakes  di Yossy Arefi, ed è una vera miniera di ricette dolci facilissime e molto golose.  Credo che, pian piano, proverò a farle tutte o quasi. Lo so, lo so, la mia gola non ha limiti e per questo finirò sicuramente all'inferno nel girone dei golosi, ma il problema non me lo pongo...per ora
Intanto condivido questa seconda ricetta, con tutte le interessanti variazioni suggerite da Yossy. 



Torta con noci pecan al burro dorato e cioccolato bianco

(Browned butter pecan and white chocolate cake)


115 g di burro non salato
150 g di zucchero di canna chiaro
160 g di farina per tutti gli usi
2 uova grandi
165 g di yogurt intero
85 g di cioccolato bianco tritato
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
½ cucchiaino di sale
1 pizzico di noce moscata
1 cucchiaino e mezzo di lievito in polvere
¼ cucchiaino di bicarbonato di sodio
75 g di noci pecan tostate e tritate
1 cucchiaio di zucchero  di canna 



Scaldate il forno a 180°
Imburrate e infarinate, oppure rivestite una teglia apribile da 23/24 cm con la carta forno.
Mescolate insieme la farina, il sale, il lievito e il bicarbonato, tostate le noci pecan in un padellino e quando sono completamente fredde, tritatele grossolanamente. 
Tritate anche il cioccolato bianco.

In un pentolino sciogliete il burro  a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto e raschiando sul fondo, fino a quando il burro diventa dorato e profuma di nocciola.
Versatelo in una larga ciotola e lasciatelo leggermente intiepidire.
Ora aggiungete lo zucchero di canna e le uova mentre è ancora abbastanza caldo e montate con le fruste elettriche finché il composto diventa  liscio e spumoso, ben emulsionato, ora lo yogurt e  continuate a mescolare.
Aggiungete la miscela di farina e continuate a montare per farla assorbire finché l'impasto è omogeneo.
Con una spatola di gomma incorporate  la metà dei gherigli di noci pecan  che avete tostato e spezzettato e 40/45 g di cioccolato bianco tritato.
Versate tutto nella teglia preparata, datele qualche colpetto per fare assestare il composto e livellate la superficie con la spatola. Cospargete con il resto del cioccolato bianco e delle noci pecan. Completate con una spolverata di zucchero di canna.
Cuocete la torta finché sarà gonfia e dorata  o finché, alla prova stecchino infilato nel centro, questo uscirà pulito. Ci vorranno dai 35 ai 45 minuti, dipende dal forno.
Sfornatela e mettete la teglia su una griglia a intiepidire, poi sganciate lo stampo, toglietela delicatamente  e fatela raffreddare su una gratella.

Yossy dice che si può cuocere,  oltre che in quello rotondo,  anche in uno stampo da plumcacke o in uno stampo quadrato da 22 cm. quindi usate l'opzione che preferite.



Vi riporto anche le varianti che Yossy consiglia, tutte molto interessanti:


AL CIOCCOLATO BIANCO PECAN  E LAMPONI:
aggiungete  70 g di lamponi freschi quando unite il cioccolato e le noci pecan e cospargi altri 70 g di lamponi sopra l'impasto della torta prima di cospargere le restanti noci pecan e cioccolato.

AL ROSMARINO, PECAN E CIOCCOLATO BIANCO: aggiungete 1 cucchiaio di rosmarino fresco tritato molto finemente insieme alla vaniglia e il sale.






mercoledì 2 ottobre 2024

Risotto alla barbabietola e fonduta di formadi frant per l'Italia nel piatto

Il 19 ottobre si celebra in tutto il mondo la "Giornata internazionale contro il cancro al seno" istituita dell'OMS con l'obiettivo di sensibilizzare le persone  sulla malattia e  sull'accesso a diagnosi, controlli e cure tempestive ed efficaci.
Un giorno simbolico per sottolineare quanto sia importante la diagnosi precoce, e per promuovere  la ricerca.
Per rimarcare l'importanza di questa giornata  l'Italia nel Piatto "vestirà" di rosa  le ricette regionali di questo mese. Rosa, proprio come il  colore del nastro diventato negli anni il simbolo della prevenzione e della ricerca sul tumore  più diffuso fra le donne.

La mia ricetta "rosa"  


Risotto alla barbabietola e fonduta di formadi frant


per 2 persone

250/300 g di riso Carnaroli 
150 g di formadi frant*
1 piccola barbabietola cotta al forno
1 cipolla bionda, tritata
1/2 bicchiere di vino bianco
q.b. di latte
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
una noce di burro per mantecare
q.b. di brodo vegetale
poco olio e.v. d'oliva
poco prezzemolo tritato
sale, pepe bianco


Sbucciate la barbabietola, riducetela a pezzetti e mettetela nel bicchiere del frullatore con un goccio di brodo vegetale, o di acqua.
Frullatela lungamente fino ad avere una salsa densa. Passatela al colino a maglia fine e tenete da parte.  Tagliate a pezzetti il formadi  frant, mettetelo in un pentolino con  mezzo bicchiere scarso   di latte, scaldatelo su fuoco dolce finchè il formaggio è completamente fuso. Fate attenzione a mettere troppo latte tutto insieme, partite con il mezzo bicchiere scarso ed eventualmente aggiungetene se la salsa vi sembra troppo densa. Dovrete avere un composto abbastanza denso ma fluido.
Tenete in caldo.
Avviate il risotto, fate soffriggere la cipolla tritata finemente in un goccio d'olio e un pezzetto di burro. Quando la cipolla inizia ad ammorbidirsi, unite il riso e lasciatelo tostare nel condimento fin quando inizia a "cantare" quindi sfumatelo con il vino bianco e iniziate a tirarlo aggiungendo il brodo vegetale tenuto sempre a bollore leggero.
A metà cottura iniziate ad aggiungere la salsa di barbabietola a cucchiaiate, due o tre per volta, sempre continuando a cuocere il risotto al solito modo.
Mettetene in più riprese, finchè raggiunge il punto di  rosa che desiderate.
Una volta cotto il riso, mantecatelo con una noce di burro e il parmigiano grattugiato. Lasciatelo riposare qualche secondo.
Impiattate e in ogni piatto fate un  po' di spazio al centro e versatevi la fonduta in quantità a piacere.
Completate con il prezzemolo tritato, una macinata di pepe, poco perchè nel formadi ce n'è abbastanza,  e servite subito.





* alcune info sul formadi frant
Formaggio tradizionale friulano, viene frantumato (frant) e amalgamato con panna e pepe e il risultato è un formaggio morbido e cremoso, perfetto per dei crostini e per ottime mantecature. Un gusto che parte dalla dolcezza della panna che si unisce al sapore pungente e speziato  del pepe.










Piemonte: Baci in rosa 


Liguria: gamberoni alle erbe del Mediterraneo


Lombardia: https://www.pensieriepasticci.it/2024/10/risotto-rosa-al-sebino-di-franciacorta-e-taleggio.html 


Trentino-Alto Adige: Trota salmonata affumicata con insalata di mele e noci


Veneto: Risotto alla barbabietola e robiola di capra 


Emilia-Romagna: La spuma di mortadella https://zibaldoneculinario.blogspot.com/2024/10/la-spuma-di-mortadella.html  


Toscana: Corolli rosa, i biscotti della sposa


Umbria:  Salame del re con alchermes e crema pasticcera


Marche: Tartellette di mele


Lazio: Plum cake alla ricotta

 

Abruzzo: Ferratelle morbide all’alchermes


Molise: https://tartetatina.it/2024/10/02/triglie-su-crema-di-cannellini/ ‎  


Campania: Babà mignon in rosa 


Puglia: Triglie al forno             


Basilicata: https://www.quellalucinanellacucina.it/raffaiuoli-lucani-ricetta-antica


Calabria:  https://dolcementeinventando.com/paste-di-mandorla-al-bergamotto-e-amarena/ 


Sicilia: Gelo di Pompelmo Rosa


Sardegna: https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2024/09/torta-menjar-blanc.html


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martedì 1 ottobre 2024

Cake al cioccolato e burro di arachidi - Chocolate peanut butter cake

Oggi ho l'onore di aprire la settimana Cook_my_Books dedicata a un libro,  Snacking Cakes di Yossy Arefi che, a parer mio, è da tenere vicino  e consultare ogni giorno come la Bibbia. Una raccolta di ricette semplici che si possono preparare in ogni momento con poca fatica. Tanto si fa tutto in una ciotola, con ingredienti che facilmente abbiamo già in casa e non serve una grande attrezzatura per cuocerle, poi brillano con le decorazioni più semplici, una spolverata di zucchero a velo, un filo di glassa, una cucchiaiata di panna montata.
Lo stile rustico ed elegante di Yossy, combina sapori diversi in modo intrigante,  rende  i suoi dolci facili  ma anche abbastanza speciali, giusti  per terminare un pranzo o  una cena.
Gustate in un momento di calma, da soli con una tazza di caffè la mattina, o in compagnia degli amici, queste torte sempre piacevoli e poco impegnative, alla fine entreranno nel  rituale quotidiano.
Con Alessandra e le amiche di Cook_my_Books, si è deciso di dedicare più giorni a questo libro tanta la quantità di ricette scelte e preparate,  per cui consultate ogni giorno la pagina di Cook_my_Books perché pioveranno dolci, uno più goloso dell'altro, per due settimane!




Cake al cioccolato e burro di arachidi
(Chocolate Peanut Butter Cake)

200 g di zucchero di canna chiaro
2 uova grandi
125 g di burro di arachidi liscio
120 ml  di olio neutro (io riso)
120 ml di latte intero
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
¾ cucchiaino di sale
45 g di cacao amaro  in polvere
130 g di farina per tutti gli usi
1 cucchiaino di lievito in polvere
½ cucchiaino di bicarbonato di sodio
120 ml di caffè caldo o acqua

per la glassa al burro di arachidi:

100 g di zucchero a velo
2 cucchiai colmi di burro di arachidi liscio
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 pizzico di sale
1 o 2 cucchiai di acqua calda
55 g di arachidi tostate e salate,  tritate
sale in scaglie (Maldon) per finire (facoltativo)


Scaldate il forno a 180°  ventilato, e posizionate la griglia al centro.
Imburrate e infarinate o rivestite uno stampo da plumcake con della carta forno, lasciandola debordare ai lati.

In una ciotola capiente, con le fruste elettriche montate lo zucchero di canna con le uova finché saranno  chiare e spumose.
Unite il burro di arachidi, l'olio, il latte, la vaniglia e il sale. Sbattete il composto fino a renderlo liscio e ben emulsionato. Ora unite il cacao in polvere e continuate a montare. per incorporarlo.
Ora la farina, poca per volta,  il bicarbonato e il lievito e continuate a sbattere.  Unite il caffè e mescolate per ottenere un composto omogeneo.

Versatelo nello stampo preparato, sbattetelo leggermente perché si assesti senza lasciare bolle d'aria, livellate la superficie con una spatola e mettete in forno.

Cuocete la torta fino a quando è ben gonfia e fate la prova stecchino, se esce pulito è pronta. Ci vorranno da 45 a 55 minuti, dipende dal forno.
Quando è pronta, sfornate e mettete lo stampo su una griglia,  lasciate intiepidire per circa 15 minuti poi, aiutandovi con la carta forno debordante, sollevate delicatamente  il dolce dallo stampo e lasciatelo raffreddare completamente su una  gratella.

Preparate la glassa. In una ciotola sbattete lo zucchero a velo, il burro di arachidi, la vaniglia, il sale e un cucchiaio di acqua calda fino ad ottenere un composto omogeneo. Se la salsa fosse molto densa, aggiungete, goccia a goccia, dell'altra acqua fino ad avere una consistenza liscia e colabile.

Trasferite la gratella con  il dolce su una larga teglia, foderata di carta forno o alluminio. Cospargete la glassa sulla torta raffreddata in modo omogeneo, lasciandola anche colare leggermente,  poi completate con le arachidi tostate, salate e tritate grossolanamente, il sale (se lo usate).
Lasciate solidificare bene la glassa prima di tagliare la torta.

Conservate questo dolce, a temperatura ambiente,  per massimo tre giorni. Ma non ci sarà pericolo che duri così tanto. Qui è stato spazzolato in un pomeriggio.

Yossy  lo propone in   forma quadrata, usando uno stampo da 20x20, ma indica anche la possibilità di farlo con un normale stampo da plumcake, oppure in uno stampo rotondo apribile da 22/23 cm. 


Io ho scelto lo stampo da plumcake solamente per la comodità della glassatura e del taglio.


 





Una cosa, fate attenzione quando acquistate il burro di arachidi. Controllate che sia quello liscio, senza trito di arachidi all'interno.

Un dolce davvero facile da fare. Come tutti quelli che ho letto sfogliando questo meraviglioso libro.





 


 

 



sabato 28 settembre 2024

Carré di agnello marinato con coriandolo e miele

La mia terza ricetta dal libro di Ottolenghi, The Cook Book, che abbiamo sfogliato tutta la settimana con Cook_my_Book.
Ho fatto felice mio marito, che ama la carne ovina ma stavolta, dopo averla assaggiata,  l'ho apprezzata anch'io che di solito la rifuggo..
Le ricette di Ottolenghi hanno sempre quel qualcosa in più, e qui la marinatura fa la differenza.


Carré di agnello marinato con coriandolo e miele

per 4 persone


1kg di carré di agnello
20 g di prezzemolo (foglie e gambi)
30 g di coriandolo (foglie e gambi)
30 g di menta (foglie e gambi)
4 spicchi d'aglio sbucciati
15 g di zenzero fresco, sbucciato e affettato
3 peperoncini, senza semi
50 ml di succo di limone
1/ 2 cucchiaino di sale
60 ml di salsa di soia
120 ml di olio di semi di girasole
3 cucchiai di miele
2 cucchiai di aceto di vino rosso
4 cucchiai di acqua


Fatevi preparare il carré dal macellaio e fate incidere le ossa ogni due costolette, in modo che si possano tagliare.
Raccogliete i gruppi di costolette in una ciotola.
Lavate e tritate grossolanamente il prezzemolo, la menta e il coriandolo, poi mettete tutto il trito nel bicchiere del frullatore, aggiungete tutti gli altri ingredienti della ricetta e frullate a lungo fino ad avere una salsa densa e omogenea.
Versatela sopra le costolette e assicuratevi che siano tutte ben coperte dalla marinata. Mettete in frigo per una notte.

Scaldate il forno a 200° e scaldate anche  una larga e pesante padella di ghisa, o una bistecchiera rigata. 
Togliete la carne dalla marinata, sbattetela leggermente per eliminare l'eccesso.
Rosolate bene le costolette da tutti i lati, per circa 5/6 minuti in totale, poi trasferitele in una teglia e completate la cottura in forno per circa 15 minuti,  o a seconda di come si desidera la cottura.

Nel frattempo scaldate la marinata in un pentolino e lasciate sobbollire per 5 minuti circa.
Disponete le cotolette nel piatto di servizio e accompagnatele con la salsa in un ciotola a parte:
Sia le costolette che la salsa possono essere servite calde o a temperatura ambiente.

Io ho preferito metterle a tavola calde, con abbondanti patate al forno.

Inutile dire che sono piaciute molto, soprattutto  intinte nella salsa.


 




 


mercoledì 25 settembre 2024

Pollo arrostito con sumac, za'atar e limone

La settimana Cook_my_Book è tutta dedicata a Ottolenghi, il cuoco che ha cambiato la cucina in tutto il mondo durante  questi ultimi vent'anni.
Sono sincera,  quando si iniziò a parlare di lui e delle sue ricette, ero particolarmente scettica. Tutto quell'osannare uno chef mi lasciava un po' perplessa. Pensavo che per  Marchesi, grande innovatore, non avevo mai visto  manifestazioni così entusiastiche ed ero anche un po' infastidita da tutto quel tifo da groupies,  tanto che per anni  non voluto provare nessuna delle sue ricette.
Poi mi sono lasciata tentare da quella che vedevo su tutte le bacheche delle amiche, quella con pollo, finocchi e arancia che ha impazzato in ogni inverno per anni.
E mi sono ricreduta al primo assaggio.
Da quel momento  ho recuperato e poi ho pure comprato i suoi libri. Si può dire che li ho tutti. Tranne questo che stiamo sfogliando con Cook_my_Books, forse il suo primo, uscito nel 2008. Come un ritorno alle origini, mentre il mondo festeggia la pubblicazione del suo ultimo libro.
Ho scelto questa ricetta che mi ricorda quella con cui ruppi il ghiaccio con Ottolenghi, una specie di anniversario che vale la pena celebrare.




Pollo arrostito con Sumac, Za'atar e limone


per 4 persone

1 grosso pollo (preferibilmente bio o ruspante)
2 grosse cipolle rosse, affettate sottili
2 spicchi d'aglio
200 ml di brodo di pollo
4 o 5 cucchiai di olio e.v. d'oliva  + un extra per condire
1 cucchiaino e mezzo di Pimento macinato
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di Sumac (sommacco)
1 limone non trattato affettato sottilmente
2 cucchiai di Za'atar
1 cucchiaino di pepe nero macinato al momento
20 g di burro non salato
50 g di pinoli
1 grosso ciuffo di prezzemolo
sale.

In una ciotola capiente mettete il pollo tagliato a pezzi.
Unite le cipolle affettate sottili, l'aglio pelato e schiacciato, l'olio, le spezie,  tranne lo Za'atar, il limone, il brodo, il sale e il pepe. Mescolate bene in modo che il pollo prenda la marinata.
Sigillate e mettete in frigorifero per una notte.



Scaldate il forno a 200°
Trasferite il pollo e tutta la sua marinata in una teglia antiaderente che possa contenere tutti i pezzi di pollo ben distesi, con la pelle rivolta verso l'alto. 




Cospargete lo Za'atar sul pollo e mettete in forno:
Fatelo arrostire finchè sarà colorato e cotto.

Nel frattempo, in un padellino, fate fondere il burro, aggiungete i pinoli e un pizzico di sale. Cuocete a fuoco medio mescolando continuamente, finché saranno dorati.
Trasferiteli su un piatto con della carta da cucina, in modo da eliminare grasso in eccesso.
Tritate il prezzemolo.
Prima di servire, completate il pollo con i pinoli e il prezzemolo grattugiato.
Se preferite, potete aggiungere dell'altro Sumac e dell'altro Za'atar.






 



domenica 22 settembre 2024

Cantucci con pistacchi, limone e vaniglia

Chiudo la mia settimana di  Cook_my_Books  e del  libro Spelt di Roger Saul con una ricetta davvero golosa. I cantucci fatti con la farina di farro e i pistacchi.
Roger confessa che questi sono i suoi biscottini preferiti. Veniva in Toscana  per lavoro (acquistava tessuti e pelli) e racconta che ogni visita significava una quantità industriale di biscotti intinti nel Vinsanto.
Lui li propone in una versione del tutto personale, che è piaciuta molto anche a me. 


Cantucci con pistacchi, limone e vaniglia


per circa 40 biscotti


115 g di burro morbido
175 g di zucchero semolato
350 g di farina di farro bianca
3 uova grandi
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
2 e 1/2 cucchiaini di lievito in polvere
115 g di pistacchi non salati, leggermente tostati
1/4 cucchiaino di sale
1 limone, scorza e succo


Scaldate il forno a 180° ventilato
Rivestite una larga teglia con carta forno.


Con le fruste elettriche, in una ciotola montate il burro con lo zucchero e  l'estratto di vaniglia fino ad ottenere un composto chiaro e soffice. Unite le uova una alla volta, accompagnandole con un cucchiaio di farina in modo che l'impasto non "strappi":
Mescolate la rimanente farina con il lievito, il sale e la scorza di limone. Versatela  nel composto di burro e uova e unite anche metà del succo di limone. Continuate a montare  a bassa velocità e completate con il restante succo di limone. Dovrete avere un impasto morbido.
Magari non servirà tutto il succo di limone se l'impasto risultasse troppo "bagnato"
A questo punto aggiungete i pistacchi leggermente tostati.
Trasferite tutto l'impasto  sulla spianatoia leggermente infarinata, lavoratelo leggermente e dividetelo in quattro pezzi di uguale dimensione. Arrotolateli fino a formare un panetto lungo circa 25 cm.
Disponete i panetti preparati sulla teglia da forno preparata, distanziandoli di circa 10 cm. l'uno dall'altro perché si allargheranno in cottura.

Cuocetele sul ripiano centrale del forno per 25 minuti, o finché non saranno lievitati, sodi e dorati.
Togliete dal forno, e abbassate la temperatura a 150°
Trasferite i panetti cotti su una gratella per farli leggermente raffreddare, poi tagliateli in diagonale a uno spessore di circa 1,5 cm.
Rimetteteli nella teglia, col lato piatto rivolo verso il basso. Infornate nuovamente per altri 10/15 minuti, finché si saranno asciugati meglio.
Toglieteli e lasciateli raffreddare.
L'autore suggerisce di prepararli anche con altra frutta secca, oltre che con le  mandole anche con noci o noci Pecan, e profumarli con altre spezie.

Io il secondo passaggio in forno, dopo il taglio, non lo faccio quasi mai.  Mi piacciono molto di più quando sono ancora abbastanza morbidi. Tanto induriscono un po' comunque dopo qualche giorno, sempre che resistano, viste le bocche di casa mia.


 





giovedì 19 settembre 2024

Gnocchi con pesto di noci e basilico

Questa settimana Cook_my_Books propone un libro davvero interessante, Spelt  di Roger Saul, che vi farà scoprire quante ottime ricette si possono preparare con  questo cereale,  il farro, conosciuto e coltivato fin  dai tempi degli antichi romani (era il loro alimento base, conosciuto come farrum)  ma le cui origini risalgono a oltre 5000 anni fa, in Medio Oriente.  Prodotto popolare in Europa per secoli, veniva usato anche come offerta agli dei dell'agricoltura per propiziare raccolti e fertilità.
Oggi viene utilizzato in un'ampia varietà di prodotti, dalla pasta  ai prodotti da forno, fino alle birre.
Come dimostra questo libro, con tutte le ricette che propone.
Io ne ho scelte alcune, e comincio da qua:



Gnocchi con pesto di noci e basilico

per 4 persone

200 g di farina di farro (bianca)
750 g di patate a pasta bianca,  o da gnocchi
1 uovo sbattuto (se serve)
q.b. di sale



per il pesto di noci e basilico:
125 g di  gherigli di noci 
1 spicchio d'aglio, pelato e  schiacciato
100 g di parmigiano grattugiato fresco
un bel mazzo di basilico (o 50 g di foglie)
100 ml di olio  e. v. d'oliva di buona qualità
1/2 limone, il succo
sale, pepe di mulinello


Scaldate il forno a 180°. Foderate una teglia  con carta forno oppure infarinatela leggermente.
Lavate e forate più volte le patate con la forchetta. Sceglietele più o meno della stessa misura in modo che cuociano tutte allo stesso tempo. Mettetele nella teglia e arrostitele per 45 minuti, o fino a quando saranno morbide e cotte.

Nel frattempo preparate il pesto. Mettete i gherigli di noci e l'aglio schiacciato nel boccale di un frullatore con  un poco dell'olio della dose,  frullate in modo che siano tritati abbastanza finemente ma non lavorateli eccessivamente. Aggiungete il parmigiano e il basilico, lavato e asciugato, e frullate aggiungendo il resto dell'olio a filo. Dovrete ottenere un composto denso e fluido. Condite con il succo del mezzo limone, il sale e il pepe. Tenete da parte.
 

Una volta cotte, togliete le patate dal forno e,  facendo attenzione a non scottarvi, eliminate rapidamente la buccia.

Mettete quasi tutta   la farina di farro sulla spianatoia ben spolverata,  salate leggermente. Passate le patate ancora calde con lo schiacciapatate facendole cadere sulla farina. Ora lavorate le patate facendo incorporare gradualmente la farina  fino ad ottenere un composto liscio e abbastanza asciutto. In caso fosse difficile tenere insieme l'impasto, aggiungete altrettanto gradualmente l'uovo sbattuto. Lavorate ancora, aggiungete poca farina se necessario.
Formate i salsicciotti come il solito, tagliate gli  gnocchi e  rigateli con una grattugia, con la forchetta  o con l'apposito attrezzino. Allargateli man mano sulla spianatoia spolverata di farina.

Portate a bollore una pentola d'acqua salata e cuocete gli gnocchi pochi alla volta finché non verranno a galla.
Prelevateli con un mestolo ragno, metteteli in una zuppiera o  una grossa ciotola,  e conditeli man mano  con il pesto di noci e basilico.
Serviteli caldi con un'abbondante spolverata di parmigiano.

Ottimi e golosi!




 


 



 











martedì 17 settembre 2024

Millefoglie di finocchi marinati alla barbabietola, crema di parmigiano allo zafferano e pancetta croccante

Ogni tanto, curiosando su Instagram, mi imbatto in foto che mi colpiscono e fanno scattare  il mio spirito  di emulazione. Ma non sempre alla foto si accompagna la ricetta e allora il mio cervello inizia a elaborare con cura e assiduità meticolosa, e spesso eccessiva, il modo di poter arrivare al risultato che è lì, sullo schermo. Tanto lo so che non potrà essere uguale, viste le mie capacità di pasticciare anche le cose più semplici, ma mi piacerebbe arrivare almeno  a qualcosa che gli si avvicina.
Il risultato è questo


Finocchi marinati alla barbabietola, crema di parmigiano allo zafferano e pancetta croccante

per 2 persone


2 finocchi (il cuore)
1 grossa barbabietola rossa
100/150  g di pancetta tesa, a fette
1 cucchiaio di zucchero
1/2 cucchiaio di sale fino
2 foglie di alloro
3 cucchiai di aceto di riso (o di mele)
pochissimo olio e.v. d'oliva


Per la crema di parmigiano

80/100 g di parmigiano reggiano grattugiato
q.b. di latte
1 bustina di zafferano
sale, pepe


Mondate i finocchi, eliminate le foglie più esterne, lavateli e asciugateli.
Tagliateli, in verticale, a fette non troppo spesse, in modo che restino intere.
Sbianchiteli in acqua bollente salata per due o tre minuti.
Scolateli e allargateli su un telo pulito e lasciateli asciugare e raffreddare.
Togliete  un po' la parte esterna della barbabietola e grattugiatela con la grattugia a fori grossi, raccogliendola in una ciotola.
Una volta freddi i finocchi conditeli con il sale, lo zucchero, l'aceto. Trasferiteli nella ciotola della barbabietola unendo anche l'alloro.  Mescolate delicatamente avendo cura che le sfoglie di finocchi siano ben coperte dalla barbietola. Non deve rimanere nessuna parte di bianco.
Sigillate in un contenitore o con la pellicola e tenete in frigorifero per  tre  o quattro  giorni. Dopodiché toglieteli dal bagno di barbabietole, sciacquateli velocemente e conditeli con  un sottile filo d'olio e.v. d'oliva.
Preparate la crema di parmigiano.
Mettete su fuoco dolce  un pentolino con il latte  e il parmigiano e  fatelo sciogliere. Regolatevi con le quantità, se eventualmente la salsa fosse troppo densa allungate pian piano con dell'altro latte caldo o, viceversa, se fosse troppo lenta, aggiungete dell'altro parmigiano. Deve risultare una salsa densa ma scorrevole. Profumate con il pepe e lo zafferano, mescolate perché tutto sia omogeneo, assaggiate e regolate di sale se necessario.
Tenete in caldo.

In un padellino antiaderente già caldo, mettete le fette di pancetta e lasciatela dorare qualche minuto, prelevatele man mano e posatele su un piatto coperto di carta cucina, per eliminare il grasso in eccesso.

Componete il piatto mettendo sul fondo la crema di parmigiano, appoggiate in verticale le sfoglie di finocchio intervallate con la pancetta croccante, decorate con qualche erba aromatica a piacere e servite.













sabato 14 settembre 2024

Pere pochées alla curcuma e zafferano con crumble speziato

La settimana Cook_my_Book trascorsa sfogliando Crave, il libro di Ed Smith, si chiude con una mia ricetta.
L'ho scelta perchè sono  stata praticamente folgorata, prima dalla foto del libro, poi dalla lettura di ingredienti e abbinamenti che il buon  Ed ha pensato per le pere. E le pere sono fra i miei frutti preferiti.
Potevo non farle?



Pere pochées alla curcuma e zafferano, con crumble speziato

per 4 persone


4 pere abate, sbucciate intere
1 limone, scorza e succo
150 g di zucchero semolato
1 bustina di zafferano
10 g di zenzero sbucciato e affettato
25 g di curcuma fresca, tritata grossolanamente*
700 ml di acqua bollente



Per il crumble  speziato: 

100 g di fiocchi di avena
50 g di fiocchi di crusca o segale o farro
50 g di avena integrale
50 g di semi di girasole
60 g di semi di zucca
25 g di semi di lino o di sesamo
3 cucchiai di semi di finocchio
2 cucchiaini di cardamomo macinati
1 cucchiaino di cannella in polvere
5 cucchiai di miele 
100 ml di olio di riso
1 cucchiaino colmo di sale in scaglie (Maldon)

per accompagnare:
crème fraîche 
(o panna montata non zuccherata)


Scaldate il forno a  150° ventilato
Preparate il crumble (ma è più una granola) unendo in una ciotola capiente tutti gli ingredienti secchi il miele e l'olio, tranne il sale. Mescolate bene.
Foderate una larga teglia piatta con carta forno e spalmate il composto con uno spessore  di non più di 1 cm: Cuocete per circa 30 minuti, e dopo 20 minuti e mescolate per spostare verso il centro le parti esterne dei lati,  che saranno più dorate, in modo che la cottura sia uniformare.
Quando sarà tutto ben dorato (non bruciato) togliete dal forno e spolverate col  sale. Fate intiepidire poi sgranate con una forchetta. Lasciate raffreddare completamente.
Ve ne avanzerà sicuramente, conservate questa granola in un contenitore ermetico a temperatura ambiente.

Sbucciate le pere intere lasciando il picciolo, se c'è.
Ora mettete la scorza del limone, tagliata a listarelle senza la parte bianca,  il suo succo, lo zucchero, lo zenzero e la curcuma in una casseruola che possa contenere le pere in un unico strato.
Aggiungete l'acqua appena bollente e mescolate fin quando lo zucchero si è perfettamente sciolto.
Mettete anche  le pere e copritele con della carta da cucina, bagnata, strizzata e stropicciata,  in modo che non restino a galla.
Rimettete su fuoco medio ma controllate che l'acqua non vada in ebollizione, eventualmente abbassate il fuoco perché  dovrà avere solo delle leggere bollicine attorno ai bordi della casseruola.
Tenetela così per 15/20  minuti, senza mai  alzare il bollore, poi toglietela dal fuoco, coprite e tenete da parte. Le pere dovranno essere ancora integre e un poco croccanti.

Una mezz'ora dopo, con una schiumarola prelevate le pere e trasferitele in un contenitore.
Dal liquido di cottura  eliminate le scorze di limone, la curcuma e lo zenzero. Rimettete sul fuoco e fate bollire a fuoco medio/alto per 10/15 minuti riducendolo della metà. Dovrete avere uno sciroppo lucido e profumato.
Versatelo sulle pere nel contenitore e lasciatele in frigorifero per almeno 12 ore.
Servitele a temperatura ambiente con un paio di cucchiai di sciroppo, un cucchiaio abbondante di crème fraîche (o panna montata)  e il crumble speziato.

Ottime, particolarmente profumate. Qui sono piaciute molto. Un dessert facile e un po' diverso ma  d'effetto,


*Un suggerimento:
se non trovate la curcuma fresca, potete usare quella in polvere, un cucchiaio scarso  può andare bene. Dovrete cuocere il liquido qualche minuto, poi filtrarlo prima di immergere le pere.  Potete farlo attraverso un colino a maglia fine foderato di carta da cucina e poi procedere come indicato.