Questa settimana, con Cook_my_Books parliamo di zucca, l'ortaggio più emblematico dell'autunno, esplorando un libro coloratissimo, Purely Pumpkin, di Allison Day. Solo a sfogliarlo mette allegria, soprattutto in giornate un po' nebbiose e grigie come quelle appena trascorse.
Chi mi conosce sa che la zucca non è fra le mie preferite, fa parte di quel tris di verdure (insieme a carote cotte e barbabietole) che proprio non riesco a farmi piacere per il loro sapore dolciastro.
Ma questo libro contiene ricette che sono state una tentazione a provare, a mettermi in discussione.
Leggevo e leggevo, e leggevo ancora. E poi sono arrivata alla polenta e a una ricetta che mi ha ricordato quanto mia nonna amasse cucinare il zûf una specie di minestra a base di zucca, farina di mais e latte tiepido.
Per me, nata in Friuli, la polenta significa fogolar, quello sempre acceso al centro della stanza, quello dove vedevo mia nonna girarla con pazienza mentre il vapore saliva a riempire ogni angolo con il suo tipico profumo, ma nel passato significava anche povertà. La polenta, quasi sempre bianca, era la cena di ogni sera, riempiva le pance e saziava tutti quando non e c'era da mangiare, quando la carne era un lusso che ci si poteva permettere sono nelle feste più grandi e quando le parti le facevano le nonne, matriarche di famiglie numerosissime che vivevano sotto lo stesso tetto, e la parte migliore toccava ai vecchi, poi venivano gli uomini in seguito le donne ed infine, quel che restava, era dei bambini. Leggere e ritrovarmi bambina in quella stanza del fogolar è stato tutt'uno. Sarà che più si invecchia e più ci si guarda indietro, non sono riuscita a resistere al richiamo dei ricordi e ho cucinato col pensiero rivolto ai miei nonni, amatissimi.
Polenta alla zucca, funghi e Kale
per 2 persone
Per la polenta:
250 g di farina di mais bianco (anche istantanea)
1 l d'acqua o di brodo vegetale
400/500 g di zucca pesata pulita (io Buttternut)
le foglioline di un rametto di timo fresco, tritate.
30 g di burro
1 cucchiaino colmo di sale
Per i funghi e il kale:
4 o 5 grossi funghi Portobello (io Cardoncelli)
500 g di Kale o cavolo riccio
una grossa noce di burro
1 cucchiaio e mezzo di aceto balsamico
sale e una macinata di pepe nero
Pulite la zucca e avvolgete la polpa in un po' di alluminio preventivamente unto di olio, cuocetela in forno a 200° finché al tatto sarà completamente cotta e morbida. Potete anche cuocerla in microonde o in friggitrice ad aria.
Una volta cotta, schiacciatela bene per ottenere una purea.
Mondate il Kale scartando le nervature più grosse, lavatelo, asciugatelo e tritatelo grossolanamente.
Mondate anche i funghi, lavateli velocemente e tagliateli a fette non troppo sottili.
In una larga padella antiaderente fate spumeggiare il burro poi unite i funghi in un unico strato, lasciateli soffriggere prima da un lato per 3/5 minuti, poi girateli e fateli cuocere per altri 3/5 minuti finché saranno morbidi. Unite il kale, il sale e l'aceto balsamico e continuate la cottura fino a quando il cavolo riccio è appassito e diventa verde scuro. Tenete in caldo.
Ora preparate la polenta al solito modo. Portate a bollore l'acqua salata e quando bolle versate la farina a pioggia aiutandovi con una frusta in modo da non formare grumi.
Se usate quella istantanea, seguite le indicazioni sulla confezione.
A metà cottura unite il timo tritato e la purea di zucca.
Portate a cottura e completate con la noce di burro.
Mettete una buona dose di polenta nelle ciotole o nel piatto fondo, conditela con i funghi e il kale, una generosa macinata di pepe nero e servite immediatamente.
Per questa ricetta, ho scelto la zucca Butternutt, molto meno dolce di altre, e la farina da polenta bianca, come si usa a casa mia.
Ho anche optato per i cardoncelli in sostituzione dei funghi Portobello.
Un piatto che ha vinto la mia solita diffidenza verso la zucca, e che è piaciuta molto anche all'uomo di casa.
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