Salendo lungo la
ripida strada, il cavaliere la vide. La
fortezza si stagliava sopra gli alberi, in tutta la sua imponenza.
Le poderose mura
che la cingevano facevano ben intuire la sua maestosità.
Indugiò con lo
sguardo sulla valle circostante, alla
scoperta di un paesaggio dalla bellezza emozionante.
Garfagnana
finalmente! Percorse con occhi meravigliati il profilo lontano delle Apuane
leggermente offuscato dalle nebbie, il movimento morbido degli Appennini,
si soffermò su declivi che scendevano
dolcemente nel fitto della foresta per spalancarsi negli sprazzi erbosi che punteggiavano la
valle.
Intorno a lui
solo il silenzio rotto dal rumoreggiare
del Serchio, giù , fra boschi di castagni
e conifere e lentamente lo sguardo si perse nel mescolarsi dei colori autunnali.
La pioggia aveva lasciato il posto a nuvole
basse e un timido lembo di azzurro
faceva capolino.
Aveva passato
giorni bivaccando fra i boschi, evitando incontri e percorrendo
strade meno battute. La missiva del Conte era chiara. Non posso fidarmi
altri che di te.
Ruppe gli indugi
ed entrò nella fortezza. Si trovò di colpo immerso nella febbrile attività del
cortile, i colori e i profumi dei boschi
riempivano le ceste che contadini
e pastori trasportavano, il rosso e il giallo dorato delle mele spiccavano fra il colore rosato
dei legumi, il profumo dei funghi si
mescolava con quello più forte dei formaggi, inebriandolo. Quello che vedeva
gli tolse il respiro..
La fortezza gli
dava il benvenuto con i prodotti di quella terra così selvaggia, aspra e allo
stesso tempo ricca di grazia e di
bellezza.
Questi, appena lo vide, gli mise fra le mani un piccolo involto da consegnare ai frati del
convento di S. Francesco. Devi
averne la massima cura, gli disse, e
mantieni il segreto, ne va del mio prestigio e del futuro della Garfagnana.
Nascose il pacchetto nella fascia sotto la giubba e partì.
Cavalcò per
giorni, attraverso i boschi, e le provviste iniziarono ad esaurirsi perciò
decise di fermarsi all'Osteria del Vecchio Mulino. Arrivò sul far della sera,
sicuro che non avrebbe incontrato quasi
nessuno. Posò la mano sul fianco e avvertì la rassicurante presenza del pacchetto. Entrò nell'Osteria accompagnato
dallo scorrere fragoroso del
fiume e da una folata di vento.
Subito
provò una calda sensazione di benessere sentendo
il delizioso profumo di cibo che arrivava dalla cucina. Lunghi tavoli di
quercia erano disposti in file
perpendicolari, mentre un grosso banco
di mescita li sovrastava. Il fuoco crepitava in un grande camino un po'
nascosto. Si sedette vicino alla porta,
coi sensi all'erta. Mentre aspettava si
guardò intorno. Fra pareti rivestite di legno scuro, in grandi nicchie contornate
da salami e prosciutti,
affinavano piccole forme di cacio
e altri formaggi, mentre botticelle
di vino stazionavano sul
banco. Pannocchie a mazzi punteggiavano il soffitto,
una madia era colma di farina e dentro grandi vasi colava del miele grezzo. La frutta faceva bella mostra
dentro ceste intrecciate. I pochi avventori lo guardarono distrattamente. Finalmente
l'Oste, con fare bonario e senza dire una parola, posò sul tavolo un
grande piatto di salumi.
Salsicce, prosciutto, Mondiola e Biroldo, tutto accompagnato da un fragrante pane di castagne e un boccale di vino rosso..Assaporò con voluttà la Mondiola e fu conquistato dalla sua morbidezza, dal suo colore intenso, dal suo profumo speziato.
Assaggiò il Biroldo, una specie di grosso sanguinaccio, impastato esclusivamente con la carne di testa del maiale, sangue e lardo....le spezie le sentì per prime, subito il finocchio selvatico, poi la noce moscata e l'anice stellato, e poi ancora garofano e cannella....quel sapore persistente gli restò impresso a lungo.
Continuò con una minestra di farro, densa e morbida
(immagini dal web)
e improvvisamente, assaporandola, si rese conto che proprio in quel cibo era contenuta l'essenza di quei luoghi, il profumo di quell'aria, di quell'acqua e di quella terra così diversa, impervia e incontaminata, rocciosa sulle Apuane, più dolce in Appennino fino a trasformarsi in colline ricche di prati. Quella terra di una bellezza incomparabile era come uno scrigno colmo di cose preziose. Quella sera, in quella Osteria, fu come una rivelazione.
Salsicce, prosciutto, Mondiola e Biroldo, tutto accompagnato da un fragrante pane di castagne e un boccale di vino rosso..Assaporò con voluttà la Mondiola e fu conquistato dalla sua morbidezza, dal suo colore intenso, dal suo profumo speziato.
Assaggiò il Biroldo, una specie di grosso sanguinaccio, impastato esclusivamente con la carne di testa del maiale, sangue e lardo....le spezie le sentì per prime, subito il finocchio selvatico, poi la noce moscata e l'anice stellato, e poi ancora garofano e cannella....quel sapore persistente gli restò impresso a lungo.
Continuò con una minestra di farro, densa e morbida
(immagini dal web)
e improvvisamente, assaporandola, si rese conto che proprio in quel cibo era contenuta l'essenza di quei luoghi, il profumo di quell'aria, di quell'acqua e di quella terra così diversa, impervia e incontaminata, rocciosa sulle Apuane, più dolce in Appennino fino a trasformarsi in colline ricche di prati. Quella terra di una bellezza incomparabile era come uno scrigno colmo di cose preziose. Quella sera, in quella Osteria, fu come una rivelazione.
Finì la sua
cena con del cacio fresco cosparso di
miele, una ciotola piena di ricotta freschissima, soffice e dolce, e una
composta di frutta. Cercò di fissare nella mente il ricordo di quei sapori, gli avrebbero fatto compagnia durante il suo
viaggio fra i boschi.
Riportò la mano
sul fianco, il pacchetto era sempre lì,
e benché fosse consapevole del suo difficile compito si sentì stranamente al
sicuro
Ma fu allora
che la porta si spalanco’ all’improvviso, nel preciso istante in cui stava
finendo il suo vino: l’aria fredda che entrava da fuori si mescolo’ alla morsa
di gelo che gli avviluppo’ il cuore. E, subito dopo, lo vide....
siete curiosi di sapere cosa gli sta per succedere? Seguite il Cavaliere, lui vi trasporterà in un tempo lontano, in un percorso denso di avventure e di emozioni. Lo ritroverete QUI sul blog ChicchediKika
NON PERDETE IL FILO!!! Seguitelo man mano si dipana fra i vari blog, sarà un viaggio avvincente sulle tracce della Storia.
Nello scorso mese di novembre, con un gruppo di amiche blogger, ho partecipato ad un Workshop sugli gnocchi, in Garfagnana, una iniziativa speciale organizzata da MTCHALLENGE un vero e proprio approfondimento su farine e molto altro collegato alla bellissima e combattuta sfida che aveva avuto come tema gli gnocchi.
Non conoscevo molto bene quella zona e ne sono stata affascinata già dai primi tornanti, lasciata l'autostrada. Lo spettacolo delle nuvole basse sulle montagne, i raggi del sole che come lame di luce trafiggevano le nuvole a illuminare il verde dei boschi è stato qualcosa di veramente emozionante.
Abbiamo pernottato in quello che nel 1400 era il Convento di S.Francesco, l'Agriturismo ai Frati
Nonostante la ristrutturazione conserva tutto il fascino e il mistero della sua epoca. I grandi corridoi, le stanze col soffitto a volta e i pavimenti in cotto fanno sembrare tutto fermo, sospeso nel tempo, immerso in una natura rigogliosa e in un silenzio incredibile, meraviglioso.
Sono stati tre giorni intensi che abbiamo alternato fra la bellezza dei luoghi, la loro storia, i loro prodotti tipici e la cucina.
Abbiamo visitato il Mulino di Piezza, sede di riferimento per l’Associazione Produttori di Formenton Otto File della Valle del Serchio e dove si macina ancora con la pietra spinta dalla forza dell'acqua,
il Caseificio Marovelli dove abbiamo assistito a tutta la filiera della lavorazione dei formaggi,
ascoltato la spiegazione interessantissima di come vengono conservati semi antichi, grazie a un programma della Regione Toscana a salvaguardia della biodiversità, nella sede della Banca del Germoplasma
il luogo dove si conservano le risorse genetiche autoctone vegetali di interesse agrario e forestale, sotto forma di semi o piante, allo scopo di garantirne la tutela.
conosciuto le varie specie di fagioli e altri legumi che vengono coltivati in Garfagnana
Lì ci siamo persi in mezzo a frutteti di mele e pere di tantissime specie, coltivate naturalmente, senza trattamenti, per conservarne il patrimonio genetico.
Degustato ottimi vini al Podere Còncori una cantina che produce vino biodinamico
Abbiamo pranzato la prima volta in un caratteristico locale con le pareti letteralmente foderate di salami, biroldi, vini, miele di ogni tipo, su delle lunghe tavole di quercia, l'Osteria del Vecchio Mulino
e poi ancora un pranzo, su in cima alla montagna, all' Azienda Agrituristica Cerasa, in mezzo a un bosco di castagni secolari, veri e propri monumenti viventi, maestosi e regali, che si possono anche ADOTTARE a distanza, per salvaguardarli. Lì abbiamo scoperto, grazie al loro centropilota per l'allevamento, la storia della pecora garfagnina, una specie endemica di quei luoghi, e della loro lana.
Siamo andati ad una manifestazione organizzata da Garfagnana Terra Unica una kermesse in cui tutte le eccellenze del territorio sono in mostra per celebrare le bontà gastrononiche, l'artigianato, le capacità organizzative, le produzioni agricole di tutta la Garfagnana e dove abbiamo assaggiato di tutto e di più, pitonca, crisciolette, necci, mondine, polenta Formenton 8 file, porchetta, minestrone di farro.... non sarei mai venuta via.
Ma un giorno intero di quel fine settimana lo abbiamo dedicato alla preparazione degli gnocchi, con le diverse farine acquistate, gli ingredienti locali e le mele raccolte nel frutteto. Workshop che prevedeva la preparazione, la fotografia dei piatti preparati, e allo stesso tempo l'esercizio di scrittura a seguito del corso tenuto da Alessandra Van Pelt e il cui risultato scoprirete leggendo le varie parti disseminate fra i blog dei partecipanti a questa bellissima esperienza.
un lavoro corale, ma più che lavoro sono stati momenti molto piacevoli dedicati alla cucina, ed è stato bello imparare a fotografare il piatto preparato immaginando che possa essere la copertina di un libro, di una rivista con la supervisione e l'insegnamento di due grandi esperti, Paolo Picciotto e Mai Esteve
il coronamento perfetto della sfida sugli gnocchi, che hanno affiatato ancora di più il gruppo.
Cucinare insieme è il momento più bello secondo me, condividere gesti, esperienze, saggezze, saperi. Un momento in cui ti riconosci, e capisci quanto sia profondo lo spirito che lega questa Community, il cemento che unisce età, storie, tradizioni, culture e provenienze diverse in un'ottica di condivisione, ma anche in una dimensione di amicizia e affetto.
Sono tornata a casa con tantissime cose in più nella valigia. Ho comprato farine buonissime fra cui quelle di castagne e di ceci. E appunto con quest'ultima ho voluto preparare un piatto che mi facesse ritrovare i sapori di quella terra così ricca di bellezza e fascino che è la Garfagnana
Passatelli di ceci, crema di broccoli, pancetta e pane nero
per 4 persone
per i passatelli
130 g farina di ceci della Garfagnana
130 g farina integrale
1 uovo intero
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
1 cucchiaino di salvia tritata
1 cucchiaino di rosmarino tritato
noce moscata
una noce di burro momrbido
sale e pepe
poco brodo vegetale
per la crema di broccoli
2 broccoletti verdi
1 spicchio d'aglio
olio e.v. d'oliva
sale, pepe
per completare
70 g pancetta liscia a cubetti
mezz bicchiere scarso di vino bianco
2 fette di pane nero private della crosta
e tagliate a piccoli cubetti
1 spicchio d'aglio
1 rametto di rosmarino
Preparate l'impasto per i passatelli. Mescolate bene le farine, aggiungete la salvia e il rosmarino tritati, la noce moscata e il parmigiano, fate una fontana e aggiungete nel mezzo l'uovo, iniziate a impastare aiutandovi con dell'acqua versata poco a poco in quantità sufficiente ad avere un impasto fino morbido ed elastico, incorporate la noce di burro morbido e lavorate ancora qualche attimo, poi raccoglietelo a palla e mettetelo a riposare in frigorifero una mezz'ora avvolto nella pellicola.
Mondate i broccoli, tagliateli a pezzettoni e sbollentateli qualche minuto. Scolateli e ripassateli in padella con un goccio d'olio e uno spicchio d'aglio, portate a cottura aggiungendo poca acqua dove li avete cotti.
Lasciate sfufare, regolate di sale e di pepe, e una volta cotti, passateli al minipimer per ridurli a crema e teneteli in caldo.
In un padellino a parte, leggermente unto d'olio, fate tostare il pane a tocchetti insieme all'aglio e al rametto di rosmarino. E' pronto quando è dorato e croccante.
Fate la stessa cosa con la pancetta, scaldate un pentolino leggermente unto d'olio e rosolateci la pancetta a dadini, sfumatela con un goccio di vino bianco quando è croccante, lasciate assorbire il vino poi spegnete e tenete da parte.
Ora mettete a bollire il brodo vegetale, salatelo e lasciate che prenda bollore poi abbassate il fuoco. Con l'apposito attrezzo da passatelli, o con lo schiacciapatate a fori grossi, cominciate a fare i passatelli. Mettete metà dell'impasto e premete direttamente lo schiacciapatate sulla pentola del brodo, in modo che i passatelli ci possano cadere dentro.
Lasciateli cuocere 7 o 8 minuti, o fino a quando torneranno a galla.
Nel frattempo mettete un po' di crema di broccoli sul fondo dei piatti, e quando i passatelli saranno pronti, aggiungeteli e completate con il pane nero dorato e la pancetta saltata. E buon appetito!
Un sentito grazie ad Annarita Rossi , garfagnina doc, perfetta padrona di casa e impeccabile organizzatrice dell'evento,
ad Antonella Poli del locale Ufficio del Turismo, per la grande conoscenza e la sua capacità di trasmetterla, suscitando interesse ed emozione.
a Luigi, il patron dell' Agriturismo ai Frati perfetto ospite, che ci ha lasciato libere di usare a nostro piacimento la sua cucina, assecondando e soddisfando tutte le nostre richieste, anche le più strane.
e, lasciatemelo dire, alle mie matte, allegre, stupende compagne di viaggio, Chiara, Mai, Antonella e Annalena, che hanno fatto in modo che le ore passassero in un momento.
Ho portato a casa tante cose, davvero tante, la serenità e l'allegria di ore passate in compagnia di persone che condividono il mio stesso amore per la cucina, ma soprattutto negli occhi e nel cuore la meraviglia di quei luoghi, la bellezza selvaggia delle montagne ammantate di nebbia, misteriose e intriganti, il profumo della pioggia sui castagni, il silenzio che acquieta l'anima, il racconto appassionato di chi ama profondamente la propria terra e le proprie radici, e soprattutto il desiderio di ritornare qui, in Garfagnana, dove il tempo non corre.
Sono di parte, lo so, ma a me questa cosa del racconto a puntate è piaciuta moltissimo. La ricetta che hai fatto è davvero molto bella, un comfort food che perfino il cavaliere avrebbe apprezzato. Grazie di tutto.
RispondiEliminaGrazie a te Annarita, perchè sei stata una ospite fantastica, e ci hai fatto conoscere luoghi e persone che sono rimaste nel cuore di ognuna di noi. La tua terra è magnifica e conto di ritornarci spesso.
EliminaChe meraviglia Giuliana, la paesia dei luoghi, i profumi e la condivisione dell'esperienza di quei giorni ti hanno arricchito e ti ringrazio per averne saputo trasmettere l'emozione che a distanza arriva anche qui
RispondiEliminaCucinare assieme è veramente un arricchimento
Grazie un abbraccio
grazie Manu, hai colto perfettamente la mia emozione per quei giorni, così intensi, pieni e ricchi di calore, di cose belle, di risate e di insegnamenti. Sono cose che ti restano nel cuore per sempre.
EliminaUn abbraccio anche a te.
Ciao Giuliana, a leggere il tuo post, ho anch'io una gran nostalgia della Garfagnana e del nostro bellissimo workshop. Per fortuna ci siamo portate a casa un sacco di prodotti per replicare i sapori garfagnini a casa nostra. Alla prima occasione provo i tuoi passatelli, devono essere buonissimi!!! Non vedo l'ora di rivederti! Un grande abbraccio!
RispondiEliminacara Sabri, ogni volta che penso a quei giorni mi prende la malinconia, perchè siamo state talmente bene che alla fine non avrei voluto lasciarvi. Dobbiamo assolutamente rifarlo! Grazie amica mia, se passi di qui avvisami!
Eliminache bel post che hai fatto Giuliana. riesci a tinteggiare magistralmente l'atmosfera che abbiamo vissuto in quei giorni. i tuoi passatelli devo sbrigarmi a provarli prima di finire la farina di ceci ahahah un saluto affettuoso e a presto spero
RispondiEliminagrazie Flaminia, stare in vostra compagnia è stato davvero bello e ho la nostalgia e la voglia di rivivere altri momenti così! Speriamo si riesca...
EliminaCome scrivi e descrivi tu, nessuno mai cara Giuliana! Quei giorni purtroppo erano brutti giorni per me e non ho potuto partecipare, ma sai che poi in estate ci sono tornata? Proprio all'agriturismo La Cerasa, dove ho comprato delle ottime marmellate fatte da loro. Il formaggio lo avevano finito purtroppo! Grazie del bel racconto, fortunati i tuoi figli e i tuoi nipoti <3
RispondiEliminacara Cecilia, guarda che ci conto sulla prossima volta.
EliminaCerasa è un posto magico, con quei castagni maestosi e bellissimi, avrei fatto come quelli che vanno per boschi ad abbracciare le piante, tanto mi hanno colpito ed emozionato! Ma pioveva a dirotto e avrei rischiato di cadere rompendomi l'osso del collo...grazie di essere passata, sei sempre molto cara..
<3
RispondiElimina<3
Eliminami sara che farò i tuoi passatelli
RispondiEliminaChe bellissimo racconto Giuliana! Scritto davvero bene, poteva stare in un libro :-)
RispondiEliminaAdesso leggerò il seguito dagli altri. Ho visitato gli stessi posti grazie ad un blogtour Aifb e ne sono rimasta incantata: come non innamorarsene! Mi è dispiaciuto molto non poter partecipare a questo workshop, è vero quando dici che cucinare insieme è il modo migliore per consolidare dal vivo la amicizie nate in rete. Speriamo che si ciano altre occasioni! :-)
Un abbraccio!
Mi sono letta tutto d'un fiato il racconto, le spiegazioni e la ricetta, molto bello cara Giuli, si sente che è stata un'esperienza entusiasmante e molto coinvolgete! Grazie 😘
RispondiEliminaGiuliana il tuo racconto per me è stato un vero viaggio sensoriale dove sono riuscita a percepire l'odore di quello che le tue parole e foto trasmettono.
RispondiEliminaAtmosfere incantevoli ed esperienze indelebili
Giuliana, per ora mi son letta solo il racconto, passo alla seconda puntata e torno con calma da te, per godermi anche tutto il resto!
RispondiEliminaGrazie per averci fatto sentire di essere state lì con voi!
Rileggere il racconto e poi di seguito il tuo resoconto mi ha fatto tornare al quel bel fine settimana...quando ne facciamo un altro?!!!Siamo state davvero bene e la compagnia è stata ottima. Mi ha fatto davvero un gran piacere conoscerti e scoprire il tuo blog. A presto, chiara
RispondiEliminaal di là di tutto il (pregevolissimo!) resto, le tue foto del paesaggio sono davvero da incanto
RispondiEliminaGiuliana,con e te e la polo bianca... "in capo al mondo!"
RispondiEliminaSei una forza della natura e ci sono prove ovunque, quelle che possiamo vedere tutti, sono qua sul web, ma quelle che non si vedono si intuiscono e le ho sentite tenendoti vicina in questo worksop. Sei una fonte di sapienza che non mi stancherei mai di ascoltare.
Grazie di questo post e dei passatelli con la farina di ceci, non immagini quanta ne ho presa!
besos
Ho letto e riletto l'inizio di questo racconto almeno 100 volte e ho cercato di avvicinarmi un po' a questo bellissimo stile che hai, scrivendo il mio. La strada è ancora lunga zia Giuly, come quella che abbiamo percorso insieme verso i boschi della Garfagnana.
RispondiEliminaChe viaggio e che spirito e che bei ricordi.
Li porto nel cuore, ma sono solo l'inizio di una strada luuuuuuuuuuunga che percorreremo insieme.
ti voglio bene donna meravigliosa.