One-tray Roast, ovvero come cuocere quaglie in un forno tascabile
Ho scelto questa ricetta dal libro Rachel Khoo's Kitchen che stiamo sfogliando in quest'ultima settimana, un po' perché l'uomo di casa ama le quaglie, ma soprattutto perché mi ha incuriosito la storia del suo forno per lillipuziani.
Rachel Khoo! Un'autrice che ti fa venire voglia di
cucinare e lei lo ha fatto per anni in una cucina parigina così piccola che potresti tranquillamente usarla come
un armadio a muro. E io, col mio forno standard, mi sono sentita subito in sintonia. L'idea che lei cucinasse con un forno delle dimensioni di una scatola da scarpe mi ha incuriosito, me la sono immaginata a fare acrobazie per infilare una teglia, a usare un termometro come una bacchetta magica, e invece lei tira fuori il coniglio dal cappello, mette tutto in una piccola teglia a misura di quel fornetto da casa delle bambole, et voilà, via con le quaglie! Piccole, graziose, perfette per il mio "pranzo tascabile"
Che poi, a dirla tutta, erano così buone che quasi quasi mi
sono pentita di non averne cucinate di più. Ma non ditelo a nessuno, eh?
Quaglie alla birra con patate e carote
4 quaglie di medie dimensioni
300 g di salsiccia (in alternativa, carne trita di manzo)
1 limone non trattato
1 bottiglia di birra chiara (circa 330 ml)
100 g di miele di acacia
8 carote
350 g di patate novelle
100 ml di panna liquida fresca
1 cucchiaio colmo di senape integrale (quella coi semini)
20 g di prezzemolo tritato
sale, pepe macinato al momento
Scaldate il forno a 200° ventilato
pelate le carote, dividetele a metà per il lungo, pelate le patate.
Lavate le verdure e asciugatele.
Pulite, fiammeggiate le quaglie, conditele con abbondante sale e pepe.
Grattugiate la scorza del limone e strofinatela sulle quaglie.
Spremete il limone, conservando parte della buccia.
In una ciotola mescolate la birra, il succo di limone e il miele, mettete da parte.
Tritate finemente il prezzemolo ben lavato e asciugato insieme alle bucce di limone che avete conservato.
Spellate la salsiccia, mescolatela con il trito di prezzemolo e bucce di limone, sale e pepe.
Riempite le cavità delle quaglie con il composto, spingendolo bene all'interno per farlo adattare.
Legate insieme le zampe delle quaglie in modo che non si aprano in cottura.
Disponete le quaglie in una teglia da forno con il petto rivolto verso il basso, unite carote e patate.
Versateci sopra la marinata alla birra e coprite con un foglio di alluminio.
Cuocete per un'ora prima di rimuovere l'alluminio, girate le quaglie con il petto verso l'alto e continuate la cottura per altri 25 minuti o finché le quaglie saranno ben dorate.
Togliete le quaglie e le verdure dalla teglia, tenendole in caldo direttamente in un piatto di servizio.
Mettete la teglia con il fondo di cottura su fuoco medio, portate a ebollizione in modo che si riduca un pochino, poi aggiungete senape e panna. Lasciate insaporire qualche minuto poi versate la salsa cremosa, ben calda, su quaglie e verdure e servite immediatamente.
Zuppa fredda di cetrioli - chilled cucumber soup
Il libro Cook_my_Books di questa settimana è colorato e creativo come la sua autrice Rachel Khoo, star di tre serie televisive BBC, autrice di libri di cucina che sono ormai bestseller, nonchè illustratrice e molto altro, che con questo suo "Rachel Khoo's Kitchen Notebook" ci regala qualcosa di esuberante, quasi un robusto quaderno con gli angoli arrotondati, dove ogni pagina è una scoperta di ricette deliziose, di idee ricche di stile e di foto, di illustrazioni, di racconti e aneddoti coinvolgenti. Un libro decisamente diverso, che ti fa sorridere di sorpresa ogni volta che lo apri. E io mi sono ritrovata a sorridere da sola, sentendomi anche un po' scema, leggendo il racconto di come è nato il piatto che ho scelto di fare.
Rachel infatti dice che l'ispirazione è arrivata dopo una giornata di sci sulla neve di St.Moritz, posto alquanto improbabile per una zuppa fredda di cetrioli, e di aver bevuto un gin tonic a cui il barista aveva aggiunto del pepe e una fetta di cetriolo. Il contrasto con i sapori del ginepro e del liquore l'hanno talmente colpita che ha deciso di mettere tutto in un nuovo piatto.
Quindi se, come me , amate i cetrioli, questa zuppa con la sua combinazione di sapori vivaci e rinfrescanti, fa per voi. La amerete e sarà il piatto della vostra estate.
Zuppa fredda di cetrioli
(Chilled cucumber soup)
per 2 persone
2 o 3 cetrioli grandi
4 gambe di sedano (con le foglie)
1 o 2 cucchiaini di aceto di vino bianco
10 bacche di ginepro
4 cucchiai abbondanti di crème fraîche
sale, pepe bianco
Macinate le bacche di ginepro con 1 cucchiaino di sale fino a
ottenere una polvere fine usando un macinino per le spezie o usando un pestello e un
mortaio. Lavate e sfibrate le coste di sedano, meglio però prenderle dal cuore con le loro foglie tenere, lavate e asciugate anche i cetrioli, eliminate un pezzetto dalle estremità, poi, senza togliere la buccia, tenetene da parte circa 200 g e tritate grossolanamente il resto dei cetrioli insieme al sedano.
Trasferite il trito di sedano e cetrioli in un frullatore insieme all'aceto di vino bianco e frullate, anche a più riprese, fino ad ottenere un composto il più fine possibile.
Ora prendete un setaccio a maglia fine, foderatelo con una mussola sottile, un tessuto pulito, sempre sottile. Versate il frullato di sedano e cetrioli sulla mussola, raccogliete i lembi del tessuto in modo che l'interno sia perfettamente contenuto e chiuso e iniziate a torcere in modo da spremere ed estrarre il succo. Fate più volte questa operazione in modo che esca più succo possibile..
Raccoglietelo in una brocca e mettetela in frigorifero per almeno 30 minuti, o nel freezer 15 minuti.
Dovrà essere ghiacciato.
Trasferite la polpa spremuta rimasta nel tessuto in una ciotola, aggiungete la crème fraîche e le bacche di ginepro macinate, mescolate bene per amalgamare tutto.. Tenete in frigorifero fino al momento dell'uso.
Ora, con la mandolina, affettate sottili i 200 g di cetriolo che avevate messo da parte.
Condite con sale e abbondante pepe bianco macinato al momento e lasciateli qualche minuto in un piatto fondo.
Per servire, dividete il brodo di cetriolo fra le ciotole, scolate dal liquido i cetrioli affettati e ripartiteli nelle ciotole, con il composto di crème fraîche e trito di cetrioli preparate delle quenelles usando un paio di cucchiai e aggiungetele alla zuppa.
Servite immediatamente.
Consigli:
- la zuppa è deliziosa così, ma se volete potete aggiungere gamberi cotti e sgusciati, polpa di granchio e anche striscioline di prosciutto crudo.
- Meglio tenere cetrioli e sedano prima di preparare la zuppa, la aiuterà a raffreddare più velocemente.
Tortine di riso di Bilbao - Pasteles de arroz
Chiudo la settimana Cook_my_Books dedicata al La cocina Vasca di Maria José Serrano con dei dolcetti deliziosi ma che nascondono un piccolo mistero.
Perché a Bilbao si chiama pastel de arroz (torta di riso)
una piccola crostata senza riso? È un enigma a cui, a quanto pare, l'autrice non sa dare una risposta semplice.
Dopo varie ricerche su vecchi libri e domande in giro per la città, restò con la domanda irrisolta. Potevano essere una stranezza capricciosa simile al mince pie britannico o al coniglio gallese? O l'idea venne ai marinai baschi di ritorno dall'Estremo Oriente? O ancora dalle Filippine (un tempo dominate dagli spagnoli) o forse dal Giappone dove le torte di riso sono sempre esistite?
Solo un libro scritto dalle tre sorelle Azcaray Egilor ad inizio Novecento, intitolato El Amparo: sus platos clàsicos, apre a una nuova ricerca in base a una ricetta di arroz de leche (budino di riso) arricchito con tuorli d'uovo, burro e un pizzico di cannella. Il suggerimento che nasce è che i pasteles di arroz potevano essere preparati con la farina di riso al posto di quella di grano. Sarà questa la risposta? Chissà!
Sta di fatto che del riso neanche l'ombra in questi dolcetti.
Tortine di riso di Bilbao
(Pastesles de arroz)
per 12 tortine
2 confezioni di pasta sfoglia pronta
per il ripieno:
75 g di burro morbido, a temperatura ambiente
130 g di zucchero semolato
2 uova medie
125 g di farina 00
500 ml di latte intero
1 pizzico di sale
Scaldate il forno a 180° statico, oppure 160° ventilato
Prendete una teglia da muffin, imburrate generosamente gli incavi
Ora prendete la pasta sfoglia, srotolate la pasta, copritela con un po' di carta forno e tiratela ancora leggermente col mattarello. Fate la stessa cosa anche con l'altra sfoglia. Con un coppapasta da 8 cm. ricavate tanti dischi quante sono le cavità imburrate (almeno 12) e inseriteli in ognuna, modellandoli.
Ritagliate della carta forno a misura da inserire dentro la pasta già messa negli stampi.
Riempiteli tutti con le palline di ceramica per la cottura in bianco, o con i fagioli, quello che volete.
Mettete in forno e cuocete per 10 minuti.
Nel frattempo preparate il ripieno.
Con le fruste elettriche montate il burro e lo zucchero in una ciotola, fino ad avere un composto chiaro e spumoso. Unite le uova una alla volta, e continuate a montare finché non saranno ben incorporate.
Unite la farina, poco alla volta, aiutandovi con il latte fatto scendere lentamente.
Trasferite il composto in una brocca.
Togliete lo stampo dal forno, eliminate la carta e le palline di ceramica, o i fagioli.
Versate il composto in ogni cavità con la pasta sfoglia, arrivando fino al bordo.
Rimettete nel centro del forno per 15 o 20 minuti, o fino a doratura.
Servitele calde o fredde, come preferite.
Secondo me danno il loro meglio tiepide.
Un dolcetto di quelli che si fanno in un attimo, quando ti prende la voglia di dolce, che ti sorprende per la scioglievolezza della crema in contrasto con la sfoglia croccante.
La prossima volta aggiungerò un pizzico di cannella, ci starebbe benissimo!
Peperoni ripieni di pesce
Questa è un'altra ricetta che ho scelto dal libro Cook_my_Books di questa settimana, La cocina vasca di Maria José Sevilla.
L'idea dei peperoni ripieni di pesce e poi fritti mi ha intrigato parecchio, solo che il tipo di peperone della ricetta, il Piquillo tipico della Navarra, qui da noi non è molto frequentato ma si può ovviare con i peperoni rossi a corno, di quelli piccoli.
Di solito al super si trovano confezionati insieme sia rossi che gialli. Per questa preparazione servono quelli rossi.
Peperoni ripieni di pesce
per 4 persone
200 g di pesce a polpa bianca e soda (nasello, merluzzo, pescatrice)
300 g di peperoni rossi a corno, piccoli
1 cipolla tritata finemente
1 spicchio d'aglio, tritato finemente
1 carota, pelata, lavata e tritata a dadini
1 peperone verde, mondato e privato da semi e filamenti, tritato a dadini
1 cucchiaio abbondante di prezzemolo tritato finemente
100 ml di olio e.v. d'oliva
2 uova medie, sbattute
poca farina
sale, pepe nero macinato al momento
per la salsa:
250 ml di fumetto di pesce
1/2 cipolla piccola, affettata sottile
2 peperoni rossi normali, arrostiti
2 peperoni a corno rossi, piccoli
2 o 3 cucchiai di olio e.v. d'oliva
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
sale, pepe
Scaldate metà dell'olio in una capiente casseruola. Unite la cipolla, l'aglio, la carota, il peperone verde a dadini e lasciate soffriggere a fuoco basso. Quando le verdure saranno appassite, unite il pesce sminuzzato e il prezzemolo. Condite con il sale e il pepe nero. Continuate la cottura per qualche minuto mescolando. Una volta che il pesce è pressocchè cotto, spegnete, date una ulteriore mescolata e tenete da parte.
Arrostite i peperoni rossi, potete farlo nella friggitrice ad aria, o in forno, o direttamente sulla fiamma del fornello, come preferite, anche il giorno prima, l'importante è che siano arrostiti. Una volta pronti, spellateli e teneteli da parte.
Con un cucchiaio riempiteli bene con il composto di pesce e verdure.
In un largo piatto sbattete le uova.
Mettete a scaldare il resto dell'olio in una piccola casseruola in modo che friggano nell'olio profondo.
Ora passate ogni peperone ripieno nella farina e poi nell'uovo sbattuto. Friggeteli, pochi per volta, nell'olio caldo rigirandoli solo una volta per farli colorire un po'.
Scolateli man mano su un piatto coperto di carta da cucina per eliminare eventuale unto in eccesso.
Trasferiteli in una casseruola bassa, o in una pentola di terracotta assicurandovi che non si tocchino fra loro. Teneteli in caldo.
A parte, in un'altra padella soffriggete delicatamente la cipolla nell'olio e.v. d'oliva fino ad ammorbidirla, aggiungete i peperoni a corno tritati, i peperoni rossi bruciati e tagliati a pezzetti. Lasciate insaporire poi unite il fumetto e il prezzemolo tritato. Continuate a cuocere il tutto per un altro paio di minuti e poi passate tutto al minipimer.
Regolate di sale e di pepe.
Versate la salsa sui peperoni ripieni dentro la casseruola o la pentola di terracotta.
Passatela in forno qualche minuto in modo che si riscaldi, completate con un pizzico di prezzemolo tritato e poi servite.
Un piatto goloso e, se ne avessi preparata doppia dose, non ci sarebbe bastato lo stesso.
Fagioli con le quaglie (pochas con codornices)
Il libro della settimana per Cook_my_Books è La cocina vasca di Maria José Sevilla.
Un'ampia panoramica sulla ricca cucina basca che spazia dai classici pintxos alle zuppe saporite, dai piatti di pesce fresco
alle carni succulente. Un libro per scoprire la diversità e la
complessità di una gastronomia che conquista ad ogni assaggio. Una cucina che parla al cuore, un po' come la nostra, fatta di sapori intensi e di calore.
Da questo libro ho scelto qualche ricetta, la prima che vi propongo è un piatto a base di fagioli.
I baschi adorano i fagioli. Amano i fagioli rossi, i fagioli
neri e, in misura minore, i fagioli bianchi. C'è, tuttavia, un'eccezione.
Adorano il tipo di fagiolo bianco noto come pocha – il nome si riferisce al
colore chiaro della sua buccia, è burroso e delicato ma se non li trovate, fate come consiglia Maria José, usate qualsiasi tipo di fagiolo bianco, secco.
Fagioli con le quaglie
per 2 persone
2 quaglie eviscerate, fiammeggiate, lavate e asciugate
400 g di fagioli bianchi, per me cannellini secchi
2 o 3 cucchiai abbondanti di olio e.v. d'oliva.
1 ciuffo abbondante di erba cipollina
Per la marinata:
150 ml di vino bianco secco
150 ml di aceto di mele
150 ml di acqua
1 cucchiaino di aghi di rosmarino tritati finemente
Per la salsa:
1 cipolla tritata finemente
3 spicchi d'aglio tritati finemente
3 cucchiai di olio e.v. d'oliva
1 carota, pelata lavata, asciugata e tritata
1/2 peperone rosso privato di semi e filamenti, tritato
1/2 peperone verde privato di semi e filamenti, tritato
50 g di passata di pomodoro
sale, pepe nero macinato al momento
La sera prima mettete a bagno i fagioli secchi.
In una ciotola capiente mescolate tutti gli ingredienti della marinata.
Con un coltello affilato, o con una forbice da cucina, dividete ogni quaglia in due metà e unitele al liquido della marinata. Fate in modo che siano immerse completamente. Sigillate con la pellicola e lasciatele a bagno per almeno un'ora.
Scolate i fagioli e metteteli in una pentola poi versate acqua a sufficienza per coprirli. Salate e portate a ebollizione, abbassate il fuoco e lasciate sobbollire per 45 minuti, o fin quando saranno teneri. Aggiungete altra acqua se necessario. Evitate di mescolare per non rompere i fagioli, basterà solo scuotere la pentola ogni tanto durante la cottura.
Nel frattempo preparate la salsa. Scaldate l'olio in una casseruola, aggiungete la cipolla e fatela appassire, poi unite l'aglio, la carota, i peperoni verdi e rossi.
Mescolate e fate cuocere a fuoco medio finché si saranno ammorbiditi, quindi aggiungete la salsa di pomodoro e continuate a fuoco dolce per qualche minuto. Regolate di sale e di pepe. Tenete in caldo.
Togliete le quaglie dalla marinata e asciugatele tamponandole con della carta assorbente.
Conditele con abbondante sale e pepe nero.
Scaldate due o tre cucchiai di olio in una padella, fate rosolare bene le quaglie da tutti i lati finchè non prendono colore.
Rimettete la salsa sul fuoco, unite le quaglie e mescolate piano. Lasciate cuocere per un altro paio di minuti, poi aggiungete delicatamente i fagioli e parte del loro liquido di cottura. Scuotete un po' la padella per amalgamare il tutto.
Continuate a cuocere a fuoco dolce per altri 10/12 minuti, finché le quaglie saranno cotte.
Dividete quaglie e fagioli in due ciotole individuali, cospargete tutto con l'erba cipollina tagliuzzata e servite.
E' stato un piatto molto apprezzato.
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Torta rovesciata di cioccolato e albicocche
Sempre da quel meraviglioso libro che stiamo sfogliando con Cook_my_Books questa settimana, Vintage cakes, di Julie Richarsdson, ho scelto una torta un po' più semplice ma altrettanto particolare per festeggiare il mio anniversario di matrimonio, che è caduto più o meno nella data del compleanno della mia amica Manuela, motore inarrestabile del gruppo, e di cui vi ho parlato nel post precedente.
Ho deciso per una torta al cioccolato resa speciale dalla cottura rovesciata e dalla dolcezza delle albicocche, non molto fotogenica in verità, ma di una bontà indescrivibile.
Torta rovesciata al cioccolato e albicocche
per il caramello:
60 g di burro non salato
160 g di zucchero di canna scuro, tipo muscovado
6 o 8 albicocche medie, sode ma mature.
Per la torta:
115 g di cioccolato fondente, tritato
115 g di burro non salato
140 g di farina
160 g di zucchero
30 g di cacao amaro
2 uova
1 cucchiaino e mezzo di cardamomo macinato
1/2 cucchiaino di bicarbonato
120 g di latticello a temperatua ambiente
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
per accompagnare:
panna montata
Imburrate fondo e bordi di una tortiera apribile da 23 - 24 cm. e rivestite il fondo con la carta forno.
Scaldate il forno a 175° e posizionate la griglia al centro.
Lavate e asciugate le albicocche, dividetele a metà ed eliminate il nocciolo, quindi tagliate ancora in due spicchi ogni metà. Dovrete avere 4 spicchi da ogni albicocca.
Sciogliete il burro in una padella a fuoco medio. Aggiungete lo zucchero nel burro fuso fino a quando non si sarà sciolto. Continuare a cuocere mescolando continuamente fino a quando il composto non si sarà amalgamato e avrà assunto un colore caramello più scuro del suo colore originale e avrà assunto la forma di una specie di crema densa. Versate il caramello nella tortiera preparata e lasciatela raffreddare per qualche minuto prima di disporre gli spicchi di albicocca, con il lato tagliato verso il basso, sopra il caramello.
Fondete insieme il burro e il cioccolato a bagnomaria o anche in microonde alla potenza di 350, per non rovinare il cioccolato. Controllate e mescolate in modo che tutto sia ben amalgamato e liscio. Lasciate raffreddare leggermente.
A parte, in una ciotola capiente, setacciate la farina, lo zucchero, il cacao, il cardamomo, il bicarbonato e il sale. Date una mescolata al composto in modo che sia ben amalgamato.
Con la frusta a mano, mescolate insieme le uova, il latticello e la vaniglia e poi unite tutto al cioccolato fuso col burro, mescolate con pazienza e poi aggiungete questo composto agli ingredienti secchi e mescolate
l'impasto con una spatola fino a ottenere un impasto omogeneo.
Versatelo delicatamente sulle albicocche nella teglia. Sbattetela leggermente sul tavolo perchè si compatti.
Posizionate la teglia al centro del forno e cuocete finché
uno stuzzicadenti inserito nella metà superiore della torta non ne esce pulito, ci vorranno circa 50 minuti. Lasciate raffreddare la torta nella sua teglia su una griglia
per 30 minuti, quindi capovolgetela su un piatto, lasciando la teglia sopra la
torta qualche minuto. Sollevate la
teglia dalla torta e staccate la carta da forno. Servitela tiepida con una
cucchiaiata di panna montata.
Questa torta rende al meglio se assaggiata il giorno stesso in cui viene preparata, ma può essere conservata a temperatura ambiente fino a 2 giorni. Ma credetemi, difficilmente ci arriva.
Champagne cake
Questa settimana Cook_my_Books propone un'affascinante raccolta di ricette aggiornate per torte classiche e dimenticate, tutte raccolte in un libro che richiama l' attenzione già dalla copertina, Vintage Cake di Julie Richardson, e una vintage come me non poteva che apprezzarlo.
Un libro che è una passeggiata dolce lungo il viale dei ricordi, quasi una deliziosa capsula del tempo della pasticceria americana, con ricette che abbracciano un secolo.
L'abbiamo deciso tutte insieme, noi amiche della squadra Cook_my_Books, scegliendo la bellezza di questi dolci per celebrare una di noi che ha da poco compiuto gli anni, Manuela di @profumicolori. Un modo per ringraziarla dell'immenso lavoro che fa dietro le quinte, per l'impegno organizzativo costante, per la sua sempre immediata disponibilità, per la sua generosità e dedizione al gruppo e a tutte noi. A parte la bravura in cucina che da anni è sotto gli occhi di tutti, lei è una amica silenziosa e sensibile, sempre attenta, sempre vicina, sempre pronta a correre in nostro aiuto nei momenti di necessità, a prevederli persino, e, naturalmente, a risolverli.
Per cui, con gratitudine e affetto, ancora tantissimi auguri Manuela!
Io le dedico questo meraviglioso, buonissimo dolce, di gran moda negli anni '50.
Champagne cake
per 8/10 porzioni
340 g di farina, setacciata
4 uova grandi a temperatura ambiente
340 g di zucchero
120 g di olio di semi delicato
120 g di champagne o spumante secco
2 cucchiaini e mezzo di lievito in polvere
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
1 pizzico di sale
Per la crema:
375 g di panna liquida fresca
250 g di mascarpone
4 tuorli d'uovo
100 g di zucchero
80 g di champagne o spumante secco
2 cucchiai e mezzo di amido di mais
30 g di burro non salato
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
per la glassa:
400 g di panna fresca (a cui andranno aggiunti 130 g presi dalla crema di farcitura)
3 cucchiai di zucchero
per completare:
frutti di bosco misti a piacere (lamponi, ribes, more, mirtilli)
fragole a piacere.
Posizionate la griglia del forno al centro e preriscaldatelo a 175°
Imburrate fondo e bordi di 2 teglie apribili da 20 cm. alte 5 cm. Foderate il fondo con la carta forno, fate lo stesso per i bordi ritagliando due strisce pari all'altezza dello stampo.
Setacciate la farina insieme al lievito e al sale, mescolate bene.
Nella planetaria con la frusta a foglia (se non avete la planetaria usate una frusta elettrica) montate le uova con lo zucchero e la vaniglia a velocità media per un minuto o due, poi abbassate la velocità e unite l'olio a filo fino a quando il composto sarà omogeneo. A questo punto unite il composto di farina in tre volte, alternandolo con il vino che invece aggiungerete in due volte, iniziando e terminando con la farina.
Dopo ogni aggiunta, fermatevi e rimescolate accuratamente il composto, che sarà morbido. Dopo l'ultima aggiunta di farina mescolate delicatamente con una spatola e non con le fruste elettriche o la planetaria.
Distribuite equamente l'impasto nelle due teglie.
Cuocete in forno finché, toccando il centro del dolce con la mano, è resistente ed elastico.
Ci vorranno circa 40 minuti, ma controllate sempre facendo la prova stecchino, dovrà uscire asciutto.
Probabilmente le tortine saranno più alte e bombate al centro, ma non è un problema. Si risolverà al taglio.
Sfornate le torte, lasciatele raffreddare nelle loro teglia per almeno 30 minuti, poi toglietele dallo stampo e lasciatele su una griglia, o su della carta forno, fino al momento di assemblarle, con la parte superiore rivolta verso l'alto, finché saranno a temperatura ambiente.
Preparate la crema.
Scaldate la panna a fuoco dolce, in una pentola di medie dimensioni, finché è calda ma non bollente.
A parte, in una ciotola, sbattete bene i tuorli insieme allo zucchero e al sale. Incorporate il vino e poi l'amido di mais. Unite lentamente circa un terzo della panna calda mescolando con una frusta e trasferite tutto nella pentola con il resto della panna calda, rimettete su fuoco medio-basso mescolando costantemente finché il composto inizia ad addensarsi, fate cuocere per circa un minuto poi filtratelo attraverso un colino facendolo cadere una una ciotola pulita, incorporate il burro e la vaniglia mescolando fino a quando il burro è perfettamente sciolto e incorporato, fate raffreddare e unite il mascarpone. Mescolate fino ad avere una crema densa e omogenea.
Coprite la crema con la pellicola a contatto, mettete in frigo fino a quando sarà completamente fredda, ci vorrà circa un'ora. Questa è una preparazione che potete fare anche il giorno prima.
Ora riprendete le tortine, ormai pronte. Se necessario, refilate un po' la parte alta della torta, in caso sia rimasta un po' bombata e rigonfia. Giusto per appiattirla un pochino.
Tagliate ogni torta a metà ottenendo due strati uguali ognuna.
Avrete quattro strati da assemblare.
Posate uno dei due strati inferiori un un piatto piano, con il taglio rivolto verso l'alto.
Con una spatola, distribuite uno strato di crema sul fondo di torta, poi sovrapponete un altra metà di torta, sempre con la parte tagliata verso l'alto, e ripetete l'operazione con altra crema.
Ora sovrapponete uno dei due strati superiori, refilati se lo avete fatto, con il lato tagliato verso l'alto. Spalmate anche questo con la crema. Ora posate l'ultimo strato superiore, questa volta con il lato tagliato verso il basso. Premetelo leggermente in modo che formi una copertura abbastanza piatta, se così non fosse, refilate di nuovo la torta..
Controllate che la crema non sia fuoriuscita dagli strati ed eventualmente distribuitela lungo i lati con una spatolina angolare.
Dovreste avere avanzato almeno mezza tazza di crema.
Mettete la torta in frigorifero per 30 minuti o più, in modo che la torta e la crema si assestino bene.
Ora preparate la glassa di copertura.
Montate la panna molto fredda in una ciotola altrettanto fredda, (magari lasciatela in frigo una mezz'ora prima di procedere) a media velocità, quando la panna inizia a tirare, unite lo zucchero e continuate a montarla in una neve densa e soda. Unite la crema tenuta da parte e continuate a montare il tutto fino a renderlo omogeneo e liscio.
Riprendete la torta dal frigorifero, posatela su una gratella e, con l'aiuto di una spatola, rivestite abbondantemente lati e superficie della torta, cercando di fare strati omogenei che coprano perfettamente quello che c'è sotto.
Una volta pronta, con molta attenzione e delicatezza, trasferite la torta sul piatto di servizio e tenetela in frigorifero fino al momento di servire.
Nel frattempo preparate i frutti di bosco lavati e asciugati delicatamente. Lavate anche le fragole, asciugatele e alcune tagliatele a metà, le altre lasciatele intere col picciolo.
Poco prima di servire, coprite la superficie della torta con la frutta preparata.
L'autrice racconta che, non avendo mai sentito parlare di una torta del genere, ma amando le bollicine dello Champagne, ne ha voluto sapere di più su questa specialità. Con orrore ha scoperto che la torta in realtà era una torta bianca fatta con crema pasticcera allo Sherry e glassa bianca tinta di rosa con il colorante alimentare rosso e non conteneva affatto Champagne! Comunque la torta rosa era di gran moda appunto negli anni '50. Lei ne ha fatto una versione aggiornata, questa volta usando lo spumante sia nella torta che nella crema. In questo modo la torta bianca ha un aspetto più elegante perfetto per un ricevimento, una occasione importante. Il suo consiglio è di abbinarla a frutti di bosco freschi, come ho fatto io, ma anche, se la preferite in rosa, di aggiungere il colorante rosso alla glassa e all'impasto della torta. Altro suggerimento è quello di usare uno spumante secco non troppo costoso per questa ricetta.
Io concordo sul non colorare la torta, ha sicuramente una allure più elegante.
Noi l'abbiamo molto apprezzata perché, nonostante il mio timore che fosse troppo "gnucca", si è rivelata morbidissima e scioglievole, lo spumante la rende deliziosa e dal sapore delicato, e quella crema... quella crema!!
In sintesi, laboriosa ma non più di tanto, visto che si possono dividere le preparazioni in due tempi. Ci ho messo di più a scrivere la ricetta con tutti i passaggi.
Spaghetti alla puttanesca per il Club del 27
Oggi è il giorno de Il Club del 27 che torna, puntuale come una cambiale, con il libro Extra Virgin: Recipes and love from our Tuscan kitchen di Debi Mazar e Gabriele Corcos.
Un libro da tenere a portata di mano, pieno di belle idee e di piatti classici, i nostri piatti, magari un po' rivisitati ma ben fatti.
Io ho scelto un piatto che solo a nominarlo fa venire l'acquolina, un primo che faccio spesso ma che non mai pubblicato nel blog.
Spaghetti alla puttanesca
2 spicchi d'aglio affettati sottili
4 filetti di acciuga
60 g di olive di Gaeta, denocciolate e affettate
1 cucchiaio di capperi sotto sale
3 cucchiai di olio e.v. d'oliva
sale, pepe nero macinato al momento
1 pizzico di peperoncino
un ciuffo di prezzemolo tritato per guarnire
In una casseruola portate a ebollizione dell'acqua, scottate i pomodori nell'acqua bollente per un paio di minuti, più o meno, scolateli e pelateli. Tagliateli a metà, eliminate i semini e fateli a cubetti.
Portate a ebollizione l'acqua per la pasta. Quando bolle, calate gli spaghetti.
Dissalate i capperi sotto l'acqua corrente e tritateli grossolanamente.
In una padella saltapasta,scaldate l'olio a fuoco medio alto, aggiungete le acciughe, il peperoncino, i capperi, le olive e fate insaporire 3 o 4 minuti, mescolando in modo che le acciughe si sciolgano.
Unite i pomodori, abbassate il fuoco e cuocete il sugo per 10 o 15 minuti. Regolate di sale e di pepe.
Scolate gli spaghetti e versateli nella padella e mantecate la pasta fino a quando sarà ben condita.
Servitela con una spolverata di prezzemolo tritato e ancora un filo d'olio.
"Le prime testimonianze di una pasta condita con una salsa molto simile a quella della Puttanesca, risalgono agli inizi del XIX secolo, quando il Cavalcanti, nel suo manuale Cucina torico-pratica, propose alcune ricette di cucina popolare napoletana, tra le quali una "puttanesca ante litteram, definendola "Vermicelli all'olio con olive capperi ed alici salse".
Dopo alcune sporadiche apparizioni in altri ricettari di cucina napoletana, nel 1931 la Guida gastronomica d'Italia, edita dal T.C.I., la elenca tra le specialità gastronomiche della Campania, definendola "Maccheroni alla marinara" anche se la ricetta proposta è indubbiamente quella della moderna puttanesca. Si tratta dunque di uno dei molti casi nei quali il nome con cui è nota oggi la preparazione è successivo alla comparsa della stessa. Infatti a Napoli, nel linguaggio comune, questo particolare condimento per la pasta è noto semplicemente come aulive e cchiapparielle.
Il primo riferimento esplicito agli "spaghetti alla puttanesca" è quello di Raffaele La Capria nel romanzo Ferito a morte (1961), in cui si menzionano gli "spaghetti alla puttanesca come li fanno a Siracusa."
Pasta al forno senza sforzo - Effortless pasta
La mia seconda ricetta scelta da libro Half Baked Harvest Quick & Cozy di Tieghan Gerard, che stiamo sfogliando per la settimana Cook_my_Books, è davvero ottima e credo che sarà una di quelle che rifarò spesso, visto la semplicità della preparazione. Proprio come piace a me, massima resa con minimo sforzo.
Pasta al forno senza sforzo - Effortless pasta
per 6/8 persone
750/800 g di pomodorini tagliati a metà
100 g di olio e.v. d'oliva
6 spicchi d'aglio tritati grossolanamente
3 cucchiai di condimento all'italiana
1 pizzico di peperoncino
450 g di risoni (in alternativa maccheroni o penne)
150 g di olive Kalamata denocciolate, tagliate a pezzi
un grosso ciuffo di basilico tritato
un ciuffo di prezzemolo tritato
300 g di mozzarella vaccina
80 g di salame piccante a fette
2 peperoni rossi, o altro colore a piacere, tagliati a fettine sottili
600 ml di acqua calda
Per il condimento all'italiana
dosi per mezza tazza
2 cucchiai di basilico essiccato
2 cucchiai di origano essiccato
2 cucchiaini di timo essiccato
1 cucchiaino di rosmarino essiccato
1 cucchiaino di salvia essiccata
1 cucchiaino di aglio in polvere
1 cucchiaino di cipolla in polvere
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti del condimento all'italiana.
Scaldate il forno a 200°
Togliete la teglia dal forno, unite la pasta, le olive, il basilico, i peperoni a fettine sottili, l'aglio, unite l'acqua calda, mescolate bene e rimettete in forno per altri 10/15 minuti. Riprendete la teglia, aggiungete il salame piccante e la mozzarella, mescolate di nuovo e rimettete in forno portando a cottura. Ci vorranno altri 25 minuti circa.
Togliete dal forno, cospargete con il prezzemolo tritato grossolanamente, ancora un pizzico di peperoncino e portate in tavola.
Una pasta che amo molto, i risoni, perfetta per questa ricetta. Ne esce un piatto saporito, sostanzioso e soddisfacente.
Bocconcini di pesce croccanti - Crunchy fish bites
La settimana di Cook_my_Books si apre con un libro di Tieghan Gerard, Half baked harvest quick & cozy, e se avete mai avuto bisogno di piatti saporiti, freschi, inaspettati e subito pronti, questo libro fa al caso vostro.
Tieghan, autrice di grandi bestsellers, è sempre impegnata a creare ricette e a scattare fotografie. In questo libro valorizza ingredienti semplici, facili da mettere in tavola. Abituata a cucinare per la sua numerosissima famiglia sin da piccola, con questa raccolta di ricette si concentra sul comfort food per cui è famosa, ma con l'obiettivo di prepararlo in fretta e con una attenzione speciale al sapore.
Io comincio con questi stuzzicanti bocconcini di pesce.
Bocconcini di pesce croccanti
Crunchy fish bites
(con maionese ai sottaceti)
per 2 persone
400 g di cornflakes
50 g di parmigiano grattugiato fresco
1 cucchiaino di paprika affumicata
1 cucchiaino di peperoncino in polvere
½ cucchiaino di cipolla in polvere
½ cucchiaino di aglio in polvere
2 uova grandi
500/600 g di filetti di pesce senza pelle, (merluzzo, salmone, pescatrice) tagliati a pezzetti
Olio extravergine di oliva, per spennellare
sale
Spicchi di limone e lime (facoltativo)
per la maionese ai sottaceti
200 g di maionese
2 cucchiai di cetriolini sottaceto tritati finemente
2 cucchiai del liquido dei cetriolini sottaceto
2 cucchiaini di miele
Sale
Per completare
Preriscaldate il forno a 220°
Rivestite una teglia con carta
da forno.
Tagliate i filetti di pesce a pezzi.
In un robot da cucina unite i cornflakes, il parmigiano, la paprika, il peperoncino, la cipolla in polvere, l'aglio in polvere e un pizzico di sale. Tritate fino ad ottenere delle briciole,, circa 15 secondi.
Trasferite tutto in una ciotola dai bordi bassi.
In un'altra ciotola sbattete le uova, aggiungete i pezzetti di pesce e mescolateli in modo che siano ben ricoperti, passateli nella panatura della ciotola bassa, premendo per farla aderire bene.
Trasferite i bocconcini impanati nella teglia preparata, spennellateli leggermente con poco olio d'oliva e mettete in forno.
Cuocete finchè la panatura diventa ben croccante, dorata, e il pesce è cotto.
Nel frattempo preparate la maionese. In una piccola ciotola mescolate la maionese, i certiolini tritati finemente, i due cucchiai del loro liquido di conserva e il miele, mescolate e aggiungete un pizzico di sale.
Serviteli con la maionese ai sottaceti a parte, ed eventualmente anche spicchi di limone o lime.
Come le ciliegie, uno tira l'altro. Golosissimi!
Sbriciolata alla Nutella
Tocca a me chiudere la settimana Cook_my_Books dedicata al libro Napoli on The Road di Michele Pascarella . Solo per mancanza di tempo non ho sperimentato le sue pizze, gli impasti hanno delle esigenze di tempi e lievitazioni che non sono riuscita a programmare, per cui mi affido a un dolce goloso, in attesa di riuscire a produrre una delle sue famosissime pizze.
Se non avete idea di chi sia Michele Pascarella, sappiate che ha iniziato girando a bordo della sua Ape Piaggio con forno a legna, sfornando pizze nei mercati di tutta Londra.
Il primo pizzaiolo a portare la pizza napoletana, quella col "cornicione", nel Regno Unito e, ad oggi, è considerato un pioniere della pizza contemporanea, tanto da indurre il Sunday Times a dire che la miglior pizza si mangia a Chiswick, dove Michele, dopo 8 anni di lavoro on the road, ha uno dei suoi due locali, l'altro è a Richmond.
Fate un giro sulla pagina di Cook_my_Books e potrete vedere quanto sono golose le pizze che hanno preparato le mie amiche, avrete solo l'imbarazzo della scelta!
Sbriciolata alla Nutella
300 g di farina
150 g di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
150 g di burro freddo, a cubetti
1 uovo grande
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
300 g di Nutella o altra crema spalmabile al cioccolato e nocciole
poco zucchero a velo
Scaldate il forno a 180° ventilato
In una ciotola mescolate la farina, lo zucchero, il lievito e un pizzico di sale.
Unite il burro freddo a pezzetti e con la punta delle dita o un tagliapasta, iniziate ad amalgamare il burro con il composto di farina, fino ad ottenere delle briciole grossolante.
A parte sbattete leggermente l'uovo e aggiungetelo nella ciotola insieme all'estratto di vaniglia.
Mescolate fino a quando il composto è appena amalgamato ma ancora a bricioloni. Non esagerate ad impastare.
Versatene due terzi nello stampo, compattate leggermente per formare una base solida.
Spalmate la Nutella lasciando uno spazio intorno ai bordi in modo che non si attacchi.
Ora sbriciolate il resto dell'impasto sullo strato di Nutella. Abbiate cura che sia ben coperto.
Mettete in forno per circa 30/35 minuti, finchè è ben dorata e soda.
Togliete dal forno e lasciatela riposare nella teglia finché è completamente fredda.
Posatela sul piatto di servizio e, prima di servire, spolveratela generosamente di zucchero a velo.
Peccato che in questa casa duri lo spazio di poche ore.
Da rifare e rifare, e rifare.
F
Hambuger di salsiccia, patate e crema di fagioli per l'Italia nel Piatto
In occasione della Giornata Mondiale dell'hamburger, che ricorrerà a fine maggio, con l'Italia nel piatto abbiamo dedicato a questo piatto più famoso di sempre, il tema del mese.
Hamburger, il panino per eccellenza arrivato in ogni angolo del mondo grazie anche alle tante catene di fast food, ma qual è la sua origine?
Alcuni dicono che fu un cuoco tedesco di Amburgo, verso la fine del 1800, ad appiattire le salsicce prima di cuocerle. Da qui i marinai tedeschi che partivano per l'America, portando con sè tradizioni e ricette, hanno poi tramandato la ricetta più famosa, un medaglione di carne di manzo che veniva definito dagli americani "cucinato come ad Amburgo" mentre altri raccontano che fu un cuoco americano, per accontentare un cliente frettoloso, che assemblò e macinò rimasugli e ritagli di carne e dopo averli compattati li servì fra due fette di pane.
Due versioni avvincenti, ma il vero successo di questo piatto, diffuso in tutto il mondo, è stato il diffondersi delle catene di fast food, e l'idea di un pasto veloce che può essere consumato senza l'uso delle posate.
Io contribuisco con una ricetta molto semplice, con un ingrediente della mia regione, i fagioli di San Quirino, e ho preferito servirlo al piatto.
Hamburger di salsiccia, patate e crema di fagioli
per 2 persone
400/500 g di salsiccia dolce (luganiga)
1 spicchietto d'aglio
1 ciuffo abbondante di prezzemolo
la mollica di due o tre fette di pane raffermo
poco latte
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
poco sale, una macinata di pepe
per la crema di fagioli:
200 g di fagioli di San Quirino, secchi
1 piccola cipolla affettata sottile
2 foglie di salvia
un goccio d'olio e.v. d'oliva
sale, pepe
per le patate arrosto:
3 o 4 grosse patate novelle
1 spicchio d'aglio
2 o 3 rametti di rosmarino
la scorza di mezzo limone
un goccio di olio e.v. d'oliva
sale, pepe
La sera prima mettete a bagno i fagioli secchi.
Il giorno dopo scolateli e fateli cuocere in acqua bollente salata finchè sono morbidi ma non sfatti,
Una volta pronti, scolateli conservando parte della loro acqua di cottura,
In una piccola casseruola scaldate l'olio, fate appassire una piccola cipolla affettata sottile e profumate con un paio di foglie di salvia, aggiungete i fagioli cotti e lasciateli insaporire per circa 10 minuti, salateli e pepateli e unite un po' della loro acqua di cottura in modo che il loro fondo resti abbastanza morbido. Continuate la cottura per altri 10 minuti.
Una volta pronti, frullateli lungamente con un po' dell'acqua di cottura tenuta da parte , finchè diventeranno una salsa liscia e omogenea, abbastanza densa ma fluida. Tenete in caldo.
Lavate le patate lasciando la buccia, tagliatele a spicchi.
In una teglia scaldate un goccio d'olio, unite le patate, i rametti di rosmarino, lo spicchio d'aglio diviso a metà, la scorza di limone spezzettata.
Mettete in forno già caldo a 200° e lasciatele cuocere finché sono ben dorate. Salatele solo dopo la cottura,
Togliete la pelle alla salsiccia, sgranatela in una ciotola, aggiungete l'aglio facendolo passare dallo spremiaglio, o tritatelo finemente.
Mettete la mollica di pane in una scodella e bagnatela con il latte. Lasciatele ammollare bene poi strizzatela, tritatela molto bene e aggiungetele nella ciotola della salsiccia.
Unite il prezzemolo tritato e una generosa macinata di pepe. Andate piano col sale perché sarà già tutto molto saporito.
Mescolate lungamente il composto, in modo che diventi un impasto ben omogeneo.
Con le mani, o aiutandovi con un coppapasta, formate gli hamburger.
Scaldate una padella antiaderente, ungetela appena di olio e cuocete gli hamburger di salsiccia, rigirandoli da tutti i lati e schiacciandoli leggermente con una paletta per mantenerli in forma.
Velate i piatti con la crema di fagioli, appoggiateci gli hamburger e completate con le patate arrosto.
Piemonte: hamburger di fassona con toma, bacon e cipolle caramellate
Liguria: burger di merluzzo al profumo di maggiorana e limone
Lombardia: https://www.pensieriepasticci.it/2025/05/hamburger-di-manzo-con-pane-al-mais.html
Trentino-Alto Adige: Hamburger di lucanica con cipolle agrodolci, insalata e rapanelli
Veneto: Hamburger di carne ed erbette di primavera
Emilia-Romagna: Hamburger di mortadella con cipolle caramellate al balsamico e squacquerone
Toscana. Hamburger di chianina con radicchio scoltellato, zucchina tonda e pesto di fave fresche
Umbria: Hamburger di cinghiale con erbe di campo e pecorino
Marche:i https://www.forchettaepennello.com/2025/05/burger-di-ceci.html
Lazio: Burger di zucchine, fiori e alici
Abruzzo: Hamburger di Maiale nero d’Abruzzo, con cipolle caramellate e pecorino
Molise: Hamburger di agnello cannellini e lampascioni
Campania: Hamburger Sannita
Puglia: Hamburger di carne equina con stracciatella, pomodori secchi e rucola
Basilicata: Hamburger di salsiccia e funghi cardoncelli
Calabria: https://dolcementeinventando.com/burger-di-baccala-con-bun-alla-nduja/
Sicilia: Burger di Melanzane e Pomodori Secchi
Sardegna: https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2025/04/burger-di-lenticchie-rosse-e-patate-con.html
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Bistecca alle 5 spezie per il Club del 27
La ricetta del Club del 27 di questo mese è tratta da libro Seven Spoons: my favorite recipes for any and every day di Tara O'Brady. La mia attenzione è stata catturata da una succulenta bistecca speziata, ritratta in una foto che mi ha subito intrigato. Ed è stata la mia scelta. Posso dire di esserne contenta perchè è stata molto apprezzata.
Bistecca alle 5 spezie
per 3/4 persone 1 costata di manzo con osso, alta 5 cm e di circa 700 g 1 cucchiaino e mezzo di 5 spezie cinesi in polvere 1 cucchiaino di sale Maldon 1/2 cucchiaino di pepe nero macinato al momento 2 cucchiaini di olio di sesano 1 spicchio d'aglio tritato finemente 1 pezzetto di zenzero fresco di circa 2,5 cm 1 piccolo peperoncino rosso, senza i semi, tritato finemente 1 cucchiaio di aceto di riso 2 cucchiai di salsa di soia 1 cucchiaio di zucchero di canna chiaro 3 cipollotti (parte bianca e verde chiaro) tritati finemente una manciata abbondante di coriandolo fresco, tritato
Miscelate le 5 spezie, il sale e il pepe e con la mistura massaggiate bene la carne, poi con un pennello da cucina, spennellatela con l'olio di sesamo.
Scaldate una padella di ghisa, o una antiaderente purché sia a fondo spesso, unta leggermente.
Quando è ben calda, unite la carne, lasciatela cuocere, senza toccarla, per tre o quattro minuti, poi giratela dall'altro lato e lasciate cuocere per altri due o tre minuti. Controllate che sia ben dorata da entrambi i lati, eventualmente rigiratela nuovamente. Se avete un termometro, inseritelo nella zona più alta, senza toccare l'osso, e portatela a 50° per una cottura al sangue.
Toglietela e mettetela da parte, in caldo.
Nella stessa padella aggiungete un filo d'olio, unite l'aglio, lo zenzero sbucciato e tritato, il peperoncino e lasciateli rosolare per un minuto.
A parte mescolate l'aceto, la salsa di soia, lo zucchero, quindi versateli nella padella e deglassate in modo da raccogliere tutti i succhi del fondo. Raccogliete la salsa in una ciotola, unite metà dei cipollotti e del coriandolo . Regolate di sale e di pepe.
Affettate la carne, sistematela su un piatto da portata e conditela con la maggior parte della salsa preparata e cospargete con il resto dei cipollotti e del coriandolo.
Il resto della salsa mettetelo in tavola in una ciotolina, a disposizione dei commensali.