Insalata greca con pesche nettarine e feta alle erbe
Salad for Days, di Alice Zaslavsky, il libro che stiamo fogliando con Cook_my_Book , tutto dedicato alle insalate, non può esimersi dai...
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Salad for Days, di Alice Zaslavsky, il libro che stiamo fogliando con Cook_my_Book, tutto dedicato alle insalate, non può esimersi dai classici, quelli con gli ingredienti tradizionali. Ecco quindi che Alice ci delizia con una gustosa insalata greca. Ma anche qui la sorpresa è dietro l'angolo, nascosta tra pomodori, cipolle e peperoni. L'autrice, infatti, aggiunge pesche nettarine e feta alle erbe, creando un'esplosione di sapori agrodolci esaltata da un condimento speciale.
Insalata greca con pesche nettarine e feta alle erbe
Per 4 – 6 persone
5 o 6 pomodorini Piccadilly, a grappolo, tagliati in quarti
1 cetriolo, pelato e privato dei semi, tagliato a pezzetti da 1 cm
1 cipolla rossa, affettata finemente
2 peperoni rossi, puliti e privati dei semi, tagliati finemente a mezzaluna
2 pesche nettarine sode, con la buccia, denocciolate e tagliate a spicchi
sottili
200 g di olive Kalamata denocciolate
Per il condimento:
1 spicchio d’aglio tritato
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaio di aceto di vino rosso
1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
60 ml di succo di limone
2 cucchiaini di senape
1 cucchiaio di origano fresco
½ cucchiaino di origano secco
½ cucchiaino di sale in fiocchi
60 ml di olio e.v. d’oliva
100 g di feta
2 cucchiai di menta tritata
un grosso ciuffo di prezzemolo, tritato
1 cucchiaio di olio e.v. d'oliva
In una ciotola sbattete insieme aglio, miele, aceto, scorza e succo di limone, senape, sale, origano fresco e origano secco. Aggiungete l'olio e di nuovo sbattete tutto con la forchetta per emulsionare.
Preparate la feta. Mescolate insieme le erbe tritate, stendetele su un largo piatto piano a formare una specie di letto. Ungete da ogni lato il blocco di feta e passatelo, premendo, sulle erbe in modo che sembri aver avuto un incontro ravvicinato col tosaerba. Dividetela in tre o quattro pezzi.
Riunite tutti gli ingredienti preparati, (olive, cipolla, peperone, cetriolo, pomodori, pesche) in una grossa ciotola, unite il condimento preparato e mescolate bene affinché ne siano ben ricoperti. Assaggiate ed eventualmente regolate di sale.
Trasferite tutto in un largo piatto di servizio, appoggiateci sopra i pezzi di feta alle erbe, completate con qualche foglia di prezzemolo e di menta e ancora un goccio di olio e.v. d'oliva. e servite.
Questa settimana di Cook_my_Books si immerge in un mondo di freschezza e sapore con un libro che è un vero e proprio salvagente per le giornate calde: Salad For Days di Alice Zaslavsky.
In questo periodo, con il caldo infernale e la voglia di
stare ai fornelli ai minimi storici, il libro di Alice è una vera e propria
manna dal cielo. È come avere a portata di mano uno scrigno pieno di tesori,
un'inesauribile fonte di idee per pranzi e cene veloci, gustosi e
incredibilmente appaganti.
Alice, con la sua creatività e il suo approccio
giocoso alla cucina, ci guida attraverso un universo di insalate che vanno ben
oltre la classica lattuga e pomodoro. 'Salad For Days' è un invito a
sperimentare accostamenti golosi, a scoprire nuovi ingredienti e a trasformare
ogni pasto in un'esperienza culinaria indimenticabile.
Il libro è ricco di soluzioni pratiche, consigli utili e
ricette che si adattano a ogni esigenza e palato. Quindi, se sei alla ricerca di
un'insalata leggera per un pranzo veloce, di un piatto ricco e completo per una
cena conviviale, o semplicemente di un'idea per utilizzare al meglio gli
ingredienti di stagione, 'Salad For Days' ha la risposta giusta.
Io ne ho scelte alcune, ma so che pian piano le farò tutte o quasi. Intanto condivido questa, che mi ha colpito particolarmente per la scelta degli ingredienti e per l'originalità del piatto, infatti il Larb è una delle più famose preparazioni del Laos e del nord della Thailandia e, sebbene sia
solitamente associato alla carne macinata, l'idea di "polpa" può
essere estesa a verdure carnose come le melanzane
1 kg circa di melanzane
1 lattuga romana, le foglie separate e immerse in acqua fredda
4 o 5 scalogni (preferibilmente quelli Banana) tagliati a Julienne
4 o 5 ravanelli affettati sottili e immersi in acqua fredda
3 lime
1 peperoncino rosso
1 ciuffo abbondante di coriandolo, separando i gambi dalle foglie
1 ciuffo abbondante di basilico
1 manciata di foglie di menta
60 ml di olio di semi di arachide
250 ml di acqua bollente
1 cucchiaio di zucchero grezzo, grattugiato
125 ml di acqua bollene
4 spicchi d'aglio gattugiati
40 g di zenzero grattugiato
2 cucchiai di citronella in gambi tritati finemente
i gambi del coriandolo citato sopra, tritati
4 cucchiai di salsa di soia
50 g di zucchero grezzo, grattugiato e sciolto in 3 cucchiai di acqua bollente
Tagliate le melanzane a cubetti piccoli, raccoglieteli in un colapasta, cospargeteli di sale e lasciateli da parte per 15 minuti.
in un pentolino scaldate l'olio a fuoco medio, unite metà degli scalogni e fateli dorare completamente.
Scolateli su un piatto coperto di carta da cucina per eliminare l'olio in eccesso, e conservate l'olio di frittura.
In un setaccio di metallo, mettete il resto degli scalogni affettati, appoggiatelo nel lavandino e versateci sopra l'acqua bollente. Scolateli e trasferiteli in una piccola ciotola, aggiungete il succo di due lime, lo zucchero grezzo e mescolate. Lasciate riposare finché gli scalogni diventano rosa. Poi sciacquateli e scolateli bene, ma conservate il liquido di marinatura che si sarà formato nella ciotola.
Sciacquate le melanzane dal sale e traferitele in una larga padella antiaderente scaldata a fuoco medio, unite l'acqua bollente e alzate la fiamma mescolando per circa 10 minuti in modo da far evaporare il liquido. Una volta che le melanzane sono ben dorate, unite l'olio di frittura dello scalogno tenuto da parte. Continuate a friggere così le melanzane finché sono lucide.
Continuate la cottura finché i liquidi si saranno assorbiti e il composto è perfettamente glassato e lucido.
Spegnete il fuoco e aggiungete il liquido di marinatura degli scalogni che avete tenuto da parte in precedenza, mescolate, assaggiate e regolate di sale e pepe se necessario.
Scolate e asciugate le foglie di lattuga, sistematele sul fondo di un grande piatto da portata. Al momento di servire, mescolate le melanzane (calde o fredde, come preferite) con i ravanelli, le erbe e il peperoncino, quindi versate tutto sul letto di lattuga. Completate con gli scalogni cotti al lime e quelli croccanti, completate con qualche foglia di coriandolo e basilico, e l'ultimo lime a fettine.
Un piatto complesso, è vero, ma vale la pena dedicargli un po' di tempo. il risultato è un'esplosione di sapori e
consistenze che ripagano lo sforzo. E il tocco piccante lo rende davvero speciale.
Questo mese L'Italia nel piatto lo dedica al riso, uno degli alimenti base più importante a livello mondiale, principale fonte di alimentazione per molte popolazioni. Il riso si distingue per la sua versatilità in cucina e per le sue proprietà nutrizionali. Lo possiamo consumare in diverse forme, bianco, rosso, integrale, nero, e in molte preparazioni culinarie, dagli antipasti ai dolci.
E' notorio che non sia un ingrediente friulano, non fa parte della nostra tradizione, ma mi piaceva esserci per testimoniare l'amore che ho per questo cereale. Lo faccio pubblicando una ricetta che mia madre adorava, specie quando era un po' stanca, un po' giù di morale.
La minestra di riso e latte, uno dei suoi comfort food.
Riso e latte
per 4 pesone
1 l. di latte intero
1/2 litro scarso di acqua
200/220 g di riso Vialone nano
mezza cipolla bionda
1 foglia di alloro grande o 2 piccole
2 o 3 bacche di ginepro pestate
1 chiodo di garofano
sale
per completare:
50 g di burro
parmigiano grattugiato
Mescolate il latte e l'acqua in una casseruola, mettetela su fuoco dolce e unite le foglie di alloro, la mezza cipolla sbucciata, le spezie. Quando prende il bollore unite il riso e fate cuocere dolcemente, controllando che il liquido non si asciughi troppo, in tal caso aggiungete dell'altro latte, poco alla volta. Portate a cottura e regolate di sale, spegnete il fuoco e lasciate riposare la minestra per un paio di minuti, eliminate le spezie, l'alloro e la cipolla, poi servitela nei piatti fondi con una piccola noce di burro e una spolverata di parmigiano.
Il riso, cuocendo, rilascerà il suo amido e renderà la minestra densa e cremosa.
Uno di quei piatti poveri che contraddistinguono comunque la cucina friulana, preparato con un ingrediente importato ma che nella mia famiglia è sempre molto amato.
Piemonte: Risolatte alle fragole
Liguria: risotto con lo “stocche”
Lombardia: https://www.pensieriepasticci.it/2025/07/riso-alla-pilota-ricetta-mantovana.html
Trentino-Alto Adige: Risotto ai sapori del bosco
Veneto: Riso freddo con pesce azzurro marinato e peperoni al forno
Emilia-Romagna: Savarin di riso alla parmigiana
Toscana. Pomodori ripieni di riso
Umbria: Riso e lenticchie
Lazio: Gelato di riso alle ciliegie
Abruzzo: Verza e riso all’abruzzese
Molise: Riso peperoni e percoche
Campania: Tortino di riso alla napoletana
Puglia: Riso con le cozze
Basilicata: Minestrone estivo
Calabria: Arancini alla calabrese
Sicilia: Timballo di Riso alla Siciliana Vegetariano Sardegna: https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2025/07/risotto-alla-campidanese.html
Pagina Facebook: www.facebook.com/LItaliaNelPiatto Instagram: @italianelpiatto: https://www.instagram.com/italianelpiatto/
Questo mese, il Club del 27 propone ricette freschissime, tratte dal libro Gâteau sans cuisson, di Maya Barakat Nuq perfette con questo caldo.
Io ne ho scelta una a base di frutta, che mi ha conquistato al primo sguardo, e non vi dico poi all'assaggio.
Una idea veramente indovinata per concludere una cena estiva, fresca e gradevolissima.
Gâteau en Gelée
per 6 persone
600 g di frutta a polpa gialla, mista
(melone, pesche, albicocche, mango, prugne)
25 cl di Cognac
100 g di zucchero
Per la gelée:
150 g di zucchero
25 cl di Kirsch (in alternativa Maraschino)
20 g di gelatina In polvere
(in alternativa potete usare la gelatina in fogli)
Sbucciate la frutta, eliminate i noccioli da pesche e albicocche, tagliate tutto a dadini possibilmente della stessa misura.
Trasferite tutto in una ciotola, aggiungete lo zucchero e il Cognac, mescolate. Coprite la ciotola con la pellicola e mettete a macerare in frigo per un'ora circa.
Mentre la frutta riposa, preparate la gelée.
In una casseruola mescolate lo zucchero con 75 cl d'acqua e mettetelo su fuoco dolce portando tutto a ebollizione quindi incorporate la gelatina e lasciatela fondere mescolando. Se optate per la gelatina in fogli, fatela prima ammollare in acqua fredda, poi strizzatela bene e unitela allo sciroppo di acqua e zucchero.
Lasciatela raffreddare poi unite il Kirsch, o il Maraschino.
Scegliete dei bicchieri a piacere, colate un po' di gelatina sul fondo fino a fare uno strato.
Mettete in frigorifero a rassodare. Per velocizzare la cosa potete usare il freezer.
Una volta rassodata la gelatina, scolate bene la frutta dalla marinata.
Con un cucchiaio mettete la frutta sopra la gelatina e compattatela in uno strato. Versate poca gelatina in modo che penetri nella frutta e rimettete in frigorifero a rassodare.
Una volta soda, fate un ulteriore strato di gelatina e rimettete in frigo finché è soda e ripetete la stessa operazione frutta-gelatina terminando con un ultimo strato di gelatina.
Mettete tutto in frigorifero fino al momento di servire.
Se volete velocizzare la preparazione, basterà mescolare tutta insieme la frutta con la gelatina e riempire i bicchieri prescelti e poi mettere in frigo a rassodare.
Una ricetta veramente furba, leggera e fresca, di quelle che piacciono a me, massima resa e minimo sforzo.
Provatela!
Il libro della settimana Cook_my_Books è Pulse Modern Recipes With Beans, Peas di Eleanor Maidment e, come si può intuire dal titolo, è un vero compendio dedicato a fagioli, ceci, e piselli con ricette che ti trascinano in un giro del mondo profumato, saporito e davvero interessante.
Come la ricetta che ho scelto io.
Ceci e riso al forno con carciofi grigliati
per 4 persone
200 g di riso Basmati bianco
1 peperone rosso
2 cipolle tritate
2 spicchi d'aglio tritati finemente
1 cucchiaio colmo di concentrato di pomodoro
1 cucchiaino abbondante di paprika affumicata
2 cucchiai abbondanti di olio e.v.d'oliva
il succo di mezzo limone
1 lattina da 400 g di ceci, scolati e sciacquati
200 g di cuori di carciofo (anche surgelati)
500 ml di brodo vegetale
Per prima cosa, sbollentate i carciofi surgelati per qualche minuto, scolateli, asciugateli in un telo da cucina e grigliateli su una bistecchiera. Teneteli da parte.
Scolatelo dall'acqua torbida e ripetete il procedimento altre due volte, o finché l'acqua resterà limpida.
Lasciate il riso in ammollo in acqua fredda.
Mondate e lavate il peperone rosso, tagliatelo a striscioline sottili.
In una larga padella, o una teglia da forno, scaldate l'olio a fuoco medio-alto, unite le cipolle e lasciatele ammorbidire con un pizzico di sale per almeno 5 minuti, poi unite l'aglio e il peperone a striscioline, lasciate insaporire tutto mescolando e fateli colorire.
Aggiungete il concentrato di pomodoro, la paprika affumicata e continuate la cottura, mescolando, per altri due minuti.
Scolate il riso dall'acqua e aggiungetelo alle verdure, unite anche i ceci, un altro mezzo cucchiaino di sale e il succo di limone. Date una mescolata e versate il brodo. Portate tutto a ebollizione, poi disponete i carciofi grigliati sulla superficie.
Trasferite la teglia in forno e cuocete per 30-35 minuti, finchè il tutto sarà dorato e croccante.
Sfornate e lasciate riposare per qualche minuto. Servite con spicchi di limone.
Volendo, potete accompagnare questo piatto con una insalata verde, con dell'aioli o anche con della feta tagliata a cubetti.
Potete sostituire i ceci con dei fagioli cannellini o con fagioli neri.
Un piatto unico, gustoso e ricco, e quel tocco di limone che esalta i sapori
Ho scelto questa ricetta dal libro Rachel Khoo's Kitchen che stiamo sfogliando in quest'ultima settimana, un po' perché l'uomo di casa ama le quaglie, ma soprattutto perché mi ha incuriosito la storia del suo forno per lillipuziani.
Rachel Khoo! Un'autrice che ti fa venire voglia di
cucinare e lei lo ha fatto per anni in una cucina parigina così piccola che potresti tranquillamente usarla come
un armadio a muro. E io, col mio forno standard, mi sono sentita subito in sintonia. L'idea che lei cucinasse con un forno delle dimensioni di una scatola da scarpe mi ha incuriosito, me la sono immaginata a fare acrobazie per infilare una teglia, a usare un termometro come una bacchetta magica, e invece lei tira fuori il coniglio dal cappello, mette tutto in una piccola teglia a misura di quel fornetto da casa delle bambole, et voilà, via con le quaglie! Piccole, graziose, perfette per il mio "pranzo tascabile"
Che poi, a dirla tutta, erano così buone che quasi quasi mi
sono pentita di non averne cucinate di più. Ma non ditelo a nessuno, eh?
Quaglie alla birra con patate e carote
4 quaglie di medie dimensioni
300 g di salsiccia (in alternativa, carne trita di manzo)
1 limone non trattato
1 bottiglia di birra chiara (circa 330 ml)
100 g di miele di acacia
8 carote
350 g di patate novelle
100 ml di panna liquida fresca
1 cucchiaio colmo di senape integrale (quella coi semini)
20 g di prezzemolo tritato
sale, pepe macinato al momento
Scaldate il forno a 200° ventilato
pelate le carote, dividetele a metà per il lungo, pelate le patate.
Lavate le verdure e asciugatele.
Pulite, fiammeggiate le quaglie, conditele con abbondante sale e pepe.
Grattugiate la scorza del limone e strofinatela sulle quaglie.
Spremete il limone, conservando parte della buccia.
In una ciotola mescolate la birra, il succo di limone e il miele, mettete da parte.
Tritate finemente il prezzemolo ben lavato e asciugato insieme alle bucce di limone che avete conservato.
Spellate la salsiccia, mescolatela con il trito di prezzemolo e bucce di limone, sale e pepe.
Riempite le cavità delle quaglie con il composto, spingendolo bene all'interno per farlo adattare.
Legate insieme le zampe delle quaglie in modo che non si aprano in cottura.
Disponete le quaglie in una teglia da forno con il petto rivolto verso il basso, unite carote e patate.
Versateci sopra la marinata alla birra e coprite con un foglio di alluminio.
Cuocete per un'ora prima di rimuovere l'alluminio, girate le quaglie con il petto verso l'alto e continuate la cottura per altri 25 minuti o finché le quaglie saranno ben dorate.
Togliete le quaglie e le verdure dalla teglia, tenendole in caldo direttamente in un piatto di servizio.
Mettete la teglia con il fondo di cottura su fuoco medio, portate a ebollizione in modo che si riduca un pochino, poi aggiungete senape e panna. Lasciate insaporire qualche minuto poi versate la salsa cremosa, ben calda, su quaglie e verdure e servite immediatamente.
Il libro Cook_my_Books di questa settimana è colorato e creativo come la sua autrice Rachel Khoo, star di tre serie televisive BBC, autrice di libri di cucina che sono ormai bestseller, nonchè illustratrice e molto altro, che con questo suo "Rachel Khoo's Kitchen Notebook" ci regala qualcosa di esuberante, quasi un robusto quaderno con gli angoli arrotondati, dove ogni pagina è una scoperta di ricette deliziose, di idee ricche di stile e di foto, di illustrazioni, di racconti e aneddoti coinvolgenti. Un libro decisamente diverso, che ti fa sorridere di sorpresa ogni volta che lo apri. E io mi sono ritrovata a sorridere da sola, sentendomi anche un po' scema, leggendo il racconto di come è nato il piatto che ho scelto di fare.
Rachel infatti dice che l'ispirazione è arrivata dopo una giornata di sci sulla neve di St.Moritz, posto alquanto improbabile per una zuppa fredda di cetrioli, e di aver bevuto un gin tonic a cui il barista aveva aggiunto del pepe e una fetta di cetriolo. Il contrasto con i sapori del ginepro e del liquore l'hanno talmente colpita che ha deciso di mettere tutto in un nuovo piatto.
Quindi se, come me , amate i cetrioli, questa zuppa con la sua combinazione di sapori vivaci e rinfrescanti, fa per voi. La amerete e sarà il piatto della vostra estate.
Zuppa fredda di cetrioli
(Chilled cucumber soup)
per 2 persone
2 o 3 cetrioli grandi
4 gambe di sedano (con le foglie)
1 o 2 cucchiaini di aceto di vino bianco
10 bacche di ginepro
4 cucchiai abbondanti di crème fraîche
sale, pepe bianco
Macinate le bacche di ginepro con 1 cucchiaino di sale fino a
ottenere una polvere fine usando un macinino per le spezie o usando un pestello e un
mortaio. Lavate e sfibrate le coste di sedano, meglio però prenderle dal cuore con le loro foglie tenere, lavate e asciugate anche i cetrioli, eliminate un pezzetto dalle estremità, poi, senza togliere la buccia, tenetene da parte circa 200 g e tritate grossolanamente il resto dei cetrioli insieme al sedano.
Trasferite il trito di sedano e cetrioli in un frullatore insieme all'aceto di vino bianco e frullate, anche a più riprese, fino ad ottenere un composto il più fine possibile.
Ora prendete un setaccio a maglia fine, foderatelo con una mussola sottile, un tessuto pulito, sempre sottile. Versate il frullato di sedano e cetrioli sulla mussola, raccogliete i lembi del tessuto in modo che l'interno sia perfettamente contenuto e chiuso e iniziate a torcere in modo da spremere ed estrarre il succo. Fate più volte questa operazione in modo che esca più succo possibile..
Raccoglietelo in una brocca e mettetela in frigorifero per almeno 30 minuti, o nel freezer 15 minuti.
Dovrà essere ghiacciato.
Trasferite la polpa spremuta rimasta nel tessuto in una ciotola, aggiungete la crème fraîche e le bacche di ginepro macinate, mescolate bene per amalgamare tutto.. Tenete in frigorifero fino al momento dell'uso.
Ora, con la mandolina, affettate sottili i 200 g di cetriolo che avevate messo da parte.
Condite con sale e abbondante pepe bianco macinato al momento e lasciateli qualche minuto in un piatto fondo.
Per servire, dividete il brodo di cetriolo fra le ciotole, scolate dal liquido i cetrioli affettati e ripartiteli nelle ciotole, con il composto di crème fraîche e trito di cetrioli preparate delle quenelles usando un paio di cucchiai e aggiungetele alla zuppa.
Servite immediatamente.
Consigli:
- la zuppa è deliziosa così, ma se volete potete aggiungere gamberi cotti e sgusciati, polpa di granchio e anche striscioline di prosciutto crudo.
- Meglio tenere cetrioli e sedano prima di preparare la zuppa, la aiuterà a raffreddare più velocemente.
Chiudo la settimana Cook_my_Books dedicata al La cocina Vasca di Maria José Serrano con dei dolcetti deliziosi ma che nascondono un piccolo mistero.
Perché a Bilbao si chiama pastel de arroz (torta di riso)
una piccola crostata senza riso? È un enigma a cui, a quanto pare, l'autrice non sa dare una risposta semplice.
Dopo varie ricerche su vecchi libri e domande in giro per la città, restò con la domanda irrisolta. Potevano essere una stranezza capricciosa simile al mince pie britannico o al coniglio gallese? O l'idea venne ai marinai baschi di ritorno dall'Estremo Oriente? O ancora dalle Filippine (un tempo dominate dagli spagnoli) o forse dal Giappone dove le torte di riso sono sempre esistite?
Solo un libro scritto dalle tre sorelle Azcaray Egilor ad inizio Novecento, intitolato El Amparo: sus platos clàsicos, apre a una nuova ricerca in base a una ricetta di arroz de leche (budino di riso) arricchito con tuorli d'uovo, burro e un pizzico di cannella. Il suggerimento che nasce è che i pasteles di arroz potevano essere preparati con la farina di riso al posto di quella di grano. Sarà questa la risposta? Chissà!
Sta di fatto che del riso neanche l'ombra in questi dolcetti.
Tortine di riso di Bilbao
(Pastesles de arroz)
per 12 tortine
2 confezioni di pasta sfoglia pronta
per il ripieno:
75 g di burro morbido, a temperatura ambiente
130 g di zucchero semolato
2 uova medie
125 g di farina 00
500 ml di latte intero
1 pizzico di sale
Scaldate il forno a 180° statico, oppure 160° ventilato
Prendete una teglia da muffin, imburrate generosamente gli incavi
Ora prendete la pasta sfoglia, srotolate la pasta, copritela con un po' di carta forno e tiratela ancora leggermente col mattarello. Fate la stessa cosa anche con l'altra sfoglia. Con un coppapasta da 8 cm. ricavate tanti dischi quante sono le cavità imburrate (almeno 12) e inseriteli in ognuna, modellandoli.
Ritagliate della carta forno a misura da inserire dentro la pasta già messa negli stampi.
Riempiteli tutti con le palline di ceramica per la cottura in bianco, o con i fagioli, quello che volete.
Mettete in forno e cuocete per 10 minuti.
Nel frattempo preparate il ripieno.
Con le fruste elettriche montate il burro e lo zucchero in una ciotola, fino ad avere un composto chiaro e spumoso. Unite le uova una alla volta, e continuate a montare finché non saranno ben incorporate.
Unite la farina, poco alla volta, aiutandovi con il latte fatto scendere lentamente.
Trasferite il composto in una brocca.
Togliete lo stampo dal forno, eliminate la carta e le palline di ceramica, o i fagioli.
Versate il composto in ogni cavità con la pasta sfoglia, arrivando fino al bordo.
Rimettete nel centro del forno per 15 o 20 minuti, o fino a doratura.
Servitele calde o fredde, come preferite.
Secondo me danno il loro meglio tiepide.
Un dolcetto di quelli che si fanno in un attimo, quando ti prende la voglia di dolce, che ti sorprende per la scioglievolezza della crema in contrasto con la sfoglia croccante.
La prossima volta aggiungerò un pizzico di cannella, ci starebbe benissimo!