Arrosto freddo di arista cotta a bassa temperatura e salsa profumata alla menta
Ero alla ricerca di ricette per cucinare secondi di carne freddi che non fossero il solito roastbeef all'inglese o il pollo marinato, così mi sono messa a sfogliare vecchie riviste di cucina per vedere se trovavo qualcosa che mi ispirasse. Ci ho messo un po' ma poi mi è capitato fra le mani un Sale&Pepe del 2015 e ho trovato una bella idea per un arrosto di lonza. Perchè no, mi son detta, visto che ieri avevo tutti riuniti a pranzo.
Ho iniziato modificando la cottura prevista, infatti ho cotto il mio pezzo d'arista sottovuoto, a bassa temperatura. E quella si è rivelata una scelta azzeccatissima, alla fine la carne era un burro, cosa che con l'arista e le cotture classiche difficilmente si riesce ad ottenere, non con quella morbidezza. Poi ho modificato anche qualcosa per la salsa di accompagnamento, perchè potesse piacere a tutti.
Ve la racconto:
Arrosto freddo di arista di maiale cotto a bassa temperatura e salsa profumata alla menta
per 6/8 persone
1 pezzo intero di arista di maiale di circa 1,400 kg
1 bicchiere di vino bianco
2 spicchi d'aglio
3 rametti di menta fresca
1 cucchiaio di grani di pepe nero
poco sale
3 cucchiai d'olio e.v. d'oliva
una noce di burro
per la salsa:
8 cipollotti bianchi freschi
3 cucchiai d'olio e.v. d'oliva
1 mazzetto non troppo grande di prezzemolo
3 rametti di menta fresca
2 cucchiai di aceto bianco
un pizzico di sale
Nella busta del sottovuoto mettete l'arista intera, magari datele una legata per mantenerla in forma, aggiungete l'aglio sbucciato, le foglie della menta, il pepe in grani, il vino bianco, un cucchiaio d'olio. Sigillate il sacchetto e immergete la busta nella pentola col circolatore che avrete impostato a 60° con un tempo di cottura di 2 ore e 45 minuti.
Se non avete il circolatore per la cottura a bassa temperatura, potete ovviare mettendo una capiente pentola piena d'acqua in forno portandola alla temperatura di 65° e di immergervi la busta col maiale sottovuoto. La temperatura non sarà precisa al massimo, ma il calore dell'acqua compenserà le oscillazioni. Vi servirà ovviamente un termometro per tenere sotto controllo la temperatura dell'acqua.
Un volta cotta la carne, togliete la busta dal bagno e lasciatela raffreddare in frigo così com'è per tutta una notte. La carne avrà modo di assorbire tutti i profumi della marinata.
Preparate la salsa. Mondate e lavate i cipollotti conservando possibilmente il grosso della loro parte verde. Affettateli a rondelle e fateli stufare in un cucchiaio d'olio, a fuoco dolce finchè sono morbidi, salateli leggermente.
Mondate e lavate sia il prezzemolo che la menta, scolateli e tritateli bene.
Trasferite cipollotti e trito verde in una ciotola e frullate tutto con il minipimer aggiungendo l'aceto e il resto dell'olio a filo come fosse una maionese. Regolate di sale e tenete da parte.
Ora riprendete l'arrosto di maiale, aprite la busta ed eliminate tutti gli ingredienti della marinata conservando però un poco del liquido che si sarà formato.
In un tegame scaldate 2 cucchiai d'olio insieme alla noce di burro e rosolate da tutti i lati l'arista in modo che sia ben dorata, sfumate con il liquido che avete tenuto da parte, lasciate evaporare e spegnete il fuoco.
Quando l'arrosto sarà freddo, affettatelo sottilmente.
Servitelo accompagnato dalla salsa profumata alla menta.
E' piaciuta molto, anche al brontolo che non ama la carne di maiale. Una morbidezza e succulenza che mi ha stupito, questo tipo di cottura esalta questa carne, solitamente asciutta e stopposa.
Un altro piatto che si aggiunge a quelli estivi di casa mia.
Se la preferite un po' più cotta è sufficiente aumentare la temperatura del circolatore a 65° e prolungare leggermente il temnpo di cottura.
Crostata di prugne cotte sotto vuoto a bassa temperatura, crema di mandorle, arancia e rosmarino
L'idea più facile sarebbe una bella crema e via, ma le cose facili non mi danno abbastanza soddisfazione indi per cui Giuli, spremi le meningi e tira fuori qualcosa di diverso ma altrettanto goloso che non sia una crema. Allora penso a qualche frutto. Eh ma la crema ci vuole, un accompagnamento godurioso ci vuole comunque.
Mentre passo in rassegna mentalmente tutte le possibili scelte di frutta, mi balenano idee che non riesco a mettere in fila, quindi accantono un attimo la cosa e vado a fare la spesa.
Le idee più strane mi vengono lì, davanti ai banchi dell'Esselunga.
E infatti, anche stavolta arriva l'ispirazione che mi fa decidere. Ho visto delle belle prugne rosse. Non sono italiane, porca miseria, che faccio? Di solito non compro roba che non sia nostra, è una abitudine radicata che mi fa esitare abbastanza. Ma l'idea e i sapori che ho in mente mi piacciono troppo per rinunciare. Vabbè, vuol dire che per stavolta, e solo stavolta, mi fiderò della Spagna. E torno a casa col mio vassoietto di prugne rosse belle turgide e sode...il risultato di quanto avevo in mente è tutto nel titolo alla Wertmuller.
Avevo intenzione di cuocere anche la crema in sottovuoto, avevo fatto una prova di crema inglese al cioccolato bianco ed era venuta perfettamente setosa e liscia, ma con la pasticcera ho titubato per via della farina, per cui l'ho cotta tradizionalmente. Dovrò studiare un po' prima di capire se e come fare.
Le foto, come sempre, fanno pena.
Crostata di prugne cotte sotto vuoto a bassa temperatura, crema di mandorle, arancia e rosmarino
per la frolla:
300 g di farina
200 g di burro morbido
100 g di zucchero a velo
1 tuorlo d'uovo
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
poca scorza di limone
1 pizzico di sale
per la crema:
500 ml di latte di mandorla
100 ml di panna liquida
50 g di mandorle pelate
1 arancia non trattata
1 cucchiaino di rosmarino tritato
70 g di zucchero
40 g di farina
5 tuorli
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
per la cottura sottovuoto delle prugne:
6 o 7 prugne rosse, sode
1 fetta d'arancia non trattata
1 pezzetto di cannella in stecche
mezza bacca di vaniglia
1 rametto di rosmarino
2 cucchiai di Brandy
2 cucchiai di zucchero
per completare:
mandorle a lamelle
ciuffetti di rosmarino
la sera prima cuocete le prugne sottovuoto.
Inserite nel sacchetto le prugne tagliate a metà, lasciando il nocciolo, e tutti gli ingredienti previsti ed effettuate il sottovuoto.
Impostate il circolatore a 70° per 13 minuti e una volta arrivato in temperatura, immergete il sacchetto in modo che non tocchi il fondo.
Una volta terminato, togliete il sacchetto dall'acqua calda e immergetelo in un bagno di acqua e ghiaccio per fermare la cottura, poi apritelo e trasferite le prugne e il loro sciroppo in un contenitore ermetico e mettete in frigorifero fino al momento di usarle.
Sempre la sera prima, in una ciotola mettete il latte di mandorla leggermente intiepidito, la panna, le mandorle tritate grossolanamente, la scorza grattugiata e il succo dell'arancia, il rosmarino tritato. Coprite con della pellicola e mettete in frigorifero per tutta la notte.
Il giorno dopo preparate la frolla. Io faccio tutto nella impastatrice con la lancia a foglia. Montate il burro con lo zucchero, unite il tuorlo, date una mescolata poi unite la farina e gli aromi, continuate a mescolare a bassa velocità finchè il composto si raccoglie, a quel punto toglietelo dalla ciotola, avvolgetelo nella pellicola appiattendolo un poco e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora almeno, poi stendetelo col mattarello e con la pasta foderate uno stampo a piacere. Io ho scelto uno stampo rettangolare col fondo mobile.
Cuocete la frolla in bianco, coprite il fondo della pasta con carta forno e mettete le palline di ceramica o i fagioli sopra la carta.
Cuocete in forno a 180° per circa 30 minuti, poi togliete dal forno, eliminate la carta con i pesi e rimettete in forno per altri 5 o 10 minuti, finchè la frolla è ben dorata.
Togliete dal forno e fate raffreddare completamente.
Mentre la frolla cuoce, preparate la crema. Filtrate il latte di mandorla preparato in precedenza attraverso un colino a maglia fitta. Trasferitelo in un pentolino e mettetelo a scaldare.
Montate molto bene i tuorli con lo zucchero, aggiungete la farina, mescolate di nuovo con la frusta per amalgamare tutto. Poi unite il latte caldo a filo, usando una spatola per mescolare. Rimettete sul fuoco e cuocete la crema finchè sarà densa. Coprite con la pellicola direttamente a contatto e lasciate raffreddare.
Intanco che la crema si raffredda, tostate le mandorle a lamelle in un padellino antiaderente, finchè iniziano a colorirsi, quindi spostatele su un piattino.
Una volta fredda la crema, si può montare il dolce.
Sformate il guscio di frolla e mettetelo direttamente sul piatto da portata, riempitelo con la crema pasticcera alle madorle e livellate bene la superficie dando del leggeri colpetti sotto al piatto perchè la crema si assesti bene. Prendete le prugne cotte la sera prima, dividetele in fette spesse e infilatele in bell'ordine nella crema.
Completate con le mandorle tostate e i ciuffetti di rosmarino.
Per quello stampo è servita meno frolla, e quella avanzata è bastata per due tartellette.
bene, il divertimento continua. E grazie MTC!
Bocconcini di pescatrice, avocado ed estratto di mela verde, sedano e zenzero
Quindi dovrete sopportarmi perchè non c'è due senza tre. Infatti questa è la mia terza volta con il sous vide, ma vi informo che col circolatore ho instaurato un bellissimo rapporto per cui questo è solo l'inizio...
Bocconcini di pescatrice, avocado ed estratto di mela verde, sedano e zenzero
per 2 persone
1 piccola pescatrice intera (circa 700 g)
100 g di pancetta liscia a fette
una noce di burro
per la cottura sotto vuoto:
mezza bacca di vaniglia
2 fette di lime
2 o 3 foglie di basilico
2 rametti di timo limone
4 cucchiai abbondanti di Martini Dry
un cucchiaio di olio e.v. d'oliva
1 pizzico di sale
per l'estratto:
2 mele verdi
2 coste di sedano
3 o 4 cm di zenzero
1 cucchiaio di succo di lime
per completare il piatto:
1 avocado maturo
poco succo di lime
un paio di ravanelli
una fettina di mela verde
un paio di foglie di insalatina
sale.
Mettete il circolatore nella pentola, impostate la temperatura a 55° e il tempo di cottura a 25 minuti.
con un coltello da sfiletto eliminate la spina centrale della pescatrice e ricavate i due filetti, puliteli da eventuale pelle in eccesso e tagliateli a bocconcini di misura media.
Trasferiteli nel sacchetto per la cottura, aggiungete tutti gli ingredienti previsti e fate il sottovuoto.
Io non ho la macchina apposita, quindi uso uno di quei sacchetti apri/chiudi.
Una volta pronto, immergo il sacchetto nel lavandino pieno d'acqua lasciando solo uno spiraglio nella cerniera di chiusura. Pian piano l'acqua aiuterà il formarsi del sottovuoto spingendo l'aria residua verso l'alto, a quel punto chiudo del tutto la cerniera e il gioco è fatto.
Una volta che l'acqua è arrivata in temperatura immergete il sacchetto nel liquido in modo che non tocchi il fondo della pentola.
Coprite per evitare la dispersione del calore, potete farlo con della pellicola o dell'alluminio sigillando bene intorno alla pentola.
Poco prima che la pescatrice sia pronta, lavate e tagliate a pezzi le mele lasciando la buccia ma eliminando i semi interni, mondate il sedano, sfilacciatelo bene, pulite lo zenzero e tagliatelo a pezzetti e passate tutto all'estrattore ricavando il succo, aggiungete il succo di lime e tenete da parte. In caso non aveste centrifuga o estrattore, tritate tutto lungamente nel cutter, armatevi poi di pazienza e filtrate il liquido rilasciato attraverso un colino a maglia fine.
Sbucciate poi l'avocado, schiacciatene la polpa in un piatto e irroratela con il succo di lime perchè non si ossidi.
Affettate i ravanelli con la mandolina e riducete in brunoise la fettina di mela verde.
Togliete la pescatrice dal sacchetto di cottura, scolatela, asciugate i bocconcini e bardate ognuno con una fetta di pancetta.
Fate spumeggiare il burro in una padella, unite i bocconcini bardati e rosolateli un paio di minuti affinchè la pancetta si rosoli, poi toglieteli e appoggiateli un attimo su della carta da cucina.
Infilateli su un spiedino.
Nel centro del piatto mettete l'avocado, unite l'estratto di mela a cucchiaiate, guarnite con la brunoise di mela verde, l'insalatina e i petali di ravanello, appoggiate sul piatto lo spiedino e servite subito.
Abbiamo molto apprezzato e credo che per la pescatrice adotterò sempre questo metodo di cottura. E' risultata asciutta, morbidissima e saporitissima, mentre di solito rilascia sempre una sorta di liquido biancastro che "sporca" le ricette.
Grazie a Mtc, e bentornato!
Tiepido di coniglio brasato al timo e miele
Inizia a fare caldo e uscire con la mascherina sarà una tortura. Ma ci tocca e per ora non ci voglio pensare.
Nel frattempo continua il divertimento con la tecnica della cottura sotto vuoto per la gara ritrovata di MTC.
Me ne sono innamorata e la userò spesso, ormai ce l'ho sempre in mente, ogni volta che penso a certe ricette che vorrei provare a fare, partendo dai classici. Intanto ho sperimentato questa :
Tiepido di coniglio brasato al timo e miele
per 2 o 3 persone
1 coscia e sovracoscia di coniglio
2 piccoli filetti di coniglio disossati
per la marinata:
2 fette di limone
abbondante timo fresco
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio abbondante di miele di acacia
mezzo bicchiere di vino bianco
1 cucchiaino di senape in polvere
1 cucchiaino di pepe in grani (io ho usato Giamaica)
sale
1 peperone rosso
1 peperone giallo
2 zucchine
qualche asparago bianco o verde
o comunque le verdure che preferite
per la vinaigrette:
2 cucchiai colmi di senape dolce
1 cucchiaio colmo di miele di acacia
1 cucchiaino di aceto bianco
1 cucchiaio d'olio e.v. d'oliva
una macinata di pepe bianco
1 pizzico di sale
Disossate il coniglio, o meglio fatevelo disossare dal macellaio.
Riducete la polpa a pezzetti e mettetela in una ciotola
aggiungete tutti gli ingredienti della marinata, mescolate il tutto, coprite con la pellicola e lasciatelo in frigorifero fino al momento di cuocere.
Potete cuocere le verdure la sera prima, sempre con il metodo sotto vuoto.
Mondate le verdure, tagliatele a pezzi non troppo piccoli e inserite ognuna in un proprio sacchetto, aggiungete sale, uno spicchio d'aglio, un filo d'olio e un cucchiaio di aceto a zucchine e peperoni, idem agli asparagi tralasciando l'aglio. Fate il sottovuoto e cuocete 1 ora, 1 ora e 15 minuti a 85°
io ho pensato a verdure che si accordassero alla carne ma che potessero avere più o meno gli stessi tempi di cottura per cuocere tutto insieme.
Una volta cotto, togliete dal bagno, lasciate intiepidire e poi conservate in frigorifero così come sono.
La mattina dopo cuocete il coniglio,, portate la temperatura a 68° e impostate 2 ore e 30 per il tempo. Mettete carne e tutta la marinata nel sacchetto, fate il sottovuoto e immergetelo nell'acqua, una volta raggiunta la temperatura, in modo che non tocchi il fondo della pentola. Io ho una provvidenziale piccola griglia sottopentola che è perfetta per questa funzione.
Preparate la vinaigrette. La regola di solito è 2 parti di senape e 1 parte di miele.
Mettete la senape in una piccola ciotola, aggiungete il miele e l'aceto e mescolate bene per emulsionare il tutto, aggiungete l'olio, il pizzico di sale e la macinata di pepe, date una ulteriore vigorosa mescolata e tenete da parte.
Quando il coniglio è cotto, toglietelo dal bagno,
eliminate la marinata e passatelo velocissimamente in una padella molto calda, il tempo che serve a colorarlo un minimo.
E' un passaggio che avrei anche potuto evitare ma mi sembrava così pallido...
Togliete le verdure dal frigorifero e, al limite, affondate i sacchetti che le contengono nel bagno ancora caldo del coniglio per rigenerarle e scaldarle una decina di minuti o poco più, poi scolate anch'esse.
Togliete il coniglio dal fuoco e mettetelo in un piatto, unite un cucchiaio abbondante della vinaigrette e mescolate in modo che i pezzetti siano tutti conditi.
Montate il piatto con la carne le verdure e la restante vinaigrette come vi suggerisce la fantasia e portate in tavola tiepido.
che dire, che era tenerissimo? Sì, lo era. Soprattutto i pezzetti di filetto, solitamente stopposi, erano un burro.
Non è certo un piatto fotogenico, ma per una volta l'estetica sarà in secondo piano rispetto alla bontà del piatto.
Timo e miele sono un bel connubio che ho imparato a usare dal mio amico Roberto Magnani, patron de la Kuccagna uno degli chef che amo molto, per la persona generosa che è e per la sua indiscussa bravura.
Lui usa timo e miele col maiale e le lunghe cotture, io ho voluto sperimentare con il coniglio, e devo dire con soddisfazione.
E il divertimento continua...
Filetto di maiale sous vide, chutney di pesche alla liquerizia
Questa volta approfondiamo la cottura sotto vuoto a bassa temperatura.
E ci voleva Greta a scuotere la mia pigrizia e affrontare questa tecnica. Pigrizia perchè avevo il circolatore per il sous vide, preso coi punti Esselunga un paio d'anni fa, e dimenticato dentro l'armadio del box in attesa che mi venisse la voglia di iniziare a sperimentare.
Non sono mai stata pigra, ma invecchiando mi capita molto spesso di dire "lo faccio dopo" rimandando certe piccole cose da fare, soprattutto se devo leggere manuali per iniziare la qualunque, rimando e rimando e alla fine passa talmente tanto tempo che me ne dimentico e così è successo per lo strumento di cottura sotto vuoto.
Questa gara mi ha tolto dal torpore e mi ha costretto ad affrontare la prima lettura del manuale. Una volta capito che non era niente di difficile, compiuto il primo passo, son passata anche io alla fase 2.
Ho deciso di cuocere un filetto di maiale che giaceva in freezer da oltre un mesetto. Io amo la carne di maiale e la cucino di solito quando siamo a famiglie riunite, così posso farlo senza suscitare bofonchiamenti e borbottii sottovoce di mio marito che invece preferisce altro. Azzeccare la cottura in padella del filetto di maiale non è sempre facile, o te lo ritrovi troppo cotto e alla fine è stopposo, o te lo ritrovi troppo crudo e non va bene nemmeno così. Io ormai ci ho fatto l'occhio e riesco abbastanza a capire anche solo al tatto se è pronto o meno, ma credo che per la cottura a bassa temperatura sottovuoto sia un taglio di carne più che perfetta. Bene, mi son detta, cuociamo il filetto e dimostriamo al marito quanto può essere buono, così l'ho tolto dal freezer e messo a scongelare in frigorifero, la mattina dopo era pronto da trattare.
Filetto di maiale cotto sotto vuoto a bassa temperatura, chutney di pesche alla liquerizia
per 2/3 persone
1 filetto di maiale intero di circa 500 g
1 noce abbondante di burro per la rosolatura
1 filo d'olio per la rosolatura
per il rub secco:
la scorza di mezza arancia
1 cucchiaino raso di liquerizia in polvere
1 cucchiaio di fiori di zagara
1 cucchiaino raso di aglio in polvere
2 cucchiai di Solyanka*
1 cucchiaino di pepe nero macinato
per il chutney di pesche e liquerizia:
300 g di pesche bianche (ma anche gialle) pesate pulite e denocciolate
2 cucchiaini colmi di liquerizia in polvere
50 g di cipolla bianca
40 g di aceto di mele
30 g di zucchero
1 foglia di alloro
2 o 3 foglie di basilico
poco olio e.v. d'oliva
per la cottura sottovuoto:
una fetta d'arancia
1 rametto di rosmarino
1 foglia di alloro
1 rametto di timo
1 cucchiaino di pepe di Sichuan in grani
1 spicchio d'aglio pelato
2 cucchiai di vino bianco
2 cucchiai di olio e.v. d'oliva
per la cipolla:
1 cipolla rossa
100 g di acqua
50 g di zucchero
25 g di aceto di vino rosso
50 g di vino rosso
un pizzico di sale
1 foglia di alloro
per completare il piatto:
asparagi bianchi e verdi
carotine, cotti a vapore e glassati al burro
La sera prima preparate il filetto. Cospargetelo uniformemente con tutti gli ingredienti del rub secco, aggiungete la scorza dell'arancia e avvolgetelo strettamente con della pellicola e mettetelo a riposare in frigorifero.
Preparate la pentola con l'acqua, infilate di lato il circolatore, impostate la temperatura e il tempo. Nel mio caso ho impostato 62,5° e 2 h di cottura. Mentre l'aggeggio scalda l'acqua, riprendete il filetto, liberatelo dalla pellicola e dal grosso del rub, dategli una lavata veloce e tamponatelo con carta da cucina, dopodichè inseritelo nella busta di plastica per la cottura sotto vuoto, aggiungete tutti gli ingredienti previsti per la cottura. Se avete la macchina per il sottovuoto usatela e sigillate la busta, altrimenti fate come me e come ha spiegato Greta. Io ho usato una di quelle buste Zip lock a cerniera, ho inserito carne e ingredienti per la cottura, poi ho chiuso la zip lasciando aperto un angolino.
Immergete la busta nel lavandino colmo d'acqua e pian piano vedrete che creerà il sottovuoto intorno alla carne, casomai aiutatevi con le mani a spingere fuori l'aria pian piano, premendo leggermente per far uscire tutta l'aria . Una volta creato il sottovuoto chiudete velocemente del tutto la zip.
Quando il circolatore ha suonato il suo campanello, ho inserito nella pentola la busta col filetto, ho aggiunto le sfere preposte ad evitare l'evaporaziozione dell'acqua
nel frattempo cuocete a vapore qualche punta d'asparago, sia bianco che verde, e qualche carotina baby. Fate fondere una noce di burro in una padella e glassate le verdure facendole muovere delicatamente nel condimento, poi tenetele in caldo.
Prendete la cipolla rossa, mondatela e dividetela a metà in verticale, sfogliatela delicatamente.
Sul fuoco mettete l'acqua, lo zucchero e mescolate finchè è ben sciolto, aggiungete il vino e l'aceto, il pizzico di sale, la foglia di alloro , portate a bollore e tuffateci i petali di cipolla rossa, lasciate cuocere qualche minuto finchè si ammorbidiscono. Spegnete e lasciate ancora a bagno un paio di minuti poi scolate e tenete da parte.
Preparate il chutney. Pelate le pesche e denocciolatele, pesatene 300 g e tenetele da parte. Tritate finissimamente la cipolla, in una piccola casseruola, a fuoco basso, fatela appassire in un filo d'olio per qualche minuto, poi aggiungete l'alloro e lo zucchero, lasciate insaporire quindi sfumate con l'aceto, lasciate che evapori e unite le pesche, mescolate e fatele insaporire poi aggiungete la liquerizia, mescolate e aggiungete un paio di cucchiai di acqua e il basilico.
Continuate a cuocere una ventina di minuti finchè il tutto diventa una sorta di composta, aggiungendo ancora un cucchiaio d'acqua all'occorrenza.
Una volta pronto, eliminate le erbe aromatiche e trasferite il chutney in una ciotola. Coprite e tenete da parte.
Volendo potete prepararlo la sera prima, in questo caso conservatelo in frigorifero.
Trascorso il tempo impostato per la cottura, togliete il filetto dalla pentola, aprite il sacchetto con cautela e trasferitelo su un tagliere poi rimettete sul fuoco la stessa padella dove avete glassato la verdura e una volta che torna ben calda, fate rosolare la carne da tutti i lati
Affettate la carne, distribuitela nei piatti insieme al chutney e alle verdure glassate
beh, la morbidezza della carne era commovente. Non c'è proprio paragone con la cottura classica, anche ben eseguita. Soprattutto per carni di questo tipo.
Mio marito ha gradito molto e Greta avrà la mia sempiterna gratitudine, e pure quella di tutta la mia famiglia e degli amici che si godranno quanto preparerò in futuro con questa tecnica.
Per quanto riguarda la temperatura e il tempo. Non ho aspettato le due ore che avevo programmato, ho tolto 10 minuti prima che finisse. Forse avrei dovuto cuocere per meno tempo a una temperatura più alta. Mi è venuto il dubbio che fosse troppo tempo per quella temperatura, ma non essendo ancora padrona del tutto del mezzo tecnico, non ho voluto rischiare di compromettere l'esito finale.
La carne di maiale però era perfetta per come la apprezzo di solito, ancora leggermente rosata, non troppo indietro di cottura e nemmeno troppo cotta. Giusta per i miei gusti.
L'abbinamento con il chutney di pesche e liquerizia l'ho trovato goloso e molto adatto, e si è sposato bene anche con le verdure.
Posso dire di essere soddisfatta e so di aver iniziato un percorso che sarà puro divertimento, con questa tecnica. Le possibilità di impiego sono infinite e la mia testa è già uno sfrigolare di idee e di voglie...
preparatevi!
* la Solyanka è una miscela di spezie e aromatiche che si usa per la minestra omonima che è tradizionale in Russia e Ucraina e che si fa con carne, verdure, sottaceti e si serve con l'immancabile panna acida.