venerdì 8 aprile 2022

Pampushka o Pane ucraino all'aglio

Il primo aprile è partito un progetto di cui faccio parte,  Cook_my_Books,  ideato dalla mia vulcanica amica Alessandra Gennaro, felice proprietaria di uno sterminato numero di libri di cucina.  Tutte quelle ricette allineate sugli scaffali della libreria  stavano solo aspettando che qualcuno le facesse uscire dalle pagine. E dunque cosa ha pensato Alessandra? Scegliamo un libro a settimana, prepariamo una ricetta al giorno e dopo la facciamo volare nel web,  attraverso Instagram, per raccontarle ai lettori. Così  dopo aver riunito un gruppetto di signore abbastanza temerarie, eccoci qua col primo libro:  Mamushka di Olia Hercules, il suo libro d'esordio sulla cucina ucraina, pensato e scritto nel 2014, a seguito della guerra nel Donbass.
In quel frangente Olia si rende conto che con la guerra avrebbe potuto perdere la storia delle sue radici, una storia secolare espressa attraverso le ricette della sua particolare famiglia. Nonna siberiana, padre Uzbeko con parenti in Ossezia e Armenia, madre ebrea moldava. Un crogiuolo di culture, usi e  tradizioni diverse che alla fine trovano una sintesi nella cucina di Olia.
E mai come ora è necessario farla conoscere, provare, apprezzare.

E oggi tocca a me  parlarvi  di questo meraviglioso pane all'aglio, che Olia chiama Pampushka e che in Ukraina si serve caldo, fragrante di aglio, come principale alleato del tradizionale Borsch rosso. Un pane dal nome evocativo, dalle forme morbide, sinuose ed  accoglienti come le donne dipinte da Botero, floride e solari ed è proprio la rotondità  che Pam-poo-shka sottintende e sottolinea,  trasmettendo un messaggio positivo di calore, di famiglia.

Pampushka - Pane  ucraino all'aglio

15 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero semolato
225 ml di acqua tiepida
400 g di farina W360
8 g di sale fino
3 cucchiai di olio di girasole
20 g di aglio (meglio se nuovo, fresco)
1 ciuffo abbondante di prezzemolo
1 uovo per la doratura

 

La sera prima preparate la "spugna"  (starter) come lo chiama l'autrice.
In una ciotola sciogliete il lievito insieme allo zucchero in tutta l'acqua tiepida, aggiungete 200 g di farina, mescolate. Coprite la ciotola con la pellicola e lasciatela lievitare in frigorifero per tutta la notte.
La mattina successiva riprendete la ciotola, aggiungete il resto della farina all'impasto, unite anche il sale e iniziate a impastare su un piano di lavoro ben infarinato, continuate  finchè l'impasto sarà liscio e si staccherà facilmente dalle mani.
Se usate la planetaria, lavorate l'impasto con il gancio per circa 10 minuti, finchè sarà liscio e si  staccherà dai bordi.
Pesatelo e dividetelo in 8 pezzi di uguale peso.
Prendete ogni pezzo e formate dei panini rotondi, adagiateli uno accanto all'altro in uno stampo  o una teglia rotonda da 24 cm. ben oliati
Lasciateli lievitare, coperti, in un posto caldo. Dovranno raddoppiare di volume e nel contempo si uniranno. Riscaldate il forno a 220°, statico, e  tritate finissimamente  il prezzemolo insieme all'aglio, mescolate il trito all'olio e a un pizzico di sale e lasciate in infusione.
Quando i Pampushki saranno belli gonfi e carnosi, sbattete l'uovo in un piatto e  spennellateli generosamente con delicatezza.
Cuoceteli per 20/25 minuti o finchè non avranno una crosta dorata e lucida.
Toglieteli dal forno,  cospargete abbondantemente il pane con l'olio al prezzemolo e servite subito. 






  

    


2 commenti:

  1. Questo pane è una poesia e tu ne hai saputo cogliere l'essenza tramettendola
    Bravissima veramente
    Un abbraccio Manu

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  2. Grazie per la ricetta e la sua storia.Copiato

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