Sono nata in un piccolo borgo affondato nella pianura friulana delle Grave, fra vigneti sassosi, campi di granturco, innumerevoli ruscelli e poi lui, il Tagliamento.
In quei tempi difficili la gente che viveva sulle montagne carniche, prima che arrivasse l'inverno, scendeva a valle per cercare di scambiare oggetti e provviste. Col carretto e l'asino, o addirittura a piedi col solo gerlo sulle spalle, ci volevano molti giorni per coprire distanze che oggi si percorrono in poco tempo, e queste persone affrontavano il viaggio per necessità, dormendo all'addiaccio o, a volte, nei fienili dei contadini.
Mio nonno aveva un amico in Tramonti di Sopra, un paesetto all'interno delle Dolomiti Friulane, lungo la strada del Passo Rest, che ogni anno arrivava da noi con la sua famiglia carico di cose da barattare. Solitamene scambiavano farina di frumento, o di mais, vino, aceto e tanto altro con le castagne, o castagne secche, noci, e poi oggetti come cucchiai e stoviglie di legno intagliate o le tipiche ciabatte di pezza cucite a mano (i scarpés, e per me ce n'era sempre un paio), gerle e grossi cesti (gli zeis) intrecciati.
Era sempre una festa quando invadevano il cortile, un momento di gioia per mio nonno che riabbracciava il suo ex commilitone. Mia nonna metteva su la polenta, faceva una grossa padella di frico al volo e si condivideva quello che c'era.
Grazie a loro, in casa restava qualche chilo di castagne che mia nonna faceva durare fino alla festa di Ognissanti e dei defunti. Era tradizione, in quelle sere, fare le caldarroste e lasciarne un po' sulla tavola, in modo che le anime dei trapassati, durante il loro viaggio notturno, potessero rifocillarsi. Qualche castagna finiva bollita, passione di mia nonna. Qualcuna però scampava alla sua gola e finiva per completare la minestra.
Questa è una zuppa tipica friulana che io faccio utilizzando i funghi che trovo, non sempre gli stessi. Stavolta ho utilizzato i cardoncelli, molto simili a quelli che spuntavano in lunghe file sui prati del Nart, un campo particolare che mio nonno coltivava a foraggio, profumatissimi e carnosi. Purtroppo quasi scomparsi.
Per ricordare quei momenti con i miei nonni, quelle storie antiche di una vita ormai scomparsa e per l'Italia nel piatto, ho scelto di preparare questa ricetta un po' rustica ma saporita.
per 2/3 persone
500 g di funghi cardoncelli
1 costa di sedano
1 piccola cipolla
1 spicchio d'aglio
1 foglia di alloro
un mazzetto di biete
2 l. abbondanti di brodo vegetale (oppure acqua)
poco olio e.v. d'oliva
una noce di burro
Tagliate i gambi a pezzi piccoli, a fette abbastanza spesse il resto, si dovranno "ritrovare" nella zuppa.
Tritate sedano, carota e cipolla, non troppo finemente.
Mondate anche le biete, lavatele accuratamente.
In una casseruola mettete un filo d'olio e una noce di burro, unite il trito di sedano, carota e cipolla preparato in precedenza e lasciatelo appassire leggermente. Unite anche l'aglio pelato e la foglia di alloro. Unite tutti i funghi e fate insaporire mescolando.
A questo punto unite il brodo di verdure ben caldo, salate e abbassate il fuoco. Coprite e continuate la cottura per circa mezz'ora, poi unite le castagne sbriciolandole con le mani. Conservatene qualcuna sia per completare i piatti che da aggiungere alla zuppa se necessario.
Mentre la zuppa cuoce, sbollentate un paio di minuti le biete in acqua bollente salata e poi ripassatele in padella con un pezzetto di burro, un pizzico di sale e di pepe. Non dovranno stracuocere. Tenetele in caldo.
In caso il liquido della zuppa si asciugasse troppo, rabboccate con dell'altro brodo di verdure. Se invece vi sembra ancora troppo lento, aggiungete delle altre castagne sbriciolate.
La zuppa dovrà essere abbastanza ristretta e densa.
Regolate di sale e di pepe.
Se avanzerà, sarà ancora più buona il giorno dopo. Qui purtroppo, come sempre quando la preparo, non ne è avanzato nemmeno un cucchiaio.
Piemonte: Gnocchi all’Ossolana
Liguria: trofie di castagne con sugo bianco di funghi galletti
Lombardia: https://www.pensieriepasticci.it/2024/11/teglia-di-patate-e-porcini-del-ticino.html
Trentino-Alto Adige: Canederli di ricotta con ripieno di castagne
Veneto: Zuppa di castagne arrosto e funghi
Emilia-Romagna: Lasagne con castagne
Toscana: Armelette o lasagne bastarde della Lunigiana ai funghi porcini
Umbria: Polenta con i funghi e puntarelle di maiale
Lazio: Sugo alle castagne
Abruzzo: Zuppetta di farro con Castagne Roscette e porcini
Molise: Taccozze con funghi e castagne
Campania: Risotto con zucca e castagna avellinese
Puglia: Crema di patate con funghi cardoncelli e gamberetti
https://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2024/11/crema-di-patate-con-funghi-cardoncelli.html
Basilicata: Ciambotta autunnale lucana di pelli eperoni e funghi cardoncelli
Calabria: https://dolcementeinventando.com/fileja-autunnali-alla-zucca-castagne-e-funghi/
Sicilia: Minestra di Castagne e Fagioli
Sardegna: https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2024/11/pane-fittas.html
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Mi sono persa nel tuo bellissimo racconto. Questa zuppa ha proprio quel sapore di un tempo, di casa, famiglia e tradizioni. Grazie per aver condiviso la ricetta.
RispondiEliminaUn comfort food per i giorni freddi, con quella umidità che ti entra dentro e si ha bisogno di scaldare anche il cuore... bravissima Giuliana!
RispondiEliminaAdoroooo questa zuppa, voglio proprio provarla. A presto LA
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