Bistecca alle 5 spezie per il Club del 27
La ricetta del Club del 27 di questo mese è tratta da libro Seven Spoons: my favorite recipes for any and every day di Tara O'Brady. La mia attenzione è stata catturata da una succulenta bistecca speziata, ritratta in una foto che mi ha subito intrigato. Ed è stata la mia scelta. Posso dire di esserne contenta perchè è stata molto apprezzata.
Bistecca alle 5 spezie
per 3/4 persone 1 costata di manzo con osso, alta 5 cm e di circa 700 g 1 cucchiaino e mezzo di 5 spezie cinesi in polvere 1 cucchiaino di sale Maldon 1/2 cucchiaino di pepe nero macinato al momento 2 cucchiaini di olio di sesano 1 spicchio d'aglio tritato finemente 1 pezzetto di zenzero fresco di circa 2,5 cm 1 piccolo peperoncino rosso, senza i semi, tritato finemente 1 cucchiaio di aceto di riso 2 cucchiai di salsa di soia 1 cucchiaio di zucchero di canna chiaro 3 cipollotti (parte bianca e verde chiaro) tritati finemente una manciata abbondante di coriandolo fresco, tritato
Miscelate le 5 spezie, il sale e il pepe e con la mistura massaggiate bene la carne, poi con un pennello da cucina, spennellatela con l'olio di sesamo.
Scaldate una padella di ghisa, o una antiaderente purché sia a fondo spesso, unta leggermente.
Quando è ben calda, unite la carne, lasciatela cuocere, senza toccarla, per tre o quattro minuti, poi giratela dall'altro lato e lasciate cuocere per altri due o tre minuti. Controllate che sia ben dorata da entrambi i lati, eventualmente rigiratela nuovamente. Se avete un termometro, inseritelo nella zona più alta, senza toccare l'osso, e portatela a 50° per una cottura al sangue.
Toglietela e mettetela da parte, in caldo.
Nella stessa padella aggiungete un filo d'olio, unite l'aglio, lo zenzero sbucciato e tritato, il peperoncino e lasciateli rosolare per un minuto.
A parte mescolate l'aceto, la salsa di soia, lo zucchero, quindi versateli nella padella e deglassate in modo da raccogliere tutti i succhi del fondo. Raccogliete la salsa in una ciotola, unite metà dei cipollotti e del coriandolo . Regolate di sale e di pepe.
Affettate la carne, sistematela su un piatto da portata e conditela con la maggior parte della salsa preparata e cospargete con il resto dei cipollotti e del coriandolo.
Il resto della salsa mettetelo in tavola in una ciotolina, a disposizione dei commensali.
Sgombro marinato con insalata tiepida di patate e ravanelli
Ancora una ricetta dal libro Revolutionary French Cooking che stiamo sfogliando con Cook_my_Books questa settimana.
Una preparazione che mi ha incuriosito, anche perché lo sgombro non è fra i pesci che posso cucinare spesso, l'uomo di casa non gradisce il suo sapore deciso e quindi evito. Ma a me piace e leggendo la ricetta ho pensato che magari preparato in questo modo poteva avere una possibilità.
Un po' di indecisione mi ha sfiorato ma in fondo, ho pensato, male che vada lo mangerò tutto io. E ho pensato male perché non ne è avanzata nemmeno mezza coda.
Sgombro marinato con insalata tiepieda di patate e ravanelli
per 4 persone
4 sgombri interi, eviscerati, puliti e sfilettati
300 g di patatine novelle, pelate e lavate
8 o 10 ravanelli grandi, affettati sottilmente
1 cipollotto fresco, affettato in diagonale
sale, pepe
per la marinatura:
100 g di aceto di vino bianco di buona qualità
70 g di aceto balsamico bianco
4 cucchiai di zucchero di canna chiaro
1 piccola cipolla rossa affettata finemente
2 cucchiaini rasi di semi di coriandolo
1 spicchio d'aglio
2 o 3 rametti di coriandolo
per la salsa:
2 cucchiai di maionese
1 cucchiaio di yogurt greco
1 cucchiaio colmo di senape
1 cucchiaio colmo di aceto bianco
pepe nero macinato al momento
poco coriandolo fresco tritato
1 lime, succo e scorza
Scaldate una padella antiaderente a fuoco medio, aggiungete i semi di coriandolo e fateli tostare leggermente per un minuto, scuotendo la padella, finché non si colorano leggermente e iniziano a profumare. Rovesciateli su un tagliere e, con la lama di un grosso coltello dal lato piatto, schiacciateli leggermente. Tenete da parte.
Mettete i due tipi di aceto in un pentolino, unite lo zucchero e cuocete a fuoco medio per un paio di minuti finché lo zucchero è completamente sciolto. Togliete dal fuoco e aggiungete i semi di coriandolo tostati. Lasciate raffreddare.
Mettete i filetti di sgombro in un piatto largo e basso (non metallico) con la pelle rivolta verso il basso.
Cospargete con il sale, versate la miscela di aceto fredda e tre quarti della cipolla rossa affettata. Coprite con la pellicola e mettete in frigo a marinare per almeno 6 ore, rigirando il pesce ogni 3 ore. Trascorso il tempo comunque controllate che i filetti siano compatti e di colore chiaro, segno che sono marinati bene, altrimenti prolungate per altre 3 ore il riposo in frigo.
Poco prima che lo sgombro sia pronto, mettete le patate novelle nell'apposito cestello per la cottura a vapore e inseritelo in una larga casseruola. Se avete la vaporiera, usate quella.
Nell'acqua che servirà a creare il vapore mettete la cipolla rossa rimanente, i rametti di coriandolo freschi e l'aglio.
Coprite la casseruola e cuocete a vapore per circa 15/18 minuti, finché le patate saranno tenere. Spegnete il fuoco e lasciatele riposare nella pentola altri 5 minuti.
Nel frattempo preparate la salsa. Mescolate insieme la maionese, la senape, l'aceto, lo yogurt greco, quindi aggiungete il succo e la scorza di lime, salate e pepate a piacere.
Quando le patate si saranno intiepidite, trasferitele in una ciotola che possa andare in tavola, tagliate a metà quelle più grandi, aggiungete i ravanelli affettati con la mandolina e il coriandolo tritato, condite con la salsa preparata e mescolate delicatamente. Completate con il cipollotto affettato.
Scolate gli sgombri dalla marinata, ripartite i filetti nei piatti di servizio, aggiungete un po' di cipolla rossa della marinata e qualche rondella di ravanello.
Serviteli con l'insalata di patate.
Potranno essere un antipasto oppure un secondo leggero.
Terrina di coniglio con marmellata di cipolle
Chi frequenta il mio blog, o chi mi conosce da tempo, sa quanto io ami le terrine. Sono state anche l'argomento che ho indicato per una sfida MTChallenge, dopo aver vinto quella precedente sul pollo fritto. Lasciatemi vantare un po' per questo, e intanto vi invito a visitare il sito, dove potrete vedere quante belle idee sono scaturite da quella prova.
Antipasto, piatto principale o dessert, calda, tiepida o fredda, la terrina è sempre una grande protagonista della tavola. Una alleata preziosa in tantissime occasioni perché si prepara in anticipo e non sfigura nei pranzi importanti come in quelli rustici, perfetta per i buffet e i pic nic, e poi perchè piace sempre a tutti.
Facile da fare, è una preparazione che libera la fantasia. Si può spaziare con ingredienti e combinazioni di carni diverse, di pesci e di verdure, persino di frutta.
Le terrine di carne hanno un sapore squisitamente complesso, e il risultato è una pienezza di aromi per me paragonabili al bouquet di un vino pregiato. Portate in tavola stupiscono sempre, soprattutto quando tagli la prima fetta e rivelano l'interno perfetto.
E come potevo non fare una terrina scelta dal libro della nuova settimana Cook_my_Books, Revolutionary French Cooking di Daniel Galmiche? Uno degli chef francesi che hanno conquistato la stella Michelin in Inghilterra, e scusate se è poco. Come diceva Alessandra nella presentazione di questo libro, tradizione e innovazione sono già evidenti dalla classificazione delle ricette, suddivise dall'autore in tre grandi capitoli, intitolati Liberté, Egalité, Fraternité, motto nazionale della Repubblica francese.
Lui qui prende il coniglio, una carne non molto considerata, e ne fa una elegante terrina degna di pranzi reali, profumata di erbe aromatiche e accompagnata dalla dolcezza di una marmellata di cipolle. Non a caso inserita nel capitolo dedicato all'Egalité, a sottolineare il protagonismo e l'uguaglianza e di una carne umile con i piatti più nobili. E il risultato è irresistibile!
Terrina di coniglio con marmellata di cipolle
per 12/14 persone
2 kg circa fra cosce e spalle di coniglio
300 g circa di filetti di coniglio
12 cipolline borettane, tagliate a metà
8 cipollotti freschi
4 rametti di timo
poco prezzemolo tritato
2 cucchiai abbondanti di olio e.v. d'oliva
più quello per spennellare
sale, pepe nero macinato al momento
Per la marmellata di cipolle:
600 g di cipolle bianche, mondate, dimezzate e affettate sottilmente
180 g di zucchero
50 g di aceto di mele
2 bicchieri scarsi di vino bianco
2 cucchiai di aceto balsamico
1 rametto di timo
Portate il forno a 150° statico.
Disponete le cosce e le spalle di coniglio su una teglia, condite con sale e pepe, irroratele con 'olio e cospargetele di timo. Coprite con della carta forno e infornate.
Lo chef dice di cuocerle per tutta una notte, almeno 10 ore. Io non me la sono sentita e le ho cotte, sempre a 150° per poco più di 4 ore abbondanti.
Trascorso il tempo, togliete la teglia dal forno e tenete da parte.
Preparate i cipollotti eliminando le barbe finali, parte del ciuffo verde e un paio di foglie esterne.
Tagliate a metà le cipolline borettane, lavatele e asciugatele.
Riaccendete il forno a 180°
Mettete cipolline e cipollotti su una teglia, spennellate con dell'altro olio e cuocete in forno per 20 minuti.
Togliete la teglia dal forno, prelevate i cipollotti e teneteli da parte, rimettete le sole cipolline in forno per altri 20/25 minuti. Devono essere ancora un po' consistenti. Una volta pronte, togliete e tenete da parte anch'esse, e abbassate il forno a 150°
Ora è il turno dei filetti, metteteli su una teglia, salateli e cuocetele per 15 minuti circa, in modo che rimangano morbidi, poi tenete da parte insieme al resto.
Spolpate le cosce e le spalle di coniglio e raccogliete la carne in una ciotola.
Filtrate il fondo di cottura in una piccola casseruola e mettetela su fuoco dolce, lasciate sobbollire dolcemente per circa 10 minuti, per ridurre il liquido.
Sminuzzate molto bene la carne del coniglio, aggiungete il prezzemolo tritato e il liquido ridotto.
Regolate di sale e di pepe.
Foderate di pellicola trasparente uno stampo classico da Plumcake, lasciandola debordare ai lati.
Mettete sul fondo uno strato di carne di coniglio sminuzzata e premete bene.
Allineate le cipolline, con la parte tagliata verso il basso, al centro della terrina, a intervalli regolari.
Coprite con dell'altra carne di coniglio sminuzzata e adagiate metà dei filetti, con accanto metà dei cipollotti cotti, uno accanto all'altro, coprite con dell'altra carne sminuzzata. Ripetete la stessa operazione con i restanti filetti e cipollotti e coprire tutto definitivamente con il resto della carne sminuzzata. Premete molto bene e ripetutamente per evitare vuoti. Sbattete anche leggermente la terrina, poi ripiegate la pellicola debordante, a coprire. Premete ulteriormente poi posate, sulla superficie dello stampo, un peso che copra tutta la lunghezza, tipo un pacco di farina o una scatola di zucchero, avvolti anch'essi nella pellicola. L'importante è che sia lungo tanto quanto la terrina sottostante.
Lasciate riposare in frigorifero, con il peso, per almeno 10 ore, o una notte.
Mentre la terrina riposa, preparate la marmellata.
Sbucciate le cipolle, dimezzatele e affettatele sottilmente.
Scaldate l'olio in una casseruola a fuoco medio basso, poi aggiungete le cipolle e cuocete lentamente le cipolle per 15 minuti circa, o fino a quando saranno morbide e senza che abbiano preso colore.
A parte, in ina ciotola di vetro, sciogliete lo zucchero nell'aceto di mele. Unite il composto alle cipolle, aggiungete anche il vino, l'aceto balsamico e il timo.
Riportate a ebollizione, abbassate la fiamma a temperatura media e cuocete per altri 15 minuti mescolando di tanto in tanto, poi abbassate il fuoco e continuate a cuocere fino a quando il liquido diventa denso e sciropposo. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare completamente il tutto.
Eliminate il timo. Versate la marmellata in un barattolo sterilizzato che potrà essere conservato in frigorifero fino a due mesi.
Servite la terrina a fette, accompagnata con la marmellata di cipolle.
Consiglio:
Per sicurezza, meglio aggiungere un po' di gelatina al composto, in modo che non si disfi al taglio, visto che la carne è già cotta e non è molto ricca di collagene.
Basterà sciogliere una compressa di Ideal in 500 g di acqua bollente, lasciarla raffreddare e aggiungerne una parte nel composto di carne sminuzzato. Non troppa da ammollare la carne, ma a sufficienza per tenere insieme il tutto.
Salmone arrosto con spinaci al curry verde
La mia ultima scelta da Veg-Table di Nick Sharma, il libro Cook_my_Books della settimana appena conclusa, è una ricetta che mi ha dato molta soddisfazione.
Benchè avessi smesso di comprare salmone fresco, vista una precedente esperienza non troppo felice, mi sono lasciata catturare da un piatto che mi ha colpito sin dalla foto, complice anche una cena a casa di mia sorella che ha preparato un salmone al forno degno di tale nome e che mi ha fatto pensare di ritornare sui miei passi. Vedere quella foto e leggere quella ricetta è stato il segno che dovevo dargli un'altra possibilità.
Salmone arrosto con spinaci al curry verde
per 4 persone
4 filetti di salmone di circa 200 g ognuno
450/500 g di spinacini novelli
120 g di piselli freschi o surgelati
1 grossa cipolla rossa, tritata
240 ml di latte di cocco non zuccherato
120 ml di acqua
2 cucchiai di pasta di curry verde, se vi piace molto piccante, altrimenti riducete a piacere
2 cucchiai di capperi dissalati e ben scolati
4 spicchi d'aglio, affettati sottilissimi
1 cucchiaio abbondante di succo di lime o di limone
1 cucchiaio di salsa di soia
poco coriandolo tritato
4 cucchiai abbondanti di olio e.v. d'oliva
1 grossa noce di burro
sale, pepe
In una larga padella scaldate 2 cucchiai abbondanti di olio, a fuoco medio alto. Aggiungete i capperi e lasciate rosolare finché diventano croccanti e leggermente dorati.
Unite la cipolla tritata, continuate far rosolare il tutto per qualche minuto, aggiungete il curry verde, gli spicchi d'aglio e lasciate insaporire un altro paio di minuti. A questo punto aggiungete gli spinaci baby, ben lavati e scolati. Continuate la cottura mescolando finché le foglie si sono completamente appassita e il liquido un po' evaporato: Unite i piselli, il latte di cocco, l'acqua, salate e pepate.
Portate a ebollizione e lasciate sobbollire dolcemente finché i piselli saranno teneri.
Unite il succo di lime (o di limone) e la salsa di soia. Assaggiate e regolate di sale se serve. Togliete dal fuoco e tenete in caldo.
Lavate i tranci di salmone, tamponateli con carta da cucina e lasciate la pelle. Conditeli da tutti i lati con sale e pepe.
In una larga padella antiaderente fate fondere 2 o 3 cucchiai di burro, quando inizia a spumeggiare aggiungete anche gli altri 2 cucchiai di olio rimasti. Disponete i filetti di salmone nella padella calda, con la parte della pelle rivolta verso il basso. Lasciate rosolare bene senza muoverli altrimenti si corre il rischio che si rompano.
Dopo 5 minuti inclinate leggermente la padella e, con l'aiuto di un cucchiaio, raccogliete il condimento dalla padella e versatelo sui filetti di pesce, continuate così fin quando la pelle inizia a diventare dorata e croccante sui bordi.
A questo punto, abbassate il fuoco e coprite la padella per qualche minuto, in modo che il salmone finisca di cuocere, poi trasferitelo nella padella del curry e servitelo con il coriandolo tritato.
N.B. - Io l'ho preparato per 2 persone e ho preferito utilizzare un trancio intero invece 4 piccoli pezzi. In questo modo è stato più facile gestirne la cottura.
Il curry verde in pasta è molto piccante, quindi regolatevi secondo i vostri gusti. Io ne ho messo pochissimo in cottura ed è stato sufficientemente piccante per i nostri palati.
Un ottimo piatto, il salmone è rimasto morbidissimo e abbiamo apprezzato molto.
In una grande padella di ghisa o acciaio inossidabile a
fuoco medio, fai sciogliere 2 cucchiai di burro non salato. Cuoci finché il
burro non smette di scoppiettare e la sua acqua evapora, da 2 a 3 minuti.
Aggiungi 2 cucchiai di olio extravergine di oliva. Disponi i filetti di salmone
sulla padella calda, con la pelle rivolta verso il basso. Cuoci senza muovere i
filetti (se li muovi prima che la pelle sia completamente cotta, la polpa
potrebbe staccarsi facilmente dalla pelle). Dopo i primi 5 minuti di cottura,
inclina la padella verso di te e usa un cucchiaio grande per raccogliere l'olio
nella padella e versalo sui filetti di pesce. Cuoci finché la pelle non inizia
a diventare dorata e croccante sui lati, altri 1 o 2 minuti. Trasferisci il
pesce cotto dalla padella a un piatto. Servi con gli spinaci e guarnisci con
qualche rametto di coriandolo o microgreens come rucola o cavolo riccio.
Carciofi al vapore e salsa di peperoni e anacardi
Amo i carciofi, posso dire che, insieme agli asparagi, sono
fra le mie verdure preferite.
Quando ero bambina mi piaceva intingere le foglie, una per una, in una ciotola con solo sale, olio e una
lacrima di aceto, e quando arrivavo al fondo, tenerissimo e dolce, lo facevo a
pezzetti piccoli piccoli, per farmelo durare il più possibile.
Quando ho visto questa ricetta non ho avuto esitazioni. E Nick Sharma,
l’autore del libro Cook_my_Book di questa settimana, col suo tocco geniale e creativo, mi ha regalato un sapore inaspettato, un
abbinamento con una salsa un po’
inusuale, leggermente dolce ma con una nota fresca che ha esaltato quello dei
carciofi. Grazie Nick!
Carciofi a vapore con salsa di peperoni bruciati e
anacardi
Per 2 persone
4 carciofi medi (io ho scelto quelli spinosi sardi)
70 g di anacardi interi, non tostati
120 ml di acqua bollente
1 peperone rosso
2 cucchiai di zenzero fresco grattugiato
2 cucchiai di coriandolo tritato
2 cucchiai di succo di lime
1 cucchiaio di sciroppo d’acero
½ cucchiaino di paprika affumicata
1 pizzico di peperoncino in scaglie
poco succo di limone
In una ciotola mettete gli anacardi a bagno con l’acqua
bollente. Lasciateli riposare così per 30 minuti.
Sul fornello, a diretto contatto con la fiamma, fate abbrustolire il peperone
finché la pelle sarà ben bruciata. Poi pulitelo grossolanamente, lasciando
qualche pezzetto bruciato, tagliatelo a metà ed eliminate semi e filamenti,
riducetelo in striscioline. Mettetelo nel boccale di un frullatore, scolate gli
anacardi e aggiungeteli, unite lo zenzero fresco e date una prima frullata, poi
aggiungete le foglie di coriandolo tritate, il succo di lime, lo sciroppo
d’acero, la paprika affumicata e continuate a frullare fino ad ottenere un
composto liscio. Unite il peperoncino, assaggiate e regolate di sale. Potete
preparare questa salsa anche il giorno prima, basterà riportarla a temperatura
ambiente prima di servire e, se avanza, sarà ottima anche con altre verdure.
Mondate i carciofi e i loro gambi eliminate le foglie
esterne più dure, tagliate la punta e cercate di aprire un po’ le brattee. Man
mano metteteli a bagno in acqua acidulata con il limone.
Cuoceteli nel cestello per la cottura a vapore finché saranno morbidi.
Serviteli subito conditi con un filo d’olio e accompagnati
dalla salsa di peperoni e anacardi
Zuppa d'orzo, carciofi e pancetta per l'Italia nel Piatto
Per cui ho optato per un piatto classico della mia regione e di casa mia, la zuppa d'orzo, pensata però con l'aggiunta dei carciofi, che sono fra le mie verdure preferite.
1 cipolla
1 costa di sedano
1 carota
1 spicchio d'aglio
1 foglia di alloro
120 g di pancetta tesa, tagliata a pezzetti
2 grossi carciofi spinosi
un goccio d'olio e.v. d'oliva
1 piccola noce di burro
poco succo di limone
un ciuffo di prezzemolo
q.b. di brodo vegetale
sale, pepe
Tritate tutto finemente nel cutter.
Portate a ebollizione abbondante brodo vegetale.
Mondate, lavate e tritate il prezzemolo.
Mettete a bagno l'orzo in un po' d'acqua fredda, il tempo di avviare la ricetta.
In una capiente casseruola scaldate un goccio d'olio con la noce di burro, aggiungete il trito del soffritto, la pancetta e la foglia di alloro. Lasciate soffriggere qualche minuto, mescolando, finché la pancetta inizia a dorarsi e le verdure si ammorbidiscono. Salate e pepate.
Ora scolate l'orzo, sciacquatelo e unitelo nella casseruola, mescolate e lasciate insaporire qualche minuto, poi versate il brodo caldo fino a superare di due o tre dita la superficie dell'orzo.
Nel frattempo mondate i carciofi eliminando le foglie esterne più dure fino ad arrivare a quelle più tenere, non legnose, pelate bene anche buona parte dei gambi. Tagliateli a metà, eliminate eventuale fieno interno e tuffateli in acqua acidulata col limone.
A metà cottura della zuppa, scolate i carciofi, dividete ogni metà in piccoli spicchietti non troppo sottili e aggiungeteli nella casseruola, fate a pezzetti anche i gambi e aggiungete anch'essi.
Controllate sempre che il brodo non si restringa troppo.
Portate a cottura, assaggiate e regolate il sale se è necessario.
Servite subito con un pizzico di prezzemolo tritato, un filo d'olio a crudo e una spolverata di parmigiano grattugiato.
Piemonte: Carciofi alla Cavour
Liguria: risotto con i carciofi
Lombardia: https://www.pensieriepasticci.it/2025/04/carciofi-al-burro-articioc-cunt-el-buter.html
Trentino-Alto Adige: SPÄTZLE coi Carciofi
Veneto: Torta con i carciofi e pasta al vino bianco
Emilia-Romagna: Carciofi ripieni hToscana. Sformato di carciofi
https://acquacottaf.blogspot.com/2025/04/sformato-di-carciofi.html
Umbria: Carciofi al forno
Marche: https://www.forchettaepennello.com/2025/04/tagliatelle-con-carciofi.html
Lazio: Carciofo alla giudia
Abruzzo: Carciofi ripieni alla cupellese
Molise: Carciofi fave e cicoria
Campania: Carciofi alla napoletana
Puglia: Tiella di riso, patate e carciofi Basilicata: Carciofi ripieni in umido alla lucana
Calabria: https://dolcementeinventando.com/tiana-catanzarese/
Sicilia: Carciofi alla Villanella
Sardegna:https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2025/04/pane-zichi-con-carciofi-spinosi-in.html
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