Non è un frutto che amo particolarmente, ma ogni tanto, quando li vedo belli sodi e freschi, cedo alla tentazione di comprarne qualcuno.
 Di solito aspetto i fichi della pianta che abbiamo in Friuli per mettermi a fare conserve, ma ormai lei poverina non me ne regala abbastanza, perciò quando comincia la stagione mi porto avanti con quelli che trovo dal mio solito fruttivendolo che, essendo pugliese, ha sempre i fichi della sua zona, piccoli e dolcissimi, perfetti per farli caramellati. 
Li adoro fatti così!  Mi piacciono sia con lo squaquerone che col gelato, o con la panna e anche da soli a dire il vero...questi sono quelli dell'ultimo vasetto rimasto dall'anno scorso







Mio padre ne andava matto, e in Friuli ne avevamo una bellissima pianta di quelli neri, nell'orto, in un angolo a ridosso di un muro a secco. Lui la curava e accudiva con particolare amore, e il fico lo ricompensava con una generosa messe di frutti, ogni anno.  Ce n'era sempre per noi, per i parenti e per gli amici, per gli uccellini e per gli insetti...
Poi sono invecchiati tutti e due. Mio padre non c'è più, e il fico nemmeno,   se ne è andato più o meno con lui, come se capisse, se sapesse....
In quell'angolo, dove l'ombrello di quel fico ha visto i miei giochi di bambina, da poco  è rispuntata una piccola piantina, figlia delle sue radici, ancora lì, da qualche parte... Ora è  alta poco più  di un metro,  ma promette bene. La curiamo con altrettanto amore, nel ricordo di mio padre e del suo vecchio albero...
C'è  anche una pianta di fichi bianchi, in mezzo a quello che un tempo era l'orto, sono molto più grossi ma non hanno la stessa dolcezza che ricordo di quelli neri. Anche questo albero è molto vecchio, ne ha viste tante ormai, ha il tronco quasi cavo dove trovano riparo piccole lucertole, qualche orbettino e innumerevoli insetti. Lui resiste, aggrappato alla vita anche se vecchio e stanco, ed ogni anno prepara i suoi frutti, che non sempre arrivano a maturazione completa, si macchiano e scuriscono, poi cadono prima di maturare definitivamente....riusciamo a salvarne solo qualcuno...





quest'anno non ho aspettato,  ho incominciato presto a spignattare conserve perchè l'Agrimi, il mio fruttivendolo, ne aveva alcune cassettine in negozio, appena arrivate. Sodi, sani, freschi e dolci dolci......perfetti da conservare.


la ricetta che uso viene da  Rossanina di Coquinaria, collaudata e ottima, si fa ad occhi chiusi e Ross è una garanzia,  le sue ricette sono affidabili e di sicura riuscita, sempre.

I fichi caramellati  poi, da quando li hanno assaggiati, me li richiedono ogno anni parenti e amici, ...è una di quelle cose che va nei cesti di Natale, e l'aspettano....altrochè se l'aspettano!



Fichi caramellati

1 kg fichi  (neri sarebbe meglio)
500 gr zucchero semolato
1 bicchiere di aceto bianco 
1 bicchiere e mezzo di acqua
cannella in stecche
una punta di vaniglia
un paio di scorzette di limone pulite dalla parte bianca
un bicchierino abbondante di rhum, o Marsala, o Grand Marnier, come vi piace, io cambio sempre...
se usate il Grand Marnier ci sta bene anche qualche scorza d'arancia.


usare solo fichi perfettamente sani, senza ammaccature da dove possa uscire la polpa, sodi e carnosi, magari anche leggermente indietro di maturazione.
Pulirli uno a uno con un panno inumidito. Allinearli in piedi, col picciolo in su, in una larga teglia antiaderente, che li contenga ben stretti. Aggiungere qualche piccolo pezzetto di cannella, una idea di vaniglia, ma proprio una idea,  in estratto, o un pezzetto di bacca, come preferite, la scorza di limone completamente priva della parte bianca..
Se optate per il Grand Marnier, meglio un paio di scorze d'arancia, sempre private della parte bianca.
Versarvi sopra lo zucchero, l'aceto e l'acqua. Porre sul fuoco e una volta preso il bollore, abbassare a fuoco dolce, e lasciar cuocere scoperto pian piano finchè il liquido che si sarà formato sarà diventato sciropposo, ci vorrà un'ora circa, un'ora e mezza. Dipende dall'allegria del fuoco...
Alla fine sfumare con il liquore prescelto leggermente scaldato in precedenza, altrimenti la diversa temperatura fra sciroppo e liquore può far danno... 

Se vi piace, potete aggiungere anche qualche bacca di cardamomo, o un pezzetto di anice stellato. Io ho provato diverse versioni, ma alla fine  ho deciso che  li preferisco classici. 

Questa volta ho messo il Grand Marnier con le scorze d'arancia. I prossimi vedrò, dipende dall'estro del momento...

 eccoli in cottura



Invasare nei Bormioli, curando che siano ben coperti col loro sciroppo,  tappare e sterilizzare i vasetti  mediante bollitura per circa 20 minuti. Non ce ne sarebbe bisogno, data la presenza dell'aceto e dello zucchero, ma io preferisco farlo, mi fa sentire più sicura perchè  ne regalo qualche vasetto durante l'anno.


eccoli pronti, sterilizzati, da etichettare e rivestire..







certo che con lo squaquerone sono proprio il massimo...







Il difficile, alla fine, è resistere almeno tre mesi dopo averli preparati, tocca lasciar loro il tempo di sciropparsi ancora di più.......diciamo che sono perfetti a Natale.
Quindi teneteli in cantina, fuori dalla vista, dimenticati fino a quella data.



provate a farli una volta e non potrete più farne a meno...