pesce
Recipe-tionist
secondi
Polenta con baccalà all'arancia
800 g di baccalà già ammollato
500 g di farina bianca da polenta
Come l'arancia per il baccalà
un paio di inverni fa,
durante una di quelle domeniche in cui siamo tutti riuniti intorno al tavolo,
le mie figlie avevano avuto da recriminare su qualcosa che avevo fatto con
l'arancia, non ricordo se fosse un piatto salato oppure dolce. Sta di fatto che
da quella volta, spesso, se non sempre, quando è stagione e quando vengono a
pranzo, si ritrovano nel piatto qualcosa che cucino apposta con quell'arancia
che mi avevano contestato.
Sì lo so, sono bastarda inside.
Ovviamente ci scherziamo sempre su questo, tanto che è diventato un tormentone di famiglia, e se a tavola c'è solo una delle due, è tutto un mandarsi sms e foto fra di loro per commentare l'ennesimo piatto all'arancia, e per prendermi in giro. Mischinedde!! Mi conoscono da tutta la vita, dovrebbero sapere che più mi prendono in giro e più si troveranno davanti piatti con l'arancia!
Ora che vi ho raccontato l'antefatto, vi racconto pure che per la seconda volta partecipo al Recipe-tionist di Cucicucidici che questo mese è dedicato a Cristiana del blog Beuf à la mode.
Mi ci son persa nel suo blog, leggendo le sue ricette, così presa e catturata da non accorgermi nemmeno del tempo che correva via. Ho raffazzonato la cena in qualche modo, quella sera, ma con in testa un sacco di pensieri sulle cose particolarmente interessanti che avevo visto da Cristiana e che mi sarebbe piaciuto fare. Poi arriva la telefonata: Mamma, domenica mattina lavoro e sono sola perchè gli altri sono via per una gara di Alice, mi ospiti a pranzo?
Avete presente lo sguardo compiaciuto e un po' maligno di chi pregusta uno scherzo? Ecco, quello.
Fra le belle ricette di Cristiana ne avevo viste diverse che di base hanno un ingrediente che qui si ama molto, in tutte le sue declinazioni, il baccalà. Una di quelle ricette era accompagnata da una salsa all'arancia.
Potevo non scegliere quella sapendo che sarebbe venuta mia figlia a pranzo? E allora eccola qui, in tutto il suo sapore e con una sola variazione, la farina per la polenta. L'uomo di casa, pur essendo lombardo doc da generazioni, non ama particolarmente la polenta, diciamo che la tollera, ma quella taragna no. Allora l'ho sostituita con quella che si usa dalle mie parti, quella bianca, di mais perla.
Sì lo so, sono bastarda inside.
Ovviamente ci scherziamo sempre su questo, tanto che è diventato un tormentone di famiglia, e se a tavola c'è solo una delle due, è tutto un mandarsi sms e foto fra di loro per commentare l'ennesimo piatto all'arancia, e per prendermi in giro. Mischinedde!! Mi conoscono da tutta la vita, dovrebbero sapere che più mi prendono in giro e più si troveranno davanti piatti con l'arancia!
Ora che vi ho raccontato l'antefatto, vi racconto pure che per la seconda volta partecipo al Recipe-tionist di Cucicucidici che questo mese è dedicato a Cristiana del blog Beuf à la mode.
Mi ci son persa nel suo blog, leggendo le sue ricette, così presa e catturata da non accorgermi nemmeno del tempo che correva via. Ho raffazzonato la cena in qualche modo, quella sera, ma con in testa un sacco di pensieri sulle cose particolarmente interessanti che avevo visto da Cristiana e che mi sarebbe piaciuto fare. Poi arriva la telefonata: Mamma, domenica mattina lavoro e sono sola perchè gli altri sono via per una gara di Alice, mi ospiti a pranzo?
Avete presente lo sguardo compiaciuto e un po' maligno di chi pregusta uno scherzo? Ecco, quello.
Fra le belle ricette di Cristiana ne avevo viste diverse che di base hanno un ingrediente che qui si ama molto, in tutte le sue declinazioni, il baccalà. Una di quelle ricette era accompagnata da una salsa all'arancia.
Potevo non scegliere quella sapendo che sarebbe venuta mia figlia a pranzo? E allora eccola qui, in tutto il suo sapore e con una sola variazione, la farina per la polenta. L'uomo di casa, pur essendo lombardo doc da generazioni, non ama particolarmente la polenta, diciamo che la tollera, ma quella taragna no. Allora l'ho sostituita con quella che si usa dalle mie parti, quella bianca, di mais perla.
Polenta con baccalà all'arancia
800 g di baccalà già ammollato
500 g di farina bianca da polenta
1 arancia
non trattata
250 ml
di panna liquida fresca
4
piccole cipolle
olio
e.v. d'oliva
poca
farina 00
scorza
d'arancia e alloro per decorare
Sciacquate
bene il baccalà e pulitelo eliminando pelle e spine.
Asciugatelo
e tagliatelo a pezzi, infarinatelo premendo bene ogni pezzo, poi scuotetelo
leggermente per eliminare l'eccesso di farina.
Scaldate
l'olio in un capace tegame, unite il baccalà infarinato, fategli prendere
colore da ogni lato poi aggiungete le cipolle affettate, il succo e la scorza
grattugiata dell’arancia, e lasciate evaporare.
Aggiungete
la panna, avendo cura che tutti i pezzi di baccalà siano ben coperti col fondo
di cottura, abbassate il fuoco e cuocete per circa 20 minuti,
controllando ogni tanto in modo che non si attacchi al fondo del tegame,
eventualmente aggiungete poco latte o ancora poca panna.
Nel
frattempo preparate la polenta come indicato sulla confezione. Appena sarà
pronta disponetela su un piatto e versatevi sopra il baccalà all’arancia,
guarnite con della scorza d'arancia ricavata col rigalimoni, una foglia
di alloro per dare colore e servite.
Bene, è
stato apprezzatissimo. Mia figlia si è portata a casa tutto quello che è
rimasto, confermandomi che dopo un giorno di riposo in frigo,
era ancora più buono.
Io non
uso quasi mai la panna in cucina, se non per i dolci, ma non la demonizzo
affatto. Se ci vuole, ce la metto. E qui ci voleva, e ci è stata pure di molto
bene, rendendo delicato un piatto che solitamente nasce robusto.
Grazie
Cristiana! A presto
antipasti
buffet
cucina regionale
Il Club del 27
torte salate
Rieccoci di nuovo all'appuntamento con la Community MTC, e col Club del 27, se non vi ricordate che cos'è, vi rinfresco la memoria:
ad ogni sfida MTC viene collegato un Tema del Mese inerente all'argomento su cui ci si sta sfidando, un completo approfondimento fatto di informazione, storia, curiosità, aneddoti, e anche ricette sempre molto interessanti.
Una volta risolta la sfida tutto viene archiviato, si passa a quella successiva e procedendo verso il nuovo a gran carriera coi ritmi ormai imposti dalla rete, ci si lascia alle spalle tutto il patrimonio di approfondimenti e di ricette provate che, alla fine, rimane a prender polvere in archivio.
Così Nostra Signora Van Pelt, coadiuvata da persone del valore di Ilaria, Francesca eValentina ha pensato che potrebbe essere una bella cosa ripresentare le ricette di Temi del Mese passati, ma comunque legati in qualche modo all'argomento della sfida attualmente in corso, che questo mese è sulle Terrine.
E il 27 alfine arrivò
e io ho scelto di fare l'Erbazzone. La prima volta che l'ho assaggiato è stato a un raduno di Coquinaria, molti anni fa, preparato dalla Meris, reggiana doc, io non lo conoscevo e ne sono stata folgorata. Ma, mi vergogno a dirlo, in tanti anni non l'ho mai fatto. Così quando ho visto che era fra le ricette dei Temi del mese, mi sono buttata a pesce. L'occasione perfetta per riuscire finalmente a farlo, ho pensato.
L'Erbazzone è una di quelle preparazioni tradizionali di cui ogni famiglia pretende di avere la vera, unica, sola ricetta, e di versioni in giro ce ne sono tante, chi prevede strutto, chi olio per la pasta. Sinceramente non amo lo strutto, anche se sono perfettamente conscia che in certe preparazioni è indispensabile, ma pur seguendo la ricetta del Tema del Mese, ho preferito usare l'olio , memore degli insegnamenti di Meris, ho allungato il riposo della pasta.
il mio erbazzone per il Club del 27
Rieccoci di nuovo all'appuntamento con la Community MTC, e col Club del 27, se non vi ricordate che cos'è, vi rinfresco la memoria:
ad ogni sfida MTC viene collegato un Tema del Mese inerente all'argomento su cui ci si sta sfidando, un completo approfondimento fatto di informazione, storia, curiosità, aneddoti, e anche ricette sempre molto interessanti.
Una volta risolta la sfida tutto viene archiviato, si passa a quella successiva e procedendo verso il nuovo a gran carriera coi ritmi ormai imposti dalla rete, ci si lascia alle spalle tutto il patrimonio di approfondimenti e di ricette provate che, alla fine, rimane a prender polvere in archivio.
Così Nostra Signora Van Pelt, coadiuvata da persone del valore di Ilaria, Francesca eValentina ha pensato che potrebbe essere una bella cosa ripresentare le ricette di Temi del Mese passati, ma comunque legati in qualche modo all'argomento della sfida attualmente in corso, che questo mese è sulle Terrine.
E il 27 alfine arrivò
e io ho scelto di fare l'Erbazzone. La prima volta che l'ho assaggiato è stato a un raduno di Coquinaria, molti anni fa, preparato dalla Meris, reggiana doc, io non lo conoscevo e ne sono stata folgorata. Ma, mi vergogno a dirlo, in tanti anni non l'ho mai fatto. Così quando ho visto che era fra le ricette dei Temi del mese, mi sono buttata a pesce. L'occasione perfetta per riuscire finalmente a farlo, ho pensato.
L'Erbazzone è una di quelle preparazioni tradizionali di cui ogni famiglia pretende di avere la vera, unica, sola ricetta, e di versioni in giro ce ne sono tante, chi prevede strutto, chi olio per la pasta. Sinceramente non amo lo strutto, anche se sono perfettamente conscia che in certe preparazioni è indispensabile, ma pur seguendo la ricetta del Tema del Mese, ho preferito usare l'olio , memore degli insegnamenti di Meris, ho allungato il riposo della pasta.
Erbazzone
Per la farcia:
500g di erbette fresche
500g di spinaci freschi
120g di pancetta o lardo
500g di spinaci freschi
120g di pancetta o lardo
2 uova medie
1 spicchio di aglio
2 cipollotti
80 di parmigiano reggiano grattugiato
1 spicchio di aglio
2 cipollotti
80 di parmigiano reggiano grattugiato
4 cucchiai di olio
sale, pepe
Per l’impasto:
300g di farina debole
60/70 g olio e.v. oliva
½ cucchiaino di sale
300g di farina debole
60/70 g olio e.v. oliva
½ cucchiaino di sale
poca acqua fredda
Impastate velocemente
la farina con l'olio, aggiungete il resto degli ingredienti, facendo attenzione
all'acqua fredda, da unire poco alla volta, per evitare che
l’impasto risulti troppo bagnato, dipenderà anche dalla farina, quanta ne
prenderà per arrivare ad avere un impasto morbido ma non appiccicoso. Io ho
fatto tutto con la planetaria.
Continuate ad
impastare qualche minuto poi raccogliete la pasta in una palla liscia,
ungetela con abbondante olio, mettetela in una ciotola, aggiungete
ancora un goccio d'olio, sigillate bene la ciotola con la pellicola e
lasciate riposare in frigorifero per almeno un paio di giorni, tre anche
meglio. In questo tempo, giratela 0gni tanto dentro la ciotola in modo
che l'olio la bagni bene dappertutto. Trascorsi i giorni del riposo,
stufate in padella con coperchio le erbette lavate e ben sgocciolate, un
goccio d'olio. Fate lo stesso con gli spinaci. Aggiustate di sale e pepe.
Tritate finemente il lardo o la pancetta, non si dovrà vedere nell'impasto una
volta cotto. Rosolate i cipollotti affettati con l’olio rimanente, la
pancetta (o il lardo) e l’aglio. Aggiungete gli spinaci e le erbette
tritate a coltello e continuate la cottura per circa 10 minuti finchè eventuale
liquido si sarà completamente assorbito e le erbe saranno ben asciutte.
Fate raffreddare,
poi unite il parmigiano, le uova, regolate di sale e di pepe, mescolate
bene.
Riprendete la pasta dal frigorifero, dividetela
in 2/3 e 1/3. stendete i due terzi della pasta e in una
teglia apribile rotonda da 26 cm, bucherellatela e versatevi
il composto di erbe.
Con il resto
dell’impasto, steso decisamente più sottile, coprite tutto e formate un
cordoncino tutto attorno sigillando con la pasta sottostante. Bucherellate la
superficie con i rebbi di una forchetta e spennellatela leggermente di
olio.
Cuocete in forno
statico, già caldo a 180°C , sulla griglia nella parte bassa del
forno per circa 20 minuti, spostatelo poi al centro e cambiate funzione
inserendo il ventilato per circa 10 minuti.
Fate raffreddare un
poco prima di servire, ottimo tiepido ma anche freddo.
appuntamento al 27
aprile!
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