Mag About Food
MTC
Passiamole in rivista
la consueta rubrica del lunedì di Mag About Food di MTChallenge esce con le ricette che stavolta abbiamo selezionato dalle riviste tedesche Essen&Trinken e LEA Kochspass.
Io mi sono divertita a prepararne un paio
volete sapere come ho fatto e se mi sono piaciute?
Le trovate tutte sulla pagina di MAG About Food
Non perdetevele!
Io mi sono divertita a prepararne un paio
volete sapere come ho fatto e se mi sono piaciute?
Le trovate tutte sulla pagina di MAG About Food
Non perdetevele!
carne
Il Club del 27
MTC
secondi
Ginger Beef per il Club del 27
E' già passato un mese? Sono stati giorni talmente intensi che ho perso il conto e di colpo mi ritrovo al 27.
All'appuntamento arrivo con il fiato corto ma con una ricetta veramente ottima tratta dal libro Bring it! di Ali Rosen. Tantissimi suggerimenti davvero sfiziosi per piatti che si possono portare ad un potluck party. E ne ho imparata un'altra.
Detto in parole povere, un potluck party è un evento in cui ogni partecipante porta un piatto di cibo, che so, una cena a casa di amici dove ognuno porta qualcosa e in questo modo si ha la possibilità di avere un ricco buffet senza che ci si ammazzi di fatica...ci puoi portare quello che preferisci, magari concordandolo con chi ospita , spaziando dall'antipasto al dolce ed è un ottimo modo per condividere le ricette, oppure di assaggiare cibi che solitamente non prepareremmo. Insomma una bella cosa, secondo me, che potrete approfondire grazie a MTChallenge .
Da questo libro, per il Club del 27 io ho scelto una ricetta che solo a leggerla mi ha fatto molta gola.
Semplice e veloce, ricca di sapore, che ha conquistato me e pure quel signore che abita con me, solitamente tradizionalista.
Ginger Beef
per 3 persone di buon appetito
500/600 g filetto di manzo in un pezzo unico, o altra parte che sia adatta.
6 o 7 cipollotti freschi
40 g di zenzero fresco (pesato pulito)
2 cucchiai salsa di soia
1 cucchiaio scarso di aceto balsamico
2 cucchiai di olio e.v. + quello per la padella
sale
Mondate, lavate e asciugate i cipollotti, tagliateli a fette sottili e raccoglieteli in una ciotola.
Eliminate la scorza allo zenzero e pesatene 40 g poi tritate tutto abbastanza finemente e aggiungetelo ai cipollotti. Unite anche la salsa di soia, l'aceto balsamico, l'olio e il sale. Mescolate con delicatezza, sigillate con la pellicola e tenete da parte.
In una padella, preferibilmente antiaderente, scaldate un poco di olio.
Prendete il filetto di manzo intero e dividetelo a metà, massaggiate i due pezzi con del sale, fateli dorare nell'olio caldo da tutti i lati e cuoceteli per circa 5/8 minuti rigirandoli spessissimo per avere alla fine una cottura uniforme.
Ovviamente per questo regolatevi secondo i vostri gusti, se la carne vi piace al sangue o più cotta. Il mio consiglio per il filetto è di lasciarlo davvero al sangue, altrimenti indurirà troppo e non avrà la stessa resa.
Una volta pronta la carne, toglietela dalla padella, lasciatela riposare un paio di minuti, poi affettatela a grossi pezzi e disponetela nei piatti insieme al condimento di cipollotti e zenzero.
Non lasciatevi spaventare dalla quantità di cipolla, non prevarrà assolutamente e lo zenzero regalerà il suo meraviglioso aroma alla carne rendendola davvero deliziosa.
Un piatto da fare, rifare e rifare...
All'appuntamento arrivo con il fiato corto ma con una ricetta veramente ottima tratta dal libro Bring it! di Ali Rosen. Tantissimi suggerimenti davvero sfiziosi per piatti che si possono portare ad un potluck party. E ne ho imparata un'altra.
Detto in parole povere, un potluck party è un evento in cui ogni partecipante porta un piatto di cibo, che so, una cena a casa di amici dove ognuno porta qualcosa e in questo modo si ha la possibilità di avere un ricco buffet senza che ci si ammazzi di fatica...ci puoi portare quello che preferisci, magari concordandolo con chi ospita , spaziando dall'antipasto al dolce ed è un ottimo modo per condividere le ricette, oppure di assaggiare cibi che solitamente non prepareremmo. Insomma una bella cosa, secondo me, che potrete approfondire grazie a MTChallenge .
Da questo libro, per il Club del 27 io ho scelto una ricetta che solo a leggerla mi ha fatto molta gola.
Semplice e veloce, ricca di sapore, che ha conquistato me e pure quel signore che abita con me, solitamente tradizionalista.
Ginger Beef
per 3 persone di buon appetito
500/600 g filetto di manzo in un pezzo unico, o altra parte che sia adatta.
6 o 7 cipollotti freschi
40 g di zenzero fresco (pesato pulito)
2 cucchiai salsa di soia
1 cucchiaio scarso di aceto balsamico
2 cucchiai di olio e.v. + quello per la padella
sale
Mondate, lavate e asciugate i cipollotti, tagliateli a fette sottili e raccoglieteli in una ciotola.
Eliminate la scorza allo zenzero e pesatene 40 g poi tritate tutto abbastanza finemente e aggiungetelo ai cipollotti. Unite anche la salsa di soia, l'aceto balsamico, l'olio e il sale. Mescolate con delicatezza, sigillate con la pellicola e tenete da parte.
In una padella, preferibilmente antiaderente, scaldate un poco di olio.
Prendete il filetto di manzo intero e dividetelo a metà, massaggiate i due pezzi con del sale, fateli dorare nell'olio caldo da tutti i lati e cuoceteli per circa 5/8 minuti rigirandoli spessissimo per avere alla fine una cottura uniforme.
Ovviamente per questo regolatevi secondo i vostri gusti, se la carne vi piace al sangue o più cotta. Il mio consiglio per il filetto è di lasciarlo davvero al sangue, altrimenti indurirà troppo e non avrà la stessa resa.
Una volta pronta la carne, toglietela dalla padella, lasciatela riposare un paio di minuti, poi affettatela a grossi pezzi e disponetela nei piatti insieme al condimento di cipollotti e zenzero.
Non lasciatevi spaventare dalla quantità di cipolla, non prevarrà assolutamente e lo zenzero regalerà il suo meraviglioso aroma alla carne rendendola davvero deliziosa.
Un piatto da fare, rifare e rifare...
antipasti
MTC
secondi
verdure
La tortilla va nell'orto
eccomi alla seconda prova della sfida finale MTChallenge n. 72.
Un ciclo si chiude alla stessa maniera e con la stessa vincitrice con cui aveva avuto inizio, Mai, la mia bella catalana dagli occhi ridenti, col suo blog Il colore della curcuma.
Avevo scaldato la padella con la prova precedente, preparare la tortilla di patate classica e il mio risultato è stato QUESTO.
La sfida però consiste anche nel dare spazio alla creatività, rimanendo nei binari della tradizione e senza snaturare quello che è il cuore della ricetta. Mica facile, i voli pindarici si possono fare ma bisogna rimanere ancorati a quelli che sono gli ingredienti che devono essere riconoscibili, e richiamare tutto il sapore della tortilla classica.
Confesso che mi erano balenate diverse idee e non mi si schiodava dalla testa uno zabaione salato e certi gnocchi saltati in padella, ma i dubbi hanno preso il sopravvento per via del vino nello zabaione e ho accantonato l'idea. Poi, come sempre mi succede, la nebbia a un certo punto si dirada e allora arriva il momento di mettere in pratica i pensieri.
Non so se chiamarla rivisitazione o destrutturazione, ma questo è quello che è uscito prima dalla mia testa e poi dalla mia cucina oggi:
La tortilla va nell'orto
per 2 persone
4 grosse patate
1 cipolla bionda
7 uova di quaglia
cimette di broccolo romano
1 zucchina
qualche pomodorino multicolor
germogli di crescione
olio e.v. d'oliva
un pizzico di paprika
sale, pepe
Sbollentate in acqua bollente salata qualche cimetta di broccolo romano per circa 3 o 4 minuti, poi scolatele e passatele immediatamente sotto l'acqua fredda in modo che conservino il loro verde brillante.
Con una mandolina ricavate dei nastri da una zucchina lavata, spuntata e asciugata, e arrotolateli su se stessi.
Affettate anche i pomodorini colorati.
Mondate la cipolla, affettatela finemente poi mettetela ad appassire in un goccio d'olio, lasciatela insaporire poi aggiungete acqua calda e portatela a cottura aggiungendo liquido pian piano se si asciugasse troppo nel frattempo. Una volta cotta, frullatela a crema e tenetela in caldo dentro a un piccolo biberon.
Ora tagliate le patate a pezzetti piccolissimi, preferibilmente uguali in modo che si possano cuocere uniformemente. Io mi aiuto con un attrezzo comodissimo che li fa tutti della stessa misura in un attimo.
Friggetele, poche alla volta e a più riprese, in olio e.v. fino a quando son ben dorate e poi passatele a lasciare l'unto in eccesso su un piatto rivestito di carta cucina.
Una volta pronte tutte , salatele leggermente.
Prendete un piatto perfettamente piano, appoggiatevi in mezzo una scodella e distribuite le patate tutto intorno, formando un semicerchio che finisca un po' più sottile che nella parte superiore.
Eliminate la scodella.
Ora cuocete velocemente le uova di quaglia. Rompetele dentro a un piccolo coppapasta in modo che conservino la forma, lasciatele all'occhio di bue poi man mano posatele sopra le patate. Completate il tutto a piacere con le verdure preparate in precedenza e i germogli di crescione o di quello che trovate.
Con il biberon fate qualche goccia qua e là con la crema di cipolle e sporcate il centro del piatto con un pizzico di paprika.
Per motivi di estetica, ho messo solo tre uova sul piatto, le altre ce le siamo pappate dopo.
Tutto molto semplice no? Un po' laborioso forse, ma neanche poi tanto.
Mai, non so se quel belloccio di S. Jordi la capirebbe questa tortilla destrutturata, ma sicuramente tu saprai spiegargliela meglio di me, data la frequentazione!
Un ciclo si chiude alla stessa maniera e con la stessa vincitrice con cui aveva avuto inizio, Mai, la mia bella catalana dagli occhi ridenti, col suo blog Il colore della curcuma.
Avevo scaldato la padella con la prova precedente, preparare la tortilla di patate classica e il mio risultato è stato QUESTO.
La sfida però consiste anche nel dare spazio alla creatività, rimanendo nei binari della tradizione e senza snaturare quello che è il cuore della ricetta. Mica facile, i voli pindarici si possono fare ma bisogna rimanere ancorati a quelli che sono gli ingredienti che devono essere riconoscibili, e richiamare tutto il sapore della tortilla classica.
Confesso che mi erano balenate diverse idee e non mi si schiodava dalla testa uno zabaione salato e certi gnocchi saltati in padella, ma i dubbi hanno preso il sopravvento per via del vino nello zabaione e ho accantonato l'idea. Poi, come sempre mi succede, la nebbia a un certo punto si dirada e allora arriva il momento di mettere in pratica i pensieri.
Non so se chiamarla rivisitazione o destrutturazione, ma questo è quello che è uscito prima dalla mia testa e poi dalla mia cucina oggi:
La tortilla va nell'orto
per 2 persone
4 grosse patate
1 cipolla bionda
7 uova di quaglia
cimette di broccolo romano
1 zucchina
qualche pomodorino multicolor
germogli di crescione
olio e.v. d'oliva
un pizzico di paprika
sale, pepe
Sbollentate in acqua bollente salata qualche cimetta di broccolo romano per circa 3 o 4 minuti, poi scolatele e passatele immediatamente sotto l'acqua fredda in modo che conservino il loro verde brillante.
Con una mandolina ricavate dei nastri da una zucchina lavata, spuntata e asciugata, e arrotolateli su se stessi.
Affettate anche i pomodorini colorati.
Mondate la cipolla, affettatela finemente poi mettetela ad appassire in un goccio d'olio, lasciatela insaporire poi aggiungete acqua calda e portatela a cottura aggiungendo liquido pian piano se si asciugasse troppo nel frattempo. Una volta cotta, frullatela a crema e tenetela in caldo dentro a un piccolo biberon.
Ora tagliate le patate a pezzetti piccolissimi, preferibilmente uguali in modo che si possano cuocere uniformemente. Io mi aiuto con un attrezzo comodissimo che li fa tutti della stessa misura in un attimo.
Friggetele, poche alla volta e a più riprese, in olio e.v. fino a quando son ben dorate e poi passatele a lasciare l'unto in eccesso su un piatto rivestito di carta cucina.
Una volta pronte tutte , salatele leggermente.
Prendete un piatto perfettamente piano, appoggiatevi in mezzo una scodella e distribuite le patate tutto intorno, formando un semicerchio che finisca un po' più sottile che nella parte superiore.
Eliminate la scodella.
Ora cuocete velocemente le uova di quaglia. Rompetele dentro a un piccolo coppapasta in modo che conservino la forma, lasciatele all'occhio di bue poi man mano posatele sopra le patate. Completate il tutto a piacere con le verdure preparate in precedenza e i germogli di crescione o di quello che trovate.
Con il biberon fate qualche goccia qua e là con la crema di cipolle e sporcate il centro del piatto con un pizzico di paprika.
Per motivi di estetica, ho messo solo tre uova sul piatto, le altre ce le siamo pappate dopo.
Tutto molto semplice no? Un po' laborioso forse, ma neanche poi tanto.
Mai, non so se quel belloccio di S. Jordi la capirebbe questa tortilla destrutturata, ma sicuramente tu saprai spiegargliela meglio di me, data la frequentazione!
Calendario del Cibo italiano
verdure
Insalata di patate
A casa mia, quando ero ragazza, l'insalata di patate consisteva nel condire le patate lesse con prezzemolo e aglio e stop. Mi è sempre piaciuta anche così, e per molto tempo ho continuato a prepararla in questo modo, fino a quando non sono andata dai miei parenti a Vancouver. Mia cugina ce l'ha preparata alla maniera canadese per un brunch domenicale e mi era piaciuta parecchio, era una buonissima alternativa e da allora, ogni tanto, la preparo, magari aggiungendo qualche ingrediente, sperimentando insomma, ma alla fine la versione che preferisco è questa che vi propongo oggi nel quadro delle giornate del Calendario del Cibo Italiano.
L'insalata di patate di Myra
per 2 o 3 persone
4 grosse patate
2 uova
1 cipollotto fresco
2 cucchiai maionese
1 cucchiaio senape
erba cipollina q.b.
2 cucchiai olio e.v. oliva
1 cucchiaio aceto bianco
sale, pepe
Cuocete le patate con la buccia poi scolatele, lasciatele intiepidire e poi pelatele e tagliatele a tocchi raccogliendoli in una ciotola.
Rassodate le uova, raffreddatele sotto l'acqua corrente, eliminate il guscio e tagliatele a metà, sbriciolate il tuorlo sodo sulle patate, tagliate a pezzetti piccoli il bianco.
Pulite il cipollotto conservando la parte bianca. Dividetelo a metà e affettatelo sottilmente nella ciotola con le patate.
Completate con un ciuffo di erba cipollina tagliuzzata.
Condite tutto con olio, sale, pepe e l'aceto. Mescolate delicatamente per non rompere più di tanto le patate.
In una scodella miscelate la senape con la maionese in modo da avere un insieme omogeneo.
Versatelo sulle patate e mescolate con una spatola di silicone per non rovinare tutto. Lasciate riposare l'insalata ben sigillata e al fresco per almeno un'ora, poi colorate l'insalata con dell'altra erba cipollina tagliuzzata, prima di portare in tavola.
L'insalata di patate di Myra
per 2 o 3 persone
4 grosse patate
2 uova
1 cipollotto fresco
2 cucchiai maionese
1 cucchiaio senape
erba cipollina q.b.
2 cucchiai olio e.v. oliva
1 cucchiaio aceto bianco
sale, pepe
Cuocete le patate con la buccia poi scolatele, lasciatele intiepidire e poi pelatele e tagliatele a tocchi raccogliendoli in una ciotola.
Rassodate le uova, raffreddatele sotto l'acqua corrente, eliminate il guscio e tagliatele a metà, sbriciolate il tuorlo sodo sulle patate, tagliate a pezzetti piccoli il bianco.
Pulite il cipollotto conservando la parte bianca. Dividetelo a metà e affettatelo sottilmente nella ciotola con le patate.
Completate con un ciuffo di erba cipollina tagliuzzata.
Condite tutto con olio, sale, pepe e l'aceto. Mescolate delicatamente per non rompere più di tanto le patate.
In una scodella miscelate la senape con la maionese in modo da avere un insieme omogeneo.
Versatelo sulle patate e mescolate con una spatola di silicone per non rovinare tutto. Lasciate riposare l'insalata ben sigillata e al fresco per almeno un'ora, poi colorate l'insalata con dell'altra erba cipollina tagliuzzata, prima di portare in tavola.
antipasti
buffet
MTC
secondi
"La notte era calata quasi all'improvviso sulla foresta di Navarra, preceduta da una foschia poco rassicurante e il freddo si faceva sempre più pungente mentre il generale, attorniato dai suoi ufficiali, osservava l'orizzonte con il cannocchiale. Voleva essere sicuro che non ci fossero truppe nemiche nei dintorni, prima di consentire il bivacco.
Stanco e affamato Tomàs de Zumalacàrregui, generale carlista, pensava ai suoi uomini, stanchi e affamati come lui dopo quella marcia forzata. Le provviste stavano finendo ed era preoccupato di non riuscire a trovarne prima di riprendere la marcia, fortunatamente aveva ancora abbastanza denaro per acquistarne, se ne avesse trovate.. Assorto in questi pensieri osservava il terreno circostante attraverso il binocolo quando improvvisamente una folata di vento diradò la nebbia per un istante, rivelando una fioca luce che spariva e ricompariva in lontananza, fra i rami degli alberi. Esitò qualche istante prima di decidere se andare a vedere che cosa fosse quella luce oppure no, poi si risolse. Lasciò il comando al suo primo ufficiale, saltò a cavallo e partì alla volta di quella luce, sparendo nella foschia. Cavalcava piano, cercando di non perdere di vista quella luce così tremula mentre la foschia si faceva più densa, allora scese da cavallo e continuò a piedi.
Camminò per qualche minuto e alla fine arrivò ai margini del bosco, in una piccola radura. Nel buio si stagliava la sagoma di una baracca di legno e dalla piccola finestra proveniva una luce fioca, probabilmente quella che era riuscito a intravvedere nella nebbia. Arrivò alla porta cercando di non fare rumore e rimase qualche attimo in ascolto. Udì solo tramestìo di passi all'interno, e il crepitare del fuoco nel camino. Allora bussò. Venne ad aprire un uomo di mezza età un po' male in arnese con una folta barba che gli incorniciava il viso. L'uomo alzò il lume a olio che teneva in mano e lo osservò con aria interrogativa ma non sembrava spaventato. Che volete? Gli chiese. Cerco qualcosa da mangiare per me e i miei uomini, rispose.
Non ho niente, se non patate, cipolle e uova, disse l'uomo. L'unica cosa che posso fare adesso è preparare una frittata e dividere la mia cena con te.
Il generale entrò e si diresse subito verso il fuoco acceso nel camino, il freddo gli era penetrato fin nelle ossa e non gli parve vero di sentire quel benefico calore.
Il contadino mise sul tavolo un pezzo di pane, una fiaschetta d'acqua e preparò la tortilla di patate e cipolle. Cenarono in silenzio, il contadino e il generale, seduti vicini davanti al fuoco col lume acceso in mezzo al tavolo. Tomàs apprezzò il silenzio ma ancor di più la tortilla di patate, un piatto semplice ma molto nutriente e pensò che forse il contadino gli avrebbe venduto un po' delle sue scorte; non aveva cuore di confiscargliele dato che si era dimostrato così ospitale e disponibile, e aveva ancora i denari con sè. Gli propose lo scambio e l'uomo riempì un sacco con patate e cipolle, gli diede un fagotto con tutte le uova che aveva e lo congedò.
Sazio e assonnato il generale uscì ad affrontare il gelo di quella notte invernale, risalì a cavallo e tornò all'accampamento con le uova e quel sacco colmo. Anche i suoi uomini avrebbero cenato"
Come sempre i piatti più tradizionali nascono dalla necessità e diventano punti di riferimento della cucina di un Paese, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. E' questa la storia della Tortilla de patatas, emblema significativo della cucina spagnola, e anche il tema di questa Sfida n. 72 di MTChallenge.
Una sfida particolare questa, a conclusione di un viaggio iniziato 10 anni fa, appunto con la Tortilla de patatas, in una sorta di chiusura del cerchio. Un viaggio circolare che alla fine ci porta all'inizio. Tutto cambia e si trasforma nella vita, e i cambiamenti fanno quasi sempre bene, fanno crescere anche se spaventano un poco. La sfida così come l'abbiamo conosciuta e frequentata in questi anni, finisce dove era cominciata grazie a Mai e il suo blog il Colore della Curcuma. che si è aggiudicata la vittoria nella sfida precedente sull'Afternoon tea inglese. Ma non finisce la voglia e la necessità di mettersi in gioco, di imparare, di crescere che è la cifra, l'oggetto sociale di MT Challenge. Per cui niente paura, si ricomincia in maniera diversa, più strutturata e approfondita, si torna a scuola, e che scuola! Per me è stato un viaggio intenso, pieno di emozioni, di risate, di momenti di gioia e anche di soddisfazioni oltre che di nuove conoscenze, nuove persone che sono entrate nella mia vita e ne fanno parte quotidianamente, da cui attingo esperienza e sapere e che spero di ricambiare condividendo quelli che sono la mia esperienza e il mio (poco) sapere, persone a cui sono grata e riconoscente per i momenti condivisi con molta passione. Confesso che un poco di magone ce l'ho, come sempre quando qualcosa a cui tieni finisce, ma sono anche impaziente di vedere cosa succederà, come prenderà il volo la nuova esperienza MTChallenge, perchè lo so che volerà alto, molto alto.
Ora, dopo tutto questo preambolo, ecco la mia tortilla classica, semplice semplice.
Tortilla di patate e asparagi
con salsa di asparagi e coulis di pomodori crudi e basilico
per 2 persone
1 padella da cm. 20 alta 6 cm.
per la Tortilla:
600 g patate (pesate pulite)
1 piccola cipolla bionda
5 uova
sale, pepe
200 g asparagi verdi
per il coulis di pomodori crudi:
150 g pomodorini datterini
1 cucchiaino scarso di coriandolo in grani
30 g aceto di Sherry (in alternativa il balsamico)
1 cucchiaio abbondante olio e.v. d'oliva
5 o 6 foglie di basilico
sale pepe
per la salsa di asparagi:
170 g asparagi verdi, preferibilmente piccoli
40 g burro
1 scalogno
1 rametto di timo
150 g acqua
250 ml panna liquida fresca
1 cucchiaino salsa di Soia
sale, pepe.
La salsa di asparagi.
Pulite gli asparagi, eliminando la parte più dura del gambo, tagliatene le punte e scorticate con una mandolina quello che è rimasto del gambo. Lavateli e asciugateli.
Sbianchite le punte di asparagi in acqua bollente salata, lasciateceli qualche minuto poi scolatele e passatele immediatamente in acqua fredda per mantenerne il colore. Tenete da parte.
Nel tritatutto, tritate lo scalogno, e tritate abbastanza finemente anche i gambi di asparagi crudi.
Fondete il burro e fate rosolare lo scalogno insieme ai gambi tritati, lasciate soffriggere dolcemente per 5 minuti poi aggiungete il rametto di timo e i 150 g di acqua e le punte di asparagi tenute da parte (conservatene qualcuna per la decorazione) poi continuate la cottura per altri 15 minuti a fiamma media, mescolando ogni tanto. Incorporate a questo punto la panna, aumentate un poco il fuoco e lasciate sobbollire il tutto fino a che si riduce di un terzo. Mescolate spesso in modo che non attacchi. Quando è pronto frullate il tutto per 2 o 3 minuti, trasferite in una ciotola o una salsiera che possa andare a tavola e tenete in caldo. All'ultimo momento guarnitela con le punte di asparagi tenute da parte.
Il coulis di pomodori crudi.
Lavate e asciugate i datterini, divideteli a metà, eliminate i semini interni e dividete ancora in due ogni metà e poi ognuna a pezzettini piccoli. Raccogliete tutto in una ciotola, unite il coriandolo pestato nel mortaio, regolate di sale e condite con l'aceto di Sherry e l'olio. Tenete da parte.
La tortilla:
Pulite gli asparagi, eliminate la parte dura del gambo, lavateli e tagliateli a pezzi lasciando intere le punte. Sbollentateli per qualche minuto in acqua bollente salata, poi scolateli e passateli immediatamente sotto l'acqua fredda. Tenete da parte.
Una volta mondate le patate, lavate, asciugate e pesate, tagliatele a tocchi irregolari.
In una padella da 20 cm. antiaderente, scaldate l'olio e friggete le patate mescolando spesso delicatamente con una spatola di silicone per non rovinarle, aggiungete la cipolla affettata finemente, un pizzico di sale e continuate la cottura sempre facendo attenzione a non spappolare le patate. Unite anche gli asparagi e continuate sempre mescolando con attenzione fino a che le patate saranno cotte, dorate e morbide.
In una ciotola sbattete le uova con un pizzico di sale.
Una volta che le patate sono cotte, trasferitele dentro le uova sbattute, mescolate subito tutto molto bene in modo che col calore delle patate le uova non si cuociano e rimettete patate e uova nella stessa padella. Lasciate cuocere qualche minuto, poi, con l'aiuto di un piatto inumidito, e con il polso fermo, capolvolgete la tortilla sul piatto e fatela scivolare dolcemente nella padella. Rimettete sul fuoco e con un cucchiaio di legno rincalzatene i bordi lungo tutto il perimetro in modo da lasciarle la forma tonda. Cuocete ancora qualche minuto poi trasferite la tortilla nel piatto di servizio. Gustatela calda, alta soffice e saporita insieme agli accompagnamenti che preferite.
Mai, probabilmente non è "bavosa" come intendi tu, le uova qui hanno fatto più che altro da legante, ma ti garantisco che è sparita in un nanosecondo, mio marito poi ti è estremamente riconoscente. Mai più senza!!
La tortilla di patate
"La notte era calata quasi all'improvviso sulla foresta di Navarra, preceduta da una foschia poco rassicurante e il freddo si faceva sempre più pungente mentre il generale, attorniato dai suoi ufficiali, osservava l'orizzonte con il cannocchiale. Voleva essere sicuro che non ci fossero truppe nemiche nei dintorni, prima di consentire il bivacco.
Stanco e affamato Tomàs de Zumalacàrregui, generale carlista, pensava ai suoi uomini, stanchi e affamati come lui dopo quella marcia forzata. Le provviste stavano finendo ed era preoccupato di non riuscire a trovarne prima di riprendere la marcia, fortunatamente aveva ancora abbastanza denaro per acquistarne, se ne avesse trovate.. Assorto in questi pensieri osservava il terreno circostante attraverso il binocolo quando improvvisamente una folata di vento diradò la nebbia per un istante, rivelando una fioca luce che spariva e ricompariva in lontananza, fra i rami degli alberi. Esitò qualche istante prima di decidere se andare a vedere che cosa fosse quella luce oppure no, poi si risolse. Lasciò il comando al suo primo ufficiale, saltò a cavallo e partì alla volta di quella luce, sparendo nella foschia. Cavalcava piano, cercando di non perdere di vista quella luce così tremula mentre la foschia si faceva più densa, allora scese da cavallo e continuò a piedi.
Camminò per qualche minuto e alla fine arrivò ai margini del bosco, in una piccola radura. Nel buio si stagliava la sagoma di una baracca di legno e dalla piccola finestra proveniva una luce fioca, probabilmente quella che era riuscito a intravvedere nella nebbia. Arrivò alla porta cercando di non fare rumore e rimase qualche attimo in ascolto. Udì solo tramestìo di passi all'interno, e il crepitare del fuoco nel camino. Allora bussò. Venne ad aprire un uomo di mezza età un po' male in arnese con una folta barba che gli incorniciava il viso. L'uomo alzò il lume a olio che teneva in mano e lo osservò con aria interrogativa ma non sembrava spaventato. Che volete? Gli chiese. Cerco qualcosa da mangiare per me e i miei uomini, rispose.
Non ho niente, se non patate, cipolle e uova, disse l'uomo. L'unica cosa che posso fare adesso è preparare una frittata e dividere la mia cena con te.
Il generale entrò e si diresse subito verso il fuoco acceso nel camino, il freddo gli era penetrato fin nelle ossa e non gli parve vero di sentire quel benefico calore.
Il contadino mise sul tavolo un pezzo di pane, una fiaschetta d'acqua e preparò la tortilla di patate e cipolle. Cenarono in silenzio, il contadino e il generale, seduti vicini davanti al fuoco col lume acceso in mezzo al tavolo. Tomàs apprezzò il silenzio ma ancor di più la tortilla di patate, un piatto semplice ma molto nutriente e pensò che forse il contadino gli avrebbe venduto un po' delle sue scorte; non aveva cuore di confiscargliele dato che si era dimostrato così ospitale e disponibile, e aveva ancora i denari con sè. Gli propose lo scambio e l'uomo riempì un sacco con patate e cipolle, gli diede un fagotto con tutte le uova che aveva e lo congedò.
Sazio e assonnato il generale uscì ad affrontare il gelo di quella notte invernale, risalì a cavallo e tornò all'accampamento con le uova e quel sacco colmo. Anche i suoi uomini avrebbero cenato"
Come sempre i piatti più tradizionali nascono dalla necessità e diventano punti di riferimento della cucina di un Paese, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. E' questa la storia della Tortilla de patatas, emblema significativo della cucina spagnola, e anche il tema di questa Sfida n. 72 di MTChallenge.
Una sfida particolare questa, a conclusione di un viaggio iniziato 10 anni fa, appunto con la Tortilla de patatas, in una sorta di chiusura del cerchio. Un viaggio circolare che alla fine ci porta all'inizio. Tutto cambia e si trasforma nella vita, e i cambiamenti fanno quasi sempre bene, fanno crescere anche se spaventano un poco. La sfida così come l'abbiamo conosciuta e frequentata in questi anni, finisce dove era cominciata grazie a Mai e il suo blog il Colore della Curcuma. che si è aggiudicata la vittoria nella sfida precedente sull'Afternoon tea inglese. Ma non finisce la voglia e la necessità di mettersi in gioco, di imparare, di crescere che è la cifra, l'oggetto sociale di MT Challenge. Per cui niente paura, si ricomincia in maniera diversa, più strutturata e approfondita, si torna a scuola, e che scuola! Per me è stato un viaggio intenso, pieno di emozioni, di risate, di momenti di gioia e anche di soddisfazioni oltre che di nuove conoscenze, nuove persone che sono entrate nella mia vita e ne fanno parte quotidianamente, da cui attingo esperienza e sapere e che spero di ricambiare condividendo quelli che sono la mia esperienza e il mio (poco) sapere, persone a cui sono grata e riconoscente per i momenti condivisi con molta passione. Confesso che un poco di magone ce l'ho, come sempre quando qualcosa a cui tieni finisce, ma sono anche impaziente di vedere cosa succederà, come prenderà il volo la nuova esperienza MTChallenge, perchè lo so che volerà alto, molto alto.
Ora, dopo tutto questo preambolo, ecco la mia tortilla classica, semplice semplice.
Tortilla di patate e asparagi
con salsa di asparagi e coulis di pomodori crudi e basilico
per 2 persone
1 padella da cm. 20 alta 6 cm.
per la Tortilla:
600 g patate (pesate pulite)
1 piccola cipolla bionda
5 uova
sale, pepe
200 g asparagi verdi
per il coulis di pomodori crudi:
150 g pomodorini datterini
1 cucchiaino scarso di coriandolo in grani
30 g aceto di Sherry (in alternativa il balsamico)
1 cucchiaio abbondante olio e.v. d'oliva
5 o 6 foglie di basilico
sale pepe
per la salsa di asparagi:
170 g asparagi verdi, preferibilmente piccoli
40 g burro
1 scalogno
1 rametto di timo
150 g acqua
250 ml panna liquida fresca
1 cucchiaino salsa di Soia
sale, pepe.
La salsa di asparagi.
Pulite gli asparagi, eliminando la parte più dura del gambo, tagliatene le punte e scorticate con una mandolina quello che è rimasto del gambo. Lavateli e asciugateli.
Sbianchite le punte di asparagi in acqua bollente salata, lasciateceli qualche minuto poi scolatele e passatele immediatamente in acqua fredda per mantenerne il colore. Tenete da parte.
Nel tritatutto, tritate lo scalogno, e tritate abbastanza finemente anche i gambi di asparagi crudi.
Fondete il burro e fate rosolare lo scalogno insieme ai gambi tritati, lasciate soffriggere dolcemente per 5 minuti poi aggiungete il rametto di timo e i 150 g di acqua e le punte di asparagi tenute da parte (conservatene qualcuna per la decorazione) poi continuate la cottura per altri 15 minuti a fiamma media, mescolando ogni tanto. Incorporate a questo punto la panna, aumentate un poco il fuoco e lasciate sobbollire il tutto fino a che si riduce di un terzo. Mescolate spesso in modo che non attacchi. Quando è pronto frullate il tutto per 2 o 3 minuti, trasferite in una ciotola o una salsiera che possa andare a tavola e tenete in caldo. All'ultimo momento guarnitela con le punte di asparagi tenute da parte.
Il coulis di pomodori crudi.
Lavate e asciugate i datterini, divideteli a metà, eliminate i semini interni e dividete ancora in due ogni metà e poi ognuna a pezzettini piccoli. Raccogliete tutto in una ciotola, unite il coriandolo pestato nel mortaio, regolate di sale e condite con l'aceto di Sherry e l'olio. Tenete da parte.
La tortilla:
Pulite gli asparagi, eliminate la parte dura del gambo, lavateli e tagliateli a pezzi lasciando intere le punte. Sbollentateli per qualche minuto in acqua bollente salata, poi scolateli e passateli immediatamente sotto l'acqua fredda. Tenete da parte.
Una volta mondate le patate, lavate, asciugate e pesate, tagliatele a tocchi irregolari.
In una padella da 20 cm. antiaderente, scaldate l'olio e friggete le patate mescolando spesso delicatamente con una spatola di silicone per non rovinarle, aggiungete la cipolla affettata finemente, un pizzico di sale e continuate la cottura sempre facendo attenzione a non spappolare le patate. Unite anche gli asparagi e continuate sempre mescolando con attenzione fino a che le patate saranno cotte, dorate e morbide.
In una ciotola sbattete le uova con un pizzico di sale.
Una volta che le patate sono cotte, trasferitele dentro le uova sbattute, mescolate subito tutto molto bene in modo che col calore delle patate le uova non si cuociano e rimettete patate e uova nella stessa padella. Lasciate cuocere qualche minuto, poi, con l'aiuto di un piatto inumidito, e con il polso fermo, capolvolgete la tortilla sul piatto e fatela scivolare dolcemente nella padella. Rimettete sul fuoco e con un cucchiaio di legno rincalzatene i bordi lungo tutto il perimetro in modo da lasciarle la forma tonda. Cuocete ancora qualche minuto poi trasferite la tortilla nel piatto di servizio. Gustatela calda, alta soffice e saporita insieme agli accompagnamenti che preferite.
Mai, probabilmente non è "bavosa" come intendi tu, le uova qui hanno fatto più che altro da legante, ma ti garantisco che è sparita in un nanosecondo, mio marito poi ti è estremamente riconoscente. Mai più senza!!
Iscriviti a:
Post (Atom)