come quando fuori piove...è un modo di indicare i semi delle carte da gioco.
cuori, quadri, fiori, picche..me lo aveva insegnato Enrico, grande giocatore di briscola chiamata,  il cugino più grande di mio marito, depositario delle memorie di tutta la sua  famiglia. Ho già parlato di lui, tempo fa in questo topic.
Lui non c'è più, ma questo modo di dire è rimasto e ogni tanto lo tiriamo fuori...
Stavolta però lo cito per tutt'altro motivo...domenica era  una giornata freddissima e piovosa, tipicamente invernale e io ne ho approfittato per  liberare un po' di posto in freezer. Avevo delle guance di  vitellone che stavano aspettando l'occasione da un po'....Ero già rassegnata ad aspettare, visto il bel tempo arrivato e invece ecco che la primavera ha dato buca. Momento giusto per fare una ricetta che avevo in mente da tempo.
Niente brasato classico col  Cabernet,  ma una  storica ricetta di uno dei miei  ristoranti preferiti La Kuccagna,  pubblicata su un bellissimo libro curato da Roberta Schira,  dedicato ai ristoranti del cremonese.
Loro  usano il vitello sanato, cosa rara da trovare normalmente al dettaglio, e io invece ho dovuto inevitabilmente ripiegare sul vitellone, ho modificato leggermente la ricetta  a modo mio, ma il risultato è stato abbastanza soddisfacente.




Guanciale di vitellone brasato al timo e miele



1 Guancia di vitellone
500 gr cipolla bianca
1 carota
2 costole di sedano
2 bacche di ginepro
qualche rametto di timo
poca scorza di limone
miele q.b.
1 bicchiere di vino bianco
brodo di carne
sale, pepe
olio e.v. di buona qualità


polenta

Tritare finissimamente carota e sedano.
Mondare e affettare le cipolle, metterle a stufare con il trito di carote e sedano,  il timo, il ginepro in una casseruola con un goccio d'olio e poco brodo. Lasciar cuocere il tutto per  40 minuti circa, poco più, poco meno.
Pulire la guancia da  eventuali parti di grasso eccedenti, lavarla e asciugarla. Quindi condirla con il miele, il timo, sale e pepe. In una padella antiaderente, scaldare dell'olio, quindi rosolarvi la guancia facendola glassare, rigirandola continuamente per circa 15 minuti.
Dopodichè unire la guancia rosolata alle verdure che cuociono a parte, sfumare con il vino,  aggiungere un pezzetto di scorza di limone senza la parte bianca, trasferire tutto in una  casseruola capiente e aggiungere il brodo fino a coprire la carne.  Cuocere a fuoco basso per circa 1 ora oppure  fino a quando un forchettone infilato nella carne entra senza avere resistenza.
Nel frattempo preparare anche la polenta, come più vi piace, al solito modo.
Togliere la guancia dalla casseruola, eliminare le bacche di ginepro e passare la salsa al passaverdura  poi, se preferite, filtratela in modo da avere una salsa perfettamente liscia.
Io, per ragioni di tempo non l'ho fatto. La salsa era già abbastanza fluida, e non l'ho nemmeno passata al passaverdure, mi sono limitata a sbattela energicamente con la frusta.
Servire la guancia a fette, nappata con la sua salsa, appoggiata a un cuscino di polenta. Decorare con scorze di limone e foglioline di timo.







Se non vi piace la polenta, va benissimo anche un buon puré di patate.

Ecco, ho cucinato come quando fuori piove...