venerdì 4 novembre 2011

fuori diluvia...

il rumore della pioggia che batte sul tetto  è assordante,  novembre è dolorosamente arrivato cancellando di colpo anche il ricordo delle ultime giornate di pallido sole, oltre che a portare morte e distruzione in Liguria.
Mi aspetto che esondi il Seveso anche qui, da un momento all'altro...lo sento scorrere sempre più fragorosamente, la sua voce è come se fosse compressa, infuriata, costretta dentro il suo alveo mentre lui vorrebbe già prendersi tutta la terra intorno, quel poco di campo che resta alla casa sull'altra riva...ci riuscirà se continua a piovere in questo modo...
Per fortuna la mia casa è abbastanza distante, e abito a un piano alto,   non ce la farà ad arrivare fino a me, ma quel  suo fragore minaccioso  non è  affatto piacevole, mi inquieta ...soprattutto dopo quello che è successo oggi.
Ho appena finito di cuocere il pan dei morti, un dolce tradizionale di questo periodo qui, a Milano e generalmente in Lombardia.  La casa profuma di spezie, un profumo che mi fa tornare bambina, quando il pan dei morti si comprava in panetteria. Ognuna ne aveva sempre un bel vassoio pronto sul banco, e il suo profumo si sentiva fin sulla strada, si spandeva per la via solleticando narici e facendo venire la voglia irrefrenabile di addentarne uno, bello morbido e fondente, e di riempirsi il viso  di  zucchero a velo..
La signora Luisa, la panettiera  quasi all'angolo di Via Marghera,  dove passavo tutte le mattine per andare a scuola, mi conosceva bene ormai, ogni giorno entravo a comprare la merenda da mettere in cartella....a volte la mantovana, una specie di pasta brioche tutta bitorzoluta,  asciutta che più asciutta non si può,  altre volte la veneziana, con la granella di mandorle e zucchero sopra, oppure, altre volte ancora, le peschine con la marmellata, belle rosse di Alchermes, e in questo periodo, il pan dei morti...
....questo profumo di spezie che aleggia per casa, e le parole  scritte da una amica, me l'hanno fatta ricordare, la Luisa, un donnone bonario e gentile, dagli occhi più azzurri che ho visto in vita mia, piazzata sempre dietro al bancone del negozio, dopo la notte passata a sfornare pane in quantità.....entravo nel negozio insieme a frotte di altri bambini,  con un misto di soggezione e timidezza, sceglievo la mia merenda, tiravo fuori le monete che mi dava mamma per pagare e me ne andavo col mio pan dei morti in mano, avvolto in un minuscolo foglio di  carta velina beige,  accompagnata dal suo sguardo azzurro e intenso fin sul marciapiede...lo sentivo quello sguardo, come se fosse appiccicato sulla schiena...
poi, nell'ultimo pezzo di strada che mi divideva dalla scuola, non resistevo a quel profumo di cannella, e ne sbocconcellavo golosamente  qualche pezzetto camminando...
 ne è passato parecchio di tempo da allora, ma il sapore di quel pan dei morti della Luisa, me lo ricordo ancora molto bene....

PAN DEI MORTI

200 gr di rimasugli o briciolame di biscotti secchi
120 gr farina
150 gr zucchero semolato
3 cucchiai rasi di cacao amaro
100gr uvetta
50 gr mandorle pelate
50 gr pinoli
50 gr ciliegie candite
2 fichi secchi (facoltativo)
mezzo cucchiaino di lievito per torte
1 cucchiaio raso di cannella in polvere
1 cucchiaino di chiodo di garofano macinato
mezzo cucchiaino di noce moscata
un pizzico di sale
vino bianco q.b. (o del Vinsanto)
1 albume



Ammorbidire l'uvetta in un goccio di acqua calda mista a poco vino bianco, unire anche i fichi secchi ridotti a pezzetti, se decidete di metterli.
Nel mixer tritare i biscotti, raccoglierli in una terrina e aggiungere la farina, lo zucchero, le mandorle tritate non troppo fini, i pinoli, le ciliegie tritate anch'esse grossolanamente, il lievito, il cacao, le spezie e infine l'uvetta debitamente scolata e strizzata e il pizzico di sale.
A questo punto aggiungere i liquidi, l'albume e il vino bianco. Versare il vino poco alla volta, regolarsi in modo che l'impasto risulti abbastanza  compatto e solido, da lavorare con le mani, alla fine deve risultare una specie di palla compatta e liscia.
Scaldare il forno a 180° ventilato e foderare una teglia con carta forno.
Con l'impasto creare della specie di salsicciotti di 6/7 cm di diametro, tagliarli in pezzi di circa 4 cm, appiattirli con le mani umide, in modo da ricavare una forma allungata ovoidale, alta poco meno di 1 cm.
Adagiarli in file sfalzate sulla teglia foderata, tenendo conto che un poco si gonfiano, quindi distanziandoli abbastanza regolarmente.
Cuocere in forno a 180° per 15 minuti, si formeranno delle crepe, è normale. A questo punto abbassare a 160° la temperatura del forno, cambiando la funzione da ventilato a statico, e tenendolo un poco aperto mettendo un cucchiaio di legno nello sportello (come si fa a volte con le meringhe) e continuare la cottura per altri 20/ 25  minuti. Devono essere morbidi e fondenti all'interno..
Lasciar raffreddare e poi spolverare abbondantemente con lo zucchero a velo.

8 commenti:

  1. che buoni i pan dei morti! questa ricetta mi ha fatto tornare bambina =o) la proverò di sicuro!

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  2. Li ho fatti ieri, squisiti e oggi sono perfino migliori.

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  3. Grazie , leggendoti , mi sono ritrovata nei tuoi ricordi, uguale ,come tu hai descritto, stessa situazione , tranne per questi - pan dei morti -che farò sicuramente, anche se assomigliano un po' alla torta di pane di mia nonna paterna, lombarda -pavese.Sono contenta di avere scoperto il tuo blog. Ciao e ancora grazie per questi bei ricordi e sensazioni infantili riemersi come un dono inatteso.
    Ciao - Laura.

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  4. Mmmm! casi me está llegando aquí el rico olor de la canela y el clavo, las frutas y ese otro - aún más cálido e íntimo- de una Giuli pequeña camino de la escuela.

    Me ha encantado tu descripción de la mirada profundamente azul de la signora Luisa y de los distintos dulces de antaño horneados con buenas materias primas, sin químicas sospechosas y con cariño.

    Siento mucho lo que ha pasado en tu tierra. Ayer en el telediario escuché como una señora lloraba y gritaba llena de miedo, viendo el desastre que pasaba cerca de su casa. Me impresionó mucho y pensé en ti. Menos mal que tu casa está lejos y es alta pero cuanta pena saber lo que está pasando... Cuando la naturaleza se desboca es terrible. Un río rugiente que ya ha ahogado personas y que amenaza con seguir invadiendo terreno, tiene que ser terrible. Ojalá acaben pronto las lluvias y el Seveso vuelva a su curso.

    Muchas gracias por haberme dado el link de tu blog. Ya sabes que me encanta leer el italiano, tus riquísimas recetas y, sobre todo, la plenitud de vida que destilan tus fotos y escritos.

    Un fuerte abrazo y todo mi cariño,

    Luisa

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  5. Grazie, per questa ricetta meravigliosa. Io sono una milanese trapiantata a Verona e qui non sanno nemmeno che cos'è il pan dei morti; per questo tutti gli anni me ne faccio portare un po' da mia mamma. Ma adesso proverò a farlo da sola.
    Mi piace molto il tuo stile, ti inserico nella mia blogroll.
    Ciao Ste

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  6. questi li potrei fare tra pochi giorni, complimenti per il blog,mi sono unito ai tuoi lettori, ti tengo d'occhio...:)

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  7. Che delizia! Sai che mi sono vista uscire da una pasticceria dove prima di andare a scuola facevo la mia fermata obbligatoria per comperare la brioches con il tuppo o i mostaccioli o la focaccina. Credo che questo sia un ricordo comune di tanti ragazzi in età scolare. Io me lo sono proprio goduto quel periodo.
    Credo proprio che li proverò i tuoi pani dei morti.
    È stato davvero un piacere leggerti. Ciao
    Tra monti, mari e gravine

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