domenica 23 ottobre 2011

il polpo di Giorgio

Giorgio non c'è più, se ne è andato silenziosamente un paio d'anni fa.
Aveva una trattoria a San Vincenzo,  proprio sulla spiaggia. Di quelle trattorie vecchio stile, con la tovaglia di carta e il vino al fiasco da pagare secondo il consumo, niente menù scritto, niente carta di credito, niente voli pindarici. Solo le cose semplici della tradizionale cucina di mare, con delle regole ben precise....fritto e griglia a mezzogiorno, e pesce al forno alla sera.... . Un ambiente spartano, che aveva bisogno di qualche restauro ogni anno per colpa della salsedine, ma lui non se ne curava...
Andare a cena al Faro la sera era sempre un divertimento  perchè lui era un autentico personaggio, con l'immancabile cappellino giallo calcato in testa ad inizio stagione, i baffi spioventi  e il suo modo sornione di controllare il turn over dei clienti.  A lui non sfuggiva mai nulla... aveva uno spirito quasi anarchico, da bravo toscano livornese....l'ironia era il suo pane...
E, cascasse il mondo, apriva il locale il 25 Aprile e lo chiudeva a fine settembre, sole,  pioggia, vento o neve....
Arrivare a  San Vincenzo e scoprire che era mancato durante l'inverno è stato  un  vero dispiacere.
Di lui mi restano le chiacchierate,  le risate davanti a un bicchiere di rosso e un pezzo di pecorino fresco- assaggia questo, perchè sono andato a prenderlo a Sassetta -  mi diceva.....
mi resta il ricordo della sua grande pazienza e generosità verso i ragazzi, a cui dava porzioni molto più abbondanti e da cui a volte non si faceva neanche pagare......sai , mi diceva, quando ero ragazzo io, mi hanno mandato in collegio a Milano, e lì ho patito tanta fame.... A quell'età si ha tanta fame......
di lui mi resta anche  il ricordo di tanti suoi piatti, molto semplici, ma sempre ottimi, che profumavano di famiglia,
soprattutto il polpo alla diavola come lo chiamava lui. Per me è il polpo di Giorgio....





1 polpo abbastanza grosso
3 costole di sedano con le foglie
2 acciughe sotto sale
2 spicchi d'aglio
1 bicchiere di vino rosso
1 scatola di pelati
 peperoncino a piacere

sale, pepe,  olio e, facoltative, patate a tocchi

diliscare le acciughe e lavarle bene dal sale.
Pulire il polpo e tagliarlo a pezzettoni, eliminando il grosso delle ventose.
Mettere abbondante olio in una pentola di coccio, aggiungere gli spicchi d'aglio e le acciughe diliscate, spezzettate, lasciarle sciogliere bene quindi unire i pezzi di polpo, lasciarli insaporire, salare e pepare leggermente quindi sfumare con il vino rosso. Una volta evaporato il vino aggiungere il sedano ben lavato e ridotto a pezzetti lasciando anche le sue foglie più tenere. Unire i pomodori pelati e il peperoncino e portare a cottura lasciandolo pippiare dolcemente su un fuoco dolce.
Se vi piace, lasciatelo più brodoso e aggiungete a metà cottura delle patate a tocchi e lasciate cuocere tutto insieme.
Ottimo con delle fette di pane bruscate...

Ciao Giorgio, ovunque tu sia.









5 commenti:

  1. Finalmente il tuo blog: un'altra fonte autorevole cui attingere!

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  2. Che splendida ricetta Giuliana, da rifare quanto prima!

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  3. Giuliana, mi sono venuti i brividi... Ho vissuto Giorgino da ragazzina, ero una di quelle a cui faceva il conto a mano con la penna, sulla tovaglietta di carta... Ci pensava un po', poi scarabocchiava e ci diceva "ma datemi 10.000 lire va'"... Come dimenticare un personaggio simile... Il suo polpo era mitico, ma anche le acciughe alla povera (che presto rifarò sul blog) e i calamari ripieni non erano da meno... Grazie per aver condiviso con me questo tuo splendido ricordo! :*

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  4. grazie Sara, sono contenta di averti trovato in questo immenso mondo della rete. Un pezzetto di cuore condiviso.
    Un abbraccione

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