'A livella se l'è portato via il 15 aprile di cinquant'anni fa, ma lui, Totò, oramai icona della nostra storia cinematografica, continua a vivere .
Mai amato completamente dai critici ma adorato dal pubblico per quelle sue maschere da Commedia dell'Arte, per lo sberleffo, per i suoi neologismi che ancora oggi usiamo (pinzillacchere, quisquilie, bazzecole) e per un'altra grande lezione che ci ha lasciato: si può ridere di tutto. E lui lo fece, non ebbe mai paura di sbeffeggiare certe abitudini del potere.
Noio vulevan… vulevan savuàr… noio vulevan savuàr l’indiris…ja? Siamo uomini o caporali? Chissà quali risate ci regalerebbe, se fosse ancora qui.
Per ricordarlo e celebrarlo, Napoli e la Campania hanno in calendario tantissime manifestazioni e moltissime iniziative si succederanno nel corso dell'anno in tutto il Paese, la Zecca di Stato emetterà una moneta celebrativa a tiratura limitata di 5 euro che uscirà probabilmente a settembre e gli verrà anche conferita una laurea Honoris Causa.
Chissà le risate che si fa lassù su quella nuvoletta in Paradiso nel vedere oggi l'omaggio che tutto il Paese gli sta tributando, mentre in vita non ha mai visto riconoscere del tutto il suo valore. Alcuni critici lo consideravano addirittura un artista inconsistente e volgare.
" Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo Paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire" soleva dire con amarezza.
Aveva un nome lunghissimo, Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro-genito Gagliardi de Curtis di Bisanzio che gli veniva dai suoi natali particolari: si chiamava Antonio Vincenzo Stefano Clemente ed era nato da Anna Clemente e dal marchese Giuseppe De Curtis fu adottato poi nel 1933 dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas di Tertive, ma lui diceva: - Tengo molto al mio titolo nobiliare perché è una cosa che appartiene soltanto a me... A pensarci bene il mio vero titolo nobiliare è Totò. Con l'altezza Imperiale non ci ho fatto nemmeno un uovo al tegamino. Mentre con Totò ci mangio dall'età di vent'anni. Mi spiego?
Una
moneta commemorativa da 5 euro dedicata a Totò sarà emessa
probabilmente a settembre 2017 dalla Zecca di Stato. Disegnata
dall’artista incisore Pernazza Uliana la moneta sarà dedicata al
principe della risata e sarà un conio celebrativo, un 5 euro bimetallico
per Totò, a tiratura limitata. - See more at:
http://www.napolidavivere.it/2017/02/03/lo-emettera-moneta-5-euro-dedicata-toto/#sthash.FT80lTHD.dpufNoio volevàn… volevòn savuàr… noio volevàn
savuàr l’indris…ja? E chissà quali risate ci regalerebbe, se
fosse ancora qui.
Una
moneta commemorativa da 5 euro dedicata a Totò sarà emessa
probabilmente a settembre 2017 dalla Zecca di Stato. Disegnata
dall’artista incisore Pernazza Uliana la moneta sarà dedicata al
principe della risata e sarà un conio celebrativo, un 5 euro bimetallico
per Totò, a tiratura limitata. - See more at:
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E lui sapeva mangiare ed era pure un eccellente cuoco. Aveva pazientemente annotato in un quadernone tutte le ricette di famiglia
corredandole di considerazioni, osservazioni, consigli sia seri che spiritosi.
Da quel blocco notes è nato il libro "Fegato qua, fegato là, fegato fritto e baccalà" (titolo che è praticamente una battuta del film Totò contro Maciste) curato da sua figlia Liliana.Fra le tante iniziative, c'è anche quella del Calendario del Cibo Italiano e della sua Community che lo celebra attraverso le ricette di questo libro.
Quella che ho scelto di fare, indegnamente, è questa:
Coniglio al Porto
1 coniglio a pezzi, parato, lavato e asciugato
2 bicchieri di Porto rosso
1 peperone giallo
1 melanzana
2 patate
1 cipolla
1 tazza di passata di pomodoro
1 manciata di basilico spezzettato
1 rametto di menta fresca
1 cuore di sedano verde
1 ciuffo di prezzemolo
1 tazza di capperi dissalati
20 olive verdi denocciolate
2 spicchi d'aglio
q.b. di olio di semi di arachide (per friggere)
olio e. v. d'oliva
poca farina
sale, pepe
Prendete i pezzi di coniglio e metteteli in una ciotola, unite l'aglio a fettine, il prezzemolo tritato grossolanamente e un bicchiere di Porto. Mescolate bene tutto in modo che i pezzi di coniglio siano tutti ben conditi. Coprite e tenete in frigorifero a marinare per almeno 4 ore.
Trascorso il tempo, toglieteli dalla marinata, tamponateli con carta da cucina quindi infarinateli leggermente e metteteli a rosolare in una capace teglia in cui avrete fatto scaldare un goccio d' olio d'oliva. Una volta ben rosolati, toglieteli dal tegame e appoggiateli su carta da cucina in modo che perdano eventuale olio in eccesso.
A parte, in un altro tegame con un filo d'olio d'oliva, fate rosolare la cipolla tritata insieme al sedano altrettanto tritato, ai capperi, alle olive e una volta che il tutto si è insaporito, aggiungete la tazza di passata di pomodoro, cuocete per circa dieci minuti, poi unite i pezzi di coniglio rosolati, salate e pepate, aggiungete poca acqua calda, o brodo, coprite e lasciate cuocere per una quarantina di minuti a fuoco dolce, controllando che non attacchi ed eventualmente aggiungendo ancora poca acqua calda.
Nel frattempo pulite peperone, melanzana e patate, tagliate tutte le verdure a tocchetti e friggetele, separate, in abbondante olio di semi. Toglietele man mano lasciandole su carta da cucina in modo che perdano il più possibile l'olio di cottura.
Quando il coniglio sarà quasi cotto, unite anche le verdure tenute da parte e continuate a cuocere per altri dieci/quindici minuti, muovendo spesso il coniglio in modo che non attacchi, dopodichè unite il basilico e la menta e versate il secondo bicchiere di Porto nel tegame, lasciate restringere bene e servite caldissimo.
Io l'ho accompagnato con del riso Basmati cotto pilaf, e ci stava davvero bene, ma nella ricetta di Totò non era previsto. Per cui gustatelo tal quale, affogandoci un quintale di pane, oppure accompagnatelo con quello che più vi ispira per questo piatto.
E' una ricetta "rustica" per robusti appetiti, non è elegantissima da vedere, forte di quella tradizione casalinga che bada alla sostanza e al sapore più che all'impatto visivo.
Ne è avanzato qualche pezzo e l'abbiamo finito il giorno dopo e col riposo ha acquistato ancora più sapore. Qualcuno si è leccato pure le dita, alla fine.
Una
moneta commemorativa da 5 euro dedicata a Totò sarà emessa
probabilmente a settembre 2017 dalla Zecca di Stato. Disegnata
dall’artista incisore Pernazza Uliana la moneta sarà dedicata al
principe della risata e sarà un conio celebrativo, un 5 euro bimetallico
per Totò, a tiratura limitata. - See more at:
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se volete leggere tutto sulla vita di Totò:
https://it.wikipedia.org/wiki/Tot%C3%B2
ciao giuliana, anche tu una ricetta molto bella e ben eseguita, un abbraccio e buona pasqua.
RispondiEliminaAnche Totò non era bellissimo da vedere, ma c'era della sostanza... In ogni caso questo coniglio lo trovo bello oltre che buono. Un bascione e auguri di buona Pasqua
RispondiEliminaAltro che indegnamente! Questo coniglio mi fa una gola che non ti dico! Potrebbe farmi tradire il mio amato coniglio all'ischitana. E ho detto tutto.
RispondiEliminaIndegnamente? Giuliana, è quasi mezzanotte , ma ho l'acquolina.Buona Pasqua!
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