Trovo che siano abbastanza facili da realizzare, perlomeno quelle che ritengo siano alla mia portata, e mi piace il modo con cui le presenta, abbastanza particolare, giovane e fresco.
Leggo ingredienti e a volte mi trovo immersa nel profumo di cioccolato, o di vaniglia, vedendo le sue meraviglie, metto segnalibri sulle pagine dei dolci che mi hanno colpito, ma già so che mi ci vorranno tre vite per farli tutti, però questo l'avevo messo nei top ten.
E' bastato leggere fra gli ingredienti: gelée di Ylang Ylang.
In un attimo sono tornata in mezzo a una piantagione che avevo visitato in Madagascar.
Alberi che i malgasci coltivano appunto per le molte proprietà del loro fiore, molto richiesto e alla base di molti prodotti di profumeria.
A vederle, quelle piante sembra che soffrano terribilmenete, sono contorte, piegate, in una posizione forzata rispetto alla loro natura di albero a medio fusto, costrette a restare basse dai malgasci che legano i rami fino terra per facilitare la raccolta dei fiori. Creano così un intrico di rami storti, dalle forme innaturali. Ti colpiscono perchè leggi la sofferenza in quei rami nodosi, grossi e contorti.
La fitta e intricata vegetazione, attraversata da piccoli e stretti sentieri ti fa pensare a un bosco incantato, un luogo fatato dove il tempo si è fermato e la natura ha preso il sopravvento.
Le suggestioni che crea sono quelle
della natura che vince su tutto, e invece è solo la mano dell'uomo, che piega qualunque cosa alle sue necessità.
Alberi proni, così nodosi e contorti da sembrare streghe
immobilizzate da qualche incantesimo pronunciato chissà quando.
E i fiori, il loro profumo....ti investe immediatamente, si appiccica ai capelli, ai vestiti, ti resta nel naso e nella mente a lungo, anche dopo che hai lasciato quel posto.
Vengono raccolti esclusivamente a mano, e al mattino molto presto, quando la concentrazione degli oli essenziali che contengono è molto più alta, un lavoro che fanno quasi esclusivamente le donne, e ce ne vuole una esagerazione per fare pochi ml. di essenza.
Prezioso e talmente inebriante da stordire...indimenticabile. Ylang Ylang , anche solo il suono del suo nome ci fa immaginare paradisi lontani, e il significato letterale del suo nome "il fiore dei fiori" evoca sensazioni molto piacevoli.
come non potevo fare subito un dessert che mi parlava di Ylang Ylang? Già me lo sentivo in testa quel sapore, e subito mi son messa alla ricerca della gelatina di cui parla Michalak, ma ovviamente, già pronta, non l'ho trovata affatto. Così, memore dell'essenza che mi ero portata a casa da quel viaggio, non ho faticato a trovare un sito internet che la vendeva.
Non ci ha messo molto ad arrivare, e nemmeno io ci ho messo molto a preparare il dolce.
Per puro caso è arrivata il 13 febbraio.....e guarda caso il dolce si chiama ...
La crème d'amour
(dal libro Les meilleurs desserts de France di Christophe Michalak)
per 6 vasetti Weck da 140 ml
70 gr zucchero di canna chiaro
80 gr tuorli
220 ml panna liquida fresca
80 ml succo di frutti della passione (freschi)
1 mango maturo ma sodo
chicchi di melograno per colorare
per la gelatina:
120 gr acqua
50 gr zucchero
3 gr gelatina in fogli
2 gocce di essenza di Ylang Ylang
A questo punto Michalak indica di scaldare il forno a 90°, io ho seguito la sua indicazione, ma dopo il tempo indicato di cottura, 45 minuti, era ancora tutto liquido, allora ho alzato la temperatura a 130° e ho cotto ancora per altri 25 minuti. Per cui meglio se partite già da 130° statico, e cuocete per 45/50minuti.
Svuotate della polpa i frutti della passione, a me ne sono serviti 7, e mettetela nel frullatore. Frullate un minuto o due, e poi passatela al colino fine per eliminare i semi.
Mescolate i tuorli con lo zucchero, senza incorporare aria. Unite la panna liquida e il succo ricavato dai frutti della passione. Mescolate bene il tutto e distribuite il composto nei sei vasetti, arrivando circa un poco sopra la metà.
Disponete i vasetti su una placca e cuocete in forno come ho detto sopra.
E' pronto quando la crema si è rassodata ma ancora un poco tremolante. Togliete dal forno, lasciate raffreddare bene, poi coprite ogni vasetto e conservate in frigorifero fino a un paio d'ore prima di servire.
Arrivato il momento, preparate la gelatina.
Scaldate l'acqua in un pentolino, aggiungete lo zucchero e fate sciogliere bene, senza farlo bollire.
Ammollate i fogli di gelatina in acqua, e quando è pronta strizzatela bene e aggiungetela allo sciroppo preparato e mescolate per farla sciogliere completamente. Lasciate raffreddare, e solo quando sarà completamente freddo aggiungete due gocce di essenza di ylang ylang e mescolate.
Sbucciate il mango, fatene dadini. Sgranate anche un poco di melograno.
Riempite i vasetti con il mango, colorate con i chicchi di melograno sparsi qua e là e con un cucchiaio aggiungete la gelatina preparata in modo da coprire la frutta, anche non del tutto.
Mettete in frigorifero a rassodare per un'ora circa poi il dessert sarà pronto.
Michalak dice che in alternativa all'Ylang Ylang si può usare la gelatina al gelsomino, quindi mi toccherà provare anche con quella.
ne è uscito un dessert profumato e colorato, e, inutile dirlo, buonissimo. L'ho assaporato con un po' di nostalgia per il Madagascar, ma il profumo che ho ritrovato nel vasetto mi ha riportato là per un attimo, facendomi rivivere momenti molto belli.
anche se San Valentino è appena passato tengo presente questa splendida ricetta, grazie Giuli!
RispondiEliminaUn dolce straordinario, bellissimo e golosissimo!
RispondiEliminaComplimenti davvero, hai fatto sognare anche me! Bravissima!!!
Un caro abbraccio e felice settimana!
Laura<3<3<3
wow... non riesco a immaginare il profumo perché purtroppo non sono mai stata in Madagascar.
RispondiEliminaPuoi spifferarci dove hai comprato l'essenza?
baci
Sei un portento Giuly !!!! come lo è questo dolce!! leggendo il tuo post mi sono fatta trasportare in luoghi e profumi meravigliosi !!!
RispondiEliminaUn abbraccio e ancora brava !!
Giuly da Bologna
O ma che bello!
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