Nella mia famiglia invece non erano nemmeno presi in considerazione, mia madre era una buona cuoca ma si limitava alle ricette della nostra tradizione, a quello che aveva imparato nelle famiglie dove aveva lavorato e solo a quello che sapeva fare, niente inventiva o improvvisazione, solo la solida e sicura abitudine. Naturalmente la piccola cacciagione non era contemplata. Aveva parecchi preconcetti su certi alimenti e non c'era verso di farle cambiare idea.
Io ho imparato ad apprezzare i piccioni grazie a mio marito e alle usanze della sua famiglia, e quando ne trovo di sicura provenienza non me li faccio scappare.
Oggi è la giornata che il Calendario del Cibo Italiano dedica appunto alla piccola cacciagione e mi sembra una bella occasione per contribuire con questa ricetta.
per 2 persone
2 piccoli piccioni
60/70 g pancetta liscia
la scorza di mezza arancia
1 bicchiere abbondante di vino cotto
1 rametto di salvia
1 piccola cipolla bionda
burro q.b.
poco olio
sale, pepe
per le pere speziate:
100 g acqua
50 g zucchero
2 pere abate
1 pezzetto di stecca di cannella
1 pezzetto piccolo di anice stellato
2 o 3 bacche di cardamomo pestate
Preparate lo sciroppo per le pere. Raccogliete tutti gli ingredienti in un pentolino, portate a bollore e lasciate cuocere per una decina di minuti, quindi filtrate tutto e rimettete su fuoco dolce.
Sbucciate le pere, eliminate semi e filamenti interni e ricavatene dei quarti che dividerete in due ognuno. Tuffateli nello sciroppo e cuoceteli per 5 o 6 minuti. Spegnete il fuoco e lasciateli a macerare nel liquido.
Pulite e fiammeggiate i piccioni, lavateli e asciugateli. Con un coltello da disosso molto affilato, prelevate cosce e petti, riducete a pezzi il resto.
In un tegame fondete una noce di burro insieme a un goccio d'olio, unite la cipolla tritata finemente e la pancetta a pezzetti, lasciate soffriggere a fuoco dolce poi unite i pezzi di piccione, lasciateli rosolare da tutte le parti, aggiungete la salvia, la scorza d'arancia tagliata sottilmente senza arrivare alla parte bianca, regolate di sale e di pepe. Sfumate con il vino cotto, abbassate il fuoco, coprite e portate quasi a cottura. Poco prima che la carne sia cotta, prelevate i petti che dovranno rimanere al sangue, poi continuate fino a cottura completa del resto. Lasciate il tutto molto lento, se si asciugasse troppo rabboccate con dell'altro vincotto.
Togliete i pezzi di piccione dal tegame e filtrate il fondo di cottura con un colino cinese, premete bene per estrarre tutti i succhi del fondo. Dovrete avere abbastanza liquido che raccoglierete in un pentolino. Fuori dal fuoco aggiungete una noce di burro freddissimo e roteate il pentolino per far sciogliere il burro che addenserà la salsa.
Preparate il piatto con le cosce e il petto, nappatelo con il suo fondo e guarnite con gli spicchi di pere speziate.
Quel signore che abita con me ha gradito parecchio!
Ricetta meravigliosa, ancor più il background da cui ha origine. Adoro leggere le tue storie, che parlano di una vita piena, intensa e fortemente vissuta.
RispondiEliminaTi abbraccio cara Giuliana. Baci.
A me il piccione piace moltissimo, con il babbo cacciatore non potrebbe essere diversamente! Però lui lo fa in modo molto tradizionale, questa ricetta è davvero raffinata, gliela dovreo suggerire. Grazie Giuliana, un abbraccio
RispondiEliminaciao giuliana ti scrivo solo per dirti che ti voglio bene sei una bella persona.un caro abbraccio da carmen
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