Inizio il 2024 sul blog con una ricetta per L'Italia nel piatto.
Il tema di questo mese di gennaio è dedicato al ricordo dei nonni, a una ricetta proprio dedicata a loro, al loro ricordo, o al pensiero di quello che ti hanno trasmesso, all'affetto immenso per chi ci ha amato e non c'è più, ma vive eternamente nel nostro cuore.
NELLA SEZIONE MEMORIE DEL BLOG ho spesso raccontato momenti vissuti, ricordi, ricette speciali preparate dai miei nonni, ma questa mi è tornata in mente mentre addentavo una mela, come facevo quando ero piccola. E il pensiero è andato a lei, a mia nonna Lucia, la mamma di mio padre.
Classe 1900, una vita spesa fra il lavoro dei campi e dell'orto, la cura degli animali da cortile, il bucato nel fiume, la fame e due guerre, di cui ha visto e vissuto la barbarie.
In età avanzata veniva a svernare a casa nostra, a Milano, perchè la casa friulana era sprovvista di riscaldamento, esisteva solo la stufa a legna nella grande cucina. Il fogolar antico era rimasto nella vecchia casa dove sono nata, ma nella nostra attuale non c'era già più. Le camere, al piano di sopra, erano impraticabili d'inverno, molto più lungo e rigido rispetto ad ora.
Era la prima di 8 fratelli, che ha dovuto crescere perchè sua mamma è morta prematuramente con la Spagnola. Una donna dura, un caporal maggiore che faceva filare tutti, temprata da tantissime esperienze difficili, dalla fatica, dai dispiaceri. Ma io la adoravo e lei con me era un po' più indulgente. Poi, con le mie figlie è diventata ancora più tenera e dolce. Loro le stavano sempre intorno, ascoltavano i suoi racconti sulla Grande Guerra, sui fanti in ritirara che aveva ospitato più volte nel fienile, pendendo letteralmente dalle sua labbra. Momenti che sono scolpiti, tatuati nella memoria di tutti noi. Mi manca a volte, mi manca la sua risata, il suo modo di raccogliere i capelli, mancano le sue sgrammaticature, il suo nascondere i biscotti nella tasca del grembiule per mangiarseli di nascosto di mia madre. Era diabetica e non poteva mangiare dolci, ma era golosissima e non resisteva alla tentazione.
Mia madre, nei lunghi mesi che passava da noi, la teneva a stecchetto pensando alla sua salute, ma ogni tanto la gratificava con le mele cotte che amava tantissimo. Gliele faceva come piacevano a lei, cotte nel vino rosso.
Le ho preparate come faceva mia mamma aggiungendo qualche spezia in più oltre alla cannella, e scorza di limone. So che le sarebbero piaciute molto.
Mele al vino rosso
4 belle mele golden, ma potete scegliere quelle che più vi piacciono
120 g di zucchero
350 ml di vino rosso di buona qualità, io ho usato Cabernet Franc
1 cucchiaino di cannella in polvere + un pezzetto di cannella in stecche
1 bacca di anice stellato
qualche bacca di cardamono, i semini interni
1 cucchiaino di pepe nero in grani
2 o tre scorzette di limone, senza la parte bianca
Scaldate il forno a 180° ventilato.
Lavate accuratamente le mele, svuotatele al centro col levatorsoli.
Disponetele in una casseruola che possa andare in forno.
In una ciotola mescolate metà dello zucchero insieme al vino e alla cannella in polvere.
Versate il composto distribuendolo sulle mele.
Aggiungete il resto dello zucchero spargendone un po' sulle mele e il resto nel centro del tegame.
Aggiungete le spezie, l'alloro, le scorzette di limone e la cannella in pezzetti.
Mettete in forno per un'ora circa e ogni tanto aprite e irrorate le mele col fondo di cottura.
Sono pronte quando la buccia tenderà a spaccarsi e le mele saranno morbide al tatto.
Alla fine il vino sarà diventato sciropposo e profumato.
Servite le mele nappate col loro fondo e, se vi piace, della panna montata a parte.
Ciao nonna Lucia, grazie per tutto quello che mi hai insegnato, per tutto l'amore che mi hai dato, sempre.
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Mi piacciono molto queste mele, grazie per la ricetta Giuliana e buon anno!
RispondiEliminaUna bellissima ricetta Giuliana, ricca di emozioni!
RispondiEliminaBaci e buon anno,
Mary
un bellissimo post, come sai fare tu, e anche la ricetta è molto particolare, mai assaggiate le mele al vino rosso, ma sono sicura che mi piacerebbero. Anche io ho due nonne di inizio secolo, una del 1902 e una del 1904, parlo al presente perchè le sento ancora molto vicine, molto diverse tra loro nel carattere, ma simili nell'educazione e nel rigore. Un abbraccio e buon anno!
RispondiEliminadeliziose! tanti auguri di buon anno
RispondiEliminaChe buone queste mele! La mia nonnina le faceva molto simili ma col marsala ;) le assaggerei subitissimo!
RispondiEliminaChe bello leggere questo tuo post, pieno di ricordi e di emozioni. Adoro le mele cotte, grazie per questa ricetta.
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