- Giuli, questa è per te - mi ha scritto un amico linkandomi una pagina internet relativa a un contest.
Di norma non partecipo ai contest, un po' per mancanza di tempo, e un po' perchè non sempre hanno finalità che mi interessano.
E così, incuriosita, sono andata a leggere la pagina relativa al concorso Cucina per Chef Pierangelimi organizzato da Vinci Academy di Lorenzo Vinci
e poi a guardare il video. Pierangelini, sì, proprio lui in persona, indicava gli ingredienti.
Calamari e lenticchie, un abbinamento non certo facile.
Che fare? Conosco il rigore, la genialità e la pulizia dei piatti di Pierangelini, ho avuto la fortuna di pranzare al Gambero Rosso, quindi preparare un piatto che poi sarebbe stato giudicato da lui, confesso che mi ha un pochino intimorito. Ma poi mi son detta, perchè no? Perchè non mettermi in gioco? Male che vada avrò solo partecipato. E poi quei due ingredienti....hanno cominciato a frullarmi in testa....mi sono venute parecchie idee, ma non ero sicura su nessuna. Avevo pensato a un risotto, poi a una lasagnetta aperta, e poi ancora a qualcosa che prevedesse verdure di stagione come carciofi, trevisana....ma non mi si accendeva la lampadina definitiva, ero piena di dubbi.
Alla fine, la mia propensione per la cucina "della sottrazione" mi ha fatto decidere che avrei usato i soli due ingredienti richiesti, in fondo Pierangelini aveva parlato genericamente di lenticchie, quindi potevo spaziare con quelle..
Così, ecco cosa ne è uscito, e con questa preparazione partecipo anch'io al concorso. Lo proporrei come un antipasto tiepido.
Calamari e lenticchie
per due persone
i calamari:
2 o 3 calamari di media pezzatura
mezzo bicchiere scarso, di vino bianco
sale, pepe bianco macinato al momento
olio e.v. d'oliva (ho scelto un olio del Garda, delicato)
le lenticchie:
80 gr lenticchie di Mormanno
1 piccola foglia di alloro (o mezza)
un ciuffo di prezzemolo e mezzo spicchio d'aglio tritati finissimamente
sale, pepe bianco
olio e.v. d'oliva.
80 gr lenticchie rosse decorticate
1 piccola foglia di alloro (o mezza)
il succo di mezza arancia
una punta di cucchiaino di paprika dolce
sale, pepe bianco
olio e.v. d'oliva
80 gr lenticchie beluga
1 piccola foglia di alloro (o mezza)
1 piccolo peperoncino rosso, fresco
sale, pepe
olio e.v. d'oliva
Pulire i calamari, spellarli e dividere le teste dai tentacoli, lavarli bene e quindi tagliare le teste aprendole a libro e ridurle a striscioline non troppo sottili.
Riunire tutto in una ciotola, aggiungere il vino bianco, mescolare e lasciare marinare coperto e in frigorifero per una mezz'ora.
Nel frattempo cuocere separatamente le lenticchie in un po' di acqua, sale e la foglia di alloro. Non serve ammollo, cuoceranno tutte più o meno allo stesso tempo.Prima quelle decorticate, e un po' più a lungo le beluga, ma via via tutte nell'ordine di 20/25 minuti circa.
Le rosse decorticate andranno tenute più al dente rispetto alle altre perchè tendono a spappolarsi. Non appena sono pronte, scolarle e condirle con il succo di mezza arancia, una punta di cucchiaino di paprika che servirà anche a ravvivare il colore, un goccio d'olio sale e una macinata di pepe bianco.
Quando saranno pronte le lenticchie di Mormanno, scolarle, elinminare l'alloro, condirle a caldo con il trito di prezzemolo e aglio, sale, pepe e un goccio d'olio.
Idem quando sono pronte anche le beluga. Scolarle, eliminare l'alloro e condirle con sale, pepe, olio e il peperoncino rosso tritato.
A questo punto, ungere leggermente d'olio una padella e quando è calda aggiungere i calamari scolati dalla marinata e asciugati, saltarli brevemente a fuoco vivace.
Preparare il piatto mettendo i calamari da un lato e le lenticchie ognuna su un cucchiaio, allineare i cucchiai a lato dei calamari e decorare a piacere.
Un piatto decisamente minimalista il mio.
Bene, vada come vada, mi sono divertita molto a farlo.
Qualche informazione sulle lenticchie di Mormanno.
La lenticchia di Mormanno è un ecotipo a
seme piccolo, caratteristica
delle lenticchie coltivate nelle zone fredde. Infatti Mormanno, il paese
della provincia di Cosenza da cui prende il nome questo legume, è
situato a oltre 800 metri sul livello del mare, all’interno del
massiccio del Pollino, il parco nazionale più grande d’Italia.
La semina - effettuata a spaglio e, di
rado, a file o a postarelle - avviene tra marzo e inizio aprile a
600/700 metri s.l.m. e si raccoglie a fine luglio, nelle zone a nord;
mentre a sud la semina avviene tra gli 800/1000 metri s.l.m. con la
raccolta ad agosto e settembre.
La raccolta avveniva manualmente
estirpando le piante e lasciandole poi essiccare al sole, una volta
essiccate un tempo si procedeva alla battitura con attrezzi
tradizionali (forche) in legno. Dopodichè si procedeva alla separazione
della granella dai baccelli vuoti. Oggi la raccolta è in parte
meccanizzata ma avviene ancora, data l’altitudine, senza l’impiego di
particolari antiparassitari o fertilizzanti.
Qué genia.....!!! me encantó!!!!
RispondiEliminaA me piace molto la tua "cucina della sottrazione", con te c'è sempre tanto da imparare.
RispondiEliminaIn bocca al lupo....
Un caro saluto, Anna
Giuli altro che minimalismo... è un piatto bellissimo e sicuramente molto buono! Geniale!
RispondiEliminaVinca il migliore..... e per me tu lo sei.
RispondiEliminaBaci Manu/Pap