Tiramisù Vermeer




Ci siamo, la sfida MTChallenge di questo mese  è partita.   Il tema lo ha deciso Susy May, del blog  Coscina di Pollo che ha meritatamente vinto quella del mese scorso con le Star Trek tapas  Sembrava facile all'inizio, leggendo le regole. Sembrava.  Continuando a leggere,  un commento  mi è partito spontaneo.... Eppure mi sembrava di non aver fatto nulla di male!
La sfida è il Tiramisù in tutte le possibili sfumature e variazioni,  ma mica quello normale, no, no.  Già, ma poi cos'è la normalità?
Giusto per rendere la sfida più interessante e difficile,   nelle regole ci sono scritte due o tre  paroline che ti mettono leggermente in crisi, dato che quasi non te ne ricordi più  e con gli anni hai pure perso il  physique du rôle, se mai ce l'hai avuto.....deve essere sexy.
Cominciamo col dire che l'idea  di sensualità non è la stessa per tutti, e che non esiste una forma ideale per essere sexy. Per alcuni il termine sexy è associato principalmente ad elementi esteriori  e sessualmente chiari,  per altri  sensuale  può essere il tono della voce, la gestualità oppure una miscela di elementi che può far nascere un desiderio, sguardi, gesti, parole, il modo di accavallare le gambe, di guardare negli occhi, di avere empatia.
La sensualità poi si intreccia da sempre con la gola, Eros e gola non a caso condividono le stesse aree del cervello e ci portano ad avere una percezione sensuale di certi cibi e a trasformarli in un vero e proprio oggetto del desiderio, una tentazione irresistibile.
Per me infatti  è estremamente sensuale e voluttuoso  un dolce al cucchiaio, proprio come il Tiramisù. Nonostante io ami quasi tutti i tipi di dolce,  la mia scelta  cade praticamente sempre su una morbida  bavarese, o su una  crema,  o una montagna di panna montata.  La loro morbida consistenza per me  è  davvero irresistibile.
Ma per tornare alla sfida,  non è stato facile identificare un argomento, un personaggio, un film che rendesse l'idea di sensualità del Tiramisù.
Poi ho pensato all'arte.  E precisamente alla Ragazza col turbante  di  Jan Vermeer,  un quadro che  mi ha colpito parecchio, con quel volto giovane,  le labbra socchiuse, lo sguardo da cerbiatta.  E il film tratto dal romanzo di Tracy Chevalier, La Ragazza con l'Orecchino di perla, mi ha colpito altrettanto. Una Scarlett Johansson perfetta in quella parte, che nonostante le cuffiette olandesi e gli abiti dimessi, ho trovato molto sensuale.







soprattutto in scene come questa:


e che dire di Colin Firth che interpreta Vermeer? Guardate questa foto, non vi sembra sensuale nonostante la storia che il film racconta?


già, ma come legare questo film e questo quadro a un Tiramisù?  Quale ricetta? Ci ho messo un po', lo confesso, avevo qualche idea che mi girava in testa ma non mi convinceva del tutto. Poi,  pensando che Vermeer era olandese, ho cercato di capire che tipo di sapori piacciono agli olandesi, e qui la mia amica Marina, che vive ad Amsterdam , mi ha schiarito le idee, per cui, una volta inquadrati i sapori, è stata tutta discesa.


 Tiramisù Vermeer


per i savoiardi- speculaas 
ricetta di Leonardo Di Carlo,  mezza dose:

180 g albumi
150 g zucchero semolato
120 g tuorli
150 g farina setacciata
2 g scorza di limone grattugiata
1 g sale
la punta di un cucchiaino di tutte queste spezie:
cannella, noce moscata, chiodo di garofano in polvere, zenzero in polvere,  pepe bianco, cardamomo in polvere. In totale un cucchiaio, alla fine.
zucchero a velo setacciato per spolverare

Rivestite di carta forno un paio di teglie. Scaldate il forno a  170/180° ventilato.:
Separate i tuorli dagli albumi- Fate schiumare gli albumi montandoli leggermente, aggiungete lo zucchero a pioggia, il sale e continuate a montarli fino a che avrete una meringa lucida e soda.
Mescolate i tuorli con la frusta in modo da renderli fluidi, quando gli albumi saranno pronti, unite le uova a cucchiaiate, poche per volta, mescolando delicatamente dall'alto verso il basso con una spatola in modo da incorporarli pian piano alla montata. Una volta amalgamate le uova, unite la scorza di limone, e le spezie, mescolate ancora delicatamente poi passate ad incorporare la farina, poca per volta, mescolando con una spatola sempre dall'alto verso il basso per non smontare il composto.
Trasferitelo poi in una sac à poche munita di beccuccio liscio, abbastanza grande.  Spremete l'impasto sulle teglie facendo dei bastoncini cicciotti, regolari e distanziati fra loro.


Spolverate generosamente di zucchero a velo e lasciate riposare una decina di minuti, poi ripetete l'operazione.  Io poi ho seguito un insegnamento sardo, letto molto tempo fa sul forum di Coquinaria.
Bagnatevi i polpastrelli sotto l'acqua fredda e scrollateli sui biscotti, aiuterà il formarsi di minuscole bollicine sulla superficie. Ora infornate e cuocete fino a completa doratura. Col mio forno a 170° ci sono voluti circa 20  minuti. Toglieteli dal forno e lasciateli raffreddare COMPLETAMENTE prima di staccarli dalla carta forno e, anche da freddi, fatelo molto delicatamente.




Per le mandorle:
50 g mandorle a lamelle
Blue Curaçao q.b.

Mettete le mandorle a lamelle in una tazza, aggiungete liquore fino a che siano ben coperte. Sigillate la tazza con la pellicola e lasciatele macerare per almeno un paio di giorni. Dopodichè scolatele, ma vedrete che avranno assorbito tantissimo, e asciugatele grossolanamente  fra due fogli di carta da cucina. Foderate una teglia con della carta forno, sparpagliateci sopra le mandorle a lamelle e infornate a  120° ventilato fino a che sono perfettamente asciutte e secche.
Passatene una metà al tritatutto per avere una polvere finissima, e il resto tenetelo per la decorazione finale. Tenete tutto da parte.



Per la crema al mascarpone

500 g mascarpone
5 tuorli
5 albumi
zucchero q.b ovvero pari peso dei tuorli, pari peso degli albumi.

Separate le uova, raccogliete i tuorli in un recipiente che possa reggere il calore. Pesate i tuorli e aggiungete lo stesso peso in zucchero,  quindi ponete il recipiente sopra una pentola  sul fuoco con due dita d'acqua.
 Munitevi di termometro e portate le uova, sempre sbattendo, alla temperatura di 70°


Togliete la pâte à bombe dal calore e trasferitela in un bagno freddo, continuando a montare fino a completo raffreddamento.
Fate la stessa operazione con gli albumi, raccoglieteli in un contenitore che possa essere usato a caldo,  pesateli e aggiungete lo stesso peso in zucchero, trasferiteli su una  una pentola sul fuoco con due dita d'acqua.
Fateli schiumare sbattendoli leggermente, inserite il termometro  e portateli a 70° sempre sbattendo leggermente

toglieteli dal fuoco e continuate a montare con le fruste elettriche finchè avrete una meringa densa e lucida, completamente fredda.




A questo punto, trasferite il mascarpone in una  grossa ciotola, montatelo un attimo con le fruste elettriche per renderlo fluido e senza piccoli grumi, aggiungete prima la montata di uova e incorporatela mescolando con una spatola,  e poi la meringa. Mescolate a lungo  fino ad avere un composto perfettamente amalgamato e cremosissimo.






a questo punto tocca alla bagna per i savoiardi.


per la bagna:
mezzo bicchiere scarso di Blue Curaçao
50 g zucchero

50 g acqua


preparate uno sciroppo 1:1 con lo zucchero e l'acqua. In un piatto mettete il liquore, aggiungete lo sciroppo caldo e mescolate.



E ora si può passare a montare il dolce.
In una pirofila, in un grande piatto, in un contenitore a vostra scelta che possa andaer in tavola, iniziate a fare sul fondo uno strato di crema.
In un piatto a parte, bagnate ogni savoiardo con qualche cucchiaio del composto a base di liquore e sciroppo, strizzatelo bene, con delicatezza, e fate tutto uno strato sopra la crema, procedete allo stesso modo, per un altro strato di crema e di biscotti, finendo con la crema.

Completate con la polvere di mandorle,  decorate con le mandorle a lamelle e perle di zucchero.



Come vedete,  il mio Tiramisù per la sfida l'ho messo nel bicchiere, temendo che si spatasciasse se lo avessi porzionato, ma devo dire che la consistenza della meringa svizzera lo rende molto più stabile.
I savoiardi  inzuppati nella foto sembrano quasi verdi, ma non lo sono,   la bagna blu a contatto con la pasta del biscotto tende più al turchese, come le mandorle.

In ogni caso grazie Susy, è stata  una bella idea e mi sono divertita molto nel fare tutte le preparazioni.

Sia i savoiardi che la meringa svizzera non li avevo mai fatti! Sono stati la mia personale sfida nella sfida.

E ora mi metto qui buona buona ad aspettare tutte le meraviglie che arriveranno.




P.S. - QUI troverete la biografia di Jan Vermeer, se vi va di sapere qualcosa di più su di lui:




Con questa ricetta partecipo alla sfida  N. 61 di MtChallenge.   #mtc61