Un aperitivo per cominciare...
ho fatto a malapena in tempo a fotografare il mio bicchiere....avevo preparato una bella caraffa da fotografare insieme al bicchiere ma il tempo di andare in cucina a controllare il forno e voilà, la caraffa era vuota...
Vin d'Oranges
1 litro di vino meglio se rosato
4 arance non trattate
1 limone
1 baccello di vaniglia aperto per il lungo
200 gr di zucchero
25 cl di grappa
1 pezzetto di cannella
tagliare in 4 arance e limone, mettere tutti gli ingredienti insieme in un boccale col tappo ermetico e riporre al buio e al fresco.
Va preparato per tempo, perchè bisogna aspettare almeno 45 giorni , poi si filtra e si serve come aperitivo, mescolato a del prosecco in parti uguali..
Questa ricetta, che Federica ci ha regalato anni fa, è ormai un must di Coquinaria.
e si parte con il solito antipasto al'italiana, con salumi, sottaceti
e l'immancabile
Insalata russa
per 12/15 persone
3 carote
4 o 5 costole di sedano bianco
1 scatola di piselli fini
1 barattolino di cetriolini sottaceto
300 gr circa di fagiolini verdi
4 patate
una manciata scarsa di capperi sottaceto
sale, un paio di cucchiai di aceto, poco olio
per la maionese
2 tuorli
1 uovo intero
il succo di un limone e mezzo
olio d'oliva delicato, q.b.
oppure metà olio d'oliva e metà olio di semi
1 pizzico di sale
1 goccio di aceto
lessare le verdure separatamente, lasciarle raffreddare e ridurle a pezzetti, raccogliere tutto in un grande recipiente, scolare e sciacquare i piselli dall'acqua di conserva, e aggiungerli. Unire anche i capperi.
Condire con sale, un goccio d'olio e l'aceto, mescolare delicatamente.
Preparare la maionese. Usando il frullatore si fa in un attimo.
Rompere l'uovo intero dentro al bicchiere del frullatore, aggiungere i due tuorli e un pizzico di sale.
Spremere i limoni, filtrarne il succo. Iniziare a dare una frullata alle uova con il sale, poi, mentre il frullatore è in funzione, dal foro superiore del bicchiere iniziare a versare l'olio a filo, alternandolo con il limone finchè la maionese è ben montata e densa. A questo punto aggiungere un goccio d'aceto, proprio un goccio e mescolare bene.
Versare la maionese sulle verdure condite, mescolare sempre con delicatezza affinchè siano ben ricoperte
Ora, a noi piacciono molto i paté in generale, ed è tradizione lombarda abbinare il paté di fegato con il prosciutto crudo, ma siamo in tanti e ognuno ha i suoi gusti e le sue esigenze, anche qualche intolleranza a volte. Per cui stavolta ho pensato di spaziare fra varie cose in modo da accontentare tutti.
Per prima cosa ho preparato il panbrioche per accompagnare i vari paté
ne ho provate molte di ricette per il panbrioche, ma quella che ritengo la migliore è questa, di Laura Ravaioli.
L'aveva suggerita Paola Balestrini su Coquinaria e quando l'ho provata la prima volta ho deciso che questa è per me LA ricetta del panbrioche.
Panbrioche
400gr.
di farina 00
100gr. di farina Manitoba
5 uova
60gr. di zucchero
10gr. di sale
20gr. di lievito di birra
25gr. di acqua
250gr. di burro ammorbidito
Sciogliere il lievito con l'acqua tiepida e poi aggiungerlo alle due farine setacciate con il sale e lo zucchero, unire le uova e per ultimo un po' per volta il burro tagliato a pezzetti.
100gr. di farina Manitoba
5 uova
60gr. di zucchero
10gr. di sale
20gr. di lievito di birra
25gr. di acqua
250gr. di burro ammorbidito
Sciogliere il lievito con l'acqua tiepida e poi aggiungerlo alle due farine setacciate con il sale e lo zucchero, unire le uova e per ultimo un po' per volta il burro tagliato a pezzetti.
E' meglio lavorare con
un'impastatrice perché l'impasto che ne risulterà è abbastanza
appiccicoso e non lavorabile con le mani, ma non preoccupatevi deve
essere così. A questo punto lo prendete e lo mettete in una ciotola
abbastanza capiente, coprite con la pellicola e lo mettete in
frigorifero per 24 ore. Il giorno dopo lo riprendete lo lavorate un
attimo e poi lo dividete in parti uguali e con la mano
formerete delle palline. Io le formo e le peso in modo che siano tutte uguali, stavolta erano tutte da 95/96 gr. e le ho messo tutte vicine in uno stampo da ciambella, precedentemente unto e infarinato.q
Lasciar
lievitare ½ ora o finché non avrà raddoppiato di volume
e poi
infornarlo a 180°C per 45min./1 ora
ho aggiunto anche del pane con l'uvetta comprato dal fornaio
quelli di pesce:
Mousse di aringa affumicata
questa è una ricetta di Sandra Venturoli Vacchi, una cara amica e grande gourmet, con alcune modifiche
200 gr di filetti di aringa affumicata1
patata cotta al vapore
60 gr di caprino fresco (tipo Petit Suisse)
60 gr di caprino fresco (tipo Petit Suisse)
60 gr di burro morbido
una tazza da caffe’ di panna liquida
succo di ½ limone
bacche di pepe rosa
erba cipollina
Lasciare a bagno nel latte le aringhe per mezza giornata, dopodichè scolarle e tamponarle bene con dello scottex per asciugarle.
Tagliare a dadini 50 gr di filetti e tenere da parte.
Lessare la patata e lasciarla rafreddare
Mettere nel robot il resto delle aringhe spezzettate, la patata, il caprino, il burro, la panna liquida ed il succo del limone. Frullare bene a crema.
una tazza da caffe’ di panna liquida
succo di ½ limone
bacche di pepe rosa
erba cipollina
Lasciare a bagno nel latte le aringhe per mezza giornata, dopodichè scolarle e tamponarle bene con dello scottex per asciugarle.
Tagliare a dadini 50 gr di filetti e tenere da parte.
Lessare la patata e lasciarla rafreddare
Mettere nel robot il resto delle aringhe spezzettate, la patata, il caprino, il burro, la panna liquida ed il succo del limone. Frullare bene a crema.
In una ciotola mescolare la crema ottenuta con i
pezzetti di aringa, le bacche rosa, l’erba cipollina.
Foderare la ciotola o lo stampo scelto con la pellicola alimentare.
Foderare la ciotola o lo stampo scelto con la pellicola alimentare.
Decorare il fondo con erba cipollina e bacche rosse.
Versare la mousse di aringhe, sigillare bene e mettere in frigorifero fino al momento del consumo. Io ce l'ho lasciata una notte.
la foto non le rende giustizia, perchè l'ho fatta quando era da un po' fuori dal frigorifero e si stava ammorbidendo un po' troppo...
Spuma di trota affumicata
400 gr trota affumicata
60 gr burro morbido
1 limone
100 cc panna liquida
poco cumino
sale, pepe bianco
eliminare la pelle dai filetti di trota, controllare che non vi siano ulteriori spine, ed eventualmente toglierle con una pinzetta. Tagliare a pezzetti il filetto pulito.
nel tritatutto mettere un cucchiaino scarso di semi di cumino e frullare in modo che si polverizzino.
Aggiungere i pezzetti di trota salmonata e il burro e tritare in modo che diventi una crema.
trasferire il tutto in una ciotola, aggiungereil succo del limone, regolare di sale e di pepe.
Montare la panna ben ferma e incorporarla con pazienza alla crema di trota.
Una volta pronta, foderare di pellicola uno stampo a piacere e versarvi la spuma.
Al momento di servire decorare con della menta e fettine di limone.
Io ho fatto l'errore di mettere la menta nello stampo prima di versare la mousse, e la menta si è scurita, per cui la prossima volta la userò come decorazione solo dopo aver sformato la spuma...
eh si che mi era venuto il dubbio....ma ormai avevo versato tutto nello stampo...
quando si fanno le cose di fretta, succede così..
Spuma di tonno
le dosi sono indicative, potete aumentarle in proporzione, secondo le necessità
280 gr tonno sott'olio, sgocciolato
180 gr burro
qualche cappero sott'aceto
2 filetti di acciuga sott'olio
il succo di un grosso limone
Sgocciolare bene il tonno dall'olio di conserva. Lasciar ammorbidire il burro.
Nel mixer mettere i capperi e i filetti di acciuga e tritarli finemente, quindi aggiungere il tonno, il burro e il limone. Azionare il mixer fino ad avere una crema molto molto liscia.
Foderare uno stampo a piacere con della pellicola e versare il composto.
Tenere in frigorifero e al momento di portare in tavola sformare e decorare con fettine sottili di limone e qualche cappero.
i paté di carne:
partiamo con quello più delicato.
Paté di pernice e uva al passito
2 pernici non troppo grosse
pancetta q.b. per bardarle
1 spicchio d'aglio
1 pezzetto di cannella
1 chiodo di garofano
2 bacche di ginepro
mezza cipolla pulita
30 gr carota pesata pulita
30 gr sedano pesato pulito
100 gr burro
mezzo bicchiere di Marsala secco
poco Brandy
salvia, rosmarino
olio, sale e pepe
poco brodo di carne
per l'uva:
1 grappolo di uva bianca
1 bicchiere colmo di Passito di Pantelleria
pulire, spiumare e fiammeggiare le pernici, prelevare il fegatino e tenerlo da parte in una tazza, spruzzato di Brandy.
Tagliare a metà le pernici, bardare accuratamente ogni mezza pernice con la pancetta.
Schiacciare con la lama piatta del coltello le bacche di ginepro, quindi tritarle insieme a salvia e rosmarino.
Cospargere con il trito ottenuto le mezze pernici.
Scaldare una noce di burro e un goccio d'olio in una casseruola, aggiungere sedano, carota e cipolla tutto a pezzetti, l'aglio schiacciato, la cannella e il chiodo di garofano, aggiungere le quattro parti di pernici e lasciarle rosolare bene da tutti i lati, sfumare con il Marsala, salare, pepare, unire poco brodo di carne, coprire la casseruola e portare a cottura su fuoco dolce girandole ogni tanto. Ci vorranno circa 40 mimuti, più o meno.
Quando sono cotte, prelevarle dalla casseruola e lasciarle intiepidire.
Filtrare il fondo di cottura, sgrassarlo e rimetterlo sul fuoco con il fegatino tenuto da parte, lasciate cuocere due o tre minuti, spruzzare con il brandy con cui era coperto, quindi togliere dal fuoco e lasciar intiepidire il tutto.
Disossare bene le mezze pernici, avendo cura che non siano presenti eventuali pezzetti di osso, eliminare la pelle e la pancetta.
Versare la carne nel mixer insieme al fegatino e al suo fondo di cottura, pepare il tutto e tritare fino a ridurre tutto a una crema, alla fine, a mixer in azione, unire anche il burro a pezzetti in modo da rendere tutto molto liscio e cremoso.
Foderare di pellicola uno stampo a piacere e versarvi il composto, tenere in frigorifero fino al momento di servire.
Poco prima di servire preparare l'uva. In un tegame antiaderente mettere un pezzetto di burro, aggiungere l'uva sgranata e lavata, il vino Passito e lasciar sobbollire finché l'uva comincia ad appassire e il vino si 'è consumato.
Sformare il paté e contornarlo di uva al Passito.
Paté di anatra e ribes rosso
una vecchissima ricetta della Cucina Italiana che Elena Collini, una amica coquinaria, ha modificato nel tempo e che io ho fatto mia.
300 g petto d’anitra
150 g petto di pollo
300 g fegatini di pollo
200 g burro
un bicchierino abbondante di Cognac
1 cipolla
150 g petto di pollo
300 g fegatini di pollo
200 g burro
un bicchierino abbondante di Cognac
1 cipolla
salvia, alloro
poco olio
sale e
pepe.
Marinare per una notte la carne con alloro, salvia, cipolla a pezzetti e un bicchierino di Cognac.
Sgocciolare quindi il tutto,
gettare la cipolla e le spezie e conservare la marinata.
Rosolare
tutta la carne a pezzi non troppo piccoli in burro e poco olio
bagnare con il liquido della marinata, o, se fosse insufficiente, ancora con un goccio di Cognac, sale e pepe e cuocere per 30
minuti circa.
Passare al mixer con il burro finché il tutto è una crema perfettamente liscia e mettere in forma come si preferisce.
2 fette di fegato di vitello
1 fetta di noce di vitello
3 foglie di salvia
1 di alloro
1 piccolo scalogno
150 gr. di burro morbido
1 scodella di latte fresco intero
1 bicchierino di cognac
pepe nero in grani
1 piccolo tartufo (o della pasta di tartufo bianco)
1 fetta di noce di vitello
3 foglie di salvia
1 di alloro
1 piccolo scalogno
150 gr. di burro morbido
1 scodella di latte fresco intero
1 bicchierino di cognac
pepe nero in grani
1 piccolo tartufo (o della pasta di tartufo bianco)
sale.
per l'accompagnamento con la frutta:
2 manghi
2 carambole
2 cachi mela
Disporre le fette di fegato e di carne in un recipiente coprendole con il latte, completare con le foglie di salvia e di alloro. Coprire e tenere in frigorifero a marinare per 12 ore.
In una casseruola sciogliere 30 gr. di burro, aggiungere lo scalogno pulito ma lasciato intero, unire la carne ben scolata dalla marinata, poi il bicchierino di cognac, il pepe nero in grani e lasciar cuocere a fiamma molto bassa con coperchio per circa 15/20 minuti.
In cottura
aggiustare di sale.
Aspettare che il tutto si raffreddi, poi mettere nel mixer la carne senza il sugo di cottura e lo scalogno e il pepe, azionando la velocità media. Quando si sarà ridotto in crema, unire il burro a pezzi tenuto a temperatura ambiente. Azionare ancora il mixer e quando il composto sarà perfettamente liscio e omogeneo unire il tartufo o la pasta di tartufo.
Versare in una piccola terrina e conservare in frigo coperta.
Aspettare che il tutto si raffreddi, poi mettere nel mixer la carne senza il sugo di cottura e lo scalogno e il pepe, azionando la velocità media. Quando si sarà ridotto in crema, unire il burro a pezzi tenuto a temperatura ambiente. Azionare ancora il mixer e quando il composto sarà perfettamente liscio e omogeneo unire il tartufo o la pasta di tartufo.
Versare in una piccola terrina e conservare in frigo coperta.
Togliere dal frigorifero qualche minuto prima di servire, in modo che si ammorbidisca leggermente, regalando al meglio il suo sapore.
Il connubio con il mango è stato molto apprezzato da tutti!
Terrina di carne al vino rosso, pistacchi e pere e salsa di pere
250
g petto di pollo
100 g carne di manzo
100 g carne di maiale (ho scelto un pezzetto di spalla)
100 g petto anitra
100 g speck
100 g carne di manzo
100 g carne di maiale (ho scelto un pezzetto di spalla)
100 g petto anitra
100 g speck
60 g lardo fresco in una fetta sola
150/180 gr circa di lardo a fette per foderare la terrina
3 cucchiai di vino rosso di ottima qualità
3 cucchiai di cognac
3 cucchiai di cognac
poca noce moscata
1 cucchiaio parmigiano
1 pugno di pistacchi di Bronte
1 uovo
trito sottile di salvia e rosmarino
sale e pepe
trito sottile di salvia e rosmarino
sale e pepe
1 pera kaiser
vino rosso per la cottura della pera
per la salsa di pere:
2 pere kaiser
una noce di burro
un bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di vino rosso, lo stesso usato per terrina.
Tritate finemente il pollo insieme al manzo, al maiale e allo speck.
Tritate finemente il pollo insieme al manzo, al maiale e allo speck.
tagliare a dadini minuscoli il petto d'anitra e il lardo, tenere da parte.
Impastare la carne tritata con l'uovo, il trito di salvia e rosmarino, il formaggio grattugiato e la noce moscata, sale e pepe.
Impastare la carne tritata con l'uovo, il trito di salvia e rosmarino, il formaggio grattugiato e la noce moscata, sale e pepe.
Unire i pezzetti di anitra, il vino rosso e il cognac. Mescolare bene.
Sbollentare i pistacchi in acqua bollente, lasciarli in immersione 5 minuti, poi sbucciarli e tenerli da parte.
Sbucciare la pera kaiser lasciandole il picciolo.
In un pentolino che la contenga di misura portare a ebollizione del vino rosso, lo stesso che si è usato nell'impasto della terrina.
Tuffarci la pera e lasciarla cuocere per circa mezz'ora, forse meno, girandola ogni tanto. Scolarla, lasciarla intiepidire e tagliarla a piccoli pezzi.
Imburrare generosamente una terrina di media capacità. Foderarla con le fette di lardo in modo che debordino un pochino.
Iniziare a riempire la terrina con un terzo della farcia, premendo bene perchè riempia tutti gli spazi sul lardo. Saprgere su questo strato i pistacchi sbollentati e pelati e i pezzetti di lardo.
Ricoprire con un altro terzo di composto di carne, sempre premendo bene in modo che copra tutto. Spargere qui i pezzetti di pera cotta nel vino e ricoprire tutto con il resto della farcia, sempre avendo cura che ricopra completamente tutto. Premere con delicatezza in modo che non restino bolle d'aria, compattando e unificando il tutto, quindi ricoprire la superficie con qualche fetta di pancetta e chiudendo con la parte debordante delle fette di lardo messe in precedenza.
Sigillare la terrina col suo coperchio e cuocere in forno a bagnomaria a 150° per circa un'ora e mezza. Controllare comunque la cottura, è pronta quando al tatto è soda e consistente.
Trascorso il tempo, togliere dal forno, e con le dovute cautele far uscire l'acqua che inevitabilmente si sarà formata. Coprire la terrina con un foglio di alluminio e appoggiarvi sopra un peso in modo che si compatti ed elimini i liquidi in eccesso.
Una volta intiepidita, svuotare nuovamente da eventuale liquido e tenere in frigorifero.
per la salsa di pere:
sbucciare le pere, ridurle a tocchetti eliminando torsolo e filamenti.
Metterli in una piccola casseruola insieme al vino bianco e portare a cottura.
Una volta cotti, aggiungere il vino rosso e la noce di burro e passare tutto al minipimer fino ad ottenere una salsa fluida da accompagnare alla terrina.
dopo tutti gli antipasti siamo passati al primo, e cosa c'è di meglio dei ravioli in brodo?
la ricetta non credo serva, penso che ogni famiglia abbia la sua, o quella della propria tradizione.
Il mio ripieno era a base di carne di maiale, mortadella, prosciutto crudo e parmigiano...
passiamo ai secondi?
Non tutti, ed io fra questi, ce l'hanno fatta ad assaggiare i secondi, e li abbiamo lasciati per S. Stefano...
Anatra all'arancia
Un classico a modo mio e che non facevo da molto molto tempo. Ho approfittato delle feste e della presenza di tutti per rimetterlo in tavola.
1 anitra
2 arance
salvia abbondante
pancetta liscia
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchierino di Grand Marnier
burro
poco olio
sale, pepe
pulire e fiammeggiare l'anatra, salare e pepare l'interno e inserire nella cavità un rametto di salvia avvolto nella pancetta.
Bardare l'anatra con altra pancetta, qualche fetta d'arancia e legarla bene.
Spremere una arancia e tenere il succo da parte.
In una noce di burro e poco olio rosolare l'anatra da tutti i lati, aggiungere la salvia, sfumarla con il vino, regolare di sale e pepe, unire il succo d'arancia e un goccio d'acqua e cuocere in casseruola coperta, girandola ogni tanto.
Sbucciare l'arancia rimasta, eliminare il più possibile dalla scorza la parte bianca e ridurla in striscioline. Metterle a bollire in acqua fredda, quando si alza il bollore, lasciar cuocere qualche secondo, poi scolarle e ripetere l'operazione per tre volte. Scolarle e tenerle da parte.
Una volta cotta l'anatra, toglierla dal tegame e metterla nel piatto di servizio, filtrare il fondo di cottura. Prenderne una tazza, unire il succo dell'altra arancia e il bicchierino di Grand Marnier, e rimettere tutto sul fuoco in un pentolino, a ridurre leggermente. Quando il liquido si è ridotto aggiungere le striscioline di scorza tenute da parte. Fuori dal fuoco aggiungere anche una noce di burro e aiutarla a sciogliersi roteando il pentolino. Quando il burro sarà completamente sciolto e la salsa addensata, versarla sull'anatra e portare in tavola, dove si faranno le porzioni.
Tacchinella ripiena con mele e castagne
1 tacchinella
(la mia era sui tre chili)
per il ripieno
200 gr carne di maiale
100 gr petto di tacchino
100 gr salsiccia a nastro, spellata
1 uovo
parmigiano grattugiato
1 spicchio d'aglio
prezzemolo tritato
4 o 5 mele annurche
1 pacchetto di castagne cotte pronte, sottovuoto
1 bicchiere di vino bianco
salvia, rosmarino
noce moscata
sale, pepe
olio e burro
pulire, fiammeggiare e lavare la tacchinella.
Salare e pepare l'interno.
Impastare il trito di carni miste insieme a un trito sottile di prezzemolo e aglio, all'uovo, al parmigiano grattugiato e alla noce moscata il sale e il pepe. Mescolare molto bene per rendere tutto omogeneo.
Sbucciare una mela annurca, tagliarla a pezzettini.
Mescolare all'impasto sia i pezzetti di mela che metà delle castagne cotte.
Farcire con l'impasto di carne l'interno della tacchinella, quindi cucire il foro di apertura. Io ho dovuto farlo con degli stuzzicadenti perchè il macellaio non mi ha lasciato lembi tanto vicini da poter cucire.
Sarebbe stato meglio disossarla, ma né io né il macellaio avevamo il tempo di farlo, per cui l'ho riempita senza disossarla.
Legarla alle estremità in modo che in cottura non si allarghi troppo, e rosolarla in un largo tegame che vada in forno, insieme a uno spicchio d'aglio, salvia e rosmarino.
Una volta rosolata, sfumare con il vino bianco, salare, pepare e mettere in forno a 180/200° girandola ogni tanto e bagnandola col suo fondo. Unire eventualmente poca acqua calda se il suo fondo si restringe troppo.
A metà cottura nella teglia aggiungere le mele annurche rimaste, debitamente lavata e asciugate, e le restanti castagne.
Portare a cottura. Servire ben calda.
L'ho servita con una insalata mista e questi:
Cardi gratinati
un altro piatto della nostra tradizione, che a Natale non può mancare.
per 12/14 persone
3 cespi di cardi gobbi
acqua minerale gassata
2 cucchiai di farina bianca
sale
per la besciamella
1,5 l. di latte
150 gr burro
150 gr farina
noce moscata
sale, pepe
abbondante parmigiano grattugiato
burro
il lavoro più antipatico e lungo è quello di pulire i cardi, bisogna raschiarli per eliminare i filamenti duri e anchead essere minuziosi e precisi, qualcosa scappa sempre. Comunque, man mano che si puliscono e tagliano a tocchi, tuffarli immediatamente in abbondante acqua minerale gassata. Impedirà che anneriscano. Funziona, garantito. Grazie a Bruna Cipriani che mi ha dato la dritta.
Cuocerli in acqua bollente salata a cui andranno aggiunti un paio di cucchiai di farina bianca. Questo farà in modo che restino belli bianchi.
Scolarli e lasciarli intiepidire.
Fondere del burro in una larga padella, aggiungere uno spicchio d'aglio intero, che poi andrà tolto.
Aggiungere i cardi scolati e lasciar insaporire ben bene nel burro. Regolare di sale e di pepe.
Preparare la besciamella al solito modo.
Stavolta però ho lasciato che il burro diventasse più nocciola prima di aggiungere la farina, e l'ho poi lasciata tostare un poco più a lungo.
Una volta pronta la besciamella, profumarla con la noce moscata e versarne una parte nei cardi passati al burro, mescolarli bene affinché la besciamella si distribuisca in modo omogeneo.
Prendere una teglia antiaderente, fare un leggero strato di besciamella sul fondo, fare uno strato di cardi, spolverarli abbondantemente di parmigiano e aggiungere altri cardi, coprire il tutto con altra besciamella, cospargerla di abbondante parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro e mettere in forno ventilato a 180/200° finchè la superficie è perfettamente gratinata.
io li ho preparati un paio di giorni prima e congelati. Per comodità ne ho fatte due vaschette usa e getta di quelle grandi.
Li ho tolti dal congelatore la notte della vigilia e la mattina di Natale li ho gratinati.
e dopo frutta, vari caffè, frutta secca a volontà siamo passati ai dolci tradizionali....panettone e pandoro, torroncini e scorzette d'arancia candite...
Serena ha fatto il pandoro, e a malapena sono riuscita a fare la foto di una metà prima che sparisse del tutto...
semplicemente buonissimo, morbido e burroso, infatti è sparito in un nanosecondo.
Accompagnato a questa
Crema di mascarpone
500 gr mascarpone
5 cucchiai colmi di zucchero
5 tuorli d'uovo
300 gr panna liquida
5 mezzi gusci di uova (strana misura eh?) colmi di rhum
montare i tuorli con lo zucchero a bagnomaria, usando le fruste elettriche finchè sono molto densi, se avete un termometro, la temperatura dovrà arrivare a 85°. Così le uova saranno pastorizzate e non si correranno rischi.
una volta raggiunta la temperatura, togliere dal fuoco e continuare a montare con la frusta elettrica fino a raffreddamento completo.
Unire a questo punto il mascarpone, sempre sbattendo finchè la crema sarà perfettamente liscia.
Usare un mezzo guscio di uova per la misura del rhum. Aggiungerne 5 alla crema e mescolare con una spatola in silicone.
Montare la panna a neve ben ferma, e con molta pazienza incorporare anche questa nella crema finchè sarà perfettamente liscia.
Coprire accuratamente e tenere in frigorifero.
Per noi, ma soprattutto per le mie nipoti, è d'obbligo per accompagnare panettone e pandoro.
A Santo Stefano la famiglia si è dimezzata, mia madre non si sentiva di uscire da casa, Alice era da suo padre e mia sorella e la sua famiglia sono tornati a casa, per cui da dodici siamo rimasti in 6. Perciò, tavola abbastanza informale
e riciclo degli avanzi!!! Così abbiamo avuto il tempo di gustare con calma quello che magari il giorno prima non siamo riusciti ad apprezzare pienamente....
soprattuto il paté di pernice e la terrina al vino rosso.
L'unica cosa che ho cucinato a S. Stefano è stata questa:
Rotolo di faraona ai marron glacé
una ricetta di Sale&Pepe di questo mese che mi aveva incuriosito parecchio, che ho seguito per sommi capi, a modo mio insomma, come sempre.
1 faraona disossata
150 gr carne di vitello tritata
100 gr salsiccia
poco parmigiano
150 gr pancetta tonda a fette
2 cipolle bionde
2 costole di sedano
1 carota
2 spicchi d'aglio
6 marron glacé interi
salvia e rosmarino
sale, pepe nero.
lavare e asciugare la faraona disossata.
Mescolare la carne tritata con la salsiccia, aggiungere uno spicchio d'aglio schiacciato e pestato a crema, il parmigiano, sale e pepe e mescolare bene.
Appoggiare la faraona su un tagliere dalla parte della pelle.
Riempire con la farcia preparata gli spazi nella carne dove la pelle è più sottile.
Sciacquare sotto acqua corrente tiepida i marron glacé per eliminare il più della glassa di zucchero, e appoggiarli al centro del petto della faraona.
Avvolgere strettamente la carne dal lato corto ,bardare il rotolo con la pancetta tonda e legare ben stretto il tutto.
In una casseruola fondere una noce di burro insieme a un goccio d'olio, rosolarvi il rotolo da tutti i lati, aggiungere cipolle, carota e sedano ridotti a pezzettoni, il rosmarino e la salvia, l'altro spicchio d'aglio e sfumare con il vino bianco.
Regolare di sale e di pepe aggiungere un goccio d'acqua calda e portare a cottura, girando il rotolo di tanto in tanto e avendo cura che il fondo non asciughi troppo.
Ci vorrà poco più di un'ora.
Togliere il rotolo dalla casseruola, affettarlo con delicatezza e napparlo con un po' del suo fondo debitamente filtrato.
Anche questo Natale se ne è andato....
Giuli... tutto splendido!!! Mi son saziata solo a vedere le foto :D
RispondiEliminaOra con calma mi studio le ricette... prima o poi mi cimenterò in una delle tue terrine.
Non è una consistenza che mi è familiare, ma a vederle sono splendide!
Io Giuly sono letteralmente a bocca aperta.. ma come hai fatto? E' un pranzo da re!!! Non so se diventerò mai abbastanza brava da preparare un pranzo così! Adoro tutti i tuoi patè.. ci credo che molti non sono arrivati al secondo, con tutte queste meraviglie di antipasto!
RispondiEliminaUn bacione cara e buone feste!
Avevo visto la prima parte, aspettavo la seconda e anche questa volta ti sei superata!
RispondiEliminaCome mi avrebbe fatto piacere sedermi alla tua tavola, Giuliana! Complimenti per tutto, mi piace proprio tutto!!!!
Tantissimi auguri e un abbraccio grandissimo!
Prossimo Natale quanto tempo ci vuole per prenotare?
RispondiEliminaMio dio :D
RispondiEliminaPs: anche per me quella è la brioche.
Sei favolosa!
RispondiEliminaHai pensato più che a tutto.
Il Vin d'Oranges lo voglio proprio provare. Sono in un fase cocktail che non avevo mai avuto.
volevo augurarti ogni bene per Natale e anno nuovo.Mi sei cara e ancora di più quando vedo tutto questo spettacolare menu'!!!!!!!!!!!!!!!!La prossima volta avverti che le immagini sono vietate ai deboli di....dieta!Auguri ! Carla
RispondiEliminaCiao Giuly quante delizie sulla tua tavola natalizia, complimenti x tutte le preparazioni...ho scoperto i pate' di carne grazie al maritino milanese ma lui in compenso ha scoperto la pasta al sugo di e con le polpette di baccala' della mia mami...io ancora non mi applico in questi piatti della tradizione della Vigilia, tutt'al piu' "chiudo" i cappelletti in fase di preparazione ;)! Buone Feste ciao ciao luisa
RispondiEliminaCara Giuli, c'è sempre da imparare da te, ti ammiro molto, lo sai.
RispondiEliminacara Giuli, riesci sempre a farmi restare a bocca aperta ! I tuoi menù sono inarrivabili per eleganza e sapore.....Auguro a te e alla tua splendida famiglia un 2014 ricco di cose belle e di salute, ti abbraccio forte con affetto !
RispondiEliminadi fronte a tanta bravura cosa dire.... tanti auguri di buon anno 2014 e complimenti per la qualità delle proposte
RispondiEliminami aggiungo anche io ad auguri pe ril 2014 ma sopratutto per i complimenti per il pranzo
RispondiEliminaOh!
RispondiEliminaLeggerti è come ritrovarsi nel film Traviata di Zeffirelli: la scena in cui lei, all'inizio, viene risucchiata dal buio del presente nelle luci, colori, feste del suo passato... tutto questo ogni tanto è un tuffo al cuore nei miei ricordi di bambina, quei Natali, l'insalata russa e quella crema... sprazzi che risorgono, una familiarità che non è magari totale (quanto avrei amato quella sfilata di paté!), ma, quando c'è, è appunto assoluta perché le tradizioni di un luogo, poco da fare, sono quelle, e non si sfugge, sono parte di sé...
... e gli avanzi, la tacchina che durava fino a capodanno distribuita a tutti i figli e nipoti...
RispondiEliminaP.S.: oggi è fallito il mio ennesimo tentativo di cucinare un cardo, che adoro, ma non riesco mai a fare perché li trovo sempre filacciosissimi. Come fai ad averne preso uno così bello largo e cicciotto? A me rimane sempre in mano un mucchietto di costicine miserelle con cui non si combina niente.
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