mercoledì 24 gennaio 2018
Tartare di tonno e Dry Martini
Per molti, un’oliva non è altro che una pallina senza importanza in fondo ad un Martini, sostiene ironicamente Mort Rosenblum nell'incipit del suo libro "Storia delle olive". A me la sola parola Martini evoca l'immagine di Sean Connery, l'unico James Bond che riconosco, che dice al bartender agitato, non mescolato.
Solo che lui ordinava un vodka Martini, e io la vodka non la amo particolarmente, ovviamente se capita non la disdegno ma per me Martini vuol dire Dry Martini.
Forse il primo vero aperitivo alcolico della mia vita, quando iniziavo ad assaporare l'affrancamento dai genitori, la libertà di uscire in compagnia degli amici, le serate e le cene, le domeniche che iniziavano in giro per il lago di Como e si chiudevano davanti ad un aperitivo al bar del momento, le chiacchierate interminabili che continuavano anche fuori dal locale dopo che ci avevano fatto rumorosamente capire che dovevano chiudere.
Mi piaceva quel bicchiere svasato, l'oliva tuffata nel liquido, il sapore secco che asciugava il palato, il profumo del Gin che arrivava per primo. Con in mano quel bicchiere ci atteggiavamo tutti a persone di mondo, pensavamo di essere grandi mentre eravamo solo all'inizio e ancora non sapevamo dove ci avrebbe portato la vita.
Momenti spensierati che ricordo con tenerezza e nostalgia, per quella me ragazza che si affacciava alla indipendenza, alle speranze e alle incertezze di un futuro sconosciuto. Un cocktail amarcord il Dry Martini, ed è per questo che l'ho scelto per la mia seconda ricetta legata alla Cucina Alcolica della sfida MTC n. 69 decisa da Giulia di Alterkitchen vincitrice della sfida precedente sui cannoncini.
Devo dire che questa gara, ormai agli sgoccioli, è stata veramente stimolante e mi sono divertita tantissimo ad immaginare ricette, ingredienti, possibilità. Giulia ha avuto una intuizione veramente azzeccata, anche a giudicare da tutte le preparazioni arrivate finora che sono di un livello davvero molto, molto alto.
Questa mia di oggi invece è di una semplicità imbarazzante che sconfina nel banale e sicuramente mi riporta terra terra abbassando un poco il livello, ma io mi sono divertita tantissimo a farla. La dedico alla me stessa di ...anta anni fa, a ricordo di momenti che restano tatuati nella memoria e nel cuore.
Il cocktail come dicevo è un before dinner
Dry Martini
6 cl Gin
1 cl Dry Vermouth
e una strizzata di scorza di limone
guarnire con una oliva
Tartare di tonno e Dry Martini
per 2 persone di buon appetito
350/400 g tonno fresco,
(dopo l'abbattimento preventivo in congelatore previsto per il pesce crudo)
60 ml Gin
10 ml Vermuth Dry
1 mela Granny Smith
2 grosse olive verdi
2 g gelatina in fogli
scorza di limone
1 cucchiaino scarso di zucchero
poco olio e.v.
sale, pepe.
Riducete a tartare il tonno, eliminando eventuali parti fibrose. Unite due o tre cucchiai di Gin, mescolate e lasciate marinare coperto in frigorifero.
Lavate e asciugate la mela, tagliatela a pezzetti piccoli lasciando la buccia.
Mettetela a marinare nel resto del Gin insieme a un cucchiaio scarso di succo di limone, qualche scorza e il cucchiaino di zucchero. Lasciatela a bagno almeno un paio d'ore.
Ammollate il foglio di gelatina, in un piccolo pentolino versate il restate Vermuth dry, scaldatelo e quando la gelatina è pronta fatecela sciogliere dentro.
Lasciate raffreddare poi mettete una oliva verde sul fondo di ogni bicchiere da Martini, aggiungete un dito di vermuth ormai freddo e mettete in frigorifero a rassodare.
Ci vorrà pochissimo.
Scolate il tonno, conditelo con sale, pepe, un filo d'olio d'oliva e distribuitelo nei bicchieri sopra alla gelatina di Vermuth, aggiungete la dadolata di mele al Gin e guarnite con la scorza ricavata con un rigalimoni.
Un antipasto diverso, profumato al Dry Martini e si inizia davvero bene ma, con porzioni più abbondanti, un ottimo secondo!
un grazie sentito a Giulia per avermi fatto rivivere i bei momenti legati alla giovinezza, ma anche per avermi aperto orizzonti da esplorare ancora a lungo sulla cucina alcolica.
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Cin tutte le ricette alcooliche che mi sono segnata divento alcoolista e faccio un mutuo per rifornire il mio bar. Per fortuna mia e mi spiace per te adoro il dry martini ma non sopporto il tonno nemmeno lo digerisco. Ottima ricetta veramente ideona. Buona serata.
RispondiEliminabella ricetta, come sei tu :-)
RispondiEliminaE invece ti sbagli, mia cara Giuliana, perché questa è una ricetta meravigliosa, ed è meravigliosa proprio per la sua semplicità ed efficacia insieme.
RispondiEliminaUn crudo di tonno marinato nel gin (che è la mia passione), la granny smith alcolica e quell'oliva in gelatina (a me tutto quello che è in gelatina ricorda indissolubilmente mia nonna, ma la gelatina di vermouth mica me l'ha mai fatta) per un antipasto che porterei volentieri in tavola domani stesso, di un'eleganza e garbo senza pari.
Come eleganti e garbati sanno essere sempre i tuoi post, che per me sono come un rifugio in una dimensione meravigliosamente confidenziale, ma mai intrusiva. I tuoi ricordi che legano il Martini Dry alle prime esperienze di indipendenza e di affrancamento dalla fanciullezza sono un dono prezioso, di cui ti ringrazio di cuore.
E sono sinceramente commossa e felice che questa sfida abbia conquistato il tuo cuore.. e anche un po' il tuo fegato ;)
Giuliana, a me piace un sacco! Come leggerti...
RispondiEliminae questa la faccio subito, altro cheeeeee!!!!!!
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