Torta rovesciata di cioccolato e albicocche
Sempre da quel meraviglioso libro che stiamo sfogliando con Cook_my_Books questa settimana, Vintage cakes, di Julie Richarsdson, ho scelto una torta un po' più semplice ma altrettanto particolare per festeggiare il mio anniversario di matrimonio, che è caduto più o meno nella data del compleanno della mia amica Manuela, motore inarrestabile del gruppo, e di cui vi ho parlato nel post precedente.
Ho deciso per una torta al cioccolato resa speciale dalla cottura rovesciata e dalla dolcezza delle albicocche, non molto fotogenica in verità, ma di una bontà indescrivibile.
Torta rovesciata al cioccolato e albicocche
per il caramello:
60 g di burro non salato
160 g di zucchero di canna scuro, tipo muscovado
6 o 8 albicocche medie, sode ma mature.
Per la torta:
115 g di cioccolato fondente, tritato
115 g di burro non salato
140 g di farina
160 g di zucchero
30 g di cacao amaro
2 uova
1 cucchiaino e mezzo di cardamomo macinato
1/2 cucchiaino di bicarbonato
120 g di latticello a temperatua ambiente
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
per accompagnare:
panna montata
Imburrate fondo e bordi di una tortiera apribile da 23 - 24 cm. e rivestite il fondo con la carta forno.
Scaldate il forno a 175° e posizionate la griglia al centro.
Lavate e asciugate le albicocche, dividetele a metà ed eliminate il nocciolo, quindi tagliate ancora in due spicchi ogni metà. Dovrete avere 4 spicchi da ogni albicocca.
Sciogliete il burro in una padella a fuoco medio. Aggiungete lo zucchero nel burro fuso fino a quando non si sarà sciolto. Continuare a cuocere mescolando continuamente fino a quando il composto non si sarà amalgamato e avrà assunto un colore caramello più scuro del suo colore originale e avrà assunto la forma di una specie di crema densa. Versate il caramello nella tortiera preparata e lasciatela raffreddare per qualche minuto prima di disporre gli spicchi di albicocca, con il lato tagliato verso il basso, sopra il caramello.
Fondete insieme il burro e il cioccolato a bagnomaria o anche in microonde alla potenza di 350, per non rovinare il cioccolato. Controllate e mescolate in modo che tutto sia ben amalgamato e liscio. Lasciate raffreddare leggermente.
A parte, in una ciotola capiente, setacciate la farina, lo zucchero, il cacao, il cardamomo, il bicarbonato e il sale. Date una mescolata al composto in modo che sia ben amalgamato.
Con la frusta a mano, mescolate insieme le uova, il latticello e la vaniglia e poi unite tutto al cioccolato fuso col burro, mescolate con pazienza e poi aggiungete questo composto agli ingredienti secchi e mescolate
l'impasto con una spatola fino a ottenere un impasto omogeneo.
Versatelo delicatamente sulle albicocche nella teglia. Sbattetela leggermente sul tavolo perchè si compatti.
Posizionate la teglia al centro del forno e cuocete finché
uno stuzzicadenti inserito nella metà superiore della torta non ne esce pulito, ci vorranno circa 50 minuti. Lasciate raffreddare la torta nella sua teglia su una griglia
per 30 minuti, quindi capovolgetela su un piatto, lasciando la teglia sopra la
torta qualche minuto. Sollevate la
teglia dalla torta e staccate la carta da forno. Servitela tiepida con una
cucchiaiata di panna montata.
Questa torta rende al meglio se assaggiata il giorno stesso in cui viene preparata, ma può essere conservata a temperatura ambiente fino a 2 giorni. Ma credetemi, difficilmente ci arriva.
Champagne cake
Questa settimana Cook_my_Books propone un'affascinante raccolta di ricette aggiornate per torte classiche e dimenticate, tutte raccolte in un libro che richiama l' attenzione già dalla copertina, Vintage Cake di Julie Richardson, e una vintage come me non poteva che apprezzarlo.
Un libro che è una passeggiata dolce lungo il viale dei ricordi, quasi una deliziosa capsula del tempo della pasticceria americana, con ricette che abbracciano un secolo.
L'abbiamo deciso tutte insieme, noi amiche della squadra Cook_my_Books, scegliendo la bellezza di questi dolci per celebrare una di noi che ha da poco compiuto gli anni, Manuela di @profumicolori. Un modo per ringraziarla dell'immenso lavoro che fa dietro le quinte, per l'impegno organizzativo costante, per la sua sempre immediata disponibilità, per la sua generosità e dedizione al gruppo e a tutte noi. A parte la bravura in cucina che da anni è sotto gli occhi di tutti, lei è una amica silenziosa e sensibile, sempre attenta, sempre vicina, sempre pronta a correre in nostro aiuto nei momenti di necessità, a prevederli persino, e, naturalmente, a risolverli.
Per cui, con gratitudine e affetto, ancora tantissimi auguri Manuela!
Io le dedico questo meraviglioso, buonissimo dolce, di gran moda negli anni '50.
Champagne cake
per 8/10 porzioni
340 g di farina, setacciata
4 uova grandi a temperatura ambiente
340 g di zucchero
120 g di olio di semi delicato
120 g di champagne o spumante secco
2 cucchiaini e mezzo di lievito in polvere
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
1 pizzico di sale
Per la crema:
375 g di panna liquida fresca
250 g di mascarpone
4 tuorli d'uovo
100 g di zucchero
80 g di champagne o spumante secco
2 cucchiai e mezzo di amido di mais
30 g di burro non salato
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
per la glassa:
400 g di panna fresca (a cui andranno aggiunti 130 g presi dalla crema di farcitura)
3 cucchiai di zucchero
per completare:
frutti di bosco misti a piacere (lamponi, ribes, more, mirtilli)
fragole a piacere.
Posizionate la griglia del forno al centro e preriscaldatelo a 175°
Imburrate fondo e bordi di 2 teglie apribili da 20 cm. alte 5 cm. Foderate il fondo con la carta forno, fate lo stesso per i bordi ritagliando due strisce pari all'altezza dello stampo.
Setacciate la farina insieme al lievito e al sale, mescolate bene.
Nella planetaria con la frusta a foglia (se non avete la planetaria usate una frusta elettrica) montate le uova con lo zucchero e la vaniglia a velocità media per un minuto o due, poi abbassate la velocità e unite l'olio a filo fino a quando il composto sarà omogeneo. A questo punto unite il composto di farina in tre volte, alternandolo con il vino che invece aggiungerete in due volte, iniziando e terminando con la farina.
Dopo ogni aggiunta, fermatevi e rimescolate accuratamente il composto, che sarà morbido. Dopo l'ultima aggiunta di farina mescolate delicatamente con una spatola e non con le fruste elettriche o la planetaria.
Distribuite equamente l'impasto nelle due teglie.
Cuocete in forno finché, toccando il centro del dolce con la mano, è resistente ed elastico.
Ci vorranno circa 40 minuti, ma controllate sempre facendo la prova stecchino, dovrà uscire asciutto.
Probabilmente le tortine saranno più alte e bombate al centro, ma non è un problema. Si risolverà al taglio.
Sfornate le torte, lasciatele raffreddare nelle loro teglia per almeno 30 minuti, poi toglietele dallo stampo e lasciatele su una griglia, o su della carta forno, fino al momento di assemblarle, con la parte superiore rivolta verso l'alto, finché saranno a temperatura ambiente.
Preparate la crema.
Scaldate la panna a fuoco dolce, in una pentola di medie dimensioni, finché è calda ma non bollente.
A parte, in una ciotola, sbattete bene i tuorli insieme allo zucchero e al sale. Incorporate il vino e poi l'amido di mais. Unite lentamente circa un terzo della panna calda mescolando con una frusta e trasferite tutto nella pentola con il resto della panna calda, rimettete su fuoco medio-basso mescolando costantemente finché il composto inizia ad addensarsi, fate cuocere per circa un minuto poi filtratelo attraverso un colino facendolo cadere una una ciotola pulita, incorporate il burro e la vaniglia mescolando fino a quando il burro è perfettamente sciolto e incorporato, fate raffreddare e unite il mascarpone. Mescolate fino ad avere una crema densa e omogenea.
Coprite la crema con la pellicola a contatto, mettete in frigo fino a quando sarà completamente fredda, ci vorrà circa un'ora. Questa è una preparazione che potete fare anche il giorno prima.
Ora riprendete le tortine, ormai pronte. Se necessario, refilate un po' la parte alta della torta, in caso sia rimasta un po' bombata e rigonfia. Giusto per appiattirla un pochino.
Tagliate ogni torta a metà ottenendo due strati uguali ognuna.
Avrete quattro strati da assemblare.
Posate uno dei due strati inferiori un un piatto piano, con il taglio rivolto verso l'alto.
Con una spatola, distribuite uno strato di crema sul fondo di torta, poi sovrapponete un altra metà di torta, sempre con la parte tagliata verso l'alto, e ripetete l'operazione con altra crema.
Ora sovrapponete uno dei due strati superiori, refilati se lo avete fatto, con il lato tagliato verso l'alto. Spalmate anche questo con la crema. Ora posate l'ultimo strato superiore, questa volta con il lato tagliato verso il basso. Premetelo leggermente in modo che formi una copertura abbastanza piatta, se così non fosse, refilate di nuovo la torta..
Controllate che la crema non sia fuoriuscita dagli strati ed eventualmente distribuitela lungo i lati con una spatolina angolare.
Dovreste avere avanzato almeno mezza tazza di crema.
Mettete la torta in frigorifero per 30 minuti o più, in modo che la torta e la crema si assestino bene.
Ora preparate la glassa di copertura.
Montate la panna molto fredda in una ciotola altrettanto fredda, (magari lasciatela in frigo una mezz'ora prima di procedere) a media velocità, quando la panna inizia a tirare, unite lo zucchero e continuate a montarla in una neve densa e soda. Unite la crema tenuta da parte e continuate a montare il tutto fino a renderlo omogeneo e liscio.
Riprendete la torta dal frigorifero, posatela su una gratella e, con l'aiuto di una spatola, rivestite abbondantemente lati e superficie della torta, cercando di fare strati omogenei che coprano perfettamente quello che c'è sotto.
Una volta pronta, con molta attenzione e delicatezza, trasferite la torta sul piatto di servizio e tenetela in frigorifero fino al momento di servire.
Nel frattempo preparate i frutti di bosco lavati e asciugati delicatamente. Lavate anche le fragole, asciugatele e alcune tagliatele a metà, le altre lasciatele intere col picciolo.
Poco prima di servire, coprite la superficie della torta con la frutta preparata.
L'autrice racconta che, non avendo mai sentito parlare di una torta del genere, ma amando le bollicine dello Champagne, ne ha voluto sapere di più su questa specialità. Con orrore ha scoperto che la torta in realtà era una torta bianca fatta con crema pasticcera allo Sherry e glassa bianca tinta di rosa con il colorante alimentare rosso e non conteneva affatto Champagne! Comunque la torta rosa era di gran moda appunto negli anni '50. Lei ne ha fatto una versione aggiornata, questa volta usando lo spumante sia nella torta che nella crema. In questo modo la torta bianca ha un aspetto più elegante perfetto per un ricevimento, una occasione importante. Il suo consiglio è di abbinarla a frutti di bosco freschi, come ho fatto io, ma anche, se la preferite in rosa, di aggiungere il colorante rosso alla glassa e all'impasto della torta. Altro suggerimento è quello di usare uno spumante secco non troppo costoso per questa ricetta.
Io concordo sul non colorare la torta, ha sicuramente una allure più elegante.
Noi l'abbiamo molto apprezzata perché, nonostante il mio timore che fosse troppo "gnucca", si è rivelata morbidissima e scioglievole, lo spumante la rende deliziosa e dal sapore delicato, e quella crema... quella crema!!
In sintesi, laboriosa ma non più di tanto, visto che si possono dividere le preparazioni in due tempi. Ci ho messo di più a scrivere la ricetta con tutti i passaggi.
Spaghetti alla puttanesca per il Club del 27
Oggi è il giorno de Il Club del 27 che torna, puntuale come una cambiale, con il libro Extra Virgin: Recipes and love from our Tuscan kitchen di Debi Mazar e Gabriele Corcos.
Un libro da tenere a portata di mano, pieno di belle idee e di piatti classici, i nostri piatti, magari un po' rivisitati ma ben fatti.
Io ho scelto un piatto che solo a nominarlo fa venire l'acquolina, un primo che faccio spesso ma che non mai pubblicato nel blog.
Spaghetti alla puttanesca
2 spicchi d'aglio affettati sottili
4 filetti di acciuga
60 g di olive di Gaeta, denocciolate e affettate
1 cucchiaio di capperi sotto sale
3 cucchiai di olio e.v. d'oliva
sale, pepe nero macinato al momento
1 pizzico di peperoncino
un ciuffo di prezzemolo tritato per guarnire
In una casseruola portate a ebollizione dell'acqua, scottate i pomodori nell'acqua bollente per un paio di minuti, più o meno, scolateli e pelateli. Tagliateli a metà, eliminate i semini e fateli a cubetti.
Portate a ebollizione l'acqua per la pasta. Quando bolle, calate gli spaghetti.
Dissalate i capperi sotto l'acqua corrente e tritateli grossolanamente.
In una padella saltapasta,scaldate l'olio a fuoco medio alto, aggiungete le acciughe, il peperoncino, i capperi, le olive e fate insaporire 3 o 4 minuti, mescolando in modo che le acciughe si sciolgano.
Unite i pomodori, abbassate il fuoco e cuocete il sugo per 10 o 15 minuti. Regolate di sale e di pepe.
Scolate gli spaghetti e versateli nella padella e mantecate la pasta fino a quando sarà ben condita.
Servitela con una spolverata di prezzemolo tritato e ancora un filo d'olio.
"Le prime testimonianze di una pasta condita con una salsa molto simile a quella della Puttanesca, risalgono agli inizi del XIX secolo, quando il Cavalcanti, nel suo manuale Cucina torico-pratica, propose alcune ricette di cucina popolare napoletana, tra le quali una "puttanesca ante litteram, definendola "Vermicelli all'olio con olive capperi ed alici salse".
Dopo alcune sporadiche apparizioni in altri ricettari di cucina napoletana, nel 1931 la Guida gastronomica d'Italia, edita dal T.C.I., la elenca tra le specialità gastronomiche della Campania, definendola "Maccheroni alla marinara" anche se la ricetta proposta è indubbiamente quella della moderna puttanesca. Si tratta dunque di uno dei molti casi nei quali il nome con cui è nota oggi la preparazione è successivo alla comparsa della stessa. Infatti a Napoli, nel linguaggio comune, questo particolare condimento per la pasta è noto semplicemente come aulive e cchiapparielle.
Il primo riferimento esplicito agli "spaghetti alla puttanesca" è quello di Raffaele La Capria nel romanzo Ferito a morte (1961), in cui si menzionano gli "spaghetti alla puttanesca come li fanno a Siracusa."
Pasta al forno senza sforzo - Effortless pasta
La mia seconda ricetta scelta da libro Half Baked Harvest Quick & Cozy di Tieghan Gerard, che stiamo sfogliando per la settimana Cook_my_Books, è davvero ottima e credo che sarà una di quelle che rifarò spesso, visto la semplicità della preparazione. Proprio come piace a me, massima resa con minimo sforzo.
Pasta al forno senza sforzo - Effortless pasta
per 6/8 persone
750/800 g di pomodorini tagliati a metà
100 g di olio e.v. d'oliva
6 spicchi d'aglio tritati grossolanamente
3 cucchiai di condimento all'italiana
1 pizzico di peperoncino
450 g di risoni (in alternativa maccheroni o penne)
150 g di olive Kalamata denocciolate, tagliate a pezzi
un grosso ciuffo di basilico tritato
un ciuffo di prezzemolo tritato
300 g di mozzarella vaccina
80 g di salame piccante a fette
2 peperoni rossi, o altro colore a piacere, tagliati a fettine sottili
600 ml di acqua calda
Per il condimento all'italiana
dosi per mezza tazza
2 cucchiai di basilico essiccato
2 cucchiai di origano essiccato
2 cucchiaini di timo essiccato
1 cucchiaino di rosmarino essiccato
1 cucchiaino di salvia essiccata
1 cucchiaino di aglio in polvere
1 cucchiaino di cipolla in polvere
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti del condimento all'italiana.
Scaldate il forno a 200°
Togliete la teglia dal forno, unite la pasta, le olive, il basilico, i peperoni a fettine sottili, l'aglio, unite l'acqua calda, mescolate bene e rimettete in forno per altri 10/15 minuti. Riprendete la teglia, aggiungete il salame piccante e la mozzarella, mescolate di nuovo e rimettete in forno portando a cottura. Ci vorranno altri 25 minuti circa.
Togliete dal forno, cospargete con il prezzemolo tritato grossolanamente, ancora un pizzico di peperoncino e portate in tavola.
Una pasta che amo molto, i risoni, perfetta per questa ricetta. Ne esce un piatto saporito, sostanzioso e soddisfacente.
Bocconcini di pesce croccanti - Crunchy fish bites
La settimana di Cook_my_Books si apre con un libro di Tieghan Gerard, Half baked harvest quick & cozy, e se avete mai avuto bisogno di piatti saporiti, freschi, inaspettati e subito pronti, questo libro fa al caso vostro.
Tieghan, autrice di grandi bestsellers, è sempre impegnata a creare ricette e a scattare fotografie. In questo libro valorizza ingredienti semplici, facili da mettere in tavola. Abituata a cucinare per la sua numerosissima famiglia sin da piccola, con questa raccolta di ricette si concentra sul comfort food per cui è famosa, ma con l'obiettivo di prepararlo in fretta e con una attenzione speciale al sapore.
Io comincio con questi stuzzicanti bocconcini di pesce.
Bocconcini di pesce croccanti
Crunchy fish bites
(con maionese ai sottaceti)
per 2 persone
400 g di cornflakes
50 g di parmigiano grattugiato fresco
1 cucchiaino di paprika affumicata
1 cucchiaino di peperoncino in polvere
½ cucchiaino di cipolla in polvere
½ cucchiaino di aglio in polvere
2 uova grandi
500/600 g di filetti di pesce senza pelle, (merluzzo, salmone, pescatrice) tagliati a pezzetti
Olio extravergine di oliva, per spennellare
sale
Spicchi di limone e lime (facoltativo)
per la maionese ai sottaceti
200 g di maionese
2 cucchiai di cetriolini sottaceto tritati finemente
2 cucchiai del liquido dei cetriolini sottaceto
2 cucchiaini di miele
Sale
Per completare
Preriscaldate il forno a 220°
Rivestite una teglia con carta
da forno.
Tagliate i filetti di pesce a pezzi.
In un robot da cucina unite i cornflakes, il parmigiano, la paprika, il peperoncino, la cipolla in polvere, l'aglio in polvere e un pizzico di sale. Tritate fino ad ottenere delle briciole,, circa 15 secondi.
Trasferite tutto in una ciotola dai bordi bassi.
In un'altra ciotola sbattete le uova, aggiungete i pezzetti di pesce e mescolateli in modo che siano ben ricoperti, passateli nella panatura della ciotola bassa, premendo per farla aderire bene.
Trasferite i bocconcini impanati nella teglia preparata, spennellateli leggermente con poco olio d'oliva e mettete in forno.
Cuocete finchè la panatura diventa ben croccante, dorata, e il pesce è cotto.
Nel frattempo preparate la maionese. In una piccola ciotola mescolate la maionese, i certiolini tritati finemente, i due cucchiai del loro liquido di conserva e il miele, mescolate e aggiungete un pizzico di sale.
Serviteli con la maionese ai sottaceti a parte, ed eventualmente anche spicchi di limone o lime.
Come le ciliegie, uno tira l'altro. Golosissimi!
Sbriciolata alla Nutella
Tocca a me chiudere la settimana Cook_my_Books dedicata al libro Napoli on The Road di Michele Pascarella . Solo per mancanza di tempo non ho sperimentato le sue pizze, gli impasti hanno delle esigenze di tempi e lievitazioni che non sono riuscita a programmare, per cui mi affido a un dolce goloso, in attesa di riuscire a produrre una delle sue famosissime pizze.
Se non avete idea di chi sia Michele Pascarella, sappiate che ha iniziato girando a bordo della sua Ape Piaggio con forno a legna, sfornando pizze nei mercati di tutta Londra.
Il primo pizzaiolo a portare la pizza napoletana, quella col "cornicione", nel Regno Unito e, ad oggi, è considerato un pioniere della pizza contemporanea, tanto da indurre il Sunday Times a dire che la miglior pizza si mangia a Chiswick, dove Michele, dopo 8 anni di lavoro on the road, ha uno dei suoi due locali, l'altro è a Richmond.
Fate un giro sulla pagina di Cook_my_Books e potrete vedere quanto sono golose le pizze che hanno preparato le mie amiche, avrete solo l'imbarazzo della scelta!
Sbriciolata alla Nutella
300 g di farina
150 g di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
150 g di burro freddo, a cubetti
1 uovo grande
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
300 g di Nutella o altra crema spalmabile al cioccolato e nocciole
poco zucchero a velo
Scaldate il forno a 180° ventilato
In una ciotola mescolate la farina, lo zucchero, il lievito e un pizzico di sale.
Unite il burro freddo a pezzetti e con la punta delle dita o un tagliapasta, iniziate ad amalgamare il burro con il composto di farina, fino ad ottenere delle briciole grossolante.
A parte sbattete leggermente l'uovo e aggiungetelo nella ciotola insieme all'estratto di vaniglia.
Mescolate fino a quando il composto è appena amalgamato ma ancora a bricioloni. Non esagerate ad impastare.
Versatene due terzi nello stampo, compattate leggermente per formare una base solida.
Spalmate la Nutella lasciando uno spazio intorno ai bordi in modo che non si attacchi.
Ora sbriciolate il resto dell'impasto sullo strato di Nutella. Abbiate cura che sia ben coperto.
Mettete in forno per circa 30/35 minuti, finchè è ben dorata e soda.
Togliete dal forno e lasciatela riposare nella teglia finché è completamente fredda.
Posatela sul piatto di servizio e, prima di servire, spolveratela generosamente di zucchero a velo.
Peccato che in questa casa duri lo spazio di poche ore.
Da rifare e rifare, e rifare.
F
Hambuger di salsiccia, patate e crema di fagioli per l'Italia nel Piatto
In occasione della Giornata Mondiale dell'hamburger, che ricorrerà a fine maggio, con l'Italia nel piatto abbiamo dedicato a questo piatto più famoso di sempre, il tema del mese.
Hamburger, il panino per eccellenza arrivato in ogni angolo del mondo grazie anche alle tante catene di fast food, ma qual è la sua origine?
Alcuni dicono che fu un cuoco tedesco di Amburgo, verso la fine del 1800, ad appiattire le salsicce prima di cuocerle. Da qui i marinai tedeschi che partivano per l'America, portando con sè tradizioni e ricette, hanno poi tramandato la ricetta più famosa, un medaglione di carne di manzo che veniva definito dagli americani "cucinato come ad Amburgo" mentre altri raccontano che fu un cuoco americano, per accontentare un cliente frettoloso, che assemblò e macinò rimasugli e ritagli di carne e dopo averli compattati li servì fra due fette di pane.
Due versioni avvincenti, ma il vero successo di questo piatto, diffuso in tutto il mondo, è stato il diffondersi delle catene di fast food, e l'idea di un pasto veloce che può essere consumato senza l'uso delle posate.
Io contribuisco con una ricetta molto semplice, con un ingrediente della mia regione, i fagioli di San Quirino, e ho preferito servirlo al piatto.
Hamburger di salsiccia, patate e crema di fagioli
per 2 persone
400/500 g di salsiccia dolce (luganiga)
1 spicchietto d'aglio
1 ciuffo abbondante di prezzemolo
la mollica di due o tre fette di pane raffermo
poco latte
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
poco sale, una macinata di pepe
per la crema di fagioli:
200 g di fagioli di San Quirino, secchi
1 piccola cipolla affettata sottile
2 foglie di salvia
un goccio d'olio e.v. d'oliva
sale, pepe
per le patate arrosto:
3 o 4 grosse patate novelle
1 spicchio d'aglio
2 o 3 rametti di rosmarino
la scorza di mezzo limone
un goccio di olio e.v. d'oliva
sale, pepe
La sera prima mettete a bagno i fagioli secchi.
Il giorno dopo scolateli e fateli cuocere in acqua bollente salata finchè sono morbidi ma non sfatti,
Una volta pronti, scolateli conservando parte della loro acqua di cottura,
In una piccola casseruola scaldate l'olio, fate appassire una piccola cipolla affettata sottile e profumate con un paio di foglie di salvia, aggiungete i fagioli cotti e lasciateli insaporire per circa 10 minuti, salateli e pepateli e unite un po' della loro acqua di cottura in modo che il loro fondo resti abbastanza morbido. Continuate la cottura per altri 10 minuti.
Una volta pronti, frullateli lungamente con un po' dell'acqua di cottura tenuta da parte , finchè diventeranno una salsa liscia e omogenea, abbastanza densa ma fluida. Tenete in caldo.
Lavate le patate lasciando la buccia, tagliatele a spicchi.
In una teglia scaldate un goccio d'olio, unite le patate, i rametti di rosmarino, lo spicchio d'aglio diviso a metà, la scorza di limone spezzettata.
Mettete in forno già caldo a 200° e lasciatele cuocere finché sono ben dorate. Salatele solo dopo la cottura,
Togliete la pelle alla salsiccia, sgranatela in una ciotola, aggiungete l'aglio facendolo passare dallo spremiaglio, o tritatelo finemente.
Mettete la mollica di pane in una scodella e bagnatela con il latte. Lasciatele ammollare bene poi strizzatela, tritatela molto bene e aggiungetele nella ciotola della salsiccia.
Unite il prezzemolo tritato e una generosa macinata di pepe. Andate piano col sale perché sarà già tutto molto saporito.
Mescolate lungamente il composto, in modo che diventi un impasto ben omogeneo.
Con le mani, o aiutandovi con un coppapasta, formate gli hamburger.
Scaldate una padella antiaderente, ungetela appena di olio e cuocete gli hamburger di salsiccia, rigirandoli da tutti i lati e schiacciandoli leggermente con una paletta per mantenerli in forma.
Velate i piatti con la crema di fagioli, appoggiateci gli hamburger e completate con le patate arrosto.
Piemonte: hamburger di fassona con toma, bacon e cipolle caramellate
Liguria: burger di merluzzo al profumo di maggiorana e limone
Lombardia: https://www.pensieriepasticci.it/2025/05/hamburger-di-manzo-con-pane-al-mais.html
Trentino-Alto Adige: Hamburger di lucanica con cipolle agrodolci, insalata e rapanelli
Veneto: Hamburger di carne ed erbette di primavera
Emilia-Romagna: Hamburger di mortadella con cipolle caramellate al balsamico e squacquerone
Toscana. Hamburger di chianina con radicchio scoltellato, zucchina tonda e pesto di fave fresche
Umbria: Hamburger di cinghiale con erbe di campo e pecorino
Marche:i https://www.forchettaepennello.com/2025/05/burger-di-ceci.html
Lazio: Burger di zucchine, fiori e alici
Abruzzo: Hamburger di Maiale nero d’Abruzzo, con cipolle caramellate e pecorino
Molise: Hamburger di agnello cannellini e lampascioni
Campania: Hamburger Sannita
Puglia: Hamburger di carne equina con stracciatella, pomodori secchi e rucola
Basilicata: Hamburger di salsiccia e funghi cardoncelli
Calabria: https://dolcementeinventando.com/burger-di-baccala-con-bun-alla-nduja/
Sicilia: Burger di Melanzane e Pomodori Secchi
Sardegna: https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2025/04/burger-di-lenticchie-rosse-e-patate-con.html
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