antipasti
Il Club del 27
piatti unici
stuzzichini
I miei open sandwiches per il Club del 27
Siamo al 27 e come ogni mese eccomi qua.
Stavolta l'argomento sono gli open sandwiches, ma cosa sono?
Semplice, fette di pane fresco, che può essere di segale, bianco, o di altre farine, dove puoi appoggiare qualunque cosa ti suggerisce la fantasia.
L'idea ha origini antiche, inglesi e francesi ma poi diffuse in tutto il nord Europa, quando il pane era usato come piatto e alle fine del pasto, inzuppato di cibo, veniva consumato o dato in pasto al cane di casa o conservato per i mendicanti.
Il sandwich aperto è tradizionale e molto comune nei paesi nordici dove viene consumato praticamente sempre. Colazione, pranzo, cena o come merenda. In Finlandia il panino si chiama voileipä, e in Estonia võileib, più o meno allo stesso modo, in Scandinavia ha diversi nomi (danese: smørrebrød, norvegese: smørbrød, svedese: smörgås o macka) che sostanzialmente significa "pane al burro" e, secondo dove sei, sormontato da formaggio, carne fredda, prosciutto, tacchino, gamberetti, salmone affumicato, caviale, uova sode, bacon, aringhe, filetti di pesce, paté di fegato, polpette di carne e completato da alcune erbe e verdure. Tutto sullo stesso pezzo di pane.
Il Club del 27 offre l'occasione per provare a prepararne qualcuno, giusto per vedere l'effetto che fa.
Ho scelto di farne due tipi, partendo dalle patate. L'unica mia variante, rispetto alla ricetta, è stato il pane. Non avendo avuto il tempo di farmelo ho scelto un filone tirolese, quello buonissimo dell'Esselunga, ai cereali, in sostituzione di quello di segale.
Patate, maionese di melanzane e bacon
4 fette di pane di segale (io ai cereali)
burro salato q.b.
80 g bacon a fette
4 piccole patate novelle
2 o tre cucchiai di maionese di melanzane
una piccola manciata di cerfoglio, o aneto, o erba cipollina
pepe macinato al momento
per la maionese di melanzane:
1 piccola melanzana
1 spicchio d'aglio
un paio di foglie di basilico
poco olio e.v.
Lessate le patate con la buccia, lasciatele poi intiepidire e pelatele, quindi tagliatele a fettine sottili.
Tagliate a metà la melanzana, spennellatela d'olio sulla parte tagliata, punzecchiatela con un ago o una forchetta quindi mettetela in forno in una teglia foderata di carta forno, e cuocetela a 180° fino a quando sarà morbida. Una volta pronta toglietela dal forno, con l'aiuto di un cucchiaio prelevate la polpa e mettetela a sgocciolare in un colino per un quarto d'ora circa. Frullatela insieme a un piccolo spicchio d'aglio tritato e le foglie di basilico, montandola con l'olio come si fa per la maionese.
Trasferitela in un contenitore e tenete da parte.
Ora scaldate un padellino antiaderente e fate cuocere le fette di bacon fino a farle diventare belle croccanti.
Affettate il pane a fette possibilmente di uguale altezza. Imburratele totalmente con il burro salato, appoggiatevi sopra le fette di patata, sopra le patate fate un generoso strato di maionese di melanzane, completate con il bacon croccante e le erbe che avete scelto. Nel mio caso ho optato per l'erba cipollina. Date una bella macinata di pepe e voilà.
Patate, porro e limone
4 fette di pane di segale (io ai cereali)
1 piccolo porro
burro salato q.b.
4 o 6 patate novelle
2 o 3 cucchiai di pesto
2 cucchiai scarsi di capperi sotto sale
poco olio e.v. d'oliva
le zeste di mezzo limone
pepe nero macinato al momento
Lessate le patate con la buccia, poi scolatele, pelatele e lasciatele raffreddare quindi tagliatele a fette sottili.
Dissalate i capperi.
Mondate il porro, tagliatelo a fettine in diagonale, sciacquatelo in acqua fredda e asciugatelo bene. Friggete in olio caldo finchè sarà croccante. Lasciate poi scolare il fritto su della carta assorbente.
Tagliate le fette di pane possibilmente della stessa altezza. Spalmatele in modo uniforme con il burro salato. Distribuite le patate a fette sul burro.
Distribuite il pesto e i capperi su ogni fetta, completate con il porro fritto e le zeste ricavate con un rigalimoni. Spolverate di pepe nero.
Non ho fatto il pesto, avendone di scorta nel freezer, ma data la esigua quantità che serve, va bene anche quello compro, basta che sia di buona qualità.
Bene, ce li siamo, non dico litigati, ma quasi...
più delicato quello col porro, più saporito quello col bacon, ma entrambi gustosi e stuzzicanti.
Una bella idea, e capita a fagiolo in tempo di mondiali di calcio. Basta prepararne un po' e poi un buon bicchiere di vino e una buona compagnia davanti alla tv, cercando di dimenticare che l'Italia stavolta non c'è.
A proposito, io tifo Islanda, e voi?
Stavolta l'argomento sono gli open sandwiches, ma cosa sono?
Semplice, fette di pane fresco, che può essere di segale, bianco, o di altre farine, dove puoi appoggiare qualunque cosa ti suggerisce la fantasia.
L'idea ha origini antiche, inglesi e francesi ma poi diffuse in tutto il nord Europa, quando il pane era usato come piatto e alle fine del pasto, inzuppato di cibo, veniva consumato o dato in pasto al cane di casa o conservato per i mendicanti.
Il sandwich aperto è tradizionale e molto comune nei paesi nordici dove viene consumato praticamente sempre. Colazione, pranzo, cena o come merenda. In Finlandia il panino si chiama voileipä, e in Estonia võileib, più o meno allo stesso modo, in Scandinavia ha diversi nomi (danese: smørrebrød, norvegese: smørbrød, svedese: smörgås o macka) che sostanzialmente significa "pane al burro" e, secondo dove sei, sormontato da formaggio, carne fredda, prosciutto, tacchino, gamberetti, salmone affumicato, caviale, uova sode, bacon, aringhe, filetti di pesce, paté di fegato, polpette di carne e completato da alcune erbe e verdure. Tutto sullo stesso pezzo di pane.
Il Club del 27 offre l'occasione per provare a prepararne qualcuno, giusto per vedere l'effetto che fa.
Ho scelto di farne due tipi, partendo dalle patate. L'unica mia variante, rispetto alla ricetta, è stato il pane. Non avendo avuto il tempo di farmelo ho scelto un filone tirolese, quello buonissimo dell'Esselunga, ai cereali, in sostituzione di quello di segale.
Patate, maionese di melanzane e bacon
4 fette di pane di segale (io ai cereali)
burro salato q.b.
80 g bacon a fette
4 piccole patate novelle
2 o tre cucchiai di maionese di melanzane
una piccola manciata di cerfoglio, o aneto, o erba cipollina
pepe macinato al momento
per la maionese di melanzane:
1 piccola melanzana
1 spicchio d'aglio
un paio di foglie di basilico
poco olio e.v.
Lessate le patate con la buccia, lasciatele poi intiepidire e pelatele, quindi tagliatele a fettine sottili.
Tagliate a metà la melanzana, spennellatela d'olio sulla parte tagliata, punzecchiatela con un ago o una forchetta quindi mettetela in forno in una teglia foderata di carta forno, e cuocetela a 180° fino a quando sarà morbida. Una volta pronta toglietela dal forno, con l'aiuto di un cucchiaio prelevate la polpa e mettetela a sgocciolare in un colino per un quarto d'ora circa. Frullatela insieme a un piccolo spicchio d'aglio tritato e le foglie di basilico, montandola con l'olio come si fa per la maionese.
Trasferitela in un contenitore e tenete da parte.
Ora scaldate un padellino antiaderente e fate cuocere le fette di bacon fino a farle diventare belle croccanti.
Affettate il pane a fette possibilmente di uguale altezza. Imburratele totalmente con il burro salato, appoggiatevi sopra le fette di patata, sopra le patate fate un generoso strato di maionese di melanzane, completate con il bacon croccante e le erbe che avete scelto. Nel mio caso ho optato per l'erba cipollina. Date una bella macinata di pepe e voilà.
Patate, porro e limone
4 fette di pane di segale (io ai cereali)
1 piccolo porro
burro salato q.b.
4 o 6 patate novelle
2 o 3 cucchiai di pesto
2 cucchiai scarsi di capperi sotto sale
poco olio e.v. d'oliva
le zeste di mezzo limone
pepe nero macinato al momento
Lessate le patate con la buccia, poi scolatele, pelatele e lasciatele raffreddare quindi tagliatele a fette sottili.
Dissalate i capperi.
Mondate il porro, tagliatelo a fettine in diagonale, sciacquatelo in acqua fredda e asciugatelo bene. Friggete in olio caldo finchè sarà croccante. Lasciate poi scolare il fritto su della carta assorbente.
Tagliate le fette di pane possibilmente della stessa altezza. Spalmatele in modo uniforme con il burro salato. Distribuite le patate a fette sul burro.
Distribuite il pesto e i capperi su ogni fetta, completate con il porro fritto e le zeste ricavate con un rigalimoni. Spolverate di pepe nero.
Non ho fatto il pesto, avendone di scorta nel freezer, ma data la esigua quantità che serve, va bene anche quello compro, basta che sia di buona qualità.
Bene, ce li siamo, non dico litigati, ma quasi...
più delicato quello col porro, più saporito quello col bacon, ma entrambi gustosi e stuzzicanti.
Una bella idea, e capita a fagiolo in tempo di mondiali di calcio. Basta prepararne un po' e poi un buon bicchiere di vino e una buona compagnia davanti alla tv, cercando di dimenticare che l'Italia stavolta non c'è.
A proposito, io tifo Islanda, e voi?
Panna cotta di foie gras ai profumi esotici
Passiamole in Rivista, la consueta rubrica del lunedì dedicata alle riviste di cucina straniere, per Mag About Food e MTChallenge oggi è dedicato alla francese Cuisine Actuelle.
Potevo non scegliere qualcosa da preparare fra le tante bellissime idee pubblicate su quelle pagine?
Una in particolare ha attirato la mia attenzione e acceso i miei sensori, questa:
una ricetta fantastica, perfetta in ogni stagione, non perdetevela.
Se la volete basta cliccare QUI
Ho preparato anche il pain d'épices. Regala una nota speziata che ci sta d'incanto.
La ricetta l'ho tratta dal blog Burro e Miele e ve lo riporto pari pari compreso di foto.
Pain d' épices dal Diario di Sarah Hillman
250 g di miele d'acacia
50 g di zucchero di canna scuro (cassonade)
125 g di farina 00
125 g di farina integrale
1 bustina di lievito per dolci
100 ml di latte freddo (per me di soia)
2 uova grandi
1 cucchiaino di anice verde in polvere
1 cucchiaino di cardamomo in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di noce moscata grattata
Scaldare il miele con lo zucchero fino a dissolvere lo zucchero, lasciar intiepidire. In una terrina, mischiare le farine con il lievito e fare un buco nel centro e versarci il latte freddo, le spezie, le uova e per ultimo il miele tiepido. Sbattere energicamente con la frusta fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Infornare in uno stampo da cake unto d'olio in forno già caldo a 180°C per una quarantina di minuti. Se fosse necessario, coprire con alluminio a metà cottura. Sformarlo ancora caldo e lasciarlo raffreddare, poi avvolgerlo in alluminio per 24 ore per gustarlo in tutto il suo splendore, di sapore e morbidezza.

Potevo non scegliere qualcosa da preparare fra le tante bellissime idee pubblicate su quelle pagine?
Una in particolare ha attirato la mia attenzione e acceso i miei sensori, questa:
una ricetta fantastica, perfetta in ogni stagione, non perdetevela.
Se la volete basta cliccare QUI
Ho preparato anche il pain d'épices. Regala una nota speziata che ci sta d'incanto.
La ricetta l'ho tratta dal blog Burro e Miele e ve lo riporto pari pari compreso di foto.
Pain d' épices dal Diario di Sarah Hillman
250 g di miele d'acacia
50 g di zucchero di canna scuro (cassonade)
125 g di farina 00
125 g di farina integrale
1 bustina di lievito per dolci
100 ml di latte freddo (per me di soia)
2 uova grandi
1 cucchiaino di anice verde in polvere
1 cucchiaino di cardamomo in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di noce moscata grattata
Scaldare il miele con lo zucchero fino a dissolvere lo zucchero, lasciar intiepidire. In una terrina, mischiare le farine con il lievito e fare un buco nel centro e versarci il latte freddo, le spezie, le uova e per ultimo il miele tiepido. Sbattere energicamente con la frusta fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Infornare in uno stampo da cake unto d'olio in forno già caldo a 180°C per una quarantina di minuti. Se fosse necessario, coprire con alluminio a metà cottura. Sformarlo ancora caldo e lasciarlo raffreddare, poi avvolgerlo in alluminio per 24 ore per gustarlo in tutto il suo splendore, di sapore e morbidezza.

Avanzi tutta!
Mag About Food
MTC
secondi
Rotolo di coniglio ripieno e pere senapate
è ora di svuotare il freezer! La rubrica Avanzi tutta! di MAG About Food esce oggi con tantissime ricette svuotafreezer.
Di mio contribuisco con questo rotolo di coniglio un po' diverso
la ricetta la trovate nella rubrica Avanzi tutta! di MAG About Food su MTChallenge
insieme a molti altri suggerimenti.
Non perdetevela!
Di mio contribuisco con questo rotolo di coniglio un po' diverso
la ricetta la trovate nella rubrica Avanzi tutta! di MAG About Food su MTChallenge
insieme a molti altri suggerimenti.
Non perdetevela!
Che ci faccio con...
Mag About Food
verdure
Insalata di patate al latticello ed erba cipollina
Per la rubrica Che ci faccio con... che esce oggi su MAG about Food la rivista online di MTChallenge, ho preparato questa buonissima insalata di patate, con un ingrediente davvero magico, molto versatile.
la ricetta? La trovate cliccando QUI
Venite a scoprire quante cose si possono preparare con il latticello!
la ricetta? La trovate cliccando QUI
Venite a scoprire quante cose si possono preparare con il latticello!
MTC
piatti unici
primi
ricette per le feste
Risotto di faraona al limone, caffè e pistacchi
Ultimo giro, ultima corsa e ultima selezione per la MTC S-Cool più bella del mondo
rien ne va plus!
Per questa tornata decisiva l'argomento della prova è una (si può dire?) figata pazzesca!
Parlo per me, perchè adoro improvvisare con quello che passa il convento, mi succede abbastanza spesso di aprire il frigo e cucinare con quel che c'è. A volte con molta soddisfazione, altre volte meno, ma il divertimento è assicurato.
Io sarei già stata selezionata per far parte della futura classe MTC, però il richiamo della sfida è come il canto delle sirene, ha su di me un potere di attrazione che non provo nemmeno a contrastare, soprattutto quando l'argomento è una mistery cloche con sette ingredienti sette: fragole, riso, faraona, pistacchi, triglie, caffè e limone.
Ne vanno usati obbligatoriamente almeno quattro e la dispensa permessa è minimal (olio, burro, erbe, spezie, aglio, latte, panna, farina, gelatina, aceto, vino oltre che la classica "dote" sedano carota e cipolla).
E qui il tarlo inizia a lavorare... sono tutti ingredienti che mi piacciono, che conosco, che utilizzo in molti modi...inizio a pensare agli accostamenti, a come combinare e armonizzare i sapori per tirar fuori un piatto che sia bello ma soprattutto buono, un piatto da MTC insomma, intanto decido per il salato per accontentare l'uomo di casa, poi scarto le triglie per oggettiva difficoltà a reperirne di decenti, cosa resta? La faraona...
E allora ecco cosa ho pensato di fare, con una piccola premessa: poichè non è facile trovare normalmente qualche singola parte oppure mezza faraona, ne ho cotta una intera, piccola, a pezzi, anche se poi per il risotto ho utilizzato solo il petto intero e una coscia con sovracoscia.
Risotto di faraona al limone, caffè e pistacchi
per 2 persone di buon appetito
per il risotto:
350 g di riso Carnaroli
1 noce di burro
poco olio e.v. d'oliva
3 cucchiai di caffè
3 cucchiai di panna liquida per mantecare
per la faraona:
1 coscia con sovracoscia
1 piccola cipolla
1 spicchio d'aglio
2 foglie di salvia
il succo di un limone non trattato
1/2 cucchiaio di scorza del suddetto limone non trattato
poco olio e.v. d'oliva
una noce di burro
sale, pepe
per il rollé ai pistacchi:
1 petto intero di faraona
50 g di pistacchi tritati
2 cucchiai di panna liquida fresca
poco olio e.v. d'oliva
1 foglia di salvia
mezzo bicchiere di vino bianco
sale, pepe
per completare:
un pizzico di caffè in polvere
salvia
Pulite e fiammeggiate la carne, eliminate la pelle dal petto e dalla maggior parte dei pezzi. Lavate e asciugate tutto. Affettate la cipolla, grattugiate un poco di scorza del limone , ve ne servirà mezzo cucchiaio, e spremetene il succo.
Tenete da parte il petto lasciato intero, in una larga padella fate scaldare un goccio d'olio e una noce di burro, unite il resto della carne e fate rosolare bene, quindi unite le cipolle affettate, lasciate insaporire qualche minuto, poi salate, pepate, unite l'aglio e la salvia, il mezzo cucchiaio di scorza e sfumate con il succo del limone poi coprite di acqua calda a filo della carne e portate a cottura. Lasciate che il fondo sia lento, un po' brodoso, vi servirà per il risotto.
Mentre la faraona cuoce, dividete in due il petto crudo, una metà battetela in modo da avere una scaloppa sottile da poter arrotolare. Passate al tritacarne o al tritatutto l'altra metà del petto, raccoglietelo in una ciotola, aggiungete sale e pepe, la panna liquida e i pistacchi tritati. Mescolate bene e distribuite il composto sulla scaloppa ricavata dalla prima metà. Arrotolate seguendo il lato più lungo, legate bene in modo che il ripieno non esca più di tanto. La foto da crudo ve la risparmio, perchè potrebbe dare adito a non so quanti doppi sensi...
In una piccola padella scaldate l'olio e fate rosolare da tutti i lati il salsicciotto di faraona, salate e pepate, sfumate con il vino bianco, aggiungete la salvia e portate a cottura rigirando ogni tanto e aggiungendo poca acqua calda per volta. Ci vorranno circa 30 minuti. Dopodichè scaloppatelo e tenetelo in caldo nel suo fondo di cottura.
Preparate anche una tazzina di caffè.
Ora eliminate la salvia e l'aglio dal fondo, prelevate una coscia col suo sovracoscia e spolpatele eliminando la pelle e le parti di scarto. Frullate il fondo con la cipolla, unite anche un po' del sughetto del salsicciotto e mettetelo in un altro pentolino, tenendolo in caldo. Tritate la carne a coltello molto finemente e rimettetela nel fondo che avete trasferito.
E infine preparate il risotto.
Scaldate un filo d'olio e una noce di burro, appena inizia a spumeggiare unite il riso, mescolate per qualche minuto finchè avrà assorbito il condimento ed inizierà ad essere translucido, iniziate a tirare il risotto aggiungendo poca acqua calda per volta, a metà cottura unite il trito di faraona preparato in precedenza con tutto il suo fondo e continuate al solito modo, aggiungendo poca acqua calda per volta. Tenetelo molto morbido, all'onda, e mantecatelo con i tre cucchiai di caffè e i tre cucchiai di panna liquida mescolando energicamente, anche scuotendo leggermente il tegame.
Servitelo subito con qualche rotolino di petto tenuto in caldo, guarnito con una foglia di salvia e un pizzico di caffè in polvere.
La difficoltà, il rischio, in questa ricetta è armonizzare il tutto fra il sapore del caffè e la lieve acidità del fondo al limone, ma la dose che ho indicato è perfetta qui, bilanciata dal sapore della faraona oltre che dalla cremosità della panna che ho usato per la mantecatura (il parmigiano non era previsto negli ingredienti).
Avevo già sperimentato l'abbinamento caffé/limone, ma con i dolci, e benchè io non vada pazza per il limone, mi aveva conquistato, per cui ho voluto provare a trasferire il connubio su un piatto salato.
Ne è uscito un risotto ricco e dal sapore delicato che ci davvero soddisfatti. E' sicuramente un validissimo piatto unico per i giorni di festa..
Mio marito, a differenza del solito, è andato alla caccia di ogni chicco di riso, il che è tutto dire...
rien ne va plus!
Per questa tornata decisiva l'argomento della prova è una (si può dire?) figata pazzesca!
Parlo per me, perchè adoro improvvisare con quello che passa il convento, mi succede abbastanza spesso di aprire il frigo e cucinare con quel che c'è. A volte con molta soddisfazione, altre volte meno, ma il divertimento è assicurato.
Io sarei già stata selezionata per far parte della futura classe MTC, però il richiamo della sfida è come il canto delle sirene, ha su di me un potere di attrazione che non provo nemmeno a contrastare, soprattutto quando l'argomento è una mistery cloche con sette ingredienti sette: fragole, riso, faraona, pistacchi, triglie, caffè e limone.
Ne vanno usati obbligatoriamente almeno quattro e la dispensa permessa è minimal (olio, burro, erbe, spezie, aglio, latte, panna, farina, gelatina, aceto, vino oltre che la classica "dote" sedano carota e cipolla).
E qui il tarlo inizia a lavorare... sono tutti ingredienti che mi piacciono, che conosco, che utilizzo in molti modi...inizio a pensare agli accostamenti, a come combinare e armonizzare i sapori per tirar fuori un piatto che sia bello ma soprattutto buono, un piatto da MTC insomma, intanto decido per il salato per accontentare l'uomo di casa, poi scarto le triglie per oggettiva difficoltà a reperirne di decenti, cosa resta? La faraona...
E allora ecco cosa ho pensato di fare, con una piccola premessa: poichè non è facile trovare normalmente qualche singola parte oppure mezza faraona, ne ho cotta una intera, piccola, a pezzi, anche se poi per il risotto ho utilizzato solo il petto intero e una coscia con sovracoscia.
Risotto di faraona al limone, caffè e pistacchi
per 2 persone di buon appetito
per il risotto:
350 g di riso Carnaroli
1 noce di burro
poco olio e.v. d'oliva
3 cucchiai di caffè
3 cucchiai di panna liquida per mantecare
per la faraona:
1 coscia con sovracoscia
1 piccola cipolla
1 spicchio d'aglio
2 foglie di salvia
il succo di un limone non trattato
1/2 cucchiaio di scorza del suddetto limone non trattato
poco olio e.v. d'oliva
una noce di burro
sale, pepe
per il rollé ai pistacchi:
1 petto intero di faraona
50 g di pistacchi tritati
2 cucchiai di panna liquida fresca
poco olio e.v. d'oliva
1 foglia di salvia
mezzo bicchiere di vino bianco
sale, pepe
per completare:
un pizzico di caffè in polvere
salvia
Pulite e fiammeggiate la carne, eliminate la pelle dal petto e dalla maggior parte dei pezzi. Lavate e asciugate tutto. Affettate la cipolla, grattugiate un poco di scorza del limone , ve ne servirà mezzo cucchiaio, e spremetene il succo.
Tenete da parte il petto lasciato intero, in una larga padella fate scaldare un goccio d'olio e una noce di burro, unite il resto della carne e fate rosolare bene, quindi unite le cipolle affettate, lasciate insaporire qualche minuto, poi salate, pepate, unite l'aglio e la salvia, il mezzo cucchiaio di scorza e sfumate con il succo del limone poi coprite di acqua calda a filo della carne e portate a cottura. Lasciate che il fondo sia lento, un po' brodoso, vi servirà per il risotto.
In una piccola padella scaldate l'olio e fate rosolare da tutti i lati il salsicciotto di faraona, salate e pepate, sfumate con il vino bianco, aggiungete la salvia e portate a cottura rigirando ogni tanto e aggiungendo poca acqua calda per volta. Ci vorranno circa 30 minuti. Dopodichè scaloppatelo e tenetelo in caldo nel suo fondo di cottura.
Preparate anche una tazzina di caffè.
Ora eliminate la salvia e l'aglio dal fondo, prelevate una coscia col suo sovracoscia e spolpatele eliminando la pelle e le parti di scarto. Frullate il fondo con la cipolla, unite anche un po' del sughetto del salsicciotto e mettetelo in un altro pentolino, tenendolo in caldo. Tritate la carne a coltello molto finemente e rimettetela nel fondo che avete trasferito.
E infine preparate il risotto.
Scaldate un filo d'olio e una noce di burro, appena inizia a spumeggiare unite il riso, mescolate per qualche minuto finchè avrà assorbito il condimento ed inizierà ad essere translucido, iniziate a tirare il risotto aggiungendo poca acqua calda per volta, a metà cottura unite il trito di faraona preparato in precedenza con tutto il suo fondo e continuate al solito modo, aggiungendo poca acqua calda per volta. Tenetelo molto morbido, all'onda, e mantecatelo con i tre cucchiai di caffè e i tre cucchiai di panna liquida mescolando energicamente, anche scuotendo leggermente il tegame.
Servitelo subito con qualche rotolino di petto tenuto in caldo, guarnito con una foglia di salvia e un pizzico di caffè in polvere.
La difficoltà, il rischio, in questa ricetta è armonizzare il tutto fra il sapore del caffè e la lieve acidità del fondo al limone, ma la dose che ho indicato è perfetta qui, bilanciata dal sapore della faraona oltre che dalla cremosità della panna che ho usato per la mantecatura (il parmigiano non era previsto negli ingredienti).
Avevo già sperimentato l'abbinamento caffé/limone, ma con i dolci, e benchè io non vada pazza per il limone, mi aveva conquistato, per cui ho voluto provare a trasferire il connubio su un piatto salato.
Ne è uscito un risotto ricco e dal sapore delicato che ci davvero soddisfatti. E' sicuramente un validissimo piatto unico per i giorni di festa..
Mio marito, a differenza del solito, è andato alla caccia di ogni chicco di riso, il che è tutto dire...
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