sabato 18 novembre 2017

Gnocchi di patate viola e cardoncelli

Giornata di gnocchi questa, per il Calendario del Cibo Italiano e se andrete a leggere il bellissimo articolo pubblicato, vi renderete conto di quante bellissime ricette si possono realizzare.
Gli gnocchi sono un cibo antichissimo,  che veniva preparato con le farine a disposizione, le più diverse: farina di frumento, di riso, di semola, pane secco, tuberi o verdure varie.
Gnocco è un termine longobardo d'epoca medioevale, che definisce qualunque impasto a forma tondeggiante. (knohha = nodo, nocca)
Una volta arrivate dal continente americano in Europa, le patate si diffusero a macchia d'olio e
dalla metà del Settecento presero più piede gli gnocchi fatti con questo meraviglioso tubero.
E'  abitudine preparare gli gnocchi, ovunque  in Italia, e in ogni regione hanno forse un nome diverso, ma  restano  sempre uno dei piatti  maggiormente graditi.
Io cotribuisco a questa giornata con degli gnocchi un po' diversi, quelli di patate viola.
Durante il blogtour dedicato  al Gran  Bollito fatto con il Calendario qualche tempo fa,  ospiti di Emanuele Roverato, patron del  Ristorante Dotto di Campagna di Padova,  ne ho assaggiato una versione coi funghi "barboni", e ne sono stata conquistata.  Degli gnocchi morbidissimi delicati ma saporiti, accompagnati da questa varietà di funghi poco conosciuta ma molto apprezzata.
Ma le patate viola  di Emanuele "Dotto" sono una materia prima molto speciale e lui  si fa chilometri e chilometri per andare fino  a  Rotzo, un paesino di 600 abitanti nell'Altipiano dei Sette Comuni, per procurarsele e preparare questa golosità per i suoi clienti.
Io qui purtroppo non posso disporre delle patate viola di Rotzo, ma ho voluto comunque provare a fare gli gnocchi viola.
Di solito trovo patate viola Vitelotte  che sono di un viola molto delicato, con striature bianche al taglio  e quando le cuoci, alla fine, il viola è solo una leggera sfumatura ed è una cosa che mi fa abbastanza arrabbiare, visto che il risultato finale non è mai come vorrei che fosse, appunto per il colore più bluette che viola. Stavolta che le volevo proprio in questo modo per poter riprodurre il piatto che avevo assaggiato al Dotto di Campagna, quando le ho tagliate  mi sono ritrovata  con patate di un viola scurissimo, di conseguenza anche gli gnocchi son venuti molto scuri, buonissimi a dire il vero, ma molto poco fotogenici.   In ogni caso eccoli:




Gnocchi di patate viola e funghi cardoncelli

1 kg abbondante di patate viola
250 g farina
sale

per condire:

600 g funghi cardoncelli
1 spicchio d'aglio
un paio di rametti di timo
poco olio d'oliva
una noce di burro
sale, pepe
parmigiano grattugiato


Mondate e lavate velocemente i funghi, asciugateli meglio che potete poi affettateli sottilmente, e metteteli in un  largo tegame dove avrete scaldato un poco d'olio insieme allo spicchio d'aglio, al timo e alla noce di burro.
Lasciate insaporire tutto, poi salate leggermente e fate cuocere i cardoncelli per una ventina di minuti, mezz'ora.
Tenete da parte.

Cuocete a vapore le patate, o al microonde, come preferite, in modo che non assorbano l'acqua di cottura.
Sbucciatele e passatele col passapatate direttamente sulla spianatoia, apritele a fare una fontana e lasciatele evaporare qualche minuto poi salatele  iniziate a lavorarle aggiungendo la farina.
La dose che ho messo è quella che è servita a me, ma regolatevi con quello che sentirete sotto le mani, le patate non sono tutte uguali e prendono farina in modo diverso ogni volta.
Quando vi sembra che l'impasto sia pronto, non aggiungete più farina e iniziate a fare i soliti rotolini e a ricavare gli gnocchi.



Rimettete sul fuoco il tegame dei funghi e fate riprendere calore, nel frattempo cuocete gli gnocchi pochi alla volta, prelevateli man mano con una schiumarola e depositateli nel tegame dei funghi.
Una volta terminata la cottura saltate leggermente gli gnocchi nel tegame e servite con una generosa dose di parmigiano reggiano grattugiato.
E buon appetito!!







3 commenti:

  1. Non ho mai mangiato le patate viola... e questi gnocchi con questo colore cosi particolare sono cosi invitanti! A presto LA

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  2. Con gli ingredienti che hai scelto questi gnocchi possono essere solo buonissimi! Anzi stratosferici! Seno la ricetta Giuliana, sono troppo invitanti!

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  3. Grazie per le bellissime parole!
    La vostra visita mi ha fatti un immenso piacere e Vi aspetto per assaggiare altre ricette.
    Corsi e ricorsi storici: anche la parrocchia di Torre, sulla quale insiste il ristorante Dotto, è di origine Longobarda; chi sa se i miei antenati hanno imparato allora a fare gli gnocchi.

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