la nebbia  abita qui da qualche giorno.
Una nebbia densa e persistente  che si alza solo verso mezzogiorno e torna a calare a pomeriggio inoltrato.
Abbastanza normale  per queste zone, tanto che ci siamo quasi abituati..
su di me la nebbia ha un fascino strano e  in fondo in fondo, camminare nella nebbia mi piace.
Mi piace il suo odore, gravido d'inverno, mi piace il suono dei miei passi  immersi nel nulla....proprio come canta Paolo Conte....come essere dentro a un bicchiere acqua e di anice. Poco distante senti i passi delle persone, e giochi a indovinare  se è un uomo o una donna...tanto sai che non lo saprai mai...giri l'angolo e i passi si sono perduti nel silenzio ovattato, lasciando una eco strana....
Eppure questa nebbia non è proprio così brutta se riesco a vedere anche ora il campanile della chiesa qui di fronte...
Ben  diverso  quando ero bambina, in quella casa di ringhiera di via Correggio. Dentro il cuore della città.
C'erano anni in cui la nebbia arrivava a Ottobre e se ne andava alla prima nevicata. Durava settimane senza mai dirardarsi, senza permettermi di vedere il marciapiede di fronte. Andavo a scuola a piedi e la strada era parecchia fino a  Piazza Sicilia. Non ero la sola, un tempo non erano molti i genitori che ti accompagnavano, ti dovevi arrangiare, cartella in spalla e via andare.....nebbia o non nebbia.
Facevo tutta la via San Siro letteralmente immersa  in quell'aria lattiginosa, sembravo un fantasma che camminava insieme ad altri fantasmi, piccole figure che guizzavano per un attimo per poi sparire nel nulla,  silenziose, piccoli spiriti evanescenti..
ma conoscevo la strada, avevo i punti di riferimento, che trovavo solo quando gli arrivavo davanti....
le Fattorie Prealpine, più su il tabaccaio, e poi le Cantine Astigiane, più su ancora Rigoletto, il gelataio...e quando arrivavo lì ero a metà della strada.....giravo a destra fino in piazza Piemonte,  alla mia sinistra il b rusio del mercato di Piazza Wagner, a quel tempo le bancarelle della frutta erano tutte fuori e non erano al coperto, e ogni sera smontavano....
arrivata davanti al Nazionale, sentivo prima  il fischietto del tramviere  del Gamba de Legn e poi la sua campana..... il Gamba de Legn era un trenino che faceva la linea  da Corso Vercelli fino a Magenta..... nei giorni di nebbia uno dei tramvieri scendeva a piedi davanti al treno e col fischietto segnalava gli ostacoli al manovratore...
dopo,  verso la scuola,   solo case e alberi fino al piccolo piazzale con le ringhiere davanti alla scalinata d'accesso... Ci sono passata recentemente, è sempre tutto uguale  sembra tutto fermo  nel tempo. Le stesse finestre  dalle grandi vetrate e,  dentro,  gli stessi corridoi con le rastrelliere per i cappotti fuori dalle classi....
mi si è stretto un poco il cuore al pensiero di quanti anni sono passati da allora....
La nebbia, come ha detto un mio amico, si ingoia le parole, il freddo punge, la giornata è breve..
così viene voglia di qualcosa che ti dia calore, che ti faccia bene all'anima, che ti dia una sensazione di benessere dopo una giornata  in cui non hai fatto altro che correre, accompagnata dalla nebbia...

questa per esempio, che mi ha scaldato in un w.e pieno di neve e di gelo, in una inaspettata Roma dell'anno scorso...è la ricetta che una cara amica, Savita, fa spesso e che  ha trovato in rete io non so dove,  so solo che mi piace moltissimo..




ve la scrivo così come l'ho copiata dal suo quaderno di ricette, è  perfetta per il Bimby e,  se lo avete , troverete le spiegazioni fra parentesi, ma si può fare anche normalmente.




Vellutata di lenticchie e castagne



200 gr. di lenticchie (ho usato quelle di Castelluccio, ma vanno bene anche le classiche o le rosse decorticate)
200 gr. di castagne crude surgelate (ho usato quelle compre al super sottovuoto, già lesse)
2 cipolle
2 spicchi d’aglio
1½ litro di acqua calda (cominciare con 1 litro, aggiungendone dell'altra poco per volta solo alla fine, dopo aver testato la consistenza)
3 rametti di timo
2 foglie di alloro
olio e.v.o
sale, pepe
peperoncino fresco (facoltativo)

Se usate le lenticchie di Castelluccio non occorre tenerle a bagno, mentre  quelle normali meglio lasciarle una mezza giornata  in acqua.

Sbucciare e tritare le cipolle, idem con l’aglio (nel boccale, qualche secondo a vel. 7). Scaldare l’olio e rosolare aglio e cipolla fino a quando diventano trasparenti (10 min. 100° vel. Soft).

Aggiungere l’acqua le lenticchie (ben lavate e scolate), le erbe  sale e pepe. Portare a bollore, poi abbassare la fiamma e lasciar cuocere per 20 minuti (20 minuti 100° vel. Soft). Aggiungere le castagne (quelle surgelate non necessitano lo scongelamento) e cuocere altri 30/35 minuti.

Assaggiare e correggere il condimento, e se le lenticchie non sono ancora cotte, continuare la cottura fino a che sono morbide (nel boccale ancora 10 minuti vel. soft a 100°). Versare la zuppa nel robot o usare il minipimer (nel Bimby pochi secondi a vel. 4) e frullare per pochissimi secondi, proprio un attimo.Devono rimanere dei pezzi di castagna e si devono vedere ancora un po' di lenticchie intere.
Versare la zuppa nella casseruola dove è stata cotta  e lasciarla pippiare ancora qualche minuto (lasciare nel Bimby, 5 minuti 100° vel. Soft), quindi impiattare, dando un sottile giro d'olio buono e una leggera macinata di pepe nero.
La ricetta originale parlava anche di aggiungere della panna acida, ma io la preferisco così, nature.