perchè non sempre un asparago è uguale all'altro.
Per esempio, io amo molto quelli bianchi, i Bassano.  Li coltivano molto bene anche in Friuli, infatti sui banchi del super delle mie zone sono molto più diffusi che non quelli di Altedo, quelli verdi.
Pochi però conoscono quelli rosa di  Mezzago e a dire il vero fino a qualche anno fa anch' io, pur abitando abbastanza in zona, ignoravo del tutto   loro esistenza.
Li ho assaggiati per la prima volta alla Osteria della Cuccagna e ne sono rimasta davvero sorpresa ed entusiasta.
Delicatissimi,  tanto che si possono mangiare anche crudi, carnosi, pochissimo scarto,  perfetti per il risotto, ma anche in mille altri modi...


Mezzago è un piccolo paese di circa 4.000 abitanti, in provincia di Monza/Brianza, ed è uno di quei paesotti tipici lombardi dove campagna e industria convivono e si fondono a  volte. Passi lungo la strada che da Vimercate va verso l'Adda  e non hai soluzione di continuità. E' tutto un susseguirsi di prati e campi intervallati da insediamenti industriali con capannoni e altre attività. Un paesaggio abbastanza comune ormai, e non sempre bellissimo.
Ci passi e non ti accorgi che invece Mezzago è un poco più "di campagna". Te ne rendi conto solo se vai espressamente a comprare gli asparagi da una delle cooperative che li coltiva. Allora ti devi inoltrare su stradine di campagna, in mezzo a piccoli fossi fino ad arrivare ai grandi campi....
Questa coltivazione ha inizio nel '900, dopo la Grande Guerra. In mezzo a filari di "muruni"  (gelsi) i contadini mettevano i "spargeer" (aspargiaie), così univano alla  produzione del baco da seta anche quella degli asparagi, e caratterizzavano il paesaggio della zona, ricco di corsi d'acqua e campi a perdita d'occhio.
Il momento d'oro di questi asparagi è durato fino agli anni '30, quando venivano portati  e venduti al "Verzée", antico mercato ortofrutticolo nel centro di Milano. Poi Mezzago cominciò a spopolarsi, le campagne e i terreni destinati ad altre coltivazioni  più redditizie e l'asparago rosa andò in declino.
Fino agli anni 2000, in cui i mezzaghesi decisero di reintrodurre la produzione di questo grande ortaggio, recuperando la storia iniziata nel primo '900 con tanto successo.
Il caratteristico colore rosato, e le peculiarità organolettiche sono dovute alle particolari condizioni pedoclimatiche del mezzaghese, terreno argilloso con particolare presenza di minerali ferrosi fanno di questo asparago rosa di Mezzago un prodotto veramente unico e particolarmente pregiato. Pur se parliamo di un prodotto quasi di nicchia praticamente, ora cominciano ad essere un pochino più diffusi, infatti ogni tanto compaiono sui banchi Coop o Esselunga, ben allineati fra quelli bianchi e quelli verdi..

io ne ho comprati tre mazzi stavolta, con due  ci ho fatto un altro risotto, che tanto a casa mia piace sempre molto, il Dna lombardo non si smentisce, e anche io, che invece ce l'ho friulano fino al midollo, non lo  disdegno affatto, mentre con il mazzo avanzato ho accontentato mio marito, che va pazzo per asparagi e uova in "cereghino" (in tegamino)...



Risotto agli asparagi rosa


800/900 gr circa di asparagi rosa di Mezzago
riso Carnaroli q.b. per 4 persone (come ho già detto altre volte  io calcolo due pugni  abbondanti di riso a testa più due per la pentola)
 1 cipolla bionda
poco olio, poco burro
parmigiano grattugiato
sale, pepe bianco


con la mandolina raschiare la base degli asparagi, lavarli lasciandoli a bagno qualche minuto, poi scolarli, spezzarli fino al punto di rottura.  Tenerne da parte un paio di quelli più sani e carnosi.
Mettere la parte inferiore dei gambi così ricavata  in abbondante  acqua bollente con un pizzico di sale, e lasciarli cuocere pian piano, almeno dieci minuti prima di iniziare a cuocere il risotto. Tagliare a pezzettoni gli asparagi rimasti, conservando a parte le punte. Tagliare per il lungo a fette il più possibile sottili anche i due asparagi conservati per la decorazione e tenerli di nuovo da parte su un piattino.
Nel frattempo tritare una bella cipolla bionda, farla soffriggere dolcemente in poco olio e burro,  aggiungere gli asparagi ridotti a pezzetti, tenendo ancora da parte le punte, lasciar insaporire qualche minuto e poi versare il riso   mescolando finchè è translucido e ha preso sapore, aggiungere un paio di mestoli dell'acqua di cottura dei gambi, e continuare come un normale risotto, aggiungendo le punte a metà cottura, a me piace che siano ancora abbastanza croccanti.
Regolare di sale, e dare una leggera macinata di pepe bianco.
Quando è quasi cotto, mantecare con una generosa noce di burro e col parmigiano grattugiato. Lasciar riposare qualche secondo, poi servire decorando il piatto con gli asparagi crudi.