martedì 27 ottobre 2020

Butternut Bakewell Bars per il Club del 27

Con l'autunno torna il Club del 27, sono sicura che vi sono mancate le sue ricette!
Ripartiamo con uno degli ingredienti più rappresentativi della stagione, la zucca.
E' ormai arcinoto che io e questo coloratissimo ortaggio  non abbiamo un buon rapporto, ma a volte capita che qualcosa mi stuzzichi e allora ci provo, e in questo dolce che  Leila Capuzzo aveva fatto per la rubrica di MTChallenge,  Passiamole in rivista,  devo dire che mi è proprio piaciuta. Sarà che zucca e noci sono un connubio perfetto?
Non vi resta che provare...


Butternut Bakewell Bars

per la crostata:
250 g di farina
150 g di burro freddo
1 tuorlo
1 pizzico di sale

per il ripieno:
300 g di zucca Butternut pesata cotta
per cui servirà un pezzo di circa 7/800 g  intero.
200 g di noci pecan
100 g di burro ammorbidito
150 g di zucchero di canna chiaro (Demerara)
150 g di farina
2 uova grandi
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di cannella
la scorza grattugiata di una arancia
q.b. di marmellata di arance
1 pizzico di sale

per il topping:
50 g di zucchero a velo
un pizzico di cannella
q.b. di acqua
qualche noce pecan

Scaldate il forno a 180°, disponete la zucca, liberata da semi e filamenti, con la parte tagliata verso il basso su una teglia rivestita di carta forno.
Cuocetela per un'ora o più, o fino a quando al tatto è  completamente morbida.
Approfittate del forno per tostare anche le noci pecan, negli ultimi venti minuti di cottura  della zucca mettete anch'esse su una teglia rivestita di carta forno e infilatele in forno a tostare.
Quando la zucca è pronta, toglietela dal forno e lasciatela raffreddare completamente. Fate raffreddare anche le noci tostate.
Una volta fredda, raschiate la polpa della zucca e trasferitela in una ciotola, schiacciatela bena per ridurla a purea.
Preparate la frolla mescolando la farina con il burro e il pizzico di sale in un robot da cucina, fino a quando si formeranno delle grosse briciole, a questo punto unite il tuorlo e impastate per amalgamare il tutto, raccogliete l'impasto e avvolgetelo nella pellicola, quindi mettetelo a riposare in frigorifero per almeno 2 ore.
Poi stendetelo in una teglia rettangolare, preferibilmente col fondo rimovibile da 30x20 imburrata e infarinata, badando di farla aderire bene anche negli angoli.
In un tritatutto tritate finemente le noci tostate, unitele alla purea di zucca, aggiungete tutti gli altri ingredienti del ripieno, uova, farina, zucchero, lievito, cannella, burro morbidissimo, scorza d'arancia e un pizzico di sale. Mescolate molto bene e a lungo  per amalgamare il tutto.
Con una forchetta bucherellate il fondo della frolla,  scaldate leggermente  la marmellata di arance e distribuitela su tutta la superficie della frolla stesa, quindi versate l'impasto di noci e zucca. Con il dorso di un cucchiaio o una spatola ad angolo, livellate bene  e mettete in forno già caldo a 180° ventilato.
Cuocete per circa mezz'ora o fino a quando il ripieno sarà solido al tatto e la pasta frolla ben dorata.
Toglietela dal forno e lasciatela raffreddare completamente.
Preparate il topping mescolando in una scodella lo zucchero a velo con acqua sufficiente a formare una crema dalla consistenza abbastanza densa, unite la cannella, mescolate bene e distribuitela sopra la torta, aggiungete qua e là qualche noce pecan tostata e spezzettata.

Con un coltello affilato tagliate la torta a tranci, metteteli su una piccola alzatina o sul piatto di servizio.


Un dolce particolare ma molto versatile, le basi (frolla, purea di zucca, noci tostate) si possono preparare in anticipo e i tranci si conservano anche in congelatore.

A noi è piaciuta molto col suo ripieno umido e fondente,  e se lo dico io che solitamente non amo la zucca, potete credermi. 
Appuntamento al prossimo 27, chissà con quale ricetta??





lunedì 19 ottobre 2020

Crostata meringata al curd di pesche e rosmarino per The Garda Egg Co

 sì, lo so, questa ricetta è leggermente fuori stagione anche se le pesche le ho viste ancora sui banchi del supermercato, fra l'uva e i primi agrumi.
Ce l'avevo da pubblicare da oltre un mese, ma fra un problema e un altro, siamo arrivati all'autunno. Però è talmente buona che merita di essere condivisa, magari la potete conservare  fra le ricette da provare, fino alle prossime pesche.
Ho fatto questo dolce con le uova di The Garda Egg Co
e precisamente con quelle di gallina livornese,  dal guscio candido e dalla cremosità accentuata. Perfette per ogni tipo di crema.
Io me le immagino le loro galline,  so che vivono in un piccolo paradiso, serene e tranquille, pascolando libere  fra cespugli fioriti, alberi e arbusti in un giardino incantato.
Quando  da bambina trascorrevo le vacanze dai nonni in Friuli,  capitava spesso che entrassi nel pollaio  a raccogliere le  uova con mia nonna, oppure a dare loro da mangiare e  a cambiare la loro acqua. C'era una gallina dal piumaggio bianco e nero, diversa dalle altre che erano tutte bianche o fulve, molto curiosa, che mi seguiva ad ogni passo. Mi guardava spostando la testa di lato in un modo curioso, girandola a scatti,  e osservava tutti i miei movimenti. Pareva ragionare ed era davvero buffa. Aspettava che finissi il giro e poi mi accompagnava fino al cancelletto del serraglio.   La chiamavamo Grisina, mia nonna le parlava con dolcezza e lei pareva capire ogni cosa.
Si dice "cervello di gallina" a sottolinearne la scarsa intelligenza, ma non tutti sanno che le galline invece sono  molto intelligenti, e alcune sono anche compagne affettuose.... Intanto hanno già conquistato il mondo, accompagnando l'uomo fin dalla notte dei tempi. E chissà...


 Crostata meringata al curd di pesche e rosmarino


per la frolla:

300 g di farina
200 g di burro
100 g di zucchero
1 tuorlo
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
poca scorza di limone grattugiata
1 pizzico di sale

per il curd di pesche:

250 g di polpa di pesche gialle, mature
150 g di burro
180 g di zucchero
1 uovo intero
4 tuorli
15 g di amido di mais
2 rametti di rosmarino
1 cucchiaio di succo di limone

per la meringa italiana:

110 g di albumi
40 g di zucchero
uno sciroppo ottenuto con
150 g di zucchero e 85 g di acqua

per completare il dolce:

1 pesca gialla, matura
lamponi, mirtilli
foglioline di menta
pistacchi tritati


La sera prima preparate le frolla. Se avete una planetaria potete usare quella con la frusta a K, iniziate col mescolare il burro morbido con lo zucchero, poi aggiungete l'uovo, la vaniglia, la scorza del limone e infine la farina setacciata. Azionate la planetaria a bassa velocità finchè l'impasto si raccoglie a palla.
Prelevatelo, appiattitelo un poco dandogli una forma tonda e avvolgetelo nella pellicola. Mettetelo a riposare in frigorifero per un'ora circa.

Nel frattempo preparate il curd di pesche.  Tritate il rosmarino. In un pentolino, a fuoco dolce,  fondete il burro insieme al rosmarino tritato. Lasciatelo intiepidire.
Sbucciate le pesche, tagliatele a pezzetti e frullatele insieme al cucchiaio di succo di limone  per ridurle in una crema perfettamente liscia.
In una ciotola sbattete insieme i tuorli, l'uovo, lo zucchero e l'amido di mais. Quando tutto è perfettamente amalgamato, aggiungete la polpa frullata delle pesche,  il burro filtrato  dal rosmarino  mescolate e cuocete in un pentolino sempre  a fuoco dolce e  sempre mescolando  senza mai far bollire,  finchè il curd si addensa. 
Togliete dal fuoco e lasciate intiepidire.
Ora riprendete la frolla dal frigorifero, tiratela col mattarello in modo da foderare uno stampo  da circa 24 cm.  imburrato e infarinato.
Una volta sistemata la frolla nello stampo, refilate i bordi e regolateli, poi bucherellate  leggermente il fondo, rivestitelo di carta forno e riempite il guscio di frolla con dei fagioli o con le apposite sfere per la cottura in bianco.
Cuocete in forno già caldo a 180° per circa 30/35 minuti, finchè la frolla è ben dorata.
Togliete dal forno, lasciate intiepidire poi eliminate la carta con i fagioli o con le sfere e tenete da parte.
Preparate la meringa italiana.
Nella ciotola della planetaria, mettete gli albumi con lo zucchero e iniziate a montare con la frusta a fili.
In un pentolino  preparate lo sciroppo con lo zucchero e l'acqua, portatelo a ebollizione fino a 121°, quando sarà cotto, versatelo a filo nella planetaria lasciandola  sempre in funzione e continuate a montare finché tutto sarà completamente freddo.
La meringa sarà pronta quando sollevandola con le fruste formerà il famoso "becco".
Ora completate il dolce.  Versate il curd di pesche nel guscio di frolla, mettetela una mezz'ora in frigorifero a compattarsi, nel frattempo sbucciate la pesca e riducetela a pezzetti, lavate e asciugate delicatamente  lamponi, menta e  mirtilli, poi riempite  una sac à poche con la meringa e decorate a piacere la torta, fiammeggiate con l'apposito cannello, disponete  frutta, menta e pistacchi a completare.

Un dolce che ha conquistato i miei ospiti, e che rifarò non appena torneranno le pesche.  

Intanto un grazie sentito a Marco e Roberto Magnani de La Kuccagna perchè è grazie a loro che ho conosciuto  Federica Bin e la bellissima azienda
The Garda Egg  nata dalla grande  passione e dall' impegno di questa fantastica donna.

Mi sono divertita moltissimo a giocare  con le uova colorate e ho scoperto che ad ogni  tipo di uovo corrispondono sapori e consistenze del tutto diverse,  ma tutti di grande qualità.

Per cui ancora grazie, e a presto!







martedì 6 ottobre 2020

Patate golose per The Garda Egg

La deposizione delle uova è un evento naturale che fin dall’antichità ha sempre attratto la curiosità dell’essere umano. L’uovo, con quella sua forma perfetta,  è un accadimento così meraviglioso, prodigioso, che è stato poi investito anche culturalmente di tutta una serie di simboli.  La genesi del mondo da un uovo primordiale non è nota soltanto nel mondo orfico della creazione (dove la Notte, alata e nera, corteggiata dal Vento, diede alla luce un uovo, da cui uscirono Eros e Fanete e quindi Crono), ma compare anche nei miti dell’origine polinesiani, giapponesi, peruviani, indiani, fenici, cinesi, finnici e slavi. Secondo la mitologia egizia, il dio Ra, divinità suprema del Sole, nasce da un uovo cosmico, formato dall’unione di otto divinità rappresentanti le forze del caos.
Plutarco ricorda una conversazione tra amici che, tra le altre cose, si domandano se sia nato prima l’uovo o la gallina; la disputa la decide Fermo, che ricorda come nella religione l’uovo sia il simbolo del principio originario materiale delle cose.
Aristofane, nella sua commedia “Uccelli”, rappresentata nelle “Grandi Dionisie” (celebrazioni liturgiche dedicate a Dioniso), fa dichiarare a uno dei protagonisti, cioè un uccello, il primato dell’uovo: “Nel seno smisurato d’Erebo, all’inizio di tutto, Notte la nero alata, genera un uovo d’aria"
Secondo Omero invece, l’uovo primigenio non è d’aria, ma d’argento.
Nei testi indù, l’uovo precede anche ogni turbinio di Dei: “All’inizio non v’era che il Non–Essere. Esso fu l’Essere. Crebbe e si cambiò in uovo. Riposò tutto un anno e poi si divise. Apparvero due frammenti di conchiglia: uno d’argento, l’altro d’oro. Da quello d’argento venne la terra, da quello d’oro, il cielo.”
Nel mito pelasgico della creazione però è Eurinome, Dea di tutte le cose, a covare l’uovo universale in forma di colomba divina che, nel mondo sumero, è Iahu, e girovagando approderà sino al battesimo di Cristo.
Di molti eroi si narra che non siano stati partoriti, ma siano usciti da un uovo: per esempio un antichissimo re della Corea del Sud o i Dioscuri Castore e Polluce o ancora, le famose uova di Leda, che Giove aveva resa gravida sotto forma di cigno.
Per concludere,  l’uovo come  simbolo di un seme primordiale da cui successivamente sarebbe nato il mondo. La  totalità racchiusa in un guscio che  indica la creazione prefigurata fin dall’inizio. Mica poco, no?
E io, cullandomi nella mia beata ignoranza e senza  sapere davvero se è nato prima l'uovo o la gallina, rimango  nella mia cucina insieme alle uova delle galline felici di The Garda Egg co e cerco di rendere omaggio al meglio  a questo ingrediente così importante, significativo  e basilare per la nostra alimentazione.

Per questa ricetta mi sono affidata alle uova di gallina Marans, dal sapore intenso e burroso

Patate golose

per 2 persone

4 patate della stessa misura
100 g di scamorza bianca (o altro formaggio  a piacere)
4 tuorli
60 g di burro
1 piccolo tartufo nero estivo
un rametto di timo
sale, pepe

Lavate accuratamente le patate strofinandole delicatamente per eliminare i residui di terra. Cuocetele a vapore,  senza togliere la buccia, per circa 20/25 minuti mantenendole ancora un po' al dente.
Controllate la cottura con uno stecchino.
Scolatele e lasciatele intiepidire.
Nel frattempo fondete il burro in in un pentolino insieme alle foglioline di timo. Quando si sarà sciolto del tutto, spegnete e lasciate riposare in modo che si insaporisca.
Con un coltellino affilato asportate orizzontalmente la parte superiore delle patate poi, con uno scavino,  da ogni patata togliete un poco della polpa   e incavate   l'interno, poi spennellate sia esternamente che internamente le patate  con un poco di burro al timo.
Trasferitele in una teglia foderata di carta e mettetele in forno a 160° per circa 6 o 7 minuti, coperte di  altra carta forno bagnata e strizzata.
Mentre le patate cuociono, tagliate a piccoli pezzetti la scamorza (o altro formaggio a scelta).
Riprendete le patate dal forno, eliminate la carta forno di copertura, sistemate all'interno di ognuna qualche pezzetto di formaggio, ancora un poco del burro fuso, e disponetevi sopra i tuorli, qualche  altro  pezzetto di formaggio e irroratele con  il resto del burro.
Ripassate in forno per altri  3 minuti, poi  sfornate e all'ultimo guarnite con una generosa macinata di pepe nero e lamelle di tartufo.


E buon appetito!

Se non sapete dove trovare le uova di The Garda Egg Co, fate un giro sul sito de la Kuccagna Market.    loro spediscono in ogni dove.