non mi è per niente facile  scrivere  oggi, lo faccio con il cuore gonfio dal dolore perchè sento  forte il  bisogno di parlarti, anche se ci siamo sentite solo qualche giorno fa.
Qualche giorno fa tu eri a pochi chilometri di distanza, mi parlavi al telefono dopo che ci eravamo viste un paio di giorni prima. Ci chiedevamo quando ci saremmo riviste, come stavamo, cosa stavamo facendo in quel momento, quali sarebbero stati i programmi della giornata.
Ora tu non ci sei più, e io resto qui, a piangerti e a parlarti come fossi ancora dall'altro capo del telefono.
Non ero preparata, no.
Non lo ero affatto benchè in cuor mio intuissi la gravità della malattia,  non ci volevo credere, mi aggrappavo disperatamente alla speranza che qualcosa, qualsiasi cosa accadesse e venisse a darti  la forza di alzarti da quel divano e riprendere la tua vita piena di attività, di progetti, di speranze, di affetti.
E invece la vita è fuggita via lentamente, dolorosamente nel primo giorno di primavera.
E chi la vedrà ora la primavera?
Non c'è colore, non c'è più. Te lo sei portato via.
Cara Manu, non so quante volte ti ho detto che ti voglio bene, tante credo.  So che lo sapevi, e ogni volta che te lo dicevo ti facevi  un po' schiva, non eri abituata a sentirtelo dire. Custodivi i tuoi sentimenti molto gelosamente dentro il cuore, con un delicato pudore, per mostrarli sempre nei momenti in cui ce n'era bisogno, con le tue azioni, con i tuoi piccoli gesti, con la tua presenza a volte silenziosa, a volte con le tue battute fulminanti che avevano il potere di rasserenarmi un poco.
Fra noi non c'è mai stato  bisogno di molte parole per capirci. Ci siamo sempre dette tutto, anche le cose di noi che non ci piacevano, senza infingimenti. Ed era bello per questo, perchè sapevo che da te avrei avuto sempre la verità, sempre. Come io ti ho sempre detto le cose che pensavo, direttamente, senza giri di parole. Era una specie di patto non scritto, ci siamo sempre accettate per come siamo. E questo  ha fatto sì che la nostra amicizia durasse tutta una vita.
Mi manchi Manu. Mi manchi.  E l'idea che sarà per sempre mi distrugge e mi fa sentire un po' più sola...
Grazie Manuela, per tutte le cose che abbiamo condiviso nel corso degli anni, per esserci sempre stata quando ne ho avuto bisogno, per tutte le volte che mi hai ascoltato, confortato, rallegrato, e anche rimproverato quando ti sembrava che fosse giusto farlo.
Grazie. E' tutto racchiuso in quella breve  parola. Grazie di  tutto quanto mi hai dato in questa vita.
E' tutto dentro il mio cuore, ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo, ogni sorriso. E ci resterà per sempre.

Oggi fa freddo, dal balcone guardo quelle montagne piene di nuvole sopra casa tua, montagne  che per anni ho salutato pensando a te, mentre magari stendevo il bucato, o guardando la  neve con la riga scura  dei pini del Bolettone....sapevo che eri là vicino, e ti mandavo mentalmente un saluto.Quando te lo raccontavo, sorridevi,  ma ti faceva piacere saperlo.
Continuerò a farlo, ben sapendo che la tua casa ora è un'altra, sotto quelle montagne, e ogni volta piangerò, come ora.

Ciao Manu, non c'è un  addio per noi.



Credo che nessuno muoia
credo che l’anima in realtà
divenga un’ombra
e al culmine del suo vagare
si adagi ai piedi
d’un fiore non visto.
Quei fiori gialli
di cui son piene
le campagne
quando fai ritorno a casa
e vorresti che lei
esistesse.
Carlo Bramanti