martedì 20 marzo 2018

Venga a prendere un tè da noi



Se qualche tempo fa mi avessero detto che avrei preparato un perfetto Afternoon tea,  mi sarebbe scappata una risata. Chi mi conosce sa che preferisco di gran lunga il caffè, nero e bollente. Il tè a casa mia è sempre stata la bevanda legata ai momenti di malattia,  per mia madre era la panacea di tutti i mali. Hai mal di pancia? Bevi un tè,  ti fa male lo stomaco? Prendi un tè,  hai l'influenza? Fatti un tè che ti fa bene... Di conseguenza non è fra le bevande calde che prediligo, ovviamente non lo disdegno se capita di berlo o di offrirlo, ma non è mai entrato nelle nostra quotidianità.
Poi Valeria  del blog il Murzillo Saporito, ha vinto la sfida MTC  del mese scorso  e ho avuto la  conferma, casomai ce ne fosse bisogno,  che nella vita mai dire mai.  Lei vive in Inghilterra e  per la sfida n. 71  ha voluto  scegliere un argomento tanto inatteso quanto  stimolante,  preparare un Afternoon tea in perfetto stile inglese.
Ho sempre  in casa una limitata scorta di  tè in bustine, quelli che trovi in ogni supermercato, visto il nostro consumo sporadico, ma documentarmi per questa sfida, grazie a Valeria e a tutte le rubriche di MTChallenge sull'argomento,  mi ha fatto spalancare una finestra su  panorami per me  quasi sconosciuti.  Su un mondo fatto di foglie,  di profumi, di sentori, di primi e secondi raccolti, di fiori che regalano aromi speciali. Infinite sfaccettature che mai avrei immaginato. Non è facile capire cosa sia davvero il tè,  ha una lunghissima, complessa storia, ricca e variopinta come le tazze in cui lo  si beve. Non si deve credere che sia solo  frutto di un'erba essiccata, una miscela di spezie o un miscuglio di fiori e frutti. Il tè è una cosa diversa, l'ho capito assaggiando quelli che ho comprato in una specie di boutique del tè. Mi sono persa nella sua storia unica cercando  di scoprire il perchè del suo profondo radicamento, la sua importanza e  ho persino scoperto che  esistono  i sommellier del tè, esperti e profondi conoscitori della cultura, del servizio, della degustazione del tè.
Persone che sanno riconoscere  subito  se un tè è Oolong, Nero, Rosso, Verde,  Blu, Bianco, cinese, indiano,  la stagione di raccolta e il territorio o il giardino dove è coltivato. Mi chiedo, oltre al palato assoluto,   quanto si deve studiare e e quanto tè bisogna assaggiare per arrivare a capire infinite sfumature di gusto, ad avere questo ti po di preparazione?
Da profana mi accosto timidamente a questo rito, e per la mia prima volta "seria"  scelgo il tè nero, un Darjeeling First Flush e un Darjeeling  ai fiori di Osmanto, attratta da quella definizione che significa primo raccolto, e mi è bastato annusarne il profumo delicato e fortemente fiorito per immaginare terrazzamenti  ripidi e verdissimi, l'alba e la rugiada che bagna le foglie delle piante mentre tante donne dai vestiti colorati le colgono, riempiendo il grembiule come ho visto nelle meravigliose foto della mia amica Luisa Puccini grandissima viaggiatrice e fotografa.


 Il tè:

Darjeeling Osmanthus, ed è stato amore alla prima annusata.
Un tè  dai sentori vegetali e freschi un gusto  che ricorda vagamente  la mandorla, note moscate ancora erbacee, un profumo fiorito e dolce come di albicocche e uvetta passa che ti arriva per primo.

Preparate l'acqua.  Per questo tè la temperatura dovrà oscillare fra i 75  e gli 85°, e non dovrà mai  bollire. 
Riscaldate la teiera,  riempitela di acqua bollente, poi vuotatela.
Ora nella teiera calda mettete il tè in quantità desiderata.  Io ho messo un cucchiaino e mezzo   per ogni tazza.
Aggiungete l'acqua bollente e lasciatelo in infusione 2 o 3 minuti. Mescolate ogni tanto lasciandolo libero di fluttuare nella teiera. Poi versatelo.
Prevedete di avere in tavola sia limone a fette che latte, per quest'ultimo,  in questo modo,  si potrà dosare meglio la quantità.
Io non amo il limone nel tè, ad essere sincera lo amo poco dappertutto e nel tè preferisco decisamente un goccio di latte, ma lo bevo anche tal quale, con poco zucchero. A dire il vero  non lo si  dovrebbe neppure dolcificare per poter apprezzarne tutte le sfumature ma ancora non ce la faccio senza.

Intorno a questo tè così profumato e fiorito, con l'intenzione di regalare una lieve nota agrumata al suo bouquet,  il mio filo conduttore sono stati appunto gli agrumi.


Osservando le regole della gara, ho scelto di fare un plumcake e tre tipi di biscotti.


 Plumcake nocciola e limone

300 g  farina di nocciole
80 g farina  00
195 g zucchero a velo
250 g uova intere (circa 5)
145 g burro fuso
20 g olio di nocciola
1 limone non trattato, la scorza grattugiata
1 g  olio essenziale di limone
5 g sale di Maldon
10 g lievito per torte


Per completare:
poca marmellata di limone
una generosa manciata di nocciole tostate
zucchero a velo

Nella planetaria mettete la farina di nocciole, la farina 00, lo zucchero a velo, il lievito e iniziate a mescolare a bassa velocità, incorporate piano le uova una alla volta, aggiungete il burro fuso, l'olio di nocciola, la scorza  e l'essenza di limone.  Mescolate il tutto fino ad avere un composto abbastanza fluido. Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake, versate l'impasto e cuocete in forno già caldo a 170° statico, per circa 40 minuti oppure fino a quando facendo la prova stecchino, questo esce pulito.
Togliete dal forno e fate raffreddare.
Per completare,  tritate grossolanamente  una manciata abbondante di nocciole tostate, scaldate un cucchiaio di marmellata di limone finchè sarà fluida, spennellate la superficie del cake, e coprite con le nocciole tritate. Spolverate di zucchero a velo.



Gallette al bergamotto

150 g farina 00
175 g burro a pezzetti
75 g zucchero a velo
1 tuorlo
1 g olio essenziale di bergamotto
zucchero cassonade q.b.


Nella planetaria, o anche a mano, lavorate tutto gli ingredienti insieme fino ad avere un impasto omogeneo. Pesatelo e dividetelo in due pezzi di pari peso. Formate dei cilindretti e passateli nello zucchero cassonade finchè ne sono ben avvolti e metteteli in frigorifero. Lasciateli indurire in frigo una mezz'ora  o poco più poi  tagliate i cilindretti in piccoli dischi  di  circa 1- 1,5 cm. di spessore.  Allineateli ben distanziati su una teglia foderata di carta forno e cuoceteli a 200° per 10-12 minuti circa o finchè i bordi si saranno caramellati e scuriti. Si allargheranno abbastanza  in cottura.




 Biscotti  lavanda e limone

150 g farina
75 g zucchero semolato
75 g burro morbido
1 1/2 cucchiaino  di lavanda (fiori secchi da cucina)
 la scorza grattugiata di un limone non trattato
1 cucchiaino estratto di vaniglia
1 pizzico di sale
poco zucchero di canna per spolverare




Setacciate la farina insieme al sale in una ciotola.
Nel mortaio mettete 1 cucchiaio dello zucchero semolato insieme alla lavanda e alla scorza grattugiata. Pestate il tutto per un paio di minuti.
Montate il burro con il resto dello zucchero, quindi unite il pesto di lavanda, mescolate a crema finchè è gonfia e morbida. Unite la vaniglia e la farina poco per volta, impastate fino ad avere un composto omogeneo, schiacciatelo leggermente a disco e avvolgetelo nella pellicola, tenetelo in frigorifero a riposare per una mezz'ora.
Stendetelo abbastanza sottile, con una formina a piacere ritagliate dei biscotti, allineateli ben  distanziati su una teglia rivestita di carta forno e spolverateli di zucchero di canna chiaro. Rimetteteli in frigorifero, o meglio ancora in congelatore per circa 10 minuti, poi cuoceteli in forno statico a 160° per circa 12/15 minuti fino a dorarli leggermente ai bordi, non devono scurire. Toglieteli dal forno e non toccateli fino a quando sono completamente freddi.
Si conservano fino a 5 giorni in una scatola di latta.





 Frollini all'arancia

220 g farina
125 g burro
1 tuorlo
75 g zucchero semolato
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
1 cucchiaio scarso acqua di fior d'arancio
la scorza grattugiata di una arancia non trattata
1 pizzico di sale
abbondante zucchero a velo


Nella planetaria  setacciate la farina, aggiungete il burro morbido a pezzetti e iniziate a impastare, aggiungete lo zucchero poco alla volta e il tuorlo,  la vaniglia, l'acqua di fior d'arancio e la scorza d'arancia grattugiata. Impastate fino ad avere un composto omogeneo. Avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per una mezz'ora.
Poi tagliatelo in quattro e con ogni parte formate dei piccoli rotolini, come si fa per gli gnocchi, tagliateli a pezzi di circa 6 o 7 cm e piegateli quasi  a cornetto, appoggiateli man mano e ben distanziati  su una teglia rivestita di carta forno.
Cuocete a 180° in forno statico, finchè non saranno leggermente dorati, ci vorranno circa 12/15 minuti. Toglieteli dal forno e, ancora caldi, ricopriteli con abbondante zucchero a velo.
Non toglieteli dalla teglia fino a quando non sono completamente raffreddati.
Anche questi si conservano molti giorni in scatole di latta.



In Gran Bretagna l'abitudine di bere il tè si diffuse grazie alla casa reale. Caterina di Braganza, principessa del Portogallo, quando si sposò con re Carlo II nel 1661 portò in Inghilterra, come regalo di nozze, un piccolo scrigno di tè cinese e cominciò a servirlo  alle dame di corte, che a loro volta iniziarono a berlo quotidianamente. Caterina aveva dato inizio a una nuova moda, ma fu Anna, duchessa di Bradford che nel 1840 prese l'abitudine di bere il tè nel pomeriggio con tramezzini e dolci, e  tuttavia fu la regina Vittoria che contribuì a diffondere l'uso di prendere il tè  proprio alle cinque. Si dice che durante il suo regno, fa le quattro e le sei di sera, le strade fossero semideserte perchè tutti si incontravano a bere il tè  alle cinque del pomeriggio, come faceva Vittoria.

In sintesi, un buon tè non è solo una bevanda calda, le sue radici sono antiche e appartengono a una tradizione che parte  dai tranquilli cerimoniali orientali, passando per l'imperialismo coloniale, fino ad arrivare ai giorni nostri a raccontarci  in ogni tazza il suo meraviglioso viaggio.
Nel corso della storia l'abitudine di bere il tè si è intrecciata con le diverse culture di molti popoli dando origine a chissà quanti miti, leggende, cerimonie e rituali, entrando da protagonista nella loro vita.


Da adesso,  molto più spesso anche nella mia.












12 commenti:

  1. Un gustosssimo tea da assaporare in buona compagnia, assaggiando quei biscottini che sono sicuramente deliziosi
    Bellissima e molto elegante la tua proposta 😉

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  2. Leggo e sorseggio anche io, non potevo resistere. Una presentazione decisamente attraente ed invogliante. Biscottini e plumcake da rifare troppo belli. Complimenti. Un abbraccio Stefania
    Tra monti, mari e gravine

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  3. noi invece siamo bevitori sia di tè che di caffè e ora, grazie a questa sfida, ci siamo avvicinati a quelli seri. Sai cosa ci vuole oltre che tempo e palato per poter apprezzare e distinguere i vari tipi? i dané!! perché sia che tu vada a berli in un bel posto dove c'è una carta fornitissima, sia che tu te li compri e te li fa in casa, c'è da spendere!! Ma ne vale la pena. E' un mondo bellissimo e il tuo afternoon tea rende onore alla tipologia che hai scelto. Anch'io non avevo dubbi su quello che avresti tirato fuori, cara amica mia!!

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  4. Quel vaso per i fiori è semplicemente delizioso!! Mi piace questa fragranza aggrumata che collega i tuoi biscotti e il tuo cake! Mette addirittura l’allegria oppure sarà così perché a me piace? E sono così bu i i tuoi tuoi frollini che hanno la forma dei kipferln, i biscotti della mia infanzia! Brava Giuliana...consumatrice di caffè convertita al peccato inglese!

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  5. A casa mia il tè pomeridiano non sarà un rito, ma è comunque un grande piacere. So poco però dell'afternoon e questasfida mi intimorisce non poco... Il tuo è impeccabile.

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  6. Vengo subito a prendere il tè da te!!! puoi scommeterci!

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  7. Un thé da te? Ma io mi ci fiondo pure da quassù!
    sono un tipo poco biscottoso, ma gli shrtbread con il the sono un assoluto che non si discute, come Maria Callas. Specie se li immagini nell'umido scozzese con un dito di whisky a rinforzare il calore che tiene fuori il freddo...
    Il the che hai scelto mi sembra molto interessante e l'abbinamento con il plum cake in questione destinato a rinforzarne le note.
    Buon pomeriggio!

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  8. Non ti avró mica convertita al té?
    C'é un piccolo tea shop a Bath, che amo visitare. Il bancone é pieno di grossi barattoli pieni di foglie colorate ed io passo il tempo ad annusare i tappi dei barattoli per sentire tutti i profumi diversi non curante del poveraccio di turno che continua a guardarmi e sorridermi.
    Ed il profumo di agrumi arriva fin qui dalla tua tavola impeccabile, il tocco delicato delle rose fresche e dipinte sulle tazze, i tuoi biscottini burrosi e deliziosi ed il plum cake alle nocciole e limone é il colpo di grazia. Sono troppo lontana per raggiungere una fetta.
    Grazie infinite

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  9. Come ci siamo già dette ci sono molti elementi in comune nei nostri tè. Adoro gli agrumi per cui questi tuoi dolci li proverei tutti.

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  10. Giuly Giuly, così vicine e così lontane io e te.
    Ma che ti costa chiamarmi quando prepari ste cose?
    Sono stra curiosa di provare i biscottini alla lavanda, chi ha orecchie per intendere...

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  11. Che profumo si leva da quei biscotti!

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