La caponata, una storia lunga mille anni.
Camilleri la cita in uno dei suoi romanzi col commissario Montalbano, "La gita a Tindari".
“Appena aperto il frigorifero, la
vide. La caponatina! Sciavuròsa, colorita, abbondante, riempiva un
piatto funnùto, una porzione per almeno quattro pirsone. Erano mesi
che la cammarera Adelina non gliela faceva trovare. Il pane, nel
sacco di plastica, era fresco, accattato nella matinata. Naturali,
spontanee, gli acchianarono in bocca le note della marcia trionfale
dell’Aida. Canticchiandole, raprì la porta-finestra doppo avere
addrumato la luce della verandina. Sì, la notte era frisca, ma
avrebbe consentito la mangiata all’aperto. Conzò il tavolinetto,
portò fora il piatto, il vino, il pane e s’assittò.”
E noi ne parliamo oggi, celebrando la Giornata a lei dedicata nel quadro dell'iniziativa Il Calendario del cibo Italiano a cura della Associazione Italiana Food Blogger
Leggete la sua storia, provate a prepararla, è la stagione giusta e provate anche a conservarla per l'inverno. Mettetela nei vasetti e sterilizzateli. . Sarà di conforto quando avrete bisogno di ritrovare il sole, i colori e i profumi dell'estate.
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