Involtini primavera alle verdure
Chiudo la settimana Cook_my_Books dedicata al libro di Pippa Middlehurst, Dumplings&Noodles,
con la ricetta di un piatto cinese che amo particolarmente. Gli involtini primavera.
Un piatto tradizionale originario della regione del Guandong, nel sud della Cina.
Sebbene il nome faccia riferimento alla primavera, gli involtini venivano originariamente preparati e consumati durante tutto l'anno.
Le loro origini risalgono alla dinastia Han (202 a.C. - 220 d.C.) quando venivano confezionati e serviti in occasione delle celebrazioni del Capodanno cinese. Nel corso dei secoli la ricetta si è evoluta e diffusa in diverse varianti regionali, con l'utilizzo di verdure, carni, funghi e altri ingredienti.
Sotto la dinastia Qing (1644-1912) gli involtini primavera divennero particolarmente popolari e diffusi in tutto il paese, assumendo la forma e la presentazione che conosciamo oggi.
Iniziarono ad essere esportati all'estero negli anni '50 del ventesimo secolo, diventando uno dei piatti simbolo della cucina cinese più apprezzato, sia in Cina che nel mondo, come finger food o antipasto.
Involtini primavera alle verdure
1 carota media, sbucciata e grattugiata
3 cipollotti tagliati a julienne
8 foglie di cavolo cinese, lavate e asciugate e tagliate a listarelle
5 funghi shiitake secchi
1 manciata abbondante di germogli di soia
2 spicchi d'aglio grattugiati
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaio di olio di sesamo
1 cucchiaio raso di zucchero di canna
1 pizzico di pepe bianco macinato al momento
1 pizzico di sale
1 confezione di involucri quadrati per involtini
olio neutro per friggere
Fate rinvenire i funghi in acqua tiepida, cambiandola spesso. Poi affettateli
Scaldate un goccio d'olio in un wok o in una larga padella, a fuoco alto.
Unite l'aglio e lasciate soffriggere, unite i funghi, il cavolo e la carota e continuate la cottura a fuoco vivace per altri due minuti, finché il cavolo sarà leggermente appassito.
Aggiungete i germogli di soia e cuocete per altri 2 minuti finché il tutto risulta abbastanza asciutto.
Togliete dal fuoco e aggiungete i cipollotti affettati, la salsa di soia, l'olio di sesamo, lo zucchero, il pepe e il sale. Mescolate bene.
Prendete gli involucri per gli involtini.
I miei erano parecchio sottili e ne ho usati due per ogni involtino.
Bagnateli leggermente di acqua con un pennello in modo che si ammorbidiscano. Disponeteli a rombo con una punta davanti a voi. Aggiungete circa 3 cucchiai di ripieno (dipende anche dalla misura degli involucri, a me ne son bastati 2) all'altezza di circa un terzo degli involucri. Piegate prima sul ripieno l'angolo in basso, poi sia l'angolo destro che il lato sinistro verso l'interno quindi arrotolate in modo da sigillare tutto.
A me, data la misura degli involucri, ne sono venuti 9.
Scaldate abbondante olio neutro in una padella a fuoco medio-alto. Friggete gli involtini, pochi per volta, fino a quando saranno dorati e croccanti.
Posateli un momento su carta da cucina in modo che perdano eventuale olio in eccesso e serviteli.
Io li ho accompagnati a una salsa agrodolce, ma anche della classica salsa di soia andrà bene.
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Dan Dan Noodles
Questa settimana, con le amiche di Cook_my_Book, abbiamo affrontato una cucina che amo molto, quella asiatica, grazie al libro Dumplings&Noodles di Pippa Middlehurst che ci porta in un viaggio attraverso le tradizioni culinarie di diversi paesi.
Una delle ricette che ho scelto ha tutti gli ingredienti chiave per ricreare un piatto che ha il sapore della Cina. L'autrice ci spiega che è un po' diverso nell'aspetto e nella sostanza da un Dan Dan Mian che si potrebbe trovare in un ristorante o per le strade di una città del Sichuan, ma l'essenza è la stessa, e lei lo considera il suo piatto distintivo.
Dan Dan Noodles
per 2 persone
2 nidi di Noodles secchi
200 g di carne trita di manzo
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaino di cinque spezie cinesi
2 cucchiai di vino di riso
2 cucchiai di salsa hoisin
1 cucchiaino di salsa di soia
un pizzico di pepe nero macinato al momento
per la salsa:
2 cucchiai di Tahini
1 cucchiaio di burro di arachidi
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di aceto di riso
un pizzico di pepe di Sichuan
peperoncino a piacere
1 cucchiaio abbondante di olio
per servire:
100 ml di brodo di pollo
2 o 3 cespi di Pak choi o altre verdure a foglia verde
2 cucchiai di arachidi tostate, tritate
1 piccolo cetriolo, sbucciato e tagliato a cubetti
2 cipollotti affettati finemente
Iniziate cuocendo i noodles secondo le istruzioni della confezione. Scolateli al denti e conservate un po' del loro liquido di cottura. Sciacquateli abbondantemente finchè non saranno completamente freddi. Questo impedirà che si attacchino fra loro. Mettete da parte.
In una larga padella saltate velocissimamente i pak choi tagliati a metà e lavati accuratamente, basteranno un paio di minuti, giusto per ammorbidirli. Tenete da parte
Preparate la salsa. Raccogliete tutti gli ingredienti in una ciotola e, con una forchetta, mescolate con pazienza finché tutto si è perfettamente stemperato e amalgamato. Aggiungete il peperoncino secondo i vostri gusti. Mettete da parte anche la salsa.
In una larga padella antiaderente o in un wok, a fuoco alto, scaldate l'olio.
Unite la carne di manzo tritata e lasciatela rosolare e caramellare, inizialmente senza mescolare, poi, una volta dorata, mescolate e cuocete per altri 5 o 6 minuti fino a quando sarà perfettamente dorata.
Unite le 5 spezie cinesi, lasciate insaporire poi sfumate con il vino di riso, aggiungete la salsa hoisin, la salsa di soia il pepe nero. Mescolate bene poi abbassate la fiamma e cuocete per altri due minuti.
Assemblate direttamente nelle ciotole. In ognuna versate 50 ml di brodo di pollo caldo, aggiungete metà della salsa in ogni ciotola e mescolate, a questo punto unite i noodle ripartendoli in ognuna, ripartite anche i pak choi e la carne.
Guarnite le ciotole con il cetriolo a pezzettini e il cipollotto affettato finemente.
Un piatto soprendente per sapori e colori, molto apprezzato.
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Riso saltato alla thailandese per il Club del 27
Il libro scelto dal Club del 27 è Vegan Pantry di Katy Beskow, perfetto per il periodo di Quaresima. Ho optato per una ricetta molto facile e veloce e, soprattutto, molto gustosa.
Riso saltato alla thailandese
per 2 persone
200 g di riso Basmati, già cotto 2 spicchi d'aglio schiacciati un pezzetto di zenzero, circa 2 cm., grattugiato 1 peperoncino rosso affettato sottile 150 g di piselli freschi (vanno bene anche quelli surgelati) 6 o 7 gambi di broccoletti 1 cucchiaio abbondante di salsa di soia 4 cipollotti freschi tritati il succo di 1 lime 2 cucchiaini di sesamo nero una manciata di coriandolo tritato sale 2 cucchiai di olio di semi di girasole
In un wok, o una capiente padella, a fuoco medio, scaldate l'olio, aggiunfete l'aglio, lo zenzero, il peperoncino e lasciate soffriggere per un paio di minuti avendo cura che l'aglio non prenda colore. Unite i piselli e i piccoli broccoli dal gambo lungo. Soffriggete ancora per 4 o 5 minuti, salate, eventualmente aggiungete un paio di cucchiai di acqua calda in modo che i gambi dei broccoletti si cuociano. Unite il riso già cotto, mescolatelo in modo che si amalgami bene con il fondo di cottura, bagnate con la salsa di soia e lasciatelo soffriggere a fuoco basso, mescolando. Toglietelo dal wok o dalla padella, trasferitelo in un largo piatto, cospargetelo con i cipollotti tritati e il succo di lime, completate con il coriandolo tritato e il sesamo. Servitelo ben caldo.
Nanaimo Bars
La mia seconda ricetta dal libro Cook_my_Books della settimana, The Scottish Cookbook, di Coinneach McLeod, è un dolce e l'ho scelta perchè mi riporta a dei giorni bellissimi trascorsi durante il mio viaggio in Canada, un bel po' di tempo fa.
Prende il nome da una città, Nanaimo, sita sull'Isola di Vancouver, nella provincia del British Columbia, la seconda per importanza dopo Victoria.
Siamo stati ospiti dei miei cugini, che vivono poco fuori Vancouver e che ci hanno fatto da guida turistica nel loro meraviglioso paese in occasione della Family Reunion quinquennale, un evento in cui tutti i rami della mia famiglia sparsa nei quattro cantoni del mondo tornano a Trail B.C. per riunirsi. Un giorno, imbarcati a Tsawassen su un traghetto che pareva più una nave da crociera, dopo oltre due ore di traversata arriviamo a Victoria dove ci fermiamo tre o quattro giorni. Vediamo gli splendidi Butchart Gardens, e prendiamo una barca per andare alla ricerca delle orche, che naturalmente non si fanno vedere, però ammiriamo tantissime foche e trichechi che prendono il sole sugli scogli. Facciamo pure un giretto in idrovolante, ma nulla, delle orche nessuna traccia. Per consolarci, quel giorno entriamo in una grande sala da tè ed eccoli lì, belli golosi, pronti da assaggiare.
Nel resto dei giorni passati a Victoria, facevo colazione con questi tipici dolcetti, e li ho trovati serviti ovunque, nei locali, nei ristoranti, davvero ovunque. Talmente famosi da essere addirittura raffigurati su un francobollo.
Il nostro Coinneach Mc Leod mi offre l'opportunità di prepararli direttamente in casa, come non farli ed essergli grata?
Nanaimo Bars
per 16 pezzi
Per la base di biscotti:
200 g di biscotti Digestive
125 g di burro morbido
50 g di zucchero
100 g di farina di cocco
50 g di mandorle tritate grossolanamente
5 cucchiai di cacao amaro in polvere
1 uovo sbattuto
Per la farcitura:
100 g di burro morbido
4 cucchiai colmi di mascarpone
4 cucchiai di panna liquida fresca
3 cucchiai di Novolina, crema pasticcera in polvere
250 g di zucchero a velo, setacciato
Per la copertura al cioccolato:
150 g di cioccolato fondente
50 g di burro
Mettete nella ciotola il burro, lo zucchero, il cacao in polvere mescolando ogni tanto finché tutto sarà perfettamente omogeneo. Poco per volta unite l'uovo sbattuto continuando la cottura per altre 3 o 4 minuti, finchè il composto si addensa notevolmente. Togliete dal fuoco.
Tritate i biscotti molto finemente, usando un robot da cucina. Uniteli al composto insieme alla farina di cocco e alle mandorle tritate grossolanamente.
Mescolate per avere un impasto amalgamato e pressatelo bene sul fondo di uno stampo quadrato da 20x20, precedentemente imburrato e foderato di carta forno.
Mettete in frigorifero a rassodare.
Nel frattempo montate il burro insieme al mascarpone, alla panna e alla Novolina (crema pasticcera in polvere) fino ad ottenere un composto soffice e leggero. Incorporate poco alla volta lo zucchero a velo, continuando a montare finché il tutto è perfettamente liscio e amalgamato.
Riprendete lo stampo con il fondo di biscotti ormai solido.
Distribuite il ripieno a base di crema sulla base di biscotti, cercando di ottenere uno strato uniforme.
Rimettete in forno a rassodare.
Ora pensate alla copertura di cioccolato.
In una ciotola che possa andare in microonde mettete il cioccolato a pezzetti insieme al burro e fate fondere alla potenza più bassa.
Mescolate bene e lasciate intiepidire leggermente.
Riprendete per la terza volta lo stampo dal frigo, controllate che la crema si sia rassodata bene e versate il cioccolato fuso, ormai tiepido, distribuendolo uniformemente a coprire tutta la crema.
Tenetelo in frigo fino a quando anche la copertura di cioccolato si sarà solidificata.
Al momento di servire, toglietelo con attenzione dallo stampo e tagliatelo a quadrotti o a barrette.
Caloriche, è vero, questa barrette, ma decisamente golose, buonissime.
Sticky Boozy Toffee Pudding
Cook_my_Books questa settimana propone il libro di un autore che avevamo già incontrato e che ci era piaciuto oltremodo, Coinneach McLeod, alias The Hebridean Baker, lo scozzese delle Ebridi, acclamato food writer di Scozia.
Da questo libro ho scelto una ricetta, lo Sticky Toffee Pudding che già conoscevo di nome perchè ogni tanto mi capitava di incontrarlo ai raduni di Coquinaria, portato da qualche amica o amico. Confesso che non ha mai suscitato in me particolare favore, anzi, direi che ho continuato ad ignorarlo. Fino ad ora.
Non so cosa è stata la spinta a provare, se la descrizione della ricetta, o il fatto che amo i datteri oppure sarà stata la foto molto accattivante del nostro Hebridean, o sarà pure perché invecchiando si diventa saggi ed è più facile riconsiderare certe scelte, sta di fatto che non ci ho pensato su più di tanto e sono andata in cucina, ho aperto la dispensa e, visto che avevo tutto in casa, mi ci sono messa d'impegno.
Questo è un dolce comfort food che in Inghilterra è immancabile nei menu di tutti i Pub del Regno, un po' come da noi il Tiramisù.
Molto calorico già di suo in verità, viene accompagnato da una salsa a base di crema e da una pallina di gelato, giusto per non farsi mancare nulla. Ma poi, alla fine, con qualcosa bisogna pur gratificarsi no?
Sticky Boozy Toffee Pudding
240 g di datteri denocciolati e tritati grossolanamente
225 ml di té nero caldo
135 g di burro morbido
225 g di zucchero Muscovado
3 uova grandi
3 cucchiai di melassa nera (in alternativa Vino Cotto)
260 g di farina autolievitante
1 cucchiaino e mezzo di bicarbonato di sodio
150 ml di latte
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
Per la salsa toffee al Rum:
75 g di zucchero di canna chiaro
50 g di burro
300 ml di panna liquida fresca
2 cucchiai di melassa nera (in alternativa Vino Cotto)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
3 cucchiai di Rum scuro
Dopo aver denocciolato e tritato grossolanamente i datteri, raccoglieteli in una terrina immergendoli nel tè nero caldo e lasciateli riposare finché il tutto è completamente freddo.
Poi schiacciate bene la miscela di datteri e tè con una forchetta fino a renderli una poltiglia grossolana, aggiungete la vaniglia e tenete da parte.
Imburrate generosamente una pirofila da 23 cm. almeno.
Scaldate il forno a 150° ventilato.
Con le fruste elettriche lavorate insieme il burro e lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e soffice. Unite le uova una alla volta, incorporandole bene prima di aggiungere la successiva, quindi aggiungete la melassa nera, io ho usato il Vin Cotto che era comunque il suggerimento alternativo dell'autore.
Casomai si scurisse troppo, coprite con un foglio di alluminio dopo circa 40 minuti.
Mentre il pudding cuoce, preparate la salsa.
In una padella aggiungete lo zucchero, il burro e metà della panna. Scaldate leggermente per fare sciogliere completamente lo zucchero. Unite la melassa nera , o il Vino cotto, la vaniglia e il Rum, quindi cuocete a fuoco dolcissimo per un paio di minuti, finché avrete una salsa color caramello. Fuori dal fuoco unite anche il resto della panna.. Mescolate bene.
Togliete il budino dal forno, lasciatelo riposare per circa 15 minuti, poi foratelo abbondantemente con un ago, o uno stecchino e spennellatelo con metà della salsa fino a farla assorbire.
Fatelo riposare altri 10 minuti, poi servitelo accompagnato dal resto della salsa e da una pallina di gelato alla vaniglia.
Bene, qui è piaciuto moltissimo, fondente e profumato, ed è sparito in men che non si dica.
Persino mio genero che non ama frutta di nessun tipo, nè fresca nè secca, lo ha apprezzato parecchio.
Quindi, da rifare e rifare.
Insalata di radicchio grigliato, carote sott'aceto e tonno scottato al sesamo
Questa insalata colorata mescola tanti sapori e consistenze, a tratti vivaci, che appaga vista e palato. L'ho scelta dal libro Cook_my-Books di questa settimana Honey di Amy Newsome, una vera bibbia dedicata al miele, alle api che lo producono, alle sue proprietà ed anche alle ricette, tutte bellissime, che si possono realizzare con questo alimento così importante.
Insalata di radicchio grigliato, carote sott'aceto e tonno scottato al sesamo
per 2 persone
2 bei tranci di tonno fresco
1 piccolo cespo di radicchio trevisano tardivo
q.b. di semi di sesamo bianco e di sesamo nero
per la marinata:
1 cucchiaio e mezzo di miele di acacia
1 cucchiaio di Mirin
1 cucchiaino di aceto di riso
4 cucchiai di salsa di soia
1/2 bastoncino di citronella (lemon grass) tagliato a metà per la lunghezza
un cucchiaio scarso di olio di sesamo
per le carote:
1 carota viola
1 carota gialla
100 ml di aceto di riso
100 ml di acqua
1 cucchiaino di miele di acacia
1(2 bastoncino di cannella tagliato a metà per la lunghezza
Per condire:
1 cucchiaio di miele di acacia
1 cucchiaio e mezzo di aceto di riso
il succo di mezzo lime
1 cucchiaino di olio di sesamo
1 cucchiaino di salsa di soia
sale
Ora pulite le carote, affettatele sottilmente nel senso della lunghezza usando una mandolina.
In un contenitore unite l'aceto, l'acqua, il miele e la citronella mescolando fino a sciogliere completamente il miele.
Unite le carote e mettete in frigo per lo stesso tempo del tonno.
Un quarto d'ora prima di andare in tavola, preparate l'insalata. Dividete a metà il cespo di radicchio e grigliatelo in una padella ben calda e asciutta.
Scolate le carote e aggiungetele all'insalata grigliata.
Mescolate tutti gli ingredienti del condimento e versatene un po' per condire l'insieme.
In un piattino poco profondo, mettete i semi di sesamo, mescolateli.
Togliete i tranci di tonno dalla marinata e lasciateli scolare qualche minuto.
Passate i tranci nel sesamo, dalla parte dei bordi, in modo che siano ben ricoperti.
Scaldate una padella, o una bistecchiera. Scottate il tonno per circa 1 minuto su ogni lato. Se vi piace che resti crudo all'interno è sufficiente, se lo preferite più cotto, lasciatelo cuocere secondo il vostro gusto.
Trasferite i tranci su un tagliere e affettateli sottili, metteteli in un piatto fondo e conditeli con un po' della marinata avanzata.
Infine trasferiteli nella ciotola insieme all'insalata, irrorate con il resto del condimento.
Cospargete il tutto con un pizzico dei semi di sesamo rimasti e servite.
Loaf cake all'arancia, yogurt e cardamomo
Dal libro di questa settimana Cook_my_Books, Honey di Amy Newsome, ho scelto la ricetta di questo Loaf cake, molto semplice in verità, ma che all'assaggio rivela tutta la sua particolarità, grazie alla bagna di succo d'arancia e al cardamomo. Il miele resta un sapore delicato che lega il tutto in un dolce che, fetta dopo fetta, sparisce velocemente sotto i tuoi occhi. E naturalmente lo rifai quasi subito, perché l'uomo di casa dice che è uno dei dolci più buoni che io abbia fatto...vedi, a volte, la semplicità?
Loaf cake all'arancia, yogurt e cardamomo
225 g di farina autolievitante
225 g di burro non salato, morbido
100 g di zucchero superfino
3 uova
75 g di miele di fior d'arancio
70 g di yogurt bianco
1/4 di cucchiaino di bicarbonato di sodio
la scorza grattugiata di una arancia grande, non trattata
6 baccelli di cardamomo, i soli semi leggermente schiacciati
Per la bagna:
il succo di una arancia grande, filtrato
25 g di zucchero semolato
25 g di miele di fior d'arancio
Scaldate il forno a 180°.
Aprite i baccelli di cardamomo, ricavate i semini interni e pestateli leggermente.
Imburrate leggermente uno stampo da plumcake da 24cm x 12cm e foderatelo con la carta forno:
In una terrina, e con la frusta elettrica, montate il burro con lo zucchero fino a renderlo chiaro e spumoso, aggiungete le uova una alla volta, mescolando bene.
Unite il miele e lo yogurt e continuate a montare con le fruste fino ad avere un composto omogeneo.
Setacciate la farina con il bicarbonato e aggiungetela gradatamente al composto, sempre usando le fruste. Unite la scorza d'arancia e i semi di cardamomo pestati.
Versate l'impasto nello stampo preparato e livellate delicatamente la superficie. Con una coltello dalla lama sottile, fate un leggero taglio longitudinale nell'impasto, questo aiuterà il dolce a crescere in cottura.
Cuocete su un ripiano intermedio per circa 50/55 minuti. Fate la prova stecchino, se esce pulito è pronto.
Sfornate e lasciatelo nello stampo mentre preparate la bagna.
In una ciotola mescolate il succo d'arancia con lo zucchero e il miele.
Con un ago o uno spiedino sottile bucherellate il dolce ancora caldo e, con un cucchiaio, versate delicatamente la bagna sul dolce, fino ad esaurirla
Lasciate raffreddare nello stampo in modo che assorba tutto il liquido.
Toglietelo dallo stampo e servitelo a fette.
In caso avanzasse, ma ne dubito fortemente, conservatelo in un contenitore ermetico per massimo 3 o 4 giorni.
Spezzatino di vitello e cipolline per l'Italia nel piatto
Il tema del mese, per l'Italia nel piatto, è lo spezzatino.
In casa mia era un piatto abbastanza frequente.
Mia madre, per un certo periodo, andava ad aiutare la moglie del macellaio del quartiere, il signor Luigi, che era un po' cagionevole di salute.
Luigi era uno della vecchia scuola, conosceva i tagli di carne più che alla perfezione e sapeva bene anche come utilizzare quelli meno pregiati. Sapeva per esempio come ricavare scaloppine tenerissime dai ritagli di carne che restavano da altre preparazioni, o arrosti di reale che disossava, assemblava e arrotolava. Il suo negozio era sempre molto frequentato, e la qualità della sua carne era arcinota. Fra le tante offerte del suo bancone, c'erano sempre gli spezzatini di vitello, e mia madre ogni volta che andava ad aiutare la signora Miranda, tornava a casa con il suo bravo chilogrammo di quella carne.
Poi c'era da scegliere come preparali, se con le patate, o con i piselli o con entrambi, ma a volte, quando era stagione, era sempre con le cipolline borettane, come faceva mio nonna, in Friuli.
Diciamo che lo spezzatino con le cipolline era un po' il comfort food di mia madre, legato alla sua giovinezza.
Confesso che piace molto anche a me e, fortunatamente, anche alla mia famiglia, ecco perchè la scelta, anche per me, è stata quasi obbligata.
Spezzatino di vitello e cipolline
per 2 persone
500/600 g di carne di vitello per spezzatino
500 g di cipolline borettane
1 bicchiere di vino rosso
2 foglie di alloro
1 cucchiaio abbondante di paprika dolce
3 cucchiai di passata di pomodoro
1 carota
1 costa di sedano
2 scalogni
1 spicchio d'aglio
q.b. di brodo di carne
q.b. di olio e.v. d'oliva
1 noce di burro
sale, pepe nero
Mondate le carote, il sedano, gli scalogni. Lavateli e asciugateli. Tritateli nel cutter lasciandoli grossolani.
In una casseruola mettete un goccio d'olio e una noce di burro, unite il trito di soffritto e lasciatelo insaporire qualche minuto. Unite i pezzetti di carne dello spezzatino, spolverateli con la paprika e fate rosolare bene insieme alle verdure, poi salate, pepate e sfumate con il vino rosso.
Lasciate evaporare poi unite l'aglio e le foglie di alloro, aggiungete la passata di pomodoro e tanto brodo fino a coprire la carne.
Abbassate il fuoco, coprite e lasciate cuocere lentamente per una circa tre quarti d'ora.
Poi unite le cipolline, che avrete pulito e lavato.
Portate a cottura a fuoco lento, controllando ogni tanto che il fondo non si asciughi troppo, in questo caso rabboccate con dell'altro brodo caldo. Assaggiate e regolate di sale e di pepe, se necessario.
Servitelo con abbondante pane per la scarpetta.
Un consiglio, cercate della carne che abbia qualche parte di grasso, cuocendo non diventerà stopposa e filosa.
Piemonte: Fricandò, lo spezzatino alla piemontese
Liguria: spezzatino di pesce con piselli
Lombardia: https://www.pensieriepasticci.it/2025/0-salsa-spezzatin-de-manz-in-salsa.html
Trentino-Alto Adige: Tonco de Pontesel
Veneto: Spezzatino di musso
Emilia-Romagna: Spezzatino di vitello alla bolognese https://zibaldoneculinario.blogspot.com/2025/03/spezzatino-di-vitello-alla-bolognese.html
Toscana. Stufato alla sangiovannese
Umbria: Friccò di pollo all’eugubina
Marche: https://www.forchettaepennello.com/2025/03/spezzatinna-igp.html
Lazio: Spezzatino di vitello con finocchi
Abruzzo: Spezzatino di agnello cacio e ova
Molise: Coniglio alla cacciatora di Casacalenda
Campania:Spezzatino di vitello con piselli e uova
Puglia: Verdetto, lo spezzatino di agnello con piselli e uova Basilicata: Spezzatino di agnello lucano
Calabria: https://dolcementeinventando.com/spezzatini-di-calabria/
Sicilia: Aggrassato alla Messinese
Sardegna: https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2025/02/spezzatino-di-polpo.html
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