Natale
pranzi e cene
Bocconcini di pesce spada in salmoriglio
Carpaccio di spada affumicato marinato all'arancia
un modo goloso che ho copiato all' amico Dante per preparare i datteri, talmente goloso che non si resiste....uno tira l'altro...
la tavola della vigilia, eravamo in tanti e lo spazio invece no...
Natale
Versare la maionese sulle verdure e mescolare bene in modo che si distribuisca in modo omogeneo. Sigillare bene con la pellicola e tenere in frigorifero.
ricavare dei crostini dal pane nero, tostarli in forno, appoggiarvi sopra un pezzetto di Brie, e un mezzo fico caramellato.
Come antipasti avevamo quelli del giorno prima, e non ho previsto nessun primo. Ho preferito fare un secondo piatto un po' più ricercato.
per la vinaigrette:
anche Natale se ne è andato..
e io
riemergo dalla mia cucina, anzi, la mia tana che io chiamo cucina,
come dice un mio amico di Flickr....
sono stati
giorni faticosi, ma tanto intensi e belli, vissuti con gioia ed
emozione....sono stanca davvero, profondamente stanca, ma anche molto
contenta.
La casa è
silenziosa ora, ma fino a poco fa era accesa di risate, di
confusione, di sentimento...
i piatti e
i bicchieri belli sono tornati al loro posto, la cucina è pulita e
riordinata, non sembra nemmeno che ci sia passato il tornado di
questi giorni, se non fosse per una ciotola di frutta
secca, due fette di panettone e l'ultimo pezzo di torrone che
stazionano sulla tavola...i gatti dormono abbracciati sul calorifero,
mio marito pisola davanti alla Tv, e io finalmente mi siedo un attimo
a raccogliere pensieri, scarico un poco la tensione e la stanchezza
cercando di rivivere quello che è stato in questa quattro giorni
di cuore e cucina....
Natale è
il luogo in cui ci ritroviamo, noi e tutta la nostra famiglia, quella
di mia sorella, e mia madre...
durante
l'anno non è sempre possibile ritrovarci al completo, per cui questi
giorni sono un momento in cui cerchiamo di esserci
tutti, ed è sempre bello ritrovarsi con tante cose da raccontarsi e
da condividere fra un boccone e l'altro, col cuore allegro ma anche
col pensiero a chi non è più fisicamente con noi, ma
che è sempre presente, vicino...
Quest'anno
eravamo in 12, un bel numero......ognuno con delle preferenze. Cosa
può e cosa non può mancare sulla nostra tavola di
Natale....difficile quindi pensare a menù monoporzione, o
meglio calibrati, fuori dalla tradizione....
la vigilia
di Natale, per noi, è di rigore cucinare il
baccalà.....ovvero, noi friulani lo chiamiamo baccalà ma
effettivamente è lo stoccafisso. E deve essere esclusivamente
qualità Ragno.
Mio padre
passava un paio d'ore a batterlo con un mazzuolo di gomma dura, per
rompere le fibre e ammorbidirlo, senza romperlo. Non doveva
assolutamente rompersi sotto i colpi del mazzuolo, non era una cosa
semplice, dovevi dosare la forza per non romperlo e allo stesso tempo
dovevi fare in modo che la sua carne così secca si
ammorbidisse..
E' un vero
lavoro, poi, la preparazione. Va tenuto a bagno per tre o
quattro giorni, cambiando spessissimo l'acqua. Poi va spinato e
pulito da pelle e lische, ed è un lavoro certosino. Poi di nuovo a
bagno, e poi fatto a pezzetti piccoli, e poi cotto col latte
e montato con l'olio, fino a farlo diventare morbido e omogeneo, tipo
ricetta vicentina, ma da noi è leggermente diversa, si sporca
il tutto con un'idea di pomodoro.
Si serve
rigorosamente con la polenta bianca.
Così, si
costruisce una specie di menù intorno al baccalà che è
praticamente la portata principale
quest'anno
è andata così:
Bocconcini di pesce spada in salmoriglio
4 o 5 fette
di pesce spada, possibilmente nella parte centrale.
1 ciuffo di
prezzemolo
1 ciuffo di
origano fresco (se manca va bene anche quello secco)
1 spicchio
d'aglio, o più, a piacere
1 limone
olio di
ottima qualità, q.b.
poca acqua
sale, pepe
arroventare
una griglia o una bistecchiera, io uso quella di ghisa, e grigliare
da entrambi i lati il pesce spada.
Poi pulirlo
da eventuale pelle laterale e ricavare dalla fetta dei bocconcini.
Procedere così per tutte le fette e tenere da parte allineandoli in
una pirofila o altro contenitore che li possa contenere agevolmente.
Tritare il
prezzemolo e l'origano insieme allo spicchio d'aglio, spremere
il limone filtrandone il succo.
In un
pentolino che possa andare a bagnomaria, mettere abbondante olio, il
succo del limone e un goccio d'acqua.
Mettere
quindi a bagnomaria su fuoco allegro il pentolino con il condimento e
sbattere con la frusta fino a quando si avrà una emulsione ben
amalgamata, a questo punto aggiungere il trito di erbe e mescolare
bene.
Versare
caldissimo sui bocconcini e conservare in frigo una volta freddo.
Meglio
farli il giorno prima, così assorbono bene tutti i profumi delle
erbe e rimangono morbidissimi. Al momento di portare in tavola,
scaldare leggermente in micro onde.
Carpaccio di spada affumicato marinato all'arancia
300 gr
pesce spada affumicato q.b.
il succo di
2 arance non trattate
il succo di
1 limone
prezzemolo
aglio
sale, pepe
esotico
olio
d'oliva
pepe rosa
per guarnire
tritare il
prezzemolo insieme a poco aglio, in una ciotola miscelare l'olio, il
succo delle arance, il succo del limone, aggiungere il trito di
prezzemolo e il pepe rosa, regolare di sale (poco) e dare una
macinata di pepe, sbattere bene il tutto per emulsionare.
Disporre le
fette di carpaccio su un piatto da portata magari un po' concavo e
bagnare con l'emulsione, e lasciar marinare almeno 4 o 5 ore.
Carpaccio
di tonno affumicato alle erbe
e zenzero
carpaccio
dit tonno
il
succo di due lime
1 pezzetto
di zenzero fresco
1 trito di
prezzemolo e aglio
poca erba
cipollina
sale, pepe
esotico (è un mix di pepi con aggiunta dell'anice stellato e altro,
lo si trova al super nel pratico contenitore con tappo macina)
bacche di
pepe rosa per guarnire
olio e.v.
di ottima qualità
spremere i
lime, miscelarne il succo con olio e.v. regolare di sale e dare una
generosa macinata di pepe esotico.
Tritare il
prezzemolo con poco aglio, e tagliuzzare con le forbici l'erba
cipollina, grattugiare un pezzetto di zenzero, aggiungere il tutto
all'emulsione di olio e lime, unire anche il pepe rosa, mescolare
bene e versare la marinata sopra il carpaccio. Lasciar marinare per
almeno 4 o 5 ore.
eccolo
qui,
il baccalà della Luisa
il baccalà della Luisa
devo dire
che non è fra i miei piatti preferiti, ma la tradizione va
rispettata, altrimenti che tradizione è?
In ogni
caso, ho cucinato anche queste, si sa mai che manchi da
mangiare...
Cacciucchino
di seppie con
polenta bianca
questa è
una ricetta che la mia amica Elena di Livorno ha messo su
Coquinaria
molto tempo fa, e che io amo particolarmente. Mi ha fatto
rivalutare le seppie questa ricetta...
4 o 5 belle
seppie, le mie erano abbastanza grosse, ben pulite e spellate
2 spicchi
d'aglio
3 belle
foglie di salvia
1 bicchiere
di vino bianco
olio e. v.
sale, pepe
peperoncino
2 cucchiai
conserva di pomodoro
(in
alternativa una scatola di polpa di pomodoro)
tagliare a
fettine le seppie, preventivamente pulite e spellate.
In una
larga padella mettere a rosolare l'aglio in abbondante olio insieme
al peperoncino e la salvia, quindi aggiungerci le seppie tagliate, e
far insaporire, quindi sfumare col vino bianco.
Stemperare
la conserva in un mezzo bicchiere di acqua calda, e unire alle
seppie, oppure aggiungere la scatola di polpa di pomodoro. Regolare
di sale e di pepe, coprire e portare a cottura.
Sono pronte
quando, toccandole, la forchetta entra come entrare nel burro.
Per la
polenta bianca, procurarsi della buona farina e procedere come al
solito.
La farina
bianca è macinata leggermente più fine di quella bramata gialla, ed
ha un sapore molto più delicato, perfetta per il pesce. A me piace
abbastanza sostenuta, non troppo morbida e mi regolo di conseguenza,
con la quantità d'acqua in proporzione.
alla fine,
via di panettoni, pandori, ecc. ecc......ma anche con questi:
Datteri
ripieni
un modo goloso che ho copiato all' amico Dante per preparare i datteri, talmente goloso che non si resiste....uno tira l'altro...
datteri
a piacere, quelli naturali ovviamente sono meglio.
250 gr di mascarpone
1 bicchierino abbondante di rhum
2 cucchiai di zucchero di canna, a grana fine
1 cucchiaio di miele
250 gr di mascarpone
1 bicchierino abbondante di rhum
2 cucchiai di zucchero di canna, a grana fine
1 cucchiaio di miele
gherigli di
noci per guarnire
Sciogliere lo zucchero di canna nel rum.
Miscelare bene il mascarpone con il miele e il rum zuccherato in una ciotola.
Far riposare il composto per 24 ore al fresco coperto con una pellicola.
Snocciolare i datteri, mettere un cucchiaio di ripieno e guarnire con metà o un quarto di gheriglio di noce. Tenere al fresco prima di servire.
Sciogliere lo zucchero di canna nel rum.
Miscelare bene il mascarpone con il miele e il rum zuccherato in una ciotola.
Far riposare il composto per 24 ore al fresco coperto con una pellicola.
Snocciolare i datteri, mettere un cucchiaio di ripieno e guarnire con metà o un quarto di gheriglio di noce. Tenere al fresco prima di servire.
la tavola della vigilia, eravamo in tanti e lo spazio invece no...
non ho avuto il tempo di fare di meglio e ho imbastito un centro tavola con quello che avevo
e la tavola
di Natale, riciclando il centrotavola..
Natale
si parte
sempre con un antipasto all'italiana, cioè affettati e sottoli e
sottaceti home made, accompagnati anche dall'insalata russa, che non
può assolutamente mancare, tanto che ne devo preparare una quantità
da ristorante...
Insalata
russa a modo mio
3 o 4
carote
4 costole
di sedano bianco
250 gr
circa di fagiolini
3 belle
patate
1 manciata
di capperi dissalati
300 gr
piselli surgelati
1 vasetto
di cetriolini sottaceto
2 tuorli
1 uovo
intero
succo di
limone q.b.
olio di
semi di arachide
olio di
oliva
sale, pepe,
poco aceto.
cuocere le
verdure tutte separatamente, avendo cura che restino al dente,
tranne le patate che dovranno essere ben cotte. Lasciarle raffreddare
completamente.
Dissalare i
capperi.
Tagliare a
pezzetti la verdura, raccoglierla in una larga pirofila, aggiungere i
capperi dissalati e i cetriolini tagliati a pezzetti anch'essi.
Salare,
pepare e condire con un goccio d'olio e aceto. Mescolare bene.
Spremere un
paio di limoni e filtrarne il succo.
Nel bicchiere del frullatore mettere i due tuorli e l'uovo intero, un pizzico di sale e fare una frullata, quindi, con il frullatore in azione, iniziare a versare a filo sia il limone che l'olio, alternando quello di semi a quello d'oliva. (Mia scelta perchè usando tutto olio di oliva trovo la maionese troppo pesante e di sapore troppo deciso") Continuare finchè la maionese è completamente montata. Di solito lo si avverte anche dal rumore del motore del frullatore, che cambia.
Nel bicchiere del frullatore mettere i due tuorli e l'uovo intero, un pizzico di sale e fare una frullata, quindi, con il frullatore in azione, iniziare a versare a filo sia il limone che l'olio, alternando quello di semi a quello d'oliva. (Mia scelta perchè usando tutto olio di oliva trovo la maionese troppo pesante e di sapore troppo deciso") Continuare finchè la maionese è completamente montata. Di solito lo si avverte anche dal rumore del motore del frullatore, che cambia.
Versare la maionese sulle verdure e mescolare bene in modo che si distribuisca in modo omogeneo. Sigillare bene con la pellicola e tenere in frigorifero.
Variazioni
di spume, mousses e paté
spuma di
prosciutto cotto
250 gr
prosciutto cotto in una fetta sola
2 cucchiai
Cognac
1 scalogno
100 gr
ricotta freschissima
80 gr burro
sale, pepe,
kiwi
per guarnire
tagliare a
dadini il prosciutto cotto. Tritare finemente lo scalogno e metterlo
a stufare dolcemente in 20gr di burro, unire il prosciutto
cotto a dadini, lasciarlo insaporire qualche minuto, poi sfumare con
il cognac.
Togliere
dal fuoco e lasciar raffreddare una volta evaporato il liquore.
Passare
tutto al mixer insieme alla ricotta e al burro rimasto, tenuto
a temperatura ambiente, per ottenere una morbida spuma.
Versarla in
uno stampo a piacere, lisciarne la superficie e tenere in
frigorifero.
Al momento
di servire, guarnire con fettine di kiwi a piacere.
Oppure con
dei pistacchi sgusciati e tostati e pepe rosa.
Mousse
di tonno
400 gr
circa tonno sottolio
180 gr burro
180 gr burro
il succo di
un limone
2 filetti
di acciuga sottolio
qualche
cappero dissalato
sgocciolare
bene il tonno dal suo olio di conserva.
Nel mixer
mettere i filetti di acciuga, qualche cappero, il tonno
sminuzzato, e burro a pezzetti, metà del succo di limone e azionare
il mixer, lasciandolo funzionare finchè il composto è perfettamente
liscio e cremoso. Trasferire il tutto in una ciotola e aggiungere il
resto del limone, pian piano, assaggiando di tanto in tanto per
controllare che il limone non prevalga troppo.
Nel caso la
capienza del mixer non fosse sufficiente, procedere in due volte,
raccogliendo il tutto in una terrina e mescolando finchè è
perfettamente omogeneo.
Mettere il
composto in uno stampo a piacere e tenere in frigo fino al momento di
servire.
Decorare a
piacere.
Paté di
radicchio tardivo
3 o 4
piccoli cespi di radicchio trevisano tardivo
100 gr
ricotta
100 gr
mascarpone
70 gr burro
1 piccola
cipolla
1
bicchierino di Brandy
sale, pepe
gherigli di
noce per guarnire
mondare i
cespi, lavare e ridurre a pezzetti il radicchio.
Tritare
finemente la cipolla, farla stufare in una noce di burro, quindi
aggiungere il radicchio tagliato. Lasciar brasare dolcemente e
quando è morbido, sfumare con il Brandy. Una volta assorbito
il liquore, spegnere e lasciar raffreddare.
Una volta
freddo, passare tutto al mixer insieme al burro a pezzetti, alla
ricotta e al mascarpone.
Risulterà
una crema morbida, dal colore certamente poco invitante. Ma non
preoccupatevi, il sapore sarà ottimo.
Trasferire
il tutto in un piccolo stampo da terrina e tenere in
frigorifero decorando, al momento di servire, con dei gherigli di
noce.
Terrina
delicata di pollo al Grand Marnier
500 gr
petto di pollo
250 gr fegatini di pollo
3 cipollotti freschi tritati
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
3 foglie di alloro
1 rametto di timo
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
2 foglie di salvia
1 arancia (il succo)
3 cucchiai abbondanti di Grand Marnier
50 gr burro
1 bicchiere di latte
15 gr di gelatina
sale e pepe
Pulire i fegatini, lavarli bene e metterli in una ciotola con il latte per almeno 15 minuti, poi toglierli e asciugarli bene.
Pulire il sedano, la carota, la cipolla e mettere il tutto in una pentola con un litro e mezzo d'acqua. Unire il petto di pollo, salare e cuocere per un'ora circa a fuoco moderato.
Togliere quindi il pollo, filtrare il brodo rimasto.
Tritare grossolanamente il pollo.
Scaldare il burro in una padella larga, unire i cipollotti tritati e lasciarli dorare, poi aggiungere i fegatini, unire le erbe e far rosolare per 15 minuti più o meno, mescolando spesso.
Aggiungere il pollo tritato, salare e pepare, bagnare con il succo d'arancia e il Grand Marnier e lasciar insaporire qualche minuto.
Eliminare salvia e alloro e versare tutto nel mixer frullando fino ad avere un composto del tutto omogeneo e liscio aiutandosi se è troppo asciutto, con del succo d'arancia e trasferire il tutto in una ciotola.
Scaldare 2 dl. del brodo di pollo filtrato molto bene, magari anche attraverso una garza, e quando è bollente sciogliervi la gelatina. Lasciarla intiepidire, poi incorporarne metà alla crema di pollo, mescolando accuratamente per avere un composto ben amalgamato.
Mettere in una ciotola o una piccola terrina, livellare la superficie con una spatola e lasciare in frigorifero per circa mezz'ora, dopodichè coprire la superficie con uno strato leggero di gelatina fredda ma fluida.
Rimettere in frigorifero per almeno 3 ore.
250 gr fegatini di pollo
3 cipollotti freschi tritati
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
3 foglie di alloro
1 rametto di timo
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
2 foglie di salvia
1 arancia (il succo)
3 cucchiai abbondanti di Grand Marnier
50 gr burro
1 bicchiere di latte
15 gr di gelatina
sale e pepe
Pulire i fegatini, lavarli bene e metterli in una ciotola con il latte per almeno 15 minuti, poi toglierli e asciugarli bene.
Pulire il sedano, la carota, la cipolla e mettere il tutto in una pentola con un litro e mezzo d'acqua. Unire il petto di pollo, salare e cuocere per un'ora circa a fuoco moderato.
Togliere quindi il pollo, filtrare il brodo rimasto.
Tritare grossolanamente il pollo.
Scaldare il burro in una padella larga, unire i cipollotti tritati e lasciarli dorare, poi aggiungere i fegatini, unire le erbe e far rosolare per 15 minuti più o meno, mescolando spesso.
Aggiungere il pollo tritato, salare e pepare, bagnare con il succo d'arancia e il Grand Marnier e lasciar insaporire qualche minuto.
Eliminare salvia e alloro e versare tutto nel mixer frullando fino ad avere un composto del tutto omogeneo e liscio aiutandosi se è troppo asciutto, con del succo d'arancia e trasferire il tutto in una ciotola.
Scaldare 2 dl. del brodo di pollo filtrato molto bene, magari anche attraverso una garza, e quando è bollente sciogliervi la gelatina. Lasciarla intiepidire, poi incorporarne metà alla crema di pollo, mescolando accuratamente per avere un composto ben amalgamato.
Mettere in una ciotola o una piccola terrina, livellare la superficie con una spatola e lasciare in frigorifero per circa mezz'ora, dopodichè coprire la superficie con uno strato leggero di gelatina fredda ma fluida.
Rimettere in frigorifero per almeno 3 ore.
e per
accompagnare tutto , naturalmente, Monsieur le Panbrioche
Le voilà
Panbrioche
da una
ricetta di Laura Ravaioli
400gr.
di farina 00
100gr. di farina Manitoba
5 uova
60gr. di zucchero
10gr. di sale
20gr. di lievito di birra
25gr. di acqua
250gr. di burro ammorbidito
Sciogliere il lievito con l'acqua tiepida e poi aggiungerlo alle due farine setacciate con il sale e lo zucchero, aggiungere le uova e per ultimo un po' per volta il burro tagliato a pezzetti.
E' meglio lavorare con un'impastatrice perché l'impasto che ne risulterà è abbastanza appiccicoso e non lavorabile con le mani, ma non preoccupatevi deve essere così.
A questo punto metterlo in una ciotola abbastanza capiente e coprire con la pellicola e tenere in frigorifero per 24 ore.
Il giorno dopo riprendere l'impasto, lavorarlo un attimo a mano, quindi dividerlo in 4 o 6 parti uguali formando con la mano delle palline, Io ho pesato ogni pallina per fare in modo che avessero tutte la stessa pezzatura, e cuocendo crescessero tutte insieme, e le ho messo tutte vicine in uno stampo da ciambella precedentemente unto e infarinato. Lasciar lievitare ½ ora o finché non avrà raddoppiato di volume e poi infornarlo a 180°C per 45min./1ora, dipende dal forno.
100gr. di farina Manitoba
5 uova
60gr. di zucchero
10gr. di sale
20gr. di lievito di birra
25gr. di acqua
250gr. di burro ammorbidito
Sciogliere il lievito con l'acqua tiepida e poi aggiungerlo alle due farine setacciate con il sale e lo zucchero, aggiungere le uova e per ultimo un po' per volta il burro tagliato a pezzetti.
E' meglio lavorare con un'impastatrice perché l'impasto che ne risulterà è abbastanza appiccicoso e non lavorabile con le mani, ma non preoccupatevi deve essere così.
A questo punto metterlo in una ciotola abbastanza capiente e coprire con la pellicola e tenere in frigorifero per 24 ore.
Il giorno dopo riprendere l'impasto, lavorarlo un attimo a mano, quindi dividerlo in 4 o 6 parti uguali formando con la mano delle palline, Io ho pesato ogni pallina per fare in modo che avessero tutte la stessa pezzatura, e cuocendo crescessero tutte insieme, e le ho messo tutte vicine in uno stampo da ciambella precedentemente unto e infarinato. Lasciar lievitare ½ ora o finché non avrà raddoppiato di volume e poi infornarlo a 180°C per 45min./1ora, dipende dal forno.
Mattonella
di verdure
250gr. di
prosciutto cotto
2 uova
2 carote
2 zucchine
2 patate
100gr. di fagiolini
100gr. di piselli anche surgelati
50gr. di emmenthal grattugiato
30gr. di grana grattugiato
60gr. di burro
mezzo bicchiere di panna
sale, pepe
Mondare e lavare tutte le verdure. Portare ad ebollizione abbondante acqua leggermente salata e immergervi le patate e le carote divise a metà. Dopo 5 minuti unire i fagiolini e le zucchine e lasciar cuocere 15 minuti ancora. Infine unire i piselli a cui basteranno 5-6 minuti di cottura. Non appena la verdura sarà cotta (fare attenzione che resti comunque un po' al dente) scolarla e lasciarla raffreddare. Dopo di che tagliare carote, zucchine e patate a dadini e i fagiolini a tocchetti. Sciogliere 50gr. di burro in una padella, unirvi tutte le verdure e farle rosolare per qualche istante: salarle, peparle e infine bagnarle con la panna.
Continuare la cottura per qualche istante a fuoco vivace, quindi toglierle dal fuoco e fare intiepidire la preparazione. In una ciotola sbattere le uova con il grana, l'emmethal e sale e pepe. Unire questo composto alle verdure, mescolare bene e regolare di sale e pepe. Con il burro rimasto imburrare uno stampo rettangolare, quindi foderarlo con il prosciutto cotto facendolo sbordare.
Riempire lo stampo foderato con il composto di uova e verdure e ripiegare le fette di prosciutto verso il centro coprendo completamente il tutto.
Chiudere con un foglio di alluminio, quindi mettere lo stampo in forno caldo a 180° per circa 40 minuti. Al termine della cottura lasciare intiepidire la mattonella e poi sformarla.
2 uova
2 carote
2 zucchine
2 patate
100gr. di fagiolini
100gr. di piselli anche surgelati
50gr. di emmenthal grattugiato
30gr. di grana grattugiato
60gr. di burro
mezzo bicchiere di panna
sale, pepe
Mondare e lavare tutte le verdure. Portare ad ebollizione abbondante acqua leggermente salata e immergervi le patate e le carote divise a metà. Dopo 5 minuti unire i fagiolini e le zucchine e lasciar cuocere 15 minuti ancora. Infine unire i piselli a cui basteranno 5-6 minuti di cottura. Non appena la verdura sarà cotta (fare attenzione che resti comunque un po' al dente) scolarla e lasciarla raffreddare. Dopo di che tagliare carote, zucchine e patate a dadini e i fagiolini a tocchetti. Sciogliere 50gr. di burro in una padella, unirvi tutte le verdure e farle rosolare per qualche istante: salarle, peparle e infine bagnarle con la panna.
Continuare la cottura per qualche istante a fuoco vivace, quindi toglierle dal fuoco e fare intiepidire la preparazione. In una ciotola sbattere le uova con il grana, l'emmethal e sale e pepe. Unire questo composto alle verdure, mescolare bene e regolare di sale e pepe. Con il burro rimasto imburrare uno stampo rettangolare, quindi foderarlo con il prosciutto cotto facendolo sbordare.
Riempire lo stampo foderato con il composto di uova e verdure e ripiegare le fette di prosciutto verso il centro coprendo completamente il tutto.
Chiudere con un foglio di alluminio, quindi mettere lo stampo in forno caldo a 180° per circa 40 minuti. Al termine della cottura lasciare intiepidire la mattonella e poi sformarla.
questa mi è
stata espressamente richiesta dalle mie figlie, che l'hanno molto
apprezzata in occasione del pranzo del mio compleanno....dunque
eccola
Terrina
di pollo e funghi
350 gr
petto di pollo tritato
250 gr
champignons
1 uovo
1 cucchiaio
di parmigiano
20 cl panna
liquida fresca
2 scalogni
1 spicchio
d’aglio
il verde di
un quarto di zucchina
sale, pepe
bianco
poco burro
mondare e
lavare i funghi, conservandone interi circa 7 o 8, i più sani belli
e di misura pressocchè uguale..
Affettare
gli altri.
In una
larga padella fondere una noce di burro e aggiungere i funghi,
regolare di sale e di pepe.
Lasciar
cuocere circa 5 minuti, nel frattempo tritare gli scalogni e
aggiungerli, proseguendo la cottura per altri 10 minuti circa.
Aggiungere
anche lo spicchio d’aglio e continuare a cuocere per altri 5
minuti.
Dopodichè
eliminare l’aglio e tritare il tutto. Lasciar intiepidire.
Da un
pezzetto di zucchina ricavare solo la parte verde con un poco di
polpa. Ridurla in pezzetti molto piccoli.
In una
ciotola mettere il pollo tritato, aggiungere il parmigiano,
l’uovo, salare e pepare, e mescolare ben bene il tutto, poi
pian piano sempre mescolando aggiungere anche la panna liquida poca
alla volta fino a che è stata completamente assorbita. L’impasto
sarà molto morbido ma è giusto così.
A questo
punto unire i funghi tritati e il verde delle zucchine ridotte in
mirepoix. Mescolare molto molto bene in modo che tutto sia ben
omogeneo.
Imburrare
abbondantemente un piccolo stampo da plumcake. Versare metà
dell’impasto sul fondo premendo perché si assesti e non lasci
spazi vuoti. Inserire nell’impasto gli champignons tenuti da parte,
formando una fila nel centro del composto. Coprire con il resto
dell’impasto avendo cura che sia tutto ben coperto.
Premere e
sbattere dolcemente lo stampo sempre per evitare che restino spazi
vuoti all’interno.
Cuocere a
bagnomaria in forno già caldo a 200° statico. Ho poi girato sulla
ventilazione verso fine cottura, per dorare meglio la
superficie.
Quando sarà
cotta, si sarà formato del liquido. Una volta tolta dal forno,
eliminarlo con cautela e porre per qualche tempo un piccolo
peso sulla terrina in modo che si compatti bene.
Conservare
in frigorifero e togliere un po' di tempo prima di servire, magari
scaldandola già affettata in micro onde.
e per
finire gli antipasti:
questa è
una perparazione che mi piace molto.
Una ricetta
che la mia amica Bruna
ha condiviso su Coquinaria dopo averla avuta dai fratelli Tonola,
chefs stellati della Lanterna Verde di Villa di
Chiavenna.
Terrina
di caprino fresco al salmone e aneto
200 gr salmone affumicato
400 gr caprino fresco
400 gr caprino fresco
200 gr panna fresca
12 gr di gelatina in fogli
Erba cipollina e aneto q.b
Olio extra vergine d'oliva q.b
Pepe nero
12 gr di gelatina in fogli
Erba cipollina e aneto q.b
Olio extra vergine d'oliva q.b
Pepe nero
Passare
al setaccio il caprino ed aggiungere la colla di
pesce (sciolta in poca panna,) quindi
la panna leggermente sbattuta e l'erba cipollina tagliata fine, amalgamare delicatamente .
Rivestire uno stampo con carta stagnola , quindi ricoprire con i ciuffi di aneto, riempire alternando uno strato di formaggio e uno di salmone , per due volte.
Richiudere bene con la carta stagnola e mettere in frigorifero per 4 ore.
Servire a fette, decorando con fili di erba cipollina e qualche pomodorino per dare colore.
la panna leggermente sbattuta e l'erba cipollina tagliata fine, amalgamare delicatamente .
Rivestire uno stampo con carta stagnola , quindi ricoprire con i ciuffi di aneto, riempire alternando uno strato di formaggio e uno di salmone , per due volte.
Richiudere bene con la carta stagnola e mettere in frigorifero per 4 ore.
Servire a fette, decorando con fili di erba cipollina e qualche pomodorino per dare colore.
e
finalmente arriva il classico brodo, che "lava giù" tutto.
Ma è un brodo particolare, non i soliti cappelletti insomma:
Cappelletti
in brodo ai funghi
per il
brodo:
6/ 700 gr
muscolo di manzo
600 gr
circa di biancostato
1/2
gallina
1 piccolo
porcino a fette, anche surgelato
1 costola
di sedano
1 carota
1 cipolla
1 spicchio
d'aglio
1 foglia di
salvia
sale
volendo un
buon brodo, ho messo tutto a freddo, tranne i funghi naturalmente.
Ho portato
a cottura schiumando e alla fine filtrando bene tutto.
Ho rimesso
sul fuoco la pentola con il brodo filtrato e ho cotto i cappelletti.
Poco prima
di spegnere ho aggiunto un porcino affettato che avevo in freezer,
ancora surgelato.
Una volta
cotto anche quello, ci son voluti pochi minuti, ho impiattato.
l'altro
nostro classico tradizionale è il cappone. Quest'anno l'ho
solo cotto in forno, niente farcitura, e l'ho accompagnato con patate
al forno, insalata e spinaci al burro, di cui non ho foto.
Cappone al
forno
1 bel
cappone
1 piccola
cipolla
60 gr
pancetta liscia
1 bicchiere
di vino bianco
2 o 3
rametto di rosmarino
2 o 3
foglie di salvia
1 rametto
di timo
1 foglia di
alloro
olio, sale,
pepe
pulire e
fiammeggiare il cappone, lavarlo ed asciugarlo, salare e pepare
l'interno..
Pulire una
piccola cipolla, avvolgerla nella pancetta e infilarla nella
pancia del cappone insieme a un rametto di rosmarino e a una foglia
di salvia.
in una
teglia mettere un poco di olio e rosolare da tutte le parti il
cappone con un altro rametto di rosmarino, il resto della salvia,
l'alloro e il timo, regolare di sale e pepe e una volta
rosolato sfumare con il vino bianco.
Qundi
trasferire in forno già caldo a 180° / 200° controllandolo
spesso girandolo e bagnandolo col suo fondo ogni tanto. Portare a
cottura e servire ben caldo con le verdure.
S.
Stefano
con
l'aperitivo:
Tartine di
pane nero al Brie e fichi caramellati.
pane nero tagliato a quadrotti
Brie q.b.
fichi
caramellati
ricavare dei crostini dal pane nero, tostarli in forno, appoggiarvi sopra un pezzetto di Brie, e un mezzo fico caramellato.
e cin cin..
Come antipasti avevamo quelli del giorno prima, e non ho previsto nessun primo. Ho preferito fare un secondo piatto un po' più ricercato.
Rotolo di
faraona ripiena alle castagne in crosta
1 faraona
disossata
300 gr
saslsiccia
150 gr
ricotta
2 cucchiai
di parmigiano grattugiato
300 gr
circa di castagne precotte
1 rametto
di timo
1 bicchiere
di vino bianco.
1 rotolo di
pasta sfoglia
100 gr
prosciutto cotto
1 tuorlo
per spennellare
sale, pepe,
olio e.v.
Fatevi
disossare una faraona dal vostro macellaio di fiducia, dopodichè
fiammeggiatela comunque, lavatela e asciugatela benissimo.
Stendetela
su un tagliere con la parte interna verso di voi, salare e
pepare.
Preparare
la farcia. In una ciotola mescolare della salsiccia spellata e
sbriciolata insieme alla ricotta e al parmigiano, e una grattata di
pepe nero, e poco sale.
Aggiungere
metà delle castagne spezzettate alla farcia e spalmarla sull'interno
della faraona.
Arrotolarla
e legarla saldamente avendo cura che il ripieno non possa uscire.
In una
larga padella fondere una noce di burro in poco olio, quindi
rosolarvi la faraona da tutti i lati, profumandola con un rametto di
rosmarino e una foglia di salvia, quando è rosolata sfumare con il
vino, aggiungere nel tegame le castagne rimaste quindi passarla
in forno già caldo a 200° per circa un'ora rigirandola ogni tanto,
..trascorso il tempo, togliere la teglia dal forno, e dal tegame
togliere il rotolo mettendolo a sgocciolare eventuale liquido su una
gratella.
Prendere la
pasta sfoglia, tirarla ancora leggermente col mattarello, appoggiarvi
sopra le fette del prosciutto cotto in modo da fare un letto.
Riprendere il rotolo di faraona, appoggiarlo sulle fette di
prosciutto e avvolgere il tutto nella pasta in modo che sia ben
sigillato.
in una
tazzina sbattere il tuorlo d'uovo e con l'ausilio di un pennello,
spennellare di uovo lo scrigno di pasta sfoglia . Cuocere in
forno già caldo fino a doratura. Affettare e servire ben
caldo.
con questo
piatto ho accompagnato dei carciofi in padella, spinaci al burro e..
Insalatina
invernale
1 piccolo
cespo di Castelfranco
1 cespi di
radicchio tardivo
poco
songino o valerianella
1 piccolo
finocchio
1 carciofo
chicchi di
melograno
per la vinaigrette:
2 cucchiai
senape
2 cucchiai
miele d'acacia
poco aceto
bianco
olio e.v.
sale e pepe
Pulire e
mondare le insalate, lavarle e tenerle da parte.
Mondare
anche il carciofo, tagliandolo sottilissimo e mettendolo
a bagno in acqua e limone fino all'ulitizzo.
Mondare
anche il finocchio, affettarlo sottilissimo con l'ausilio della
mandolina, aggiungere alle insalate lavate e asciugate, unire anche
il carciofo ben scolato dall'acqua di governo, aggiungere i chicchi
di melagrana.
A parte,
con la forchetta, sbattere bene senape, miele l'olio e l'aceto,
insieme al sale e al pepe, e una volta emulsionato il tutto, versare
sull'insalata mista e mescolare molto bene.
e così, fra un mandarino e una mela, una fetta di panettone e un paio di noci, un boccone di pandoro e un litchis, un pezzetto di torrone e un fico secco, anche un piccolo dono, graditissimo, di un amico
le cartellate, che adoro!
Anche Natale è passato, dicevo.......ora ci prepariamo al Capodanno, con la speranza che l'anno in arrivo sia un pochino, proprio solo un pochino più sereno di questo che si sta concludendo.
Non mi sembra di chiedere troppo....
Ancora auguri bloggers!
Natale
(Gianni Rodari)
prima di chiudermi in cucina, approfitto di un piccolo momento di calma per fare a tutti quelli che passano di qui i miei più sinceri auguri.
Che sia un Natale sereno e pieno d'affetto.
Giuliana
Auguri!!
S'io
fossi il mago di Natale
Farei spuntare un albero di Natale,
In ogni casa, in ogni appartamento,
Dalle piastrelle del pavimento,
Ma non l'alberello finto,
Di plastica dipinto,
Che vendono adesso all'Upim:
Un vero abete, un pino di montagna,
Con un po' di vento vero
Impigliato tra i rami,
Che mandi profumo di resina
In tutte le camere,
E sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Farei spuntare un albero di Natale,
In ogni casa, in ogni appartamento,
Dalle piastrelle del pavimento,
Ma non l'alberello finto,
Di plastica dipinto,
Che vendono adesso all'Upim:
Un vero abete, un pino di montagna,
Con un po' di vento vero
Impigliato tra i rami,
Che mandi profumo di resina
In tutte le camere,
E sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi
con la mia bacchetta me ne andrei
A far magie
Per tutte le vie.
A far magie
Per tutte le vie.
In
via Nazionale
Farei crescere un albero di Natale
Carico di bambole
D'ogni qualità,
Che chiudono gli occhi
E chiamano papà,
Camminano da sole,
Ballano il rock 'n roll
E fanno le capriole.
Chi le vuole le prende:
Gratis, s'intende.
Farei crescere un albero di Natale
Carico di bambole
D'ogni qualità,
Che chiudono gli occhi
E chiamano papà,
Camminano da sole,
Ballano il rock 'n roll
E fanno le capriole.
Chi le vuole le prende:
Gratis, s'intende.
In
piazza San Cosimato
Faccio crescere l'albero
Del cioccolato;
In via del Tritone
L'albero del panettone
In viale Buozzi
L'albero dei maritozzi,
E in largo di Santa Susanna
Quello dei maritozzi con la panna.
Faccio crescere l'albero
Del cioccolato;
In via del Tritone
L'albero del panettone
In viale Buozzi
L'albero dei maritozzi,
E in largo di Santa Susanna
Quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo
la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
Dobbiamo scegliere il posto
All'albero dei trenini:
Va bene piazza Mazzini?
La magia è appena cominciata:
Dobbiamo scegliere il posto
All'albero dei trenini:
Va bene piazza Mazzini?
Quello
degli aeroplani
Lo faccio in via dei Campani.
Lo faccio in via dei Campani.
Ogni
strada avrà un albero speciale
E il giorno di Natale
I bimbi faranno
Il giro di Roma
A prendersi quel che vorranno.
E il giorno di Natale
I bimbi faranno
Il giro di Roma
A prendersi quel che vorranno.
Per
ogni giocattolo
Colto dal suo ramo
Ne spunterà un altro
Dello stesso modello
O anche più bello.
Colto dal suo ramo
Ne spunterà un altro
Dello stesso modello
O anche più bello.
Per
i grandi invece ci sarà
Magari in via Condotti
L'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Magari in via Condotti
L'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
Che posso fare?
Che posso fare?
Non
ho che auguri da regalare:
Di auguri ne ho tanti,
Scegliete quelli che volete,
Prendeteli tutti quanti.
Di auguri ne ho tanti,
Scegliete quelli che volete,
Prendeteli tutti quanti.
(Gianni Rodari)
prima di chiudermi in cucina, approfitto di un piccolo momento di calma per fare a tutti quelli che passano di qui i miei più sinceri auguri.
Che sia un Natale sereno e pieno d'affetto.
Giuliana
memorie
minestre
primi
Il profumo dei ricordi
La zia Norina era una sorella di mia
nonna Lucia, la mia nonna paterna.
Aveva sposato, già passata la
trentina, un omettino basso e tarchiato dal carattere allegro, un
uomo molto arguto e furbo. A vederli insieme erano un po’ ridicoli
, lei alta e secca secca, lui basso basso con il suo inseparabile
cappello nero calcato sugli occhi e bretelle altrettanto nere a
tener su i pantaloni.
Pensandoci, non credo ne fosse proprio
innamorata, credo che se lo sia fatto andare bene per la paura di
restare zitella, ma si sono sicuramente voluti bene.
Lui aveva occhi azzurri, penetranti e
mobilissimi, pareva guizzassero sul suo volto, e una sorta di
sorrisetto ironico sempre stampato sulle labbra.... Lo zio Arcangelo,
soprannominato Bass, per via della sua bassa statura…..
Era un gran burlone, amava fare
sempre scherzi, e durante i lunghi inverni friulani occasioni ce
n’erano sempre per cui ne organizzava tantissimi, ai danni di
tutti i suoi amici. In paese era molto conosciuto e quando c’era
festa lui era sempre in prima fila, a Carnevale organizzava i carri
allegorici, e d’estate, dopo la trebbiatura, il ballo sull’aia.
La mia prozia andò a vivere con la
famiglia di lui, in paese. Poi, nel tempo, morti i suoceri, alcuni
cognati emigrarono, altri traslocarono. In casa con loro restò solo
una cognata, la Nina. Una poveretta che aveva una storia drammatica
alle spalle, eventi accaduti durante la guerra e che l'avevano
travolta e cambiata per sempre.
Lei li aiutava con il governo delle
bestie e con il lavoro dei campi. Era sola, anche se aveva avuto due
figlie che, una volta diventate donne, se ne erano andate via in
cerca di lavoro. Non aveva altro posto dove stare per cui rimase
con loro fino alla fine.
Erano abbastanza benestanti, la terra
era la loro, e ne avevano parecchia, a differenza dei miei nonni che
erano invece mezzadri. Per questo, in famiglia, era considerata la
sorella fortunata.
Avevano una casa molto grande, a due
piani, con un lungo porticato su cui si aprivano le varie stanze, la
dispensa e la cantina, dietro la casa l’orto e davanti una grande
aia dove troneggiava un bellissimo albero di cachi che faceva ombra
all’abbeveratoio, poi la concimaia, le stalle delle vacche e dei
maiali, le gabbie di conigli e due pollai…questo permetteva loro
di avere latte, formaggio, carne e salumi in un periodo in cui la
fame era di casa in Friuli … …oltre ai molti animali avevano
anche un cavallo, un baio che si chiamava Nesto.. Erano davvero pochi
in paese a possedere un cavallo. Quando passavano col calesse lungo
la strada principale erano sempre oggetto di curiosità, e anche di
pettegolezzi immagino.
Da che ho memoria, li ho sempre visti
anziani anche se in fondo non lo erano, i visi pieni di rughe,
solcati dalla fatica e cotti dal sole, le mani rovinate e incanutiti
anzitempo. Ormai soli, il figlio emigrato in Svizzera a lavorare
nei grandi alberghi, la figlia sposata giovanissima a Zoppola, un
paese vicino.
Quando trascorrevo i miei mesi estivi
in Friuli, passavo molto tempo a casa loro, mi piaceva Nesto, stavo
a guardare la Nina che lo strigliava, lo portava all’abbeveratoio e
lo faceva sgambare un po’ sull’aia, lo accudiva che pareva un
figlio. Mi permetteva raramente di salirci in groppa, o di
accarezzargli il muso.
Mi piaceva arrivare da loro nel tardo
pomeriggio, quando era il momento dell’abbeverata delle mucche. Le
slegavano e le bestie uscivano libere dalla stalla, si accalcavano
alla vasca, bevevano e se ne andavano un po’ in giro per l’aia.
Aiutare a riprenderle e rimetterle nella stalla mi divertiva
tantissimo, fra le grida della Nina e il muggito delle mucche c’era
una confusione che si placava solamente dopo che anche l’ultima,
riottosa mucca era rientrata nella stalla..
Tante volte mi portavano in campagna.
Attaccavano i buoi al carro e si andava per campi a raccogliere il
fieno. Per me era un momento di grande divertimento..
Durante quelle ore del pomeriggio,
mentre loro rastrellavano e caricavano il fieno sul carro, io me ne
stavo al fresco del casone ai margini del campo, oppure seduta con
un libro all’ombra delle piante, col frinire assordante delle
cicale e il ronzio di mosche e tafani nelle orecchie.
Poi ce ne tornavamo lentamente in
paese, io salivo in cima al fieno, e mi sdraiavo in mezzo a tutto
quel profumo così buono di erba secca e fiori, supina, guardando il
cielo e lasciandomi cullare dal lento movimento che i buoi
imprimevano al carro... con mio sommo dispiacere si arrivava a casa,
dove il fieno veniva finalmente messo in fienile con un gran mulinare
di forche, in mezzo a nugoli di moscerini, polvere e tanta fatica.
La Nina poi andava a mungere le mucche
e io le facevo compagnia. Lei si lavava le mani accuratamente,
prendeva il suo seggiolino, sempre e solo quello, si sedeva quasi
sotto la pancia della mucca e cominciava a mungere....a me piaceva
sentire il rumore ritmico del latte che scendeva nel secchio e mi
divertiva un mondo sentire la Nina parlare con quelle mucche, le
apostrofava a volte con dolcezza, a volte arrabbiata quando magari le
arrivava un colpo di coda in viso...
Poi quel latte veniva portato, sempre
dalla Nina, alla Latteria Sociale...
Dopo si preparava la cena.
Non era una gran cuoca mia zia Norina.
Non amava cucinare, lo doveva fare e
basta, e lo faceva. Senza fantasia, senza passione, limitandosi alle
cose che aveva sempre conosciuto, quelle che nella sua famiglia
patriarcale si cucinavano sull'antico fogolar, il tipico camino e
braciere in mezzo alla stanza.
Alcune volte permetteva alla Nina di
farlo, ma accadeva raramente. Non le cedeva volentieri la sua cucina.
Non si amavano molto, anzi, si sopportavano a malapena...
Dei suoi piatti ne ricordo uno in
particolare, un piatto semplice e povero come tutti quelli della
cucina friulana... la classica minestra di orzo e fagioli...ogni
tanto lo faccio, seppure in versione più light, è una ricetta che
non sente stagione, buona soprattutto nelle fredde sere
d'inverno.....anche se quella della zia Norina aveva tutto un altro
profumo.
Il profumo dei ricordi.
Minestra di orzo e fagioli
questa è una di quelle ricette di cui
ogni famiglia prepara la propria versione. C'è chi fa un battuto di
lardo, cipolla, carota, sedano ed erbe, chi ci mette il porro, chi
la salsiccia.
Io la faccio semplice semplice,
mettendo tutto a freddo. Niente lardo, non ne amo il gusto, e pur
nella versione light è davvero ottima.
300 gr fagioli secchi (ho usato i
Lamon)
250 gr orzo perlato
1 carota
1 costola di sedano
1 piccola cipolla
1 spicchio d'aglio
2 patate medie
1 foglia di alloro
olio, poco burro
sale, pepe
mezzo cucchiaino di estratto di carne.
mettere a bagno i fagioli per una notte
in acqua e un cucchiaio di bicarbonato.
Trascorso il tempo, sciacquare molto
bene i fagioli e metterli in una capace pentola, aggiungere le
verdure mondate, lo spicchio d'aglio, la foglia di alloro, le patate
a pezzi, un goccio d'olio, sale, e coprire d'acqua abbondante, meglio
se fosse brodo vegetale.
Mettere a bagno l'orzo. Non ci vuole
molto tempo ora, si cuoce abbastanza velocemente anche senza ammollo
volendo. Io lo lascio il tempo necessario a preparare il tutto.
Portare i fagioli a metà cottura,
quindi sciacquare l'orzo, scolarlo e versarlo nella minestra,
abbassare il fuoco e continuare a cuocere finché sia i fagioli che
l'orzo sono completamente cotti.
Mescolare ogni tanto, schiacciando
anche le patate che fossero rimaste in pezzi. Alla fine deve risultare abbastanza densa.
Regolare di sale e servire con un giro
d'olio buono e una macinata di pepe.
Io, per fare prima, ho fatto tutto
nella pentola a pressione. Ho cotto 20 minuti fagioli e verdure,
quindi ho aperto la pentola e ho aggiunto l'orzo, e cotto altri 15
minuti dal fischio.
Poi ho schiacciato le patate, eliminato le verdure intere, e ho
lasciato ancora su fuoco dolce a pentola scoperta per qualche minuto
prima di servire.
dolci e dessert
terrine
La zucca appare nella commedia di Carlo Goldoni, "Le baruffe chiozzotte"
il barcaiolo Toffolo ci prova con Lucetta offrendole una fetta di "zucca barucca" arrostita al forno.
La zucca barucca è un tipo di zucca veneta, dalla scorza bitorzoluta e costoluta, un po' bislunga e tozza, inizialmente verde e poi, quando è matura, giallo ocra..la sua polpa ha un ottimo profumo di nocciole.
Benchè io non la ami particolarmente, ci sono ricette e preparazioni in cui assume grande importanza, e se sono ben bilanciate la zucca si rivela un ingrediente davvero fondamentale.
Come nel caso di questa terrina che magari, con le feste in arrivo, è una bella idea per un insolito dolce:
Terrina di zucca, datteri e cioccolato
da una ricetta di Ernest Knam (sì sempre lui) che ho modificato leggermente
Premessa che va fatta, la zucca deve essere di una qualità poco acquosa e non deve essere nemmeno filacciosa, altrimenti è un delirio.
zucca barucca
il barcaiolo Toffolo ci prova con Lucetta offrendole una fetta di "zucca barucca" arrostita al forno.
La zucca barucca è un tipo di zucca veneta, dalla scorza bitorzoluta e costoluta, un po' bislunga e tozza, inizialmente verde e poi, quando è matura, giallo ocra..la sua polpa ha un ottimo profumo di nocciole.
Benchè io non la ami particolarmente, ci sono ricette e preparazioni in cui assume grande importanza, e se sono ben bilanciate la zucca si rivela un ingrediente davvero fondamentale.
Come nel caso di questa terrina che magari, con le feste in arrivo, è una bella idea per un insolito dolce:
Terrina di zucca, datteri e cioccolato
da una ricetta di Ernest Knam (sì sempre lui) che ho modificato leggermente
Premessa che va fatta, la zucca deve essere di una qualità poco acquosa e non deve essere nemmeno filacciosa, altrimenti è un delirio.
1, 5 kg. di zucca (peso con la buccia)
4 uova
4 uova
1 tuorlo
100 gr zucchero di canna
20 grossi datteri interi, naturali, non quelli delle scatole per intenderci.
100 gr panna liquida
150 gr cioccolato fondente di buona qualità
1 pizzico di cannella
sale
tagliare la zucca in 4 fette, avvolgerle nella stagnola e metterle in forno a 200° finchè saranno morbide al tatto.
Asportarne la polpa, metterla in una ciotola e lasciar raffreddare. Se rilasciasse liquido, metterla a scolare in uno chinois, premendo leggermente, e se ancora fosse troppo umida, farla cuocere in un tegame antiaderente finchè si asciuga bene. Schiacciarla a crema grossolana.
Una volta fredda, aggiungere le uova una alla volta, il tuorlo, lo zucchero, la cannella e un pizzico di sale.
A parte bollire la panna e versarla caldissima sul cioccolato spezzettato. Lasciar riposare e poi mescolare la ganache ottenuta.
Dividere in due parti il composto di zucca, a una parte aggiungere la ganache e mescolare bene.
tagliare i datteri a metà per il lungo.
In uno stampo da terrina ben imburrato partire con uno strato di datteri, poi fare uno con la parte cioccolatosa, un altro strato di datteri e poi la crema gialla.
E continuare così fino a fine ingredienti. A me, con questa quantità sono venuti solo due strati, ma era comunque esteticamente presentabile.
Cuocere a bagnomaria in forno già caldo a 180° per circa 35 minuti. Lasciar raffreddare prima di sformare e servire.
100 gr zucchero di canna
20 grossi datteri interi, naturali, non quelli delle scatole per intenderci.
100 gr panna liquida
150 gr cioccolato fondente di buona qualità
1 pizzico di cannella
sale
tagliare la zucca in 4 fette, avvolgerle nella stagnola e metterle in forno a 200° finchè saranno morbide al tatto.
Asportarne la polpa, metterla in una ciotola e lasciar raffreddare. Se rilasciasse liquido, metterla a scolare in uno chinois, premendo leggermente, e se ancora fosse troppo umida, farla cuocere in un tegame antiaderente finchè si asciuga bene. Schiacciarla a crema grossolana.
Una volta fredda, aggiungere le uova una alla volta, il tuorlo, lo zucchero, la cannella e un pizzico di sale.
A parte bollire la panna e versarla caldissima sul cioccolato spezzettato. Lasciar riposare e poi mescolare la ganache ottenuta.
Dividere in due parti il composto di zucca, a una parte aggiungere la ganache e mescolare bene.
tagliare i datteri a metà per il lungo.
In uno stampo da terrina ben imburrato partire con uno strato di datteri, poi fare uno con la parte cioccolatosa, un altro strato di datteri e poi la crema gialla.
E continuare così fino a fine ingredienti. A me, con questa quantità sono venuti solo due strati, ma era comunque esteticamente presentabile.
Cuocere a bagnomaria in forno già caldo a 180° per circa 35 minuti. Lasciar raffreddare prima di sformare e servire.
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