Carbonade flamande
Questa settimana, Cook_my_Books presenta Meat di Valery Drouet & Pierre-Louis Viel, un libro imperdibile per gli appassionati di carne....
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Questa settimana, Cook_my_Books presenta Meat di Valery Drouet & Pierre-Louis Viel, un libro imperdibile per gli appassionati di carne....
LEGGI TUTTO →Questa settimana, Cook_my_Books presenta Meat di
Valery Drouet & Pierre-Louis Viel, un libro imperdibile per gli
appassionati di carne. Ricco di ricette che spaziano dalle preparazioni più
rustiche a quelle più raffinate, questo libro offre una panoramica completa
di tagli e tecniche di cottura. Che si tratti di un arrosto domenicale in
famiglia o di una cena con gli amici, troverete sicuramente l'ispirazione
giusta per ogni occasione e stagione.
Per iniziare, vi porto in Belgio, sulle tracce di un piatto
che scalda il cuore e l'anima: la carbonade flamande Questo ricco e
sostanzioso stufato di manzo, un classico del nord delle Fiandre, è cotto lentamente
nella birra scura, con cipolle, spezie e un tocco di pane, creando
un'esplosione di sapori. Amato e spesso preparato per feste e riunioni
familiari, la carbonade flamande è perfetta per le serate fredde, da
condividere in compagnia.
Nato come piatto della tradizione contadina, la carbonade sfruttava tagli di carne meno pregiati che, grazie alla lunga cottura,
diventavano tenerissimi e pieni di gusto. Tradizionalmente è servita con patate
fritte, purè di patate o abbondante pane fresco.
La cottura lenta, a fuoco basso o in forno, per ore, è
fondamentale. Il profumo che si diffonde in casa è semplicemente irresistibile.
La carne diventa incredibilmente tenera, quasi si scioglie in bocca, e il sugo
è ricco e avvolgente.
1,6 kg di spalla di manzo, tagliata in 6 fette spesse
2 cipolle bionde affettate sottili
3 fette di Pain d'épices
3 cucchiai di senape forte
3 cucchiai abbondanti di olio
30 g di burro
120 g di zucchero di canna
700 ml di burra scura forte belga
400 ml di brodo
sale, pepe macinato al momento
Scaldate il forno a 140°
Preriscaldare il forno a 140 °C.
Affettate le cipolle, eliminare la crosta dalle fette di pain d'épices. Spalmate queste ultima con la senape.
In una casseruola abbastanza grande scaldate l'olio, poi rosolate la carne da tutti i lati a fuoco vivo. Trasferitela su un piatto.
Mettete nella casseruola il burro, aggiungete le cipolle e fatele appassire a fuoco medio per circa 10 minuti, o finché inizieranno ad ammorbidirsi
Cospargete le cipolle con lo zucchero e fatele caramellare leggermente, poi rimettete i pezzi di carne nella casseruola, versate la birra e riportate a bollore. Ora unite il brodo e regolate di sale e pepe.
Distribuite sulla carne le fette spalmate di senape.
Coprite la casseruola e mettete in forno.
Cuocete per circa tre ore, mescolate con molta attenzione, senza toccare il pain d'épices, dopo due ore e non prima.
Il pane comunque si scioglierà fondendosi con il fondo di cottura, regalando cremosità e sapore.
Servite la carbonade con patate fritte, all'uso belga, o con del puré di patate.
Dal libro Slow Cooking di Olivia Andrews, che stiamo sfogliando con Cook_my_Books, ho scelto anche questa ricetta che potrebbe risolvere un problema comune a molti genitori: far mangiare la verdura ai bambini! I polpettoni sono amati da tutti, grandi e piccoli, e questa versione è un modo geniale per "nascondere" broccoli, carote e altre verdure che altrimenti verrebbero rifiutate. La cottura lenta ne esalta la morbidezza e il sapore.
L'autrice lo intitola "Best ever meatloaf" io non so se è il migliore del mondo, ma è davvero buono.
Qui ha riscosso molto successo.
Polpettone alle verdure
(Best ever meatloaf)
per 4/6 persone
600 g di macinato di manzo
400 g di macinato di maiale
75 g di fiocchi d'avena
1 uovo leggermente sbattuto
50 g di parmigiano grattugiato finemente
1 carota grattugiata grossolanamente
1 zucchina grattugiata grossolanamente
2 spicchi d'aglio tritati finemente
una manciata di basilico tritato finemente
Glassa di pomodoro:
1 barattolo da 700 g di passata di pomodoro
1 cucchiaio di senape di Digione
3 cucchiai di sciroppo d'acero
2 cucchiai di salsa Worcestershire
1 cucchiaio di aceto di mele
purè di patate o spinaci al burro patate appassite spinaci, per servire
Nella Slow Cooker
Ungete e foderate la pentola a cottura lenta con carta da
forno. Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola, condite con sale e pepe e
mescolate bene. Pressate uniformemente il composto del polpettone nella pentola
a cottura lenta. Cuocete a fuoco basso per 4 ore o finché non sarà ben cotto non si staccherà dai bordi.
Sformate il polpettone e versatevi sopra la glassa, quindi
servite con purè di patate e spinaci appassiti.
In forno
Preriscaldate il forno a 170 ° ventilato . Mettete
tutti gli ingredienti in una ciotola, condite con sale e pepe e mescolate bene fino a rendere l'impasto omogeneo.
Trasferite il composto in una teglia capiente, quindi modellatelo con le mani
per dare la forma di un polpettone. Cuocete in forno per 1 ora e 15 minuti
finché non sarà cotto.
Sformate il polpettone e versateci sopra la glassa, quindi
servite con purè di patate o gli spinaci.
Apro la settimana Cook_my_Books con una ricetta presa dal libro Slow Cooking di Olivia Andrews, oggetto delle nostre preparazioni nei prossi giorni.
La cottura lenta sarà il filo conduttore di questa settimana, infatti questo libro è un vero e proprio omaggio alla cucina slow, con ricette che fanno il giro del mondo, superando i confini delle pentole tradizionali. Per ogni piatto l'autrice indica tre metodi di cottura diversi, sul fornello, nella slow cooker o in forno garantendo lo stesso risultato e sfatando l'idea che la cucina lenta richieda grandi abilità e, ancora più importante, che richieda molto tempo. Tutte le proposte, infatti, si preparano praticamente da sole, una volta preparati e messi in pentola gli ingredienti. Potete lasciarli cuocere per ore, nel caso della slow cooker, anche di notte, con qualche piccolo accorgimento.
In sintesi, un libro che ci ha incuriosito e conquistato e da cui io ho attinto a mani basse.
Oggi vi porto in Pakistan con la ricetta di uno stufato denso e saporito, diffuso in Asia meridionale e centrale e in tutto il Medio Oriente, che varia a seconda della regione ma viene spesso servito in occasione di feste e celebrazioni religiose. Cotto a fuoco lento fino ad avere una consistenza cremosa è veramente delizioso. Un piatto che talvolta è chiamato il "re dei curry" e se lo preparerete capirete il perché.
Noi siamo stati conquistati al primo assaggio.
Curry di manzo e lenticchie
(Haleem)
per 4 persone
Tempi di cottura
5 ore (slow cooker)
2 ore e mezza (fornelli)
750 g di carne di manzo ricavata dall'ossobuco, tagliata a cubetti di 3 cm
90 g di bulgur
(burghul), sciacquato
100 g di lenticchie
rosse, sciacquate
100 g di piselli
gialli spezzati, sciacquati
1 cucchiaio di
zenzero grattugiato finemente
5 spicchi d'aglio
tritati finemente
una bustina di zafferano
1 cucchiaio di
coriandolo macinato
1 cucchiaio di
garam masala
2 cucchiaini di
cumino macinato
2 cucchiaini di
curcuma macinata
2 cucchiaini di
peperoncino in polvere
50 g di ghee o
burro
3 cucchiaini sale
Per servire:
spicchi di limone,
2 scalogni affettati, fritti e croccanti
rametti di coriandolo,
peperoncino verde a fette (o peperoncino in polvere)
zenzero grattugiato
Nella pentola a
cottura lenta (slow cooker)
Aprite e aggiungete il ghee o il burro e il sale, quindi cuocere per un'altra ora fino a quando la carne di manzo non si sarà completamente disfatta e lo stufato dovrà avere una consistenza cremosa e densa. Controllate e regolate poi il condimento. Servite con gli spicchi di limone, lo scalogno fritto, il coriandolo, il peperoncino e lo zenzero grattugiato.
Sul fornello
Mettete la carne di
manzo, il burghul, le lenticchie, i piselli spezzati, lo zenzero, l'aglio, lo
zafferano, il coriandolo, il garam masala, il cumino, la curcuma, il
peperoncino e 1,5 litri di acqua in una pentola capiente e
dal fondo spesso. Portate a ebollizione, quindi abbassare la fiamma e coprite
con un coperchio.
Cuocete per 2 ore, a fuoco dolce, mescolando regolarmente, finché la carne
non inizia a disfarsi. Se si asciugasse troppo prima della cottura, rabboccate con poca acqua calda.
Il tema di questo mese per L'Italia nel piatto è "Ricette del cavolo" tutto dedicato alle crucifere, ortaggi tipici di questa stagione e che durante i mesi freddi regalano molte proprietà benefiche per il nostro organismo. Verdure versatili, povere di calorie ma non di sapore.
Alla famiglia delle crucifere, il cui nome botanico corretto è "Brassicacee" appartengono broccoli, cavoli di tutti i tipi, verze, cime di rapa, persino il rafano e la senape e, incredibile, anche rucola, ravanelli e crescione. Verdure che da ottobre a marzo sono sui banchi dei mercati e supermercati.
In Friuli sono coltivazioni abbastanza diffuse e nella cucina invernale regionale verze, cappucci e cavolfiori sono molto presenti.
Io ho scelto il cavolo cappuccio, sempre molto presente a casa mia fin da quando ero bambina.
Ho preparato un piatto decisamente "robusto" accompagnato con la polenta bianca, immancabile sulla tavola friulana quando si tratta di ricette così complesse e ricche.
Cavolo cappuccio e salsicce in tegame
per 2 persone
1 piccolo cavolo cappuccio bianco (circa 1 kg scarso)
2 o 3 salsicce tipo salamelle
150 g di pancetta affumicata (2 fette tagliate spesse)
1 piccola cipolla tritata
1 mela Golden
2 spicchi d'aglio
1 foglia di alloro
1 cucchiaino di semi di cumino
4 o 5 bacche di ginepro pestate nel mortaio
mezzo bicchiere di aceto di mele
2 o 3 cucchiai di olio d'oliva
1 piccola noce di burro
sale, pepe nero
Eliminate le foglie più esterne del cappuccio, tagliatelo a metà, e ogni metà a fettine non troppo sottili.
Lavatelo in abbondante acqua.
In un largo tegame scaldate l'olio insieme al burro, unite la cipolla tritata e l'aglio e lasciateli insaporire poi aggiungete il cappuccio tagliato e scolato (non troppo), mescolate e coprite il tegame abbassando il fuoco. Lasciatelo cuocere qualche minuto finché si ammorbidisce.
A parte, in acqua bollente, sbollentate le salsicce e la pancetta affumicata. lasciateli cuocere per tre o quattro minuti da quando l'acqua riprende il bollore, poi scolate tutto e tenete in caldo.
Pelate la mela, eliminate il torsolo e tagliatela a fettine.
Nel tegame del cavolo cappuccio unite l'alloro, il cumino, il ginepro, le fettine di mela, regolate di sale e di pepe e aggiungete poca acqua calda, abbassate la fiamma e coprite e portate quasi a cottura mescolando spesso e controllando che non si asciughi troppo, in tal caso aggiungete ancora un goccio d'acqua calda.
Poco prima che il cavolo sia cotto, unite le salsicce e la pancetta sbollentati tenuti da parte.
Lasciate insaporire tutto insieme fino a cottura completa.
Servite ben caldo. Io ho accompagnato con la polenta, rigorosamente bianca, ma vanno benissimo anche fette di pane casereccio. Non dimenticate un buon vino rosso...
Liguria: minestra di riso e verze
Lombardia: La Cassoeula o bottaggio alla milanese, ricetta della tradizione
Trentino-Alto Adige: Lucaniche di verza o "Luganeghe de verza"
Veneto: Verze sofegae
Emilia-Romagna: Risotto con costine di maiale e verza
Toscana. Zuppa frantoiana
Marche: Verze strascinate
Umbria: Crostini di cavolfiore e tartufo
Lazio: spaghetti con broccoli e guanciale
Abruzzo: Zuppa di verza, patate e fagioli, con sagne a pezza
Molise: I broccoli del convito
Campania:Riso e verza
Puglia: Orecchiette con cavoli e alici
Basilicata: Minestra di verza lucana con fagioli e cotica di maiale
Calabria: Minestra di cavolo cappuccio e fagioli rossi alla calabrese
Sicilia: Ghiotta di Cavolfiore
Sardegna: https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2025/10/fregola-tostata-con-crema-di-cavolfiore.html
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Il libro della settimana Cook_my_Books è The Potato Book di Poppy O'Toole, una bellissima monografia su quell'ingrediente apparentemente semplice ma tanto versatile che sono le patate.
L'autrice si definisce The Potato Queen, vista la fama raggiuta sui vari social (parliamo di quasi 5 milioni di followers).
Le ricette del libro funzionano e partono dalle basi, quelle che ti insegnano il procedimento perfetto per avere un risultato altrettanto perfetto. E' facile dire "faccio le patate al forno" oppure "preparo un puré" ma la vera difficoltà è farlo bene e il libro offre tutte le dritte per raggiungere lo scopo.
Io ho l'onore di chiudere la settimana con questo piatto conviviale.
90 g di pancetta affumicata a cubetti
500 g di patate a pasta gialla
1 cipolla a dadini
3 spicchi d'aglio tritati
500 ml di brodo vegetale o di pollo
200 ml di panna da cucina
200 g di Reblochon o di Camembert o Brie
sale e pepe nero
Accendete il forno e portatelo a 180° ventilato.
In una larga padella che possa andare in forno, rosolate a fuoco alto la pancetta finché sarà ben rosolata e croccante. Toglietela lasciando il suo fondo. Ora metteteci le patate e la cipolla e fate rosolare il tutto per una decina di minuti finché sarà leggermente dorato.
Aggiungete l'aglio tritatissimo, regolate di sale e di pepe e rimettete la pancetta croccante nella padella.
Versate il brodo fino a ricoprire appena le patate, riportate a bollore e continuate finché il liquido si sarà asciugato.
A questo punto verificate la cottura delle patate, se non sono ancora del tutto morbide aggiungete un goccio d'acqua calda e continuate la cottura per qualche altro minuto, altrimenti, quando sono pronte, abbassate la fiamma e versateci sopra la panna da cucina e continuate la cottura finché il tutto si sarà addensato e avrà quasi ricoperto le patate.
Togliete la padella dal fuoco e tagliate a fette il formaggio.
Distribuitelo sulle patate e infornate per circa 10 minuti, finché non sarà completamente sciolto, usate magari la cottura ventilata solo sulla parte superiore del forno, in modo che la superficie delle patate si possa dorare.
Quando il formaggio sarà dorato, togliete la padella dal forno, facendo attenzione a non scottarvi, date una generosa macinata di pepe nero e servite subito la tartiflette con abbondante pane croccante.
Il tema del mese per Il Club del 27 è la zucca in tutte le sue declinazioni.
E se non ora che è piena stagione di questo ortaggio, quando?
Così, con le amiche del Club, abbiamo elaborato ricette prese dalla rivista Taste of Home.
Come ho detto più volte e come vedete anche dalle poche ricette che ci sono nel blog con questo ingrediente, non riesco a farmi piacere la zucca, così come tutte quelle verdure dolciastre. Ma questa ricetta mi ha attratto subito perchè adoro i pancakes e la zucca qui ci sta benissimo, regalando colore e sapore, e infatti sono piaciuti molto.
Pancakes alla zucca e cannella
250 g di miscela pronta per torte
2 cucchiai di zucchero di canna scuro
2 uova grandi a temperatura ambiente
2 cucchiaini di cannella in polvere
60 g di latte evaporato (sostituito con panna mascarpone)
100 g di zucca cotta e frullata a crema
2 cucchiai di olio di girasole o altro delicato
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
per servire:
panna montata
more
sciroppo d'acero
In una ciotola mescolate la miscela per torte con lo zucchero di canna e la cannella.
A parte, in un'altra ciotola sbattete le uova, incorporate il mascarpone, la crema di zucca, la vaniglia fino ad avere un composto omogeneo, versatelo negli ingredienti secchi mescolando con una frusta finchè sarà tutto amalgamato e senza grumi.
Ungete con l'olio la padella apposita per i pancakes e cuoceteli fino a farli dorare da entrambi i lati. Se non l'avete, usate una padella antiaderente dosando il composto con un cucchiaio.
Serviteli con la panna montata, irrorati con lo sciroppo d'acero e accompagnati dalle more o dalla frutta che preferite.
Golosi e perfetti per la colazione e anche per la merenda.
La settimana Cook_my_Books che va finendo è tutta dedicata ad un libro sul cioccolato che ho amato molto, Everythings chocolate pubblicato da America's Test Kichen. Questo volume è una vera e propria enciclopedia del cioccolato, con ricette per ogni gusto e occasione, dai biscotti alle torte, dai lievitati ai gelati, fino alla piccola pasticceria e alle creme. Ovviamente non posso chiudere la settimana senza proporre un dolce al cucchiaio, non mi riconoscerei!
La ricetta che condivido funziona benissimo perché è ben bilanciata fra la dolce cremosità del cioccolato bianco e il pepe rosa delicatamente pungente. Queste bacche di un albero tropicale sempre verde, (Schinus Molle) un falso pepe, sono fruttate e floreali e ben si abbinano al dessert. Potete prepararla in stampini individuali o, come ho fatto io, in uno stampo Tupperware, comodo per sformare più facilmente il dolce.
Pannacotta al cioccolato bianco e pepe rosa
per 6 persone
500 g di panna liquida fresca
3 cucchiai di pepe rosa, pestati
8 g di gelatina in fogli
170 g di cioccolato bianco tritato
3 cucchiai colmi di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
200 g di latticello
riccioli di cioccolato bianco
1 cucchiaino di pepe rosa in grani
Ammollate la gelatina in acqua fredda.
Rimettete sul fuoco e una volta che la panna è calda, strizzate la gelatina, unitela nella casseruola e, continuando a cuocere, fatela sciogliere completamente.
Togliete dal fuoco e unite lo zucchero, il cioccolato bianco e il sale, lasciate riposare un paio di minuti poi mescolate il composto finché sarà omogeneo e il cioccolato sarà completamente sciolto.
Ora lasciatelo intiepidire, mescolando spesso in modo che non inizi a tirare. Quando si sarà intiepidito aggiungete il latticello e mescolate di nuovo. Fate attenzione perché il latticello è sensibile alla temperatura, per cui aggiungetelo solo dopo che la base si è raffreddata a sufficienza.
Filtrate il composto distribuendolo uniformemente negli stampini o nello stampo grande.
Coprite con la pellicola, sigillando bene, e mettete in frigorifero.
Di solito preparo la sera prima, in modo che la pannacotta abbia il tempo di assestare tutti i sapori. Comunque basteranno dalle 4 alle 12 ore perché si rassodi.
N.B. Per ricavare dei riccioli servirà un blocco di cioccolato bianco.
Ammorbiditelo in microonde, alla potenza più bassa, per circa 1 minuto. Non deve sciogliersi.
Ora fate scorrere la lama di un pelapatate, o di una mandolina, lungo la larghezza del cioccolato ammorbidito per ottenere un ricciolo. Metteteli man mano su un piatto ben separati. Fateli riposare qualche minuto in frigorifero prima di utilizzarli
E' Orchard di James Rich il libro della settimana Cook_my_Books.
Un libro con cui il cuoco scrittore esplora l'enorme varietà di ingredienti che si possono trovare nella campagna inglese, che si tratti di frutteti, coltivazioni oppure orti verdeggianti ricchi di prodotti coltivati in casa. Una collezione di ricette, sia dolci che salate, che è una vera miniera di idee. James trae ispirazione dai prodotti di stagione e sfogliare le pagine del libro spinge a mettersi subito ai fornelli.
Io ho scelto una ricetta che celebra la stagione fredda, un periodo in cui si ha il desiderio di piatti rassicuranti e confortanti. Di quelli che, mentre cuociono a lungo, riempiono di profumi tutta la casa.
Stufato di manzo e castagne
per 4 persone
1 kg di polpa di manzo, a cubetti
150 g di carote tritate grossolanamente
100 g di scalogni
150 g di finocchi, affettati (conservando le barbe)
1 cm di zenzero fresco, pelato e tritato finemente
6 spicchi d'aglio schiacciati
2 rametti di rosmarino
50 g di burro non salato
200 g di castagne cotte
500 ml di birra chiara
500 ml di brodo di carne
50 g di prezzemolo tritato
1 limone, scorza e succo
1 cucchiaio di farina
sale, pepe nero macinato al momento
Scaldate il forno, ventilato, a 150°.
In una mettete la farina, aggiungete sale e pepe e unite la carne di manzo tagliata a cubetti (scegliete la carne da ossibuchi o altra che non sia troppo magra)
Mescolate bene la carne in modo che sia ben infarinata alla fine.
Fondete il burro in una casseruola a fondo spesso, unite metà della carne e fatela rosolare uniformemente, toglietela dalla casseruola e ripetete la stessa operazione con la carne rimasta, quindi toglietela e riunitela alla carne rosolata in precedenza.
Nella stessa casseruola aggiungete le carote, gli scalogni divisi a metà, i finocchi e cuocete nel condimento rimasto per almeno 10 minuti, o finché iniziano ad ammorbidirsi. Unite lo zenzero e due terzi dell'aglio schiacciato e continuate la cottura per altri 5 minuti.
Rimettete la carne rosolata nella casseruola, alzate la fiamma, mescolate per farla insaporire e poi sfumate con la birra.
Fate riprendere il bollore poi aggiungete il brodo di carne, il rosmarino e le castagne. Coprite la pentola e trasferitela nel forno. Continuate la cottura per circa 3 ore.
Togliete la casseruola dal forno, controllate e se il fondo è ancora molto liquido, mettete la casseruola su fuoco medio e lasciate ridurre.
Nel frattempo, ricavate la scorza dal limone e spremetene il succo. Tritate il prezzemolo con il resto dell'aglio e la scorza di limone.
Al momento di servire, aggiungete il succo di limone allo stufato, mescolate. Cospargete il tutto con il trito aromatico preparato.
E buon appetito!