Ho girato come una trottola e penato tanto a cercare questo formato di pasta, poco diffuso in queste lande del nord, che quando l'ho trovato sono stata talmente felice e euforica neanche avessi vinto qualcosa alla lotteria e credo che a raccontarlo di sicuro verrei presa in giro per anni. Come si può essere tanto felici per avere fra le mani un tipo di pasta secca? Sì può, si può...
Oggi il Calendario del Cibo Italiano dedica la giornata a un classico della tradizione primaverile, fave e pecorino, un binomio indissolubile.
Potevo non contribuire?
Lasagna riccia, puré di fave, pecorino e guanciale croccante
per due o tre persone
4 sfoglie di lasagne ricce
500 gr fave fresche, pesate sgusciate
1 cipolla bionda
200 gr pecorino
mezzo bicchiere scarso di latte
70/80 gr guanciale
un paio di foglioline di menta
sale, pepe
olio e.v.
sgusciate le fave, sbollentatele, scolatele ed eliminate la pellicina esterna, tritate finemente la cipolla e lasciatela appassire
in un goccio d'olio, poi aggiungete le fave e lasciatele insaporire.
Copritele di acqua calda e portatele a cottura, ci vorrà intorno alla
mezz'ora, più o meno. In ogni caso assaggiate. Quando sono morbide
morbide sono pronte.
Mentre le fave cuociono, tagliate a pezzetti il pecorino direttamente in
un pentolino. Copritelo a filo con il latte e fatelo fondere a fuoco
dolcissimo, mescolando spesso, finché è completamente sciolto. Al
momento vi sembrerà liquido, ma lasciandolo leggermente raffreddare
riprenderà un po' di corpo, addensandosi.
Ungete leggermente una padella, scaldatela a fuoco vivace e aggiungete
il guanciale tagliato a pezzetti o a bastoncini, fatelo dorare bene quindi togliete dal
fuoco e tenete da parte.
Mettete a bollire dell'acqua per cuocere la pasta. Per le lasagne, io lo
faccio dentro una lasagnera, così le lasagne ci stanno belle lunghe e
non corro il rischio che si appiccichino fra loro..
Passate al minipimer le fave ormai cotte, conservandone qualcuna per la decorazione. Otterrete un bel puré denso e cremoso.
Cuocete le lasagne, poi scolatele e una a una spalmatele di crema di fave, arrotolatele su se stesse.
Nel piatto mettete un poco di salsa al pecorino, appoggiatevi la lasagna
arrotolata, nappatela con dell'altra salsa al pecorino, aggiungete
qualcuna delle fave tenute da parte, guarnite con qualche pezzetto di
guanciale croccante e la menta a pezzettini.
E' un piatto bellissimo... quanto farei scarpetta volentieri :-)
RispondiEliminaAnche se ho ancora la pancia piena della colazione e non è proprio ora di pranzo, la tua pasta mi ha fatto venire l'acquolina in bocca;) Tranquilla ti capisco per la pasta secca... anche per questo ho messo in piedi Prelibata ;)
RispondiEliminaOmamma, omaggio più libidinoso non potevi realizzarlo...quella salsa al pecorino richiede la presenza di un cucchiaio formato gigante a cui attingere senza soluzione di continuità.
RispondiEliminaSe sempre garanzia di festa! Ti abbraccio forte.
Giuliana è un piatto da assaggiare, mi incuriosce molto e trovo questo formato di pasta anche molto bello da vedere e si presta a diverse interpretazioni, e il purè di fave è paradisiaco, saluti cari
RispondiEliminaMai trovato a Messina questo formato! Ma la tua ricetta potrei provarla comunque, penso.. Che dici?
RispondiEliminaio sarei piu' contenta ad averla trasformata in questo piatto, la lasagna riccia... non solo non ti fermi mai, ma ci stupisci ogni volta, con proposte di una classe e un'eleganza che.. solo tu, davvero, solo tu!
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