Gâteau en Gelée per il Club del 27
Questo mese, il Club del 27 propone ricette freschissime, tratte dal libro Gâteau sans cuisson, di Maya Barakat Nuq perfette con questo c...
LEGGI TUTTO →Questo mese, il Club del 27 propone ricette freschissime, tratte dal libro Gâteau sans cuisson, di Maya Barakat Nuq perfette con questo c...
LEGGI TUTTO →Questo mese, il Club del 27 propone ricette freschissime, tratte dal libro Gâteau sans cuisson, di Maya Barakat Nuq perfette con questo caldo.
Io ne ho scelta una a base di frutta, che mi ha conquistato al primo sguardo, e non vi dico poi all'assaggio.
Una idea veramente indovinata per concludere una cena estiva, fresca e gradevolissima.
Gâteau en Gelée
per 6 persone
600 g di frutta a polpa gialla, mista
(melone, pesche, albicocche, mango, prugne)
25 cl di Cognac
100 g di zucchero
Per la gelée:
150 g di zucchero
25 cl di Kirsch (in alternativa Maraschino)
20 g di gelatina In polvere
(in alternativa potete usare la gelatina in fogli)
Sbucciate la frutta, eliminate i noccioli da pesche e albicocche, tagliate tutto a dadini possibilmente della stessa misura.
Trasferite tutto in una ciotola, aggiungete lo zucchero e il Cognac, mescolate. Coprite la ciotola con la pellicola e mettete a macerare in frigo per un'ora circa.
Mentre la frutta riposa, preparate la gelée.
In una casseruola mescolate lo zucchero con 75 cl d'acqua e mettetelo su fuoco dolce portando tutto a ebollizione quindi incorporate la gelatina e lasciatela fondere mescolando. Se optate per la gelatina in fogli, fatela prima ammollare in acqua fredda, poi strizzatela bene e unitela allo sciroppo di acqua e zucchero.
Lasciatela raffreddare poi unite il Kirsch, o il Maraschino.
Scegliete dei bicchieri a piacere, colate un po' di gelatina sul fondo fino a fare uno strato.
Mettete in frigorifero a rassodare. Per velocizzare la cosa potete usare il freezer.
Una volta rassodata la gelatina, scolate bene la frutta dalla marinata.
Con un cucchiaio mettete la frutta sopra la gelatina e compattatela in uno strato. Versate poca gelatina in modo che penetri nella frutta e rimettete in frigorifero a rassodare.
Una volta soda, fate un ulteriore strato di gelatina e rimettete in frigo finché è soda e ripetete la stessa operazione frutta-gelatina terminando con un ultimo strato di gelatina.
Mettete tutto in frigorifero fino al momento di servire.
Se volete velocizzare la preparazione, basterà mescolare tutta insieme la frutta con la gelatina e riempire i bicchieri prescelti e poi mettere in frigo a rassodare.
Una ricetta veramente furba, leggera e fresca, di quelle che piacciono a me, massima resa e minimo sforzo.
Provatela!
Il libro della settimana Cook_my_Books è Pulse Modern Recipes With Beans, Peas di Eleanor Maidment e, come si può intuire dal titolo, è un vero compendio dedicato a fagioli, ceci, e piselli con ricette che ti trascinano in un giro del mondo profumato, saporito e davvero interessante.
Come la ricetta che ho scelto io.
Ceci e riso al forno con carciofi grigliati
per 4 persone
200 g di riso Basmati bianco
1 peperone rosso
2 cipolle tritate
2 spicchi d'aglio tritati finemente
1 cucchiaio colmo di concentrato di pomodoro
1 cucchiaino abbondante di paprika affumicata
2 cucchiai abbondanti di olio e.v.d'oliva
il succo di mezzo limone
1 lattina da 400 g di ceci, scolati e sciacquati
200 g di cuori di carciofo (anche surgelati)
500 ml di brodo vegetale
Per prima cosa, sbollentate i carciofi surgelati per qualche minuto, scolateli, asciugateli in un telo da cucina e grigliateli su una bistecchiera. Teneteli da parte.
Scolatelo dall'acqua torbida e ripetete il procedimento altre due volte, o finché l'acqua resterà limpida.
Lasciate il riso in ammollo in acqua fredda.
Mondate e lavate il peperone rosso, tagliatelo a striscioline sottili.
In una larga padella, o una teglia da forno, scaldate l'olio a fuoco medio-alto, unite le cipolle e lasciatele ammorbidire con un pizzico di sale per almeno 5 minuti, poi unite l'aglio e il peperone a striscioline, lasciate insaporire tutto mescolando e fateli colorire.
Aggiungete il concentrato di pomodoro, la paprika affumicata e continuate la cottura, mescolando, per altri due minuti.
Scolate il riso dall'acqua e aggiungetelo alle verdure, unite anche i ceci, un altro mezzo cucchiaino di sale e il succo di limone. Date una mescolata e versate il brodo. Portate tutto a ebollizione, poi disponete i carciofi grigliati sulla superficie.
Trasferite la teglia in forno e cuocete per 30-35 minuti, finchè il tutto sarà dorato e croccante.
Sfornate e lasciate riposare per qualche minuto. Servite con spicchi di limone.
Volendo, potete accompagnare questo piatto con una insalata verde, con dell'aioli o anche con della feta tagliata a cubetti.
Potete sostituire i ceci con dei fagioli cannellini o con fagioli neri.
Un piatto unico, gustoso e ricco, e quel tocco di limone che esalta i sapori
Ho scelto questa ricetta dal libro Rachel Khoo's Kitchen che stiamo sfogliando in quest'ultima settimana, un po' perché l'uomo di casa ama le quaglie, ma soprattutto perché mi ha incuriosito la storia del suo forno per lillipuziani.
Rachel Khoo! Un'autrice che ti fa venire voglia di
cucinare e lei lo ha fatto per anni in una cucina parigina così piccola che potresti tranquillamente usarla come
un armadio a muro. E io, col mio forno standard, mi sono sentita subito in sintonia. L'idea che lei cucinasse con un forno delle dimensioni di una scatola da scarpe mi ha incuriosito, me la sono immaginata a fare acrobazie per infilare una teglia, a usare un termometro come una bacchetta magica, e invece lei tira fuori il coniglio dal cappello, mette tutto in una piccola teglia a misura di quel fornetto da casa delle bambole, et voilà, via con le quaglie! Piccole, graziose, perfette per il mio "pranzo tascabile"
Che poi, a dirla tutta, erano così buone che quasi quasi mi
sono pentita di non averne cucinate di più. Ma non ditelo a nessuno, eh?
Quaglie alla birra con patate e carote
4 quaglie di medie dimensioni
300 g di salsiccia (in alternativa, carne trita di manzo)
1 limone non trattato
1 bottiglia di birra chiara (circa 330 ml)
100 g di miele di acacia
8 carote
350 g di patate novelle
100 ml di panna liquida fresca
1 cucchiaio colmo di senape integrale (quella coi semini)
20 g di prezzemolo tritato
sale, pepe macinato al momento
Scaldate il forno a 200° ventilato
pelate le carote, dividetele a metà per il lungo, pelate le patate.
Lavate le verdure e asciugatele.
Pulite, fiammeggiate le quaglie, conditele con abbondante sale e pepe.
Grattugiate la scorza del limone e strofinatela sulle quaglie.
Spremete il limone, conservando parte della buccia.
In una ciotola mescolate la birra, il succo di limone e il miele, mettete da parte.
Tritate finemente il prezzemolo ben lavato e asciugato insieme alle bucce di limone che avete conservato.
Spellate la salsiccia, mescolatela con il trito di prezzemolo e bucce di limone, sale e pepe.
Riempite le cavità delle quaglie con il composto, spingendolo bene all'interno per farlo adattare.
Legate insieme le zampe delle quaglie in modo che non si aprano in cottura.
Disponete le quaglie in una teglia da forno con il petto rivolto verso il basso, unite carote e patate.
Versateci sopra la marinata alla birra e coprite con un foglio di alluminio.
Cuocete per un'ora prima di rimuovere l'alluminio, girate le quaglie con il petto verso l'alto e continuate la cottura per altri 25 minuti o finché le quaglie saranno ben dorate.
Togliete le quaglie e le verdure dalla teglia, tenendole in caldo direttamente in un piatto di servizio.
Mettete la teglia con il fondo di cottura su fuoco medio, portate a ebollizione in modo che si riduca un pochino, poi aggiungete senape e panna. Lasciate insaporire qualche minuto poi versate la salsa cremosa, ben calda, su quaglie e verdure e servite immediatamente.
Il libro Cook_my_Books di questa settimana è colorato e creativo come la sua autrice Rachel Khoo, star di tre serie televisive BBC, autrice di libri di cucina che sono ormai bestseller, nonchè illustratrice e molto altro, che con questo suo "Rachel Khoo's Kitchen Notebook" ci regala qualcosa di esuberante, quasi un robusto quaderno con gli angoli arrotondati, dove ogni pagina è una scoperta di ricette deliziose, di idee ricche di stile e di foto, di illustrazioni, di racconti e aneddoti coinvolgenti. Un libro decisamente diverso, che ti fa sorridere di sorpresa ogni volta che lo apri. E io mi sono ritrovata a sorridere da sola, sentendomi anche un po' scema, leggendo il racconto di come è nato il piatto che ho scelto di fare.
Rachel infatti dice che l'ispirazione è arrivata dopo una giornata di sci sulla neve di St.Moritz, posto alquanto improbabile per una zuppa fredda di cetrioli, e di aver bevuto un gin tonic a cui il barista aveva aggiunto del pepe e una fetta di cetriolo. Il contrasto con i sapori del ginepro e del liquore l'hanno talmente colpita che ha deciso di mettere tutto in un nuovo piatto.
Quindi se, come me , amate i cetrioli, questa zuppa con la sua combinazione di sapori vivaci e rinfrescanti, fa per voi. La amerete e sarà il piatto della vostra estate.
Zuppa fredda di cetrioli
(Chilled cucumber soup)
per 2 persone
2 o 3 cetrioli grandi
4 gambe di sedano (con le foglie)
1 o 2 cucchiaini di aceto di vino bianco
10 bacche di ginepro
4 cucchiai abbondanti di crème fraîche
sale, pepe bianco
Macinate le bacche di ginepro con 1 cucchiaino di sale fino a
ottenere una polvere fine usando un macinino per le spezie o usando un pestello e un
mortaio. Lavate e sfibrate le coste di sedano, meglio però prenderle dal cuore con le loro foglie tenere, lavate e asciugate anche i cetrioli, eliminate un pezzetto dalle estremità, poi, senza togliere la buccia, tenetene da parte circa 200 g e tritate grossolanamente il resto dei cetrioli insieme al sedano.
Trasferite il trito di sedano e cetrioli in un frullatore insieme all'aceto di vino bianco e frullate, anche a più riprese, fino ad ottenere un composto il più fine possibile.
Ora prendete un setaccio a maglia fine, foderatelo con una mussola sottile, un tessuto pulito, sempre sottile. Versate il frullato di sedano e cetrioli sulla mussola, raccogliete i lembi del tessuto in modo che l'interno sia perfettamente contenuto e chiuso e iniziate a torcere in modo da spremere ed estrarre il succo. Fate più volte questa operazione in modo che esca più succo possibile..
Raccoglietelo in una brocca e mettetela in frigorifero per almeno 30 minuti, o nel freezer 15 minuti.
Dovrà essere ghiacciato.
Trasferite la polpa spremuta rimasta nel tessuto in una ciotola, aggiungete la crème fraîche e le bacche di ginepro macinate, mescolate bene per amalgamare tutto.. Tenete in frigorifero fino al momento dell'uso.
Ora, con la mandolina, affettate sottili i 200 g di cetriolo che avevate messo da parte.
Condite con sale e abbondante pepe bianco macinato al momento e lasciateli qualche minuto in un piatto fondo.
Per servire, dividete il brodo di cetriolo fra le ciotole, scolate dal liquido i cetrioli affettati e ripartiteli nelle ciotole, con il composto di crème fraîche e trito di cetrioli preparate delle quenelles usando un paio di cucchiai e aggiungetele alla zuppa.
Servite immediatamente.
Consigli:
- la zuppa è deliziosa così, ma se volete potete aggiungere gamberi cotti e sgusciati, polpa di granchio e anche striscioline di prosciutto crudo.
- Meglio tenere cetrioli e sedano prima di preparare la zuppa, la aiuterà a raffreddare più velocemente.
Chiudo la settimana Cook_my_Books dedicata al La cocina Vasca di Maria José Serrano con dei dolcetti deliziosi ma che nascondono un piccolo mistero.
Perché a Bilbao si chiama pastel de arroz (torta di riso)
una piccola crostata senza riso? È un enigma a cui, a quanto pare, l'autrice non sa dare una risposta semplice.
Dopo varie ricerche su vecchi libri e domande in giro per la città, restò con la domanda irrisolta. Potevano essere una stranezza capricciosa simile al mince pie britannico o al coniglio gallese? O l'idea venne ai marinai baschi di ritorno dall'Estremo Oriente? O ancora dalle Filippine (un tempo dominate dagli spagnoli) o forse dal Giappone dove le torte di riso sono sempre esistite?
Solo un libro scritto dalle tre sorelle Azcaray Egilor ad inizio Novecento, intitolato El Amparo: sus platos clàsicos, apre a una nuova ricerca in base a una ricetta di arroz de leche (budino di riso) arricchito con tuorli d'uovo, burro e un pizzico di cannella. Il suggerimento che nasce è che i pasteles di arroz potevano essere preparati con la farina di riso al posto di quella di grano. Sarà questa la risposta? Chissà!
Sta di fatto che del riso neanche l'ombra in questi dolcetti.
Tortine di riso di Bilbao
(Pastesles de arroz)
per 12 tortine
2 confezioni di pasta sfoglia pronta
per il ripieno:
75 g di burro morbido, a temperatura ambiente
130 g di zucchero semolato
2 uova medie
125 g di farina 00
500 ml di latte intero
1 pizzico di sale
Scaldate il forno a 180° statico, oppure 160° ventilato
Prendete una teglia da muffin, imburrate generosamente gli incavi
Ora prendete la pasta sfoglia, srotolate la pasta, copritela con un po' di carta forno e tiratela ancora leggermente col mattarello. Fate la stessa cosa anche con l'altra sfoglia. Con un coppapasta da 8 cm. ricavate tanti dischi quante sono le cavità imburrate (almeno 12) e inseriteli in ognuna, modellandoli.
Ritagliate della carta forno a misura da inserire dentro la pasta già messa negli stampi.
Riempiteli tutti con le palline di ceramica per la cottura in bianco, o con i fagioli, quello che volete.
Mettete in forno e cuocete per 10 minuti.
Nel frattempo preparate il ripieno.
Con le fruste elettriche montate il burro e lo zucchero in una ciotola, fino ad avere un composto chiaro e spumoso. Unite le uova una alla volta, e continuate a montare finché non saranno ben incorporate.
Unite la farina, poco alla volta, aiutandovi con il latte fatto scendere lentamente.
Trasferite il composto in una brocca.
Togliete lo stampo dal forno, eliminate la carta e le palline di ceramica, o i fagioli.
Versate il composto in ogni cavità con la pasta sfoglia, arrivando fino al bordo.
Rimettete nel centro del forno per 15 o 20 minuti, o fino a doratura.
Servitele calde o fredde, come preferite.
Secondo me danno il loro meglio tiepide.
Un dolcetto di quelli che si fanno in un attimo, quando ti prende la voglia di dolce, che ti sorprende per la scioglievolezza della crema in contrasto con la sfoglia croccante.
La prossima volta aggiungerò un pizzico di cannella, ci starebbe benissimo!
Questa è un'altra ricetta che ho scelto dal libro Cook_my_Books di questa settimana, La cocina vasca di Maria José Sevilla.
L'idea dei peperoni ripieni di pesce e poi fritti mi ha intrigato parecchio, solo che il tipo di peperone della ricetta, il Piquillo tipico della Navarra, qui da noi non è molto frequentato ma si può ovviare con i peperoni rossi a corno, di quelli piccoli.
Di solito al super si trovano confezionati insieme sia rossi che gialli. Per questa preparazione servono quelli rossi.
per 4 persone
200 g di pesce a polpa bianca e soda (nasello, merluzzo, pescatrice)
300 g di peperoni rossi a corno, piccoli
1 cipolla tritata finemente
1 spicchio d'aglio, tritato finemente
1 carota, pelata, lavata e tritata a dadini
1 peperone verde, mondato e privato da semi e filamenti, tritato a dadini
1 cucchiaio abbondante di prezzemolo tritato finemente
100 ml di olio e.v. d'oliva
2 uova medie, sbattute
poca farina
sale, pepe nero macinato al momento
per la salsa:
250 ml di fumetto di pesce
1/2 cipolla piccola, affettata sottile
2 peperoni rossi normali, arrostiti
2 peperoni a corno rossi, piccoli
2 o 3 cucchiai di olio e.v. d'oliva
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
sale, pepe
Scaldate metà dell'olio in una capiente casseruola. Unite la cipolla, l'aglio, la carota, il peperone verde a dadini e lasciate soffriggere a fuoco basso. Quando le verdure saranno appassite, unite il pesce sminuzzato e il prezzemolo. Condite con il sale e il pepe nero. Continuate la cottura per qualche minuto mescolando. Una volta che il pesce è pressocchè cotto, spegnete, date una ulteriore mescolata e tenete da parte.
Arrostite i peperoni rossi, potete farlo nella friggitrice ad aria, o in forno, o direttamente sulla fiamma del fornello, come preferite, anche il giorno prima, l'importante è che siano arrostiti. Una volta pronti, spellateli e teneteli da parte.
Con un cucchiaio riempiteli bene con il composto di pesce e verdure.
In un largo piatto sbattete le uova.
Mettete a scaldare il resto dell'olio in una piccola casseruola in modo che friggano nell'olio profondo.
Ora passate ogni peperone ripieno nella farina e poi nell'uovo sbattuto. Friggeteli, pochi per volta, nell'olio caldo rigirandoli solo una volta per farli colorire un po'.
Scolateli man mano su un piatto coperto di carta da cucina per eliminare eventuale unto in eccesso.
Trasferiteli in una casseruola bassa, o in una pentola di terracotta assicurandovi che non si tocchino fra loro. Teneteli in caldo.
A parte, in un'altra padella soffriggete delicatamente la cipolla nell'olio e.v. d'oliva fino ad ammorbidirla, aggiungete i peperoni a corno tritati, i peperoni rossi bruciati e tagliati a pezzetti. Lasciate insaporire poi unite il fumetto e il prezzemolo tritato. Continuate a cuocere il tutto per un altro paio di minuti e poi passate tutto al minipimer.
Regolate di sale e di pepe.
Versate la salsa sui peperoni ripieni dentro la casseruola o la pentola di terracotta.
Passatela in forno qualche minuto in modo che si riscaldi, completate con un pizzico di prezzemolo tritato e poi servite.
Un piatto goloso e, se ne avessi preparata doppia dose, non ci sarebbe bastato lo stesso.
Il libro della settimana per Cook_my_Books è La cocina vasca di Maria José Sevilla.
Un'ampia panoramica sulla ricca cucina basca che spazia dai classici pintxos alle zuppe saporite, dai piatti di pesce fresco
alle carni succulente. Un libro per scoprire la diversità e la
complessità di una gastronomia che conquista ad ogni assaggio. Una cucina che parla al cuore, un po' come la nostra, fatta di sapori intensi e di calore.
Da questo libro ho scelto qualche ricetta, la prima che vi propongo è un piatto a base di fagioli.
I baschi adorano i fagioli. Amano i fagioli rossi, i fagioli
neri e, in misura minore, i fagioli bianchi. C'è, tuttavia, un'eccezione.
Adorano il tipo di fagiolo bianco noto come pocha – il nome si riferisce al
colore chiaro della sua buccia, è burroso e delicato ma se non li trovate, fate come consiglia Maria José, usate qualsiasi tipo di fagiolo bianco, secco.
Fagioli con le quaglie
per 2 persone
2 quaglie eviscerate, fiammeggiate, lavate e asciugate
400 g di fagioli bianchi, per me cannellini secchi
2 o 3 cucchiai abbondanti di olio e.v. d'oliva.
1 ciuffo abbondante di erba cipollina
Per la marinata:
150 ml di vino bianco secco
150 ml di aceto di mele
150 ml di acqua
1 cucchiaino di aghi di rosmarino tritati finemente
Per la salsa:
1 cipolla tritata finemente
3 spicchi d'aglio tritati finemente
3 cucchiai di olio e.v. d'oliva
1 carota, pelata lavata, asciugata e tritata
1/2 peperone rosso privato di semi e filamenti, tritato
1/2 peperone verde privato di semi e filamenti, tritato
50 g di passata di pomodoro
sale, pepe nero macinato al momento
La sera prima mettete a bagno i fagioli secchi.
In una ciotola capiente mescolate tutti gli ingredienti della marinata.
Con un coltello affilato, o con una forbice da cucina, dividete ogni quaglia in due metà e unitele al liquido della marinata. Fate in modo che siano immerse completamente. Sigillate con la pellicola e lasciatele a bagno per almeno un'ora.
Scolate i fagioli e metteteli in una pentola poi versate acqua a sufficienza per coprirli. Salate e portate a ebollizione, abbassate il fuoco e lasciate sobbollire per 45 minuti, o fin quando saranno teneri. Aggiungete altra acqua se necessario. Evitate di mescolare per non rompere i fagioli, basterà solo scuotere la pentola ogni tanto durante la cottura.
Nel frattempo preparate la salsa. Scaldate l'olio in una casseruola, aggiungete la cipolla e fatela appassire, poi unite l'aglio, la carota, i peperoni verdi e rossi.
Mescolate e fate cuocere a fuoco medio finché si saranno ammorbiditi, quindi aggiungete la salsa di pomodoro e continuate a fuoco dolce per qualche minuto. Regolate di sale e di pepe. Tenete in caldo.
Togliete le quaglie dalla marinata e asciugatele tamponandole con della carta assorbente.
Conditele con abbondante sale e pepe nero.
Scaldate due o tre cucchiai di olio in una padella, fate rosolare bene le quaglie da tutti i lati finchè non prendono colore.
Rimettete la salsa sul fuoco, unite le quaglie e mescolate piano. Lasciate cuocere per un altro paio di minuti, poi aggiungete delicatamente i fagioli e parte del loro liquido di cottura. Scuotete un po' la padella per amalgamare il tutto.
Continuate a cuocere a fuoco dolce per altri 10/12 minuti, finché le quaglie saranno cotte.
Dividete quaglie e fagioli in due ciotole individuali, cospargete tutto con l'erba cipollina tagliuzzata e servite.
E' stato un piatto molto apprezzato.
.
Sempre da quel meraviglioso libro che stiamo sfogliando con Cook_my_Books questa settimana, Vintage cakes, di Julie Richarsdson, ho scelto una torta un po' più semplice ma altrettanto particolare per festeggiare il mio anniversario di matrimonio, che è caduto più o meno nella data del compleanno della mia amica Manuela, motore inarrestabile del gruppo, e di cui vi ho parlato nel post precedente.
Ho deciso per una torta al cioccolato resa speciale dalla cottura rovesciata e dalla dolcezza delle albicocche, non molto fotogenica in verità, ma di una bontà indescrivibile.
Torta rovesciata al cioccolato e albicocche
per il caramello:
60 g di burro non salato
160 g di zucchero di canna scuro, tipo muscovado
6 o 8 albicocche medie, sode ma mature.
Per la torta:
115 g di cioccolato fondente, tritato
115 g di burro non salato
140 g di farina
160 g di zucchero
30 g di cacao amaro
2 uova
1 cucchiaino e mezzo di cardamomo macinato
1/2 cucchiaino di bicarbonato
120 g di latticello a temperatua ambiente
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
per accompagnare:
panna montata
Imburrate fondo e bordi di una tortiera apribile da 23 - 24 cm. e rivestite il fondo con la carta forno.
Scaldate il forno a 175° e posizionate la griglia al centro.
Lavate e asciugate le albicocche, dividetele a metà ed eliminate il nocciolo, quindi tagliate ancora in due spicchi ogni metà. Dovrete avere 4 spicchi da ogni albicocca.
Sciogliete il burro in una padella a fuoco medio. Aggiungete lo zucchero nel burro fuso fino a quando non si sarà sciolto. Continuare a cuocere mescolando continuamente fino a quando il composto non si sarà amalgamato e avrà assunto un colore caramello più scuro del suo colore originale e avrà assunto la forma di una specie di crema densa. Versate il caramello nella tortiera preparata e lasciatela raffreddare per qualche minuto prima di disporre gli spicchi di albicocca, con il lato tagliato verso il basso, sopra il caramello.
Fondete insieme il burro e il cioccolato a bagnomaria o anche in microonde alla potenza di 350, per non rovinare il cioccolato. Controllate e mescolate in modo che tutto sia ben amalgamato e liscio. Lasciate raffreddare leggermente.
A parte, in una ciotola capiente, setacciate la farina, lo zucchero, il cacao, il cardamomo, il bicarbonato e il sale. Date una mescolata al composto in modo che sia ben amalgamato.
Con la frusta a mano, mescolate insieme le uova, il latticello e la vaniglia e poi unite tutto al cioccolato fuso col burro, mescolate con pazienza e poi aggiungete questo composto agli ingredienti secchi e mescolate
l'impasto con una spatola fino a ottenere un impasto omogeneo.
Versatelo delicatamente sulle albicocche nella teglia. Sbattetela leggermente sul tavolo perchè si compatti.
Posizionate la teglia al centro del forno e cuocete finché
uno stuzzicadenti inserito nella metà superiore della torta non ne esce pulito, ci vorranno circa 50 minuti. Lasciate raffreddare la torta nella sua teglia su una griglia
per 30 minuti, quindi capovolgetela su un piatto, lasciando la teglia sopra la
torta qualche minuto. Sollevate la
teglia dalla torta e staccate la carta da forno. Servitela tiepida con una
cucchiaiata di panna montata.
Questa torta rende al meglio se assaggiata il giorno stesso in cui viene preparata, ma può essere conservata a temperatura ambiente fino a 2 giorni. Ma credetemi, difficilmente ci arriva.