giovedì 30 marzo 2017

Come l'arancia per il baccalà

un paio di inverni fa, durante una di quelle domeniche in cui siamo tutti riuniti intorno al tavolo, le mie figlie avevano avuto da recriminare su qualcosa che avevo fatto con l'arancia, non ricordo se fosse un piatto salato oppure dolce. Sta di fatto che da quella volta, spesso, se non sempre, quando è stagione e quando vengono a pranzo, si ritrovano nel piatto qualcosa che cucino apposta con quell'arancia che mi avevano contestato. 
Sì lo so, sono bastarda inside. 
Ovviamente ci scherziamo sempre su questo, tanto che è diventato  un tormentone di famiglia, e se a tavola c'è solo una delle due, è tutto un mandarsi sms e foto fra di loro per commentare l'ennesimo piatto all'arancia, e per prendermi in giro.  Mischinedde!! Mi conoscono da tutta la vita, dovrebbero sapere che più mi prendono in giro e più  si troveranno davanti piatti con l'arancia!
Ora che vi ho raccontato l'antefatto, vi racconto pure che per la seconda volta partecipo al Recipe-tionist di Cucicucidici  che questo mese è dedicato a Cristiana del blog Beuf à la mode.
Mi ci son persa nel suo blog,  leggendo le sue ricette, così presa e catturata da non accorgermi nemmeno del tempo che correva via. Ho raffazzonato la cena in qualche modo, quella sera, ma con in testa un sacco di pensieri sulle cose particolarmente interessanti che avevo visto da Cristiana  e che mi sarebbe piaciuto fare. Poi arriva la telefonata: Mamma, domenica mattina lavoro e sono sola perchè gli altri sono via per una gara di Alice, mi ospiti a pranzo?
Avete presente lo sguardo compiaciuto e un po' maligno di chi pregusta uno scherzo? Ecco, quello.
Fra le belle ricette di Cristiana  ne avevo viste diverse che di base hanno un ingrediente che qui si ama molto, in tutte le sue declinazioni, il baccalà. Una di quelle ricette era accompagnata da una salsa all'arancia.
Potevo non scegliere quella sapendo che sarebbe venuta mia figlia a pranzo? E allora eccola qui, in tutto il suo sapore e con una sola variazione, la farina per la polenta. L'uomo di casa, pur essendo  lombardo doc da generazioni, non ama  particolarmente la polenta, diciamo che la tollera,  ma  quella taragna  no.  Allora l'ho sostituita con quella che si usa dalle mie parti, quella bianca, di mais perla.







Polenta con baccalà all'arancia
800 g  di baccalà già ammollato
500 g  di farina  bianca da polenta
1 arancia non trattata 
250 ml di panna liquida fresca
4 piccole cipolle
olio e.v. d'oliva
poca farina 00
scorza d'arancia e alloro per decorare



Sciacquate bene il baccalà e pulitelo eliminando  pelle e  spine. 
Asciugatelo e tagliatelo a pezzi, infarinatelo premendo bene ogni pezzo, poi scuotetelo leggermente per eliminare l'eccesso di farina.
Scaldate l'olio in un capace tegame, unite il baccalà infarinato,  fategli prendere colore da ogni lato poi aggiungete le cipolle affettate, il succo e la scorza grattugiata dell’arancia, e lasciate evaporare. 
Aggiungete la panna, avendo cura che tutti i pezzi di baccalà siano ben coperti col fondo di cottura,  abbassate il fuoco e cuocete per circa 20 minuti, controllando ogni tanto in modo che non si attacchi al fondo del tegame, eventualmente aggiungete poco latte o ancora poca panna. 
Nel frattempo preparate la polenta come indicato sulla confezione. Appena sarà pronta disponetela su un piatto e versatevi sopra il baccalà all’arancia, guarnite con della scorza d'arancia  ricavata col rigalimoni, una foglia di alloro per dare colore  e servite.
Bene, è stato apprezzatissimo. Mia figlia si è portata a casa tutto quello che è rimasto,   confermandomi  che dopo un giorno di riposo in frigo, era ancora più buono.
Io non uso quasi mai la panna in cucina, se non per i dolci, ma non la demonizzo affatto. Se ci vuole, ce la metto. E qui ci voleva, e ci è stata pure di molto bene, rendendo delicato un piatto che solitamente nasce robusto. 

Grazie Cristiana! A presto

 


5 commenti:

  1. Ma dove l'hai scovata?? :-D Per prima cosa ti ringrazio: sono una frana e passo poco per blog purtroppo, ma perché sto poco al pc...o almeno cerco di starci poco. Quando è uscita la sfida sulle terrine sono venuta a spulciarti più a fondo e dopo aver letto e riletto ho commentato con le mie compagne di merenda: "Ehi Giuliana cucina da paura: so cavoli!". Le tue ricette racchiudono tutte una capacità e una bravura date non tanto dalla formazione, almeno ne do io questa interpretazione, ma da un qualcosa che è innato e viene dal profondo: un amore per la cucina che secondo me a casa tua è presente da generazioni. Quello che c'è nelle tue ricette è la naturalezza del saper cucinare. Il fatto che tu sia venuta da me e abbia apprezzato qualcosa mi riempie di gioia e ringrazio Flavia per aver inventato questo gioco, che per me è uno dei pochi che abbia senso. Per quanto riguarda il discorso figli: anch'io voglio scegliermi un ingrediente "di disturbo"...forse in effetti già ce l'ho: il fegato! :-D Lo metto ovunque. E l'arancia invece è odiata da mio marito, soprattutto nei piatti salati...non ti dico quello che mi dice quando ne sente il profumo. Sulla scelta della polenta hai ragionissima tu...sicuramente in quel momento avevo la taragna e quella ho usato, ma il sapore è troppo forte, meglio il tuo accostamento. Peccato che spesso e volentieri cucino una volta sola lo stesso piatto...dovrei andarmi a rileggere anch'io ogni tanto il mio blog!

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    1. grazie Cristiana, sei gentilissima. Sì cucinare è una grande passione di famiglia, che io ho sentito forse particolarmente rispetto mia madre e a mia sorella. Credo che cucinare sia una forma d'amore, un modo per dare se stessi. Me lo sono girato tutto il tuo blog, aspetta e vedrai. Intanto complimenti perchè sei molto brava davvero, fai cose che io manco proverei a fare. Mi piace molto la tua semplicità nel proporre anche le cose più complicate. Per la polenta, a me piace tantissimo la taragna e con il baccalà in questo modo ce la vedevo benissimo, se non fosse per quel lombardo anomalo che ho in casa, l'avrei fatta uguale! Un abbraccione.

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  2. Beh inizio anche io dal mio "bastard inside" e quindi ti chiedo: la reazione di tua figlia! ahahahahah. venendo alla ricetta, la trovo estremamente bella, anche proprio per la scelta del tipo di polenta che hai fatto! Adoro la polenta bianca col pesce, quindi a parte i complimenti per dove tu sia andata a scovare la ricetta da Cristiana, mi sa che questa me la sparo per qualche cenetta prima o poi ..ma attenderò l'Autunno e il ritorno delle arance "buone" per stupire i miei ospiti. Concordo con Cristina sulla tua bravura innata, o meglio istintiva in cucina, con parole semplici e chiare sai essere una bravissima maestra in tutti i sensi, grazie Giuliana.... un abbraccio alle tue ragazze

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  3. Flavia, si è messa a ridere e ha subito mandato foto e commento ironico a sua sorella in Egitto. Ormai è proprio un gioco fra di noi, e mi diverto un sacco a cercare qualcosa con l'arancia ogni volta che posso. Sono arrivata persino a congelare succo e scorza l'anno scorso, per propinargli arancia anche d'estate!In ogni caso questa ricetta è da fare, perchè è delicatissima, e credo che si possa usare anche per altro pesce e mi viene in mente la pescatrice così, d'amblé. Grazie per le parole di stima che ricambio. Io vi sto scoprendo pian piano ed è bellissimo. Un abbraccio. Giuli

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  4. Ricordavo la storia dell'arancia e quando ho visto del "pesce bagnato", non so quale, dal pescivendolo l'ho preso per provarla, perché mi sembrava una ricetta aromatica e non troppo baccalalosa.
    Solo che ahimé sono a dieta. No, non sono una masochista che si mette a dieta a Natale, anzi, semplicemente è capitato. E sono talmente stufa della medesima che l'idea di fermarmi per Natale e poi tirarla ancora in lungo non la sopportavo.
    Comunque lo sproloquio per dire che la ricetta l'ho fatta lo stesso, o meglio l'ho rielaborata, sostituendo la panna con del fumetto e aumentando il succo e la scorza d'arancia.
    Che dire: di certo non ha la cremosità del baccalà mantecato, però, specialmente dopo un paio di giorni di riposo, ha un ineguagliabile e delicatissimo profumo di arancia e alloro (con cui l'ho fatto cuocere), è saporita ma non salata, leggera ma gustosa e si sposa molto bene con la polenta (gialla nel mio caso perché qui bianca non si trova).
    Vabbe' diciamo che ho almeno preso l'ispirazione...

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