quella dei piatti "mare-monti" , del cocktail di scampi, delle pennette alla vodka,  della panna messa dappertutto....
io mi son sposata proprio nel  1970  e venivo da una famiglia in cui la cucina era il dominio assoluto di mia madre.. non avevo possibilità di cucinare, anche perchè, lavorando dall'altra parte della città,  rientravo molto tardi la sera, e nei fine settimana sinceramente preferivo uscire di casa e stare fuori il più a lungo possibile...a quel tempo i genitori esercitavano un controllo davvero pesante, la libertà, almeno per me, era molto limitata..per cui appena fidanzata, cercavo di sfruttare al meglio i pochi momenti di libera uscita....solitamente il sabato pomeriggio un paio d'ore, e il sabato sera, ma avevo anche l'obbligo di rientro a una certa ora, sempre troppo presto...e la domenica pomeriggio, dalle 16 alle 19.  L'ora d'aria praticamente...
Ci si sposava molto giovani anche per quello, per sfuggire alle regole rigide della propria famiglia, anche se i nostri vent'anni non erano certo quelli di oggi.
Eravamo molto più maturi rispetto ai ventenni di oggi, il lavoro e le prospettive non mancavano di certo, e le speranze e i sogni erano molto più a portata di realizzazione...
in ogni caso, la passione per la cucina me l'ha trasmessa mia madre,  ma solo da sposata ho potuto iniziare la mia attività "in proprio".
Non mi vergogno a dire che i fallimenti sono stati tantissimi.....ricordo un purée di patate che era una brodaglia, risultato di una dose esagerata  di latte caldo,  o di innumerevoli arrosti bruciati, cosa che ogni tanto, seppur raramente,  mi capita ancora, le mie figlie la chiamano la maledizione dell'arrosto...tutto perchè ho il vizio di voler fare mille cose  allo stesso tempo..
Ricordo però alcuni piatti, molto facili a guardarli oggi,  che mi venivano assai bene..l'arrosto con le cipolle per esempio,le scaloppine al Marsala, o una pastasciutta con il sugo di pomodoro, prezzemolo e caprino...ma quello che ci piaceva molto  era un piatto di pasta con un sugo lampo, davvero veloce da fare.
Un po' di tempo fa, ripercorrendo con mio marito quel primo periodo della nostra vita a due, mi sono ricordata di quella pastasciutta..
Ora capita, quando sono di corsa, che la rifaccia ogni tanto, e  ogni volta non posso fare a meno di pensare a quella ragazza di vent'anni,  con un sacco di responsabilità  sulle spalle, un lavoro lontanissimo da casa, e tanto impegno da affrontare tutti i giorni,  però innamorata e felice della sua nuova vita.....e sorrido, insieme a mio marito, davanti a questo piatto di spaghetti..



Spaghetti al Cognac



2 grosse cipolle bionde
1 foglia di alloro
1 scatola di pelati o di polpa di pomodoro
mezzo bicchiere di ottimo Cognac
olio, sale
pepe bianco di mulinello


affettare le cipolle, non troppo sottili, si devono poi trovare nel sugo.
In una larga padella scaldare l'olio, aggiungere le cipolle affettate e lasciarle stufare bene, poi sfumarle con il Cognac, e lasciar evaporare. Salare e pepare leggermente.
Aggiungere i pelati o la polpa di pomodoro, la foglia di alloro, un goccio di acqua calda e lasciar cuocere finchè il sugo si è ristretto.
Cuocere gli spaghetti al dente, scolarli e versarli nella padella del sugo, spadellarli un momenti affinchè il sugo si distribuisca bene, regolare di sale e di pepe e servire con una spolverata di parmigiano, se piace.




Niente di particolare come vedete, ma per me, per noi, è un piatto legato alla nostra giovinezza e a quegli anni spensierati e felici..